Organizzazione assistenziale per complessità:Primi risultati di una sperimentazione MERIS FIAMMINGHI Infermiera Dirigente – SATeR AUSL BO COMPONENTI del GRUPPO - OSSERVATORIO della SPERIMENTAZIONE A.SILVESTRO ( Direttore SATeR) B.CACCIARI, L.TARTARI, C.LUPPI, E.ZONI, R.BERNARDI, A.BUTELLI, R.RAVALDI, M.BACCHETTI, M.ONGARI, EVANGELISTI, M.PIANAZZI, L.RICCI, O.VISANI, C.VICINELLI, A.PUCCI, C.TAGLIANI, M.SABATTINI, C.SABATTINI, F.DIGIROLAMO, F.OLIVETI, G.BARBERINI, M.POLI, M.BORELLI, P.LENZI Il paziente che si ricovera viene assegnato ad un’area della degenza in base al livello di impegno infermieristico richiesto, per rispondere ai bisogni conseguenti, anche, dalla patologia in atto. Agli infermieri è riconosciuta la responsabilità della gestione ed utilizzo dei posti letto, del processo di assistenza e della continuità di cura. I medici, delle diverse specialità, integrano le loro valutazioni e prescrizioni direttamente al letto del paziente (internisti, chirurghi , ginecologi, urologi ecc.. • Questo, in sintesi, il principio, sul quale è organizzata tutta la degenza dell’Ospedale di Porretta Terme dell’Ausl di Bologna : un percorso a favore dei cittadini che vuole coniugare attenzione alla persona del malato, efficienza organizzativa ed economicità del sistema. CONTESTO L’Ospedale è punto di riferimento per il Distretto di Porretta che comprende 13 comuni in un territorio prevalentemente montano. Tale collocazione richiede alla struttura ospedaliera un’autosufficienza per le funzioni di base ed un’ espertise con dotazione strumentale idonee a garantire la stabilizzazione clinica dei pazienti più gravi. Sono funzionanti i collegamenti con le reti metropolitane, in particolare, Rete Cardiologica, Rete Stroke, Rete oncologica, Rete P.S. ed Emergenza, Rete della Pediatria Ospedaliera e dell’Emergenza pediatrica. Sono assicurate le funzioni di P.S. con osservazione transitoria, di Chirurgia generale, di Medicina interna, di Pediatria, di Ostetriciaginecologia e di Post-acuzie. Obiettivi della sperimentazione • Disegnare un modello che, calandosi nella realtà locale, migliorasse la qualità del servizio offerto cogliendone, al contempo, tutti gli elementi specifici • Graduare l’intensità di cura per ogni singolo paziente rispondendo in modo differenziato ai diversi gradi di instabilità clinica e complessità assistenziale dei pazienti stessi, articolando le tecnologie, le competenze e le professionalità dedicate. Graduare Complessità ed Intensità – essenza del modello organizzativo • Definire la gravità e l’instabilità della patologia, il livello di dipendenza dalle cure infermieristiche, le complessità delle procedure necessarie e la tecnologia richiesta. • GRADUARE quindi la risposta del sistema degenza in setting omogenei per tecnologie, quantità e composizione del personale assegnato. • Il principio organizzativo della degenza diventa quindi la similarità dei bisogni, piuttosto che la contiguità tra patologie afferenti ad una singola disciplina specialistica. Dimensionamento delle aree a differente complessità-intensità Area Rossa (compreso area critica) 16 P.L. (22%). Area Blu 46 P.L. articolata su due piani 21+21 P.L. + 4 ostetricia (65%) Area Verde 9 P.L.. post-acuzie (13%). Area rossa; è un’area fortemente polivalente per pazienti ad elevata complessità clinicoassistenziale che necessita di forte integrazione secondo il modello Hub and Spoke attraverso percorsi aziendali predefiniti (es. SCA, IR e STROKE). • All’interno è collocata l’area “critica” dove è possibile, su 4 P.L. un monitoraggio non invasivo delle funzioni vitali dei pazienti con instabilità clinica. Area blu; in essa confluisce gran parte della casistica di pazienti chirurgici ed internistici acuti, inclusi pazienti con malattie croniche in fase di riacutizzazione. Disposta su due piani di degenza. Area verde; è un’area a minore intensità clinica e alta complessità assistenziale per pazienti affetti da polipatologie croniche o in via di stabilizzazione che richiedono assistenza non erogabile in regimi extra-ospedalieri. L’area verde si identifica con l’U.A. di Postacuzie. 1. Definizione dei profili di competenza infermieristica; 2. Autovalutazione delle competenze 3. Assegnazione degli infermieri nelle diverse aree; 4. Formazione residenziale e stage • Sistema informatico; ad utilizzo del BED MANAGER e degli Infermieri responsabili della prima valutazione con MAPr per l’assegnazione dei pazienti nelle diverse aree Professionisti e personale di supporto coinvolto 44 Infermieri, 12 Medici, 6 Coordinatori Assistenziali, 6 Ostetriche, 6 Dirigenti infermieristici, 20 Operatori di supporto Risultati – produzione ed efficienza organizzativa confronto 9 mesi anno 2010 vs 9 mesi anno 2011 • • • • • • T.O 96,39 (+16%) P.M (area clinica medica ) 33,74 (+20,2%) Ric.Rip. (0-30 gg) 39 ( -17 %) Dim. Prot. 107 (+167,5%) Indice Oper. 0,82 (+60,8%) Dim.Prot.(Area Verde) 59 ( + 118,5 % ) …più della metà degli infermieri dice che … • • • • • • • • • Abbiamo ancora tanto da fare Ci dobbiamo organizzare meglio I Medici ci sembrano un po’ “spersi” C’è molta responsabilità ed a volte paura di sbagliare Il turn over è ridotto, il modello può essere buono Il mondo gira intorno al malato È un lavoro umanamente più fattibile Siamo certi di assicurare continuità assistenziale I malati in “un abbraccio” • Questa organizzazione è professionalmente impegnativa perché richiede che ogni infermiere sia competente nell’assistenza ai bisogni dei pazienti indipendentemente dalla disciplina clinica a cui la patologia del paziente fa riferimento ; • è “coraggiosa” perché conferma, in pratica, che l’efficienza della rete ospedaliera può essere ottenuta modificando gli attuali modelli organizzativi. Contatti : [email protected]