Perugia 14/02/08 Dal POF di territorio al POf in dimensione europea DA POF di territorio a POf in dimensione europea Perugia 14/02/08 Il contesto umbro Punti di forza Criticità Limitata consapevolezza da parte dei docenti su “documentazione e pratiche” europee La formazione dei docenti è un elemento essenziale ( l’attuale formazione post-lauream è ancora di tipo contenutistico e non forma i docenti sul piano pedagogico-didattico) Ancora limitata presenza di dimensione europea nel curricolo Approccio più centrato sulle discipline che sulle competenze Difficoltà d’accesso alle risorse Rischio “Progettificio” anche in chiave europea Paradosso ricerca di contatti europei/chiusura agli immigrati anche comunitari Interesse alla dimensione europea generalmente presente nelle scuole (Specialmente se DS è propositivo) Buone pratiche (particolarmente su curricoli verticali) Coinvolgimento del territorio (tutte le componenti) Curricolo più centrato sulle competenze nella scuola primaria Attenzione alla dimensione interculturale (particolarmente nelle scuole primarie) Al POF in dimensione europea perché: POF Dimensione europea/mondiale = grande opportunità per la scuola Costruzione processuale per individuare chiare linee di senso Per mettersi al passo con i tempi Qualificare l’offerta formativa Bypassare i “problemi” italiani Consapevolezza delle famiglie sull’urgenza confrontarsi con la dimensione globale Condivisione culturale necessaria: Prima di arrivare al POF europeo deve esserci condivisione (almeno) fra il personale della scuola su alcuni punti: condivisione culturale sul cambiamento Cambia il mondo / Cambiano le modalità di apprendimento ( da analitico-sequenziale a olistico/globale) (Cenerini) condivisione della necessità di cambiamento del sistema scuola (da conservativo -trasmissiva a scuola del metodo) cambiamento dell’orizzonte culturale da disciplina a competenza (indirizzo europeo) costruire la coscienza di essere cittadini europei Fasi Problema/Bisogno Caos normativo italiano progettazione Frammentazione strutturale della scuola dell’obbligo Disgregazione sociale - Mancanza valori di comunità Perdita di senso (funzione) della scuola (istituzioni guscio Giddens) - Cambiano modalità di apprendimento ( da analitico-sequenziale a olistico/globale) - Ritardo dell’adeguamento metodologico nell’azione educativa Proliferazione delle fonti normative e delle sollecitazioni. “Ridateci il Testo unico”armonizzato Possibili Soluzioni/Strategie Direttamente al riferimento europeo Es. DA indicazioni / regolamento obbligo A: competenze chiave europee standar lingue quadro comune europeo Lavoro sulla continuità verticale del curricolo (da 16 anni ai 3) Transizione da “programma a competenze” Costruzione “identità culturale di territorio” (radici) Costruzione di indentità europea/mondiale(ali) (ottica glocale) Autonomia (275/99) + riferimento europeo Adozione di una logica reticolare Confronto / Contaminazione con dimensione locale/europea/mondiale (qualche riforma strutturale renderebbe tutto più facile) Costruire sull’esistente ( Occorre costruire un Pof fondato sulle competenze chiave già formulate dall’Unione Europea e collegate alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella prospettiva dell’elaborazione di un curricolo verticale, dalla scuola primaria alla scuola secondaria) realizzazione Fasi Problema/Bisogno Non conoscenza di dimensioni / ambiti altri dai nostri (allargare gli orizzonti) Disorientamento per “oscillazione dell’indirizzo politico” Autoreferenzialità (scuola “fuori dal mondo”) Rischio di approssimazione/ improvvisazione Possibili Soluzioni/Strategie contatto (comenius / e-twinning / epals/ …) informazione / formazione Lavoro sul contesto culturale o reti transnazionali o scuola – extrascuola (comunità educante) Costruire sul “costruito” Coinvolgimento pieno famiglie Patti educativi territoriali e rete con Europa Mondo Chiaro ancoraggio allo statuto epistemologico delle discipline Bella sfida Buona Fortuna