meditazione
attraverso l’opera
“La lavanda dei piedi”
di Sieger Koder
Gesù e Pietro
s’inchinano
profondamente
l’uno verso l’altro.
Il movimento è
quello di un unico
grande abbraccio.
La mano sinistra di
Pietro ci parla di
rifiuto.
La sua mano destra
e il suo capo,
in contrasto,
si appoggiano su
Gesù.
Pietro guarda i
piedi di Gesù.
Sono piedi molto
grandi, che sono
messi in luce.
Piedi logori per la
missione.
Non si vede il volto di
Gesù.
Lo vediamo rispecchiato
nell’acqua, sui piedi di
Pietro.
Gesù non ha altro volto
che quello dell’amore
Gesù non ha altro volto
che quello del servizio.
Nei pensieri di Pietro:
“Sono bisognoso che il
Maestro mi lavi i piedi.
Sono degno che lui mi
lavi i piedi.
Capisco che il mio
impegno sarà quello di
ripetere questo gesto.”
Sullo sfondo, ma ben in
luce, un piatto con il
pane spezzato e un
calice con il vino: i segni
dell’eucaristia.
Gesù ci ha amati fino
alla fine:
… fino a lavarci i piedi,
fino a farsi eucaristia,
fino alla morte in croce.
Il tappeto blu
contrasta con i colori
marroni della terra.
Il cielo ora si trova
sulla terra, lì dove si
vive il dono di sé per
l’altro.
Possiamo incontrare
Gesù se andiamo ai
piedi degli altri.
Incontro come
servizio, intreccio del
dare e del ricevere.
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