PREVENZIONE DI BASE una strategia per abbassare i rischi a cui i giovani vanno incontro nel corso dell’esistenza • E’ accertato che quando i genitori e gli insegnanti riconoscono le emozioni negative nei loro bambini – prevalentemente rabbia e tristezza – e li aiutano ad affrontarle, a lungo andare i bambini riescono a regolare meglio le proprie emozioni sotto il profilo fisiologico. – Al contrario, quando tali emozioni vengono ignorate o sono fonte di punizione, ne consegue una progressiva chiusura e mancanza di condivisione. – I bambini afflitti da problemi del genere non imparano a gestire in modo sano le proprie emozioni. – bambini abituati a reagire d’istinto danno segno di incapacità di integrare emozioni e razionalità. – L’aggressività impulsiva deriva dall’incapacità di pianificazione, combinata con una scarsa capacità di controllare l’impulso emotivo. COME PREVENIRE? • Nel concetto di ‘essere intelligente’ le emozioni sono considerate attitudini fondamentali della vita: l’intelligenza intesa come capacità di essere in contatto con il ‘nostro mondo interno’ sembra essere un concetto sempre più valido Pensiero Fantasie Azione • I dati neurologici ci indicano la possibilità di plasmare le inclinazioni emozionali dei nostri bambini per una salutare prevenzione. • La struttura cerebrale è in continuo apprendimento ... è possibile “riparare”. AFFRONTARE LE EMOZIONI • Un’inchiesta fatta a livello mondiale riporta dati un po’ allarmanti: nell’attuale generazione di bambini è presente un maggior numero di problemi emozionali rispetto a quella precedente. Oggi i giovanissimi sono: – più rabbiosi e ribelli – più nervosi e inclini alla preoccupazione – più impulsivi e aggressivi – più soli e depressi Aumenta il fenomeno del bullismo e della violenza nelle scuole. La mancanza di identificazione con la vittima e l’incapacità di provare empatia sembrano essere alcune delle cause. • Quando si parla di intelligenza emotiva ci si riferisce dunque alla capacità di: • - tenere a freno un impulso – avere consapevolezza delle proprie emozioni – leggere i sentimenti intimi altrui – gestire senza scosse la relazione con gli altri Essere consapevoli di sé significa essere consapevoli sia del nostro stato d’animo che dei nostri pensieri su di esso – È la continua attenzione ai propri stati interiori. • La mente osserva e studia l’esperienza, comprese le emozioni. • L’autoconsapevolezza permette il passaggio dall’agito all’azione. • È la differenza che passa fra l’essere travolti da una furia omicida verso qualcuno e il pensare introspettivamente • ‘ecco, quello che sto provando è collera’. • C’è differenza tra il dire: – Non è bene per me provare questo sentimento – Non pensarci (reazione di fuga dal pensare) • Ci sono diverse categorie di persone a seconda del modo in cui percepiscono e gestiscono le proprie emozioni: – Gli autoconsapevoli: il loro essere attenti alla propria vita interiore li aiuta a controllare le emozioni. Sono individui autonomi che godono di una buona salute psicologica – I sopraffatti: sono spesso sommersi dalle proprie emozioni e incapaci di sfuggir loro. Sono volubili e non pienamente consapevoli dei propri sentimenti. Spesso si sentono sopraffatti. – I rassegnati: sebbene abbiano spesso idee chiare sui propri sentimenti tendono ad accettarli senza cercare di modificarli ALLENAMENTO EMOTIVO • L’allenamento emotivo sembra essere una condizione fondamentale per costruire • l’arte di tranquillizzare e confortare se stessi: • • • • • I bambini emozionalmente sani imparano a confortarsi da soli imitando le persone che si prendono cura di loro e diventando meno vulnerabili alle tempeste scatenate dal cervello emozionale attraverso competenze acquisite: capacità di stare da soli, di un colloquio interno rassicurante, la capacità di conservare nella mente un oggetto buono di una ottica diversa dalla propria… – Non possiamo controllare il sorgere dell’emozione né sapere quale di esse ci travolgerà, ma possiamo fare qualcosa sulla sua ‘durata’ e sul conseguente comportamento. – Attraverso il gioco delle identificazioni proiettive, il genitore può ‘comprendere’ i contenuti della mente del bambino restituendoglieli modificati e dotati di significato. – E mentre fa questa operazione è in grado di trasmettergli anche una parte delle sue capacità elaborative. – I fondamenti della vita emotiva vengano posti in questi momenti di grande intimità. – Alcuni di questi consentono al bambino di sapere che le sue stesse emozioni incontrano l’empatia dell’altro, sono accettate e ricambiate . – Attraverso questo processo, il genitore comunica al figlio di percepire i suoi sentimenti – La mancata ‘sintonizzazione’ è un costo elevato in termini emozionali per il bambino . Quando un genitore non riesce a mostrare empatia con una gamma di emozioni, il bambino comincia ad evitare di esprimerle e forse di provarle. – È probabile che numerose emozioni comincino ad essere cancellate dal repertorio delle relazioni intime Competenza personale Determina il modo in cui controlliamo noi stessi Consapevolezza di sé: Comporta la conoscenza dei propri stati interiori preferenze, risorse e intuizioni » Consapevolezza emotiva: riconoscimento delle proprie emozioni e dei loro effetti » Autovalutazione accurata: conoscenza dei propri punti di forza e dei propri limiti » Fiducia in se stessi: sicurezza nel proprio valore e nelle proprie capacità Padronanza di sé: Comporta la capacità di dominare i propri stati interiori, i propri impulsi e le proprie risorse » Autocontrollo: dominio delle emozioni e degli impulsi distruttivi » Coscienziosità: assunzione delle responsabilità per quanto attiene alla propria prestazione » Adattabilità: flessibilità nel gestire il cambiamento » Ottimismo: costanza nel perseguire gli obiettivi nonostante ostacoli e insuccesso EMPATIA • Comprensione degli altri: – comporta la consapevolezza dei sentimenti, delle esigenze e degli interessi altrui – percezione dei sentimenti e delle prospettive altrui – interesse attivo per le preoccupazioni degli altri – capacità di “mettersi nei panni dell’altro” • Quando il cervello emozionale sta scatenando una forte reazione, l’empatia è scarsa o addirittura assente. – Per essere empatico, il soggetto deve essere abbastanza calmo e recettivo da poter ricevere i sottili segnali emozionali emessi dall’altra persona COME EDUCARE EMOTIVAMENTE? • Dai più importanti lavori sulla prevenzione alla salute emotiva, si sa che un programma efficace presenta almeno cinque caratteristiche: – AIUTARE IL BAMBINO A CALMARSI, diminuendo i tempi di recupero dopo la stimolazione emotiva, sia essa per rabbia, gelosia o eccitazione. – Aumentare la CONSAPEVOLEZZA DEGLI STATI EMOTIVI in se stessi e negli altri. – Promuovere la DISCUSSIONE APERTA DELLE PROPRIE SENSAZIONI come modo per risolvere le difficoltà interpersonali. – Sviluppare LA CAPACITÀ DI PIANIFICAZIONE E PREVISIONE al fine di evitare le situazioni difficili. – Spingere a considerare l’EFFETTO DEL PROPRIO COMPORTAMENTO sugli altri. 4 PRINCIPI ESSENZIALI: • 1) IMPORTANZA DELLE SENSAZIONI. • Esse possono sorgere dall’interno del corpo o provenire dall’esterno, ad esempio in forma di segnale lanciato da un’altra persona, e forniscono indicazioni importanti. • Queste informazioni possono riguardare se stessi – qualcosa che si vuole o si desidera – oppure le necessità di altri. • Insegnare ai bambini e ragazzi che queste informazioni non vanno ignorate ma indagate: • quindi comprensione di ciò che sentiamo rispetto alla situazione / di come verbalizzare quelle sensazioni / di come riconoscerle negli altri. • 2)SEPARARE LE EMOZIONI DAL COMPORTAMENTO • - definire quali comportamenti sono accettabili e quali no • - comprendere che provare certe emozioni non è di per sé un male. • - imparare però a gestire le emozioni negative è estremamente importante, • - sviluppare quelle positive serve a preparare il bambino come l’adulto ad affrontare con maggiore capacità le emozioni negative. • - monitorare l’effetto che fanno su di sé le sensazioni: cosa provoca, ad esempio, una manifestazione di generosità? Da questo si osserva un progressivo sviluppo di sensibilità e consapevolezza degli stati d’animo positivi e di un buon comportamento. • 3) FINO A CHE NON SI È CALMI NON È POSSIBILE PENSARE. • Le emozioni infatti, condizionano la mente a vedere in un certo modo; ne consegue che sia necessario gestire la sensazione, senza sbarazzarsene, prima di agire e usare l’intelligenza • 4) REGOLE DI CONDOTTA AUSPICABILI INNANZITUTTO PER SE STESSI. • L’idea si rifà all’antico adagio “trattate gli altri come volete essere trattati voi”. • Da qui, naturalmente, l’idea di fare in modo che imparino ad assumere il punto di vista degli altri • Fondamentale è che i bambini vedano queste capacità emotive negli adulti: ne consegue che sia i genitori che gli insegnanti imparino a modulare queste tecniche e a farle loro. • È stato riscontrato che quando i genitori e gli insegnanti non mettono in pratica quello che insegnano, i bambini non lo applicano. • Utile, inoltre, è l’organizzazione di incontri tra insegnanti e genitori per un costruttivo confronto circa le emozioni dei bambini e dei ragazzi emerse in classe, per pianificare una sinergia di interventi VISITA IL SITO www.ridiamopps.it PUOI SALVARE GRATIS TANTI VIDEO E PPS PER TE E PER I TUOI AMICI