. Gv 21,15-17 Benedetto XVI, nella sua catechesi di Mercoledì 24 Maggio 2006, prende in esame questo dialogo tra Gesù e Pietro ed osserva un gioco di due verbi molto significativo: il verbo fileo che in greco esprime l’amore di amicizia, tenero, ma non totalizzante, e il verbo agapao che significa l’amore totale e senza alcuna riserva. . Gesù chiede a Pietro se lo ama (agapâs-me) di questo amore incondizionato; glielo chiede due volte e per due volte ha da Pietro, che ha conosciuto l’amara tristezza dell’infedeltà, il dramma della propria debolezza, la stessa umile risposta: “Signore, ti voglio bene (filô-se)”, cioè “Ti amo del mio povero amore umano”. Quando Gesù per la terza volta ripete la richiesta a Pietro non usa più il verbo agapao, ma il verbo fileo.