ALIMENTAZIONE
E CRESCITA …
… MANGIANDO CON
EQUILIBRIO
Giovanni Giaretto
Pediatra e Medico dello sport
Collegno, 20 novembre 2010
La crescita
La crescita è un processo maturativo,
dinamico e progressivo, attraverso e per
mezzo del quale, passo dopo passo,
mutamento dopo mutamento, cambiando
forme, proporzioni e composizione del suo
corpo, l’individuo passa dall’infanzia all’
adolescenza, fino al raggiungimento della
sua maturità fisica nell’ età adulta.
La crescita
La branca medica che
studia l’accrescimento è
chiamata auxologia, dal
greco antico
auxein = accrescere,
auxesis = sviluppo
crescita
Aspettative e domande dei genitori
Il nostro bambino è normale?
Cresce bene?
Qual è il destino della sua crescita?
Si alimenta in modo corretto per crescere?
In altre parole
Normalità o Anomalia?
Una “regoletta” mnemonica per il calcolo
approssimativo della statura e del peso fra i 2
ed i 10 anni
Statura in cm =
6 volte il numero degli anni + 75 (o 80)
Peso in kg =
2 volte il numero degli anni + 8
La crescita in peso e quella in statura seguono
dinamiche differenti
Come valutare la “normalità” di una
crescita
La definizione di normalità avviene facendo
riferimento alle tavole dei centili per peso e
per statura, differenziate per sesso.
In parole semplici confrontiamo i valori
staturali e ponderali di un soggetto con i
valori medi dei coetanei dello stesso sesso
Nelle tavole dei centili la maggior parte dei valori
normali si colloca al centro della curva (nella media
~ 50° centile) o poco al di sopra o al disotto del
centro (ancora nella norma).
A mano a mano che i valori si discostano dal centro
della curva diventano ai margini della norma (border
line) o fuori norma sino al patologico.
Bambina di
12 anni di età
con statura di
cm 155
corrispondente al 75° centile
peso corporeo di kg 41,5
corrispondente al 50° centile
Bambino di
10 anni di età
(in rosso)
con statura di
cm 140 (in blu)
corrispondente al 50°
centile
Monitoraggio della
progressione dei suoi
valori staturali
(in azzurro): visione
dinamica del fenomeno
crescita
Bambino con scarso
accrescimento staturo ponderale fino a 6 anni
di età.
A 6 anni diagnosi di
malattia celiaca ed
inizio della dieta priva
di glutine, con
conseguente netto
recupero dei parametri
di peso e statura
Previsione della statura definitiva
al termine dell’età evolutiva
“Target zone” o bersaglio genetico o traguardo,tarato sulla
statura dei genitori.
Formule
Femmine ♀
[(Cm statura padre – 13) + (statura madre)] / 2
± 4.5
Maschi ♂
[(Cm statura madre + 13) + (statura padre)] / 2
± 5.4
L’indice di predittività non supera comunque 80 – 85 %
La statura definitiva di un soggetto è in relazione
con la statura dei genitori, il che è come dire che
ciascuno cresce secondo il messaggio inscritto nel
suo DNA
Pubertà e “Spurt” puberale
La pubertà corrisponde a quel periodo della crescita
in cui compaiono i caratteri sessuali secondari e
gli organi genitali si avviano alla loro maturazione
funzionale, (~ 12 anni ♀ e ~ 13 ½ - 14 ♂)
Durante la pubertà la velocità di crescita subisce una
brusca accelerazione chiamata “Spurt” puberale
che precede o accompagna nella ♀ la comparsa
del menarca e nel ♂ lo sviluppo dei genitali
esterni.
Lo scatto di crescita adolescenziale: caratteristiche nei due
sessi
Il fenomeno del “secular trend”
Nei paesi occidentali industrializzati e a buon livello
socio-economico è stata dimostrata, nel corso
dell’ultimo secolo, la tendenza progressiva ad
anticipare l’inizio della maturazione puberale e a
raggiungere una statura “adulta” più elevata.
Le cause sono molteplici,ma di importanza primaria:
• Il miglioramento in generale delle condizioni di vita
• Un apporto calorico più adeguato,sia in termini
quantitativi che qualitativi
• La maggior diffusione tra i giovani di attività
sportive
La crescita staturale della
popolazione italiana cessa, nella
maggior parte dei maschi, intorno
a 16 – 16 ½ anni, nelle femmine
intorno a 15 anni, con un ambito
di variazione di circa 2 anni
Valutazione del rapporto peso – statura in
età evolutiva:
il BMI (Body Mass Index)
Che cos’è? Il rapporto tra
Peso in kg / statura in (m)²
Parametro che per la sua semplicità,rapidità di
calcolo ed economicità (costo zero) è sempre
più usato nella pratica.
Costituisce lo strumento più semplice per
giudicare l’adeguatezza del peso di un
individuo in rapporto alla sua statura.
Il BMI
Rappresenta quindi un indice affidabile dello stato
nutrizionale di un soggetto,che correla molto
bene con la “massa grassa”: tanto più alto è
l’indice,tanto maggiori sono i depositi lipidici.
Esistono tabelle,differenziate per sesso, con valori
limite per classificare normopeso, sottopeso,
sovrappeso, obesità.
A livello internazionale si utilizzano i percentili
proposti da Cole e coll.
Dal momento che in età evolutiva il BMI
si caratterizza per una notevole
variabilità legata al sesso, all’ età ed alla
composizione corporea, soprattutto nel
periodo puberale (la crescita in peso ed
altezza seguono dinamiche differenti) è
opportuno prendere come riferimento
le tabelle dei percentili piuttosto che un
valore assoluto (come avviene
normalmente per l’adulto)
L’ ALIMENTAZIONE …
MANGIANDO CON EQUILIBRIO
Crescere richiede
energia (calorie) ma
in giusta quantità
(il fabbisogno
calorico): quando
un organismo
assume troppa o
troppo poca
energia,il processo
di crescita può
associarsi ad un
rischio per la salute
Se con l’alimentazione si introduce
più energia di quella che
necessita,l’eccesso si accumula
sotto forma di grasso di deposito,
determinando un aumento del
peso corporeo; l’eccesso di
peso,oltre un certo limite,diventa
un fattore di rischio per
l’insorgenza futura di malattie
quali il diabete, l’ipertensione,le
cardiopatie coronariche.
I Principi Nutritivi :
• Carboidrati o zuccheri
• Lipidi o grassi
•
•
•
•
Proteine
Sali minerali
Vitamine
Acqua
Le loro funzioni :
• Energetica
• Costruttiva
• Protettiva
• Riparativa
I principi nutritivi
CARBOIDRATI: rappresentano la principale fonte di
energia
Possono essere:
Semplici: (energia a pronta disposizione) zucchero
(saccarosio), lattosio, fruttosio, miele.
Complessi: (energia a lento rilascio) amidi (pane, pasta,
riso, cereali, patate, legumi)
Complessivamente dovrebbero fornire il 50 – 60% delle
calorie giornaliere totali
I principi nutritivi
GRASSI: forniscono energia di riserva accumulandosi nel
tessuto adiposo.
Possono essere:
Di tipo animale: burro, latte intero, formaggi, insaccati,
uovo (tuorlo), carne (grassi saturi) pesce (grassi insaturi)
Di tipo vegetale: olio di olive, olio di semi vari, frutta
secca
Complessivamente dovrebbero fornire il 25 – 30% delle
calorie giornaliere totali
I principi nutritivi
PROTEINE: non hanno funzione energetica, ma sono
indispensabili per la crescita e per il ricambio delle
cellule dei tessuti
Possono essere:
Di tipo animale:
carne, pesce, uovo (albume), latte e formaggi
Di tipo vegetale:
legumi (piselli, fagioli, fave, ceci, lenticchie)
Complessivamente dovrebbero fornire il 10 – 15% delle
calorie giornaliere totali
I principi nutritivi
VITAMINE, SALI
MINERALI (calcio,
ferro …) e ACQUA
Non forniscono calorie,
ma sono
indispensabili nella
nostra alimentazione.
Alimentazione e vita quotidiana
Profilo socio – culturale ai nostri giorni
Nella società attuale i
bambini crescono in
un contesto
alimentare più
variato e
movimentato rispetto
alle passate
generazioni,
soprattutto con
maggiore
disponibilità di
cibo.
I modelli alimentari
sono
molteplici:
fast food
piatti etnici
piatti della tradizione
ricette regionali …
È sempre più frequente il ricorso ad
alimentazioni legate ad una
filosofia di vita: macrobiotica,
vegetariana, vegana, crudista …
Sono aumentate le possibilità ( o le necessità )
di mangiare fuori casa.
Si è ridotto il tempo dedicato al pasto,
soprattutto quello di mezzogiorno, ed alla
preparazione degli alimenti.
Sempre più donne lavorano fuori casa: la cena
è diventata il pasto più importante della
giornata, spesso l’unico consumato da tutta
la famiglia riunita.
Non raramente la cena è a base di alimenti già
pronti o parzialmente precucinati, che possono
non essere ottimali come composizione in
nutrienti.
Sono di moda le “diete”: per dimagrire, per il
colesterolo, per la pressione, per avere una bella
pelle, per non invecchiare …
Una grande pressione viene
esercitata dalla pubblicità dei
media che, con messaggi
talvolta martellanti, ci
condiziona e ci spinge a
consumare quello che le
multinazionali produttrici di
alimenti decidono per noi.
Tutti questi fenomeni stanno
modificando la nostra
percezione del cibo ed il
nostro gusto.
La piramide alimentare
linee guida ad una corretta
alimentazione
Si tratta di una piramide suddivisa in 6
sezioni, ciascuna delle quali rappresenta
un gruppo di alimenti che apportano
energia.
La forma della piramide suggerisce in quale
quantità è opportuno consumare gli
alimenti, distribuiti nell’arco della
giornata.
Che cosa ci suggerisce la piramide ?
Più la sezione di piramide è piccola e situata in alto
rispetto al disegno, minor quantità di alimenti di
questo tipo si dovrebbero consumare.
In pratica: Molti cereali, frutta e verdura
Moderate quantità di proteine animali (carni, uova …)
privilegiando il pesce
Minime quantità di “dolci” e di grassi, privilegiando quelli
vegetali
Attività fisica
La vita è movimento
È necessario potenziare l’attività fisica del bambino,
educandolo al movimento come stile di vita,
incoraggiandolo a scegliere lo sport che più gli
piace, che sia divertente, gratificante ed adeguato
alle sue capacità e avere cura di aumentare l’attività
fisica “ non programmata “ della vita quotidiana:
salire le scale, camminare a piedi, giocare all’aria
aperta …
L’attività fisica rappresenta un importante fattore
scarica – ansia, in mancanza del quale il bambino
cerca rifugio e gratificazione nel cibo!
Bisogna evitare che i bambini e i ragazzi stiano
troppo tempo davanti alla televisione o al
computer (1 ora al giorno è più che
sufficiente) e soprattutto è buona regola che
in quei momenti non mangino nulla fuori
pasto.
Fotografiamo la realtà:
indagini sulle abitudini alimentari e
sugli stili di vita dei ragazzi
Un ragazzo su 5 non consuma la prima
colazione, ma introduce cibi ipercalorici
nello spuntino di metà mattina.
Un ragazzo su 5 non consuma frutta e
verdura in quantità ottimali. Negli
adolescenti, soprattutto maschi, il
consumo tende ancora a diminuire.
Più del 60% dei ragazzi di ambo i sessi eccede nel
consumo di alimenti ricchi di “grassi occulti”
(merendine, snacks, gelati, creme al cioccolato …) e di
bevande dolci del commercio.
Il tempo dedicato alla televisione e/o ai giochi col
computer si aggira intorno alle 2 – 3 ore al giorno
con tendenza ad aumentare negli adolescenti.
Il gioco attivo e lo sport vengono praticati con
regolarità in poco più del 50% dei ragazzi,
mentre gli altri privilegiano abitudini
sedentarie.
Le conseguenze
Secondo l’indagine della
Società Italiana per lo
studio dell’obesità
infantile, il 25% dei
bambini italiani è
sovrappeso, di questi
circa il 10% è
francamente obeso , con
netta riduzione dell’
efficienza fisica.
Che cosa diminuire, che cosa aumentare:
i consigli del pediatra per l’alimentazione
È opportuno limitare:
L’uso di zuccheri ad alto indice glicemico:
saccarosio, dolci, bevande “dolci” del
commercio, succhi di frutta con aggiunta di
zucchero, the freddi ecc …
Il consumo di “fuori pasto” : snacks salati,
merendine, patatine … contenenti alte quote di
“grassi occulti” e di zuccheri.
Che cosa diminuire, che cosa aumentare:
i consigli del pediatra per l’alimentazione
È opportuno limitare:
Il consumo di proteine di origine animale (carne
…) e di grassi animali di condimento (burro,
panna, maionese) e sostituirli con olio di olive o
di semi.
Il consumo di cloruro di sodio (sale da cucina e,
sotto forma di sodio “invisibile”, nei cibi
conservati, inscatolati, insaccati, dadi da brodo)
Che cosa diminuire, che cosa aumentare:
i consigli del pediatra per l’alimentazione
Mentre il bisogno di “dolce” è
geneticamente determinato, il
bisogno di “salato” è un fatto
culturale, si può cioè educare
il gusto di un bambino ad una
alimentazione povera di
sale, come fattore di
prevenzione precoce dell’
ipertensione arteriosa.
Che cosa diminuire, che cosa aumentare:
i consigli del pediatra per l’alimentazione
È opportuno aumentare:
L’apporto di cereali e di legumi
(proteine vegetali)
Il consumo di fibre (cereali
integrali, legumi, verdure
crude o cotte con pochi grassi
di condimento).
Il consumo di frutta fresca
(fibre, vitamine, sali minerali)
Il consumo di pesce.
Come ripartire gli alimenti
nell’arco della giornata
Suddividere l’apporto di alimenti in 4 – 5 pasti.
Evitare lunghi digiuni.
Evitare i “fuori pasto”.
Non “saltare” la prima colazione.
Non utilizzare il cibo come ricompensa (rivolto ai
genitori)
Coniugare il benessere alla soddisfazione del palato.
Prima colazione: un pasto
vario e ricco al mattino aiuta
la sensazione di benessere ed
il rendimento scolastico o
lavorativo, diminuisce il
senso di “fame”, può essere
utile nella prevenzione del
sovrappeso e dell’obesità.
Latte, yogurt, fette biscottate o
pane tostato, marmellata o
miele, frutta fresca o
spremuta o frullata.
Complessivamente dovrebbe
coprire il 20% delle calorie
giornaliere.
Spuntino di metà mattina : se
la prima colazione è stata
completa, a metà mattina non
ci sarà quel senso di “vuoto”
che invoglia a mangiare
compromettendo il rendimento
scolastico e l’appetito per il
pranzo.
Per lo spuntino sarà sufficiente
un frutto o uno yogurt, 2 fette
biscottate.
Complessivamente dovrebbe
coprire il 5% delle calorie
giornaliere.
La merenda del
pomeriggio : deve
consistere in uno
spuntino leggero come
quello del mattino: un
succo di frutta o un
gelato, un budino, un
frullato di frutta o pane e
marmellata.
Complessivamente
dovrebbe coprire il 5%
delle calorie giornaliere.
Il pranzo e la cena :
dovrebbero costituire un
pasto completo, che
contenga tutti i gruppi
alimentari, rispettando i
suggerimenti della
piramide.
Complessivamente
dovrebbero coprire il
70% delle calorie
giornaliere
(40% pranzo, 30% cena)
Per quanto riguarda le quote proteiche,
nell’arco di una settimana (14 pasti principali)
è consigliabile la seguente ripartizione :
Carne – 4 volte a settimana
Pesce – 4 volte a settimana
Legumi – 4 volte a settimana
Formaggi – 1 – 2 volte a seettimana
Uova – 1 – 2 volte a settimana
Tutti i giorni a pranzo e a
cena devono essere
consumate verdure e
frutta.
La mensa scolastica come momento
educativo
Alimentarsi a scuola è un momento
molto importante, non soltanto per
l’aspetto nutrizionale, ma perché si
collega ad altri momenti educativi che
aiutano a promuovere nel ragazzo
scelte alimentari corrette e, più in
generale, uno stile di vita sano.
Spesso il pranzo consumato a scuola
viene a sostituire il pasto
principale consumato in famiglia
ed il cibo diventa un’occasione per
socializzare
In questo contesto la refezione scolastica può
essere un momento importante: è in questo
periodo della vita che si vanno formando le
abitudini alimentari del futuro adulto.
Il tempo e lo spazio dedicati al consumo del
cibo non sono fattori da trascurare perché
incidono sul piacere di mangiare in mensa.
Il refettorio non deve essere considerato
come il luogo dove ingurgitare una
minestra più o meno nutriente, ma un posto
dove è piacevole stare.
Al di là degli aspetti
nutrizionali, la
tavola … unisce ed
accorcia le distanze.
È spesso un luogo
comune quello per
cui si “mangia
male” alla mensa
scolastica
Sfatiamo i luoghi comuni …
Il bambino o l’adolescente, che si alimenta
in modo corretto, non ha bisogno di
supplementazioni vitaminiche, né tanto
meno di integratori alimentari, oggi così
di moda.
I suoi fabbisogni sono coperti da una
alimentazione varia e libera, con un
apporto equilibrato di nutrienti
Mangiare “sano” non significa alimentarsi
contando quante calorie si introducono
giornalmente o vivere condizionati dalla
bilancia, ma cercare quel giusto equilibrio
sia di rapporti e sia di gusti, tra i diversi
alimenti.
Sfatiamo i luoghi comuni …
Un’ alimentazione molto
ricca di proteine
animali, soprattutto nei
primi anni, non aiuta la
crescita e l’efficienza
fisica, è piuttosto un
presupposto per un
sovrappeso futuro.
Si prende peso quando si
introduce più di quanto si
consuma!
Dare più cibo non significa dare
più affetto …
Sfatiamo i luoghi comuni …
L’IPERALIMENTAZIONE NON E’
GARANZIA DI BUONA SALUTE!
Preoccupiamoci di CHE COSA il
bambino ha mangiato, sia a casa che
a scuola, piuttosto di QUANTO ha
mangiato.
Grazie per la vostra attenzione
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Accrescimento e alimentazione