ISTRUZIONE e FORMAZIONE nella SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA: POLITICHE EUROPEE, NAZIONALI e LOCALI ISTITUTO SUPERIORE “ZAPPA-FERMI” BORGO VAL DI TARO NUOVI SCENARI tra XX e XXI secolo Dalla SOCIETÀ INDUSTRIALE alla SOCIETÀ della CONOSCENZA RITMO ACCELERATO del CAMBIAMENTO sociale, del PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO e delle TRASFORMAZIONI nelle TECNICHE e nelle MODALITÀ di LAVORO STRAORDINARIA VELOCITÀ di accumulazione e diffusione delle INFORMAZIONI CRESCENTE ATTENZIONE per il settore dei “BENI IMMATERIALI” (INFORMAZIONE e COMUNICAZIONE come “NUOVE MERCI”) COMPLESSITÀ dei NUOVI SAPERI INDISPENSABILI Rapida OBSOLESCENZA delle VECCHIE CONOSCENZE e delle SPECIALIZZAZIONI tradizionali NUOVE e MOLTEPLICI PROFESSIONI legate alle nuove TECNOLOGIE, soprattutto INFORMATICHE RITARDO sempre più VISTOSO nell’ADEGUAMENTO delle COMPETENZE alla DOMANDA che proviene da tutti i settori del mondo del LAVORO (intellettuale, industriale, dei servizi)… NUOVI BISOGNI Elevare - a livello quantitativo e qualitativo – l’offerta di istruzione e formazione, riducendo gli insuccessi e debellando i fenomeni della dispersione e della mortalità scolastica (cfr. slogan: “Nessuno resti indietro” (“No Child Left Behind”, documento programmatico USA, Department of Education, Washington 2001); “Non uno di meno” (L.R. 12/2003 – regione Emilia-Romagna); Contrastare efficacemente l’”analfabetismo di ritorno” (illiteracy), cioè la perdita della capacità di comprendere o produrre messaggi scritti da parte di persone che in età giovanile l’avevano appresa sui banchi di scuola Realizzare una sempre più efficace integrazione tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro Promuovere un costante aggiornamento culturale e professionale dopo il termine degli studi e/o durante l’attività lavorativa Incoraggiare e diffondere il “Lifelong Learning” (apprendere lungo l’intero arco della vita / apprendere ad ogni età / educazione continua o permanente…), considerato che il modello front-end non risponde più alla domanda di istruzione di una società radicalmente mutata rispetto al passato e che è doveroso rendere possibile a tutti l’esercizio del diritto all’istruzione, a prescindere dall’età, dai bisogni professionali, dall’appartenenza a particolari categorie (disoccupati, inoccupati, lavoratori a rischio di disoccupazione…). PERCHÉ la FORMAZIONE PERMANENTE Il rapido invecchiamento di conoscenze, competenze e professionalità a séguito della costante evoluzione tecnologica rende inadeguata la formazione di tipo tradizionale, “data all’inizio, una volta per tutte”. D’altro canto la sempre più frequente necessità di cambiare àmbito di lavoro pone un problema di riqualificazione non soltanto delle conoscenze, ma anche delle relazioni e degli atteggiamenti (capacità di positiva interazione con gli altri, flessibilità, adattabilità a situazioni nuove…); rende cioè urgente una formazione permanente, centrata sul soggetto, e tale da saper valorizzare l’intero patrimonio culturale e di relazioni del soggetto stesso. Questo nuovo modello formativo è imperniato su: LIFELONG LEARNING (formazione centrata sul soggetto, che avviene lungo tutta la vita e che riguarda la crescita culturale, l’orientamento formativo e lavorativo, la formazione per il lavoro, l’istruzione anche in età adulta…) PERCORSO PARALLELO (complesso di esperienze di vita che avvengono spontaneamente, ad es. in associazioni o gruppi, e che assumono le caratteristiche di veri e propri percorsi di formazione extraistituzionali paralleli a quelli scolastici: la capacità di relazionarsi che si apprende nel percorso parallelo è una risorsa preziosa nelle situazioni di cambiamento. LIFELONG LEARNING: una risposta a TRE ESIGENZE FONDAMENTALI La FORMAZIONE PERMANENTE dà RISPOSTA a TRE ESIGENZE FONDAMENTALI: Un BISOGNO INDIVIDUALE di ACCESSO PERMAMENTE AL SAPERE ED ALL’INFORMAZIONE (DIMENSIONE CULTURALE) Una NECESSITÀ di AGGIORNAMENTO COSTANTE della PROFESSIONALITÀ a tutti i livelli, nell’interesse delle imprese e dei lavoratori (DIMENSIONE ECONOMICA) Un’esigenza sociale di RISPOSTA POSITIVA ai RISCHI di ESCLUSIONE, DISAGIO ed EMARGINAZIONE (DIMENSIONE SOCIALE) IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello MONDIALE 1990 – UNESCO – World Declaration on Education for All, Conferenza mondiale di Jomtien, Thailandia: appello a tutti i Governi per l’avvio di azioni mirate tali da mettere tutti i cittadini in condizione di fruire di un’adeguata istruzione di base 1994 – UNESCO – Mid Term Strategy 1996-2001, Parigi: piano strategico a medio termine intitolato “Lifelong Learning for All”. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello EUROPEO. 1 1993 – J. DELORS, Libro Bianco Crescita, competitività, occupazione: La Commissione Europea individua tra le cause più importanti della disoccupazione l’inadeguato livello di istruzione e formazione professionale, a fronte della veloce obsolescenza tecnologica, ed il peso eccessivo degli oneri fiscali che gravano sul costo del lavoro europeo: formazione ed istruzione non possono continuare ad essere autoreferenziali, indifferenti verso la realtà esterna, ma devono avere un ruolo di politica attiva nel mercato del lavoro, devono diventare uno strumento basilare per la lotta alla disoccupazione sia giovanile che di lunga durata; devono agevolare il passaggio dallo studio al lavoro dei giovani, avviare politiche di valorizzazione del capitale umano lungo tutto il periodo della vita attiva e porsi l’obiettivo di fare “imparare a imparare per tutto il corso della vita” (le spese d’istruzione e formazione devono essere considerate un investimento e non un costo). 1995 – PARLAMENTO EUROPEO: proposta ai Governi dei Paesi membri di realizzare un programma di educazione lungo tutto l’arco della vita per tutti i cittadini; proclamazione del 1996 come “Anno Europeo dell’educazione e della formazione durante tutta la vita”. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello EUROPEO. 2 1995 – E. CRESSON / P. FLYNN, Libro Bianco Imparare e apprendere. Verso la società conoscitiva: il volume si propone di aiutare gli Europei ad una transizione morbida verso una società fondata sull’acquisizione di conoscenze e nella quale non si smetta di apprendere e insegnare per tutta la vita; in altri termini verso una società conoscitiva, in cui l’individuo dovrà sempre più essere in grado di “comprendere situazioni complesse che evolvono in modo imprevedibile”. Tra gli obiettivi: - rivalutare la cultura generale; - sviluppare l’attitudine all’occupazione; - lottare contro l’emarginazione, sviluppando opportunità alternative per i giovani esclusi dal sistema scolastico; - favorire per gli adulti l’accesso alla formazione durante l’arco di tutta la vita; - avvicinare la scuola e l’impresa; - fornire un marchio di qualità alle giovani generazioni, dotandole della conoscenza e della padronanza di tre lingue comunitarie; incoraggiare gli investimenti a livello di formazione”. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello EUROPEO. 3 1996 – OCSE – Comunicato dei Ministri dell’Educazione: adozione del programma di “Apprendimento per tutti lungo tutto l’arco della vita” (“Making Lifelong Learning a Reality for All”); formazione permanente come obiettivo primario della politica educativa e sociale: - innalzamento del livello di formazione di base per tutti; - programmazione ed offerta di opportunità di apprendimento per tutto l’arco della vita. 1997 – Conferenza di Amburgo (5^ Conf. Internazionale sull’educazione degli adulti): valorizzazione della cultura del lavoro e dell’educazione permanente per “sviluppare negli individui autonomia di pensiero e di comportamento e maturare il loro senso di responsabilità, in modo che possano decidere consapevolmente del proprio futuro e affrontarne le sfide con successo” (art. 5) 1997 – Commissione europea – comunicazione “Per un’Europa della conoscenza” – enunciazione dei 5 punti fondamentali della strategia europea per favorire la formazione permanente: - collegare la scuola alle imprese; lottare contro l’emarginazione e l’esclusione sociale; promuovere l’insegnamento delle lingue; promuovere l’acquisizione di nuove conoscenze; Investire maggiormente nei sistemi formativi. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello EUROPEO. 4 2000 – Consiglio Europeo di LISBONA (23-24 marzo 2000): obiettivo di far diventare l’economia del Continente, basata sulla conoscenza, “la più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”. Il Consiglio definisce 4 linee prioritarie di intervento ed i seguenti obiettivi concreti, da raggiungere entro il 2010: - ridurre la dispersione scolastica del 10%; - portare nei diversi Stati il tasso dei diplomati all’85%; - aumentare del 15% il numero di laureati in Matematica, scienze e tecnologie; - aumentare del 20% la capacità di lettura dei quindicenni; - aumentare del 12,5% la popolazione che ritorna a scuola da adulta con il sistema dell’educazione permanente. 2000 – Consiglio Europeo di FEIRA (19-20 giugno 2000): invito a tutti gli Stati Membri ad individuare strategie e misure atte a favorire la formazione permanente per tutti. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello EUROPEO. 5 2000 – Commissione Europea: Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente (30 ottobre 2000): promozione di una cittadinanza attiva e dell’occubabilità (capacità di trovare e conservare il posto di lavoro), soprattutto mediante l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze necessarie ad una partecipazione consapevole nella società della conoscenza e nella nuova economia. 6 MESSAGGI CHIAVE: NUOVE COMPETENZE DI BASE per TUTTI - MAGGIORI INVESTIMENTI nelle RISORSE UMANE - INNOVAZIONE nelle TECNICHE di INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO - MIGLIORAMENTO nelle modalità di VALUTAZIONE dei RISULTATI dell’apprendimento - RIPENSARE l’ORIENTAMENTO - UN APPRENDIMENTO SEMPRE PIÙ VICINO A CASA. - Il memorandum sottolinea l’esigenza di coinvolgere direttamente la società civile, nelle sue diverse articolazioni, attorno al tema della FORMAZIONE PERMANENTE come DIRITTO che deve diventare UNIVERSALE e UNIVERSALMENTE ACCESSIBILE. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 1 1974 – Corsi per lavoratori “150 ore” (per il conseguimento della licenza media) e corsi di alfabetizzazione: esigenza di innalzare la scolarità di massa e di consentire il conseguimento della licenza di scuola media (divenuta scuola dell’obbligo) a chi non ne fosse in possesso. Frequentanti anni ’70-’80: prevalentemente maschi, interessati a migliorare la propria posizione nell’ambiente lavorativo. Dalla fine degli anni ’80 l’utenza cambia: si aggiungono le donne (lavoratrici stagionali, casalinghe, piccole imprenditrici…), i giovani espulsi dal percorso scolastico ordinario, gli stranieri; per molti di loro non si tratta più solo di ottenere il “titolo” di 3^ media, ma anche di ricevere una formazione culturale, di avere la possibilità di tessere relazioni, di fare esperienze formative, di riprendere un percorso di formazione interrotto da giovani. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 2 1978 – Legge quadro in materia di formazione professionale (L. 845/78): formazione professionale intesa come servizio di interesse pubblico atto ad assicurare un sistema di interventi finalizzati alla diffusione delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere ruoli professionali e rivolti al primo inserimento, alla qualificazione, alla riqualificazione, alla specializzazione, all’aggiornamento ed al perfezionamento dei lavoratori, in un quadro di formazione permanente. 1993 (luglio) – Accordo sulla politica dei redditi: primo momento di confronto per il miglioramento delle condizioni di lavoro e della formazione professionale dei lavoratori, che pone come obiettivo condiviso il riordino del sistema della formazione professionale. 1993 – Legge 236/93 – Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione: finanziamento di interventi di formazione continua, aggiornamento o riqualificazione per operatori della formazione professionale, cassintegrati e lavoratori iscritti nelle liste della mobilità; creazione del fondo unico per la fromazione professionale e continua. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 3 1996 (24 settembre) – Accordo per il lavoro: attribuzione di un ruolo prioritario alla formazione per innalzare quantitativamente e qualitativamente il livello di scolarità ed assicurare continuità di accesso alla formazione per tutto l’arco della vita. 1997 – L. 196/97 – Norme in materia di promozione dell’occupazione: Definizione di strategie di medio termine, tra cui: - caduta del monopolio pubblico del collocamento - flessibilità del lavoro (interinale, a tempo determinato, part time…) - riordino del sistema di formazione professionale (potenziamento dell’apprendistato, dei CFL, della formazione superiore e della f. continua) - avvio di interventi di emergenza per l’occupazione, soprattutto giovanile (borse di lavoro e lavori di pubblica utilità). IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 4 - 1997 - O.M. n° 455 del 29 luglio 1997: affidamento dell’EDA* ai CTP (Centri Territoriali Permanenti per l’Educazione degli Adulti). * L’Educazione permanente degli Adulti (EDA) rappresenta l’insieme delle opportunità educative formali (istruzione e formazione certificata) e non formali (educazione artistica, fisico-motoria, sanitaria, sociale…) rivolte ai cittadini, sia italiani che stranieri, in età adulta. Possono iscriversi gratuitamente ai CTP i giovani che abbiano compiuto i 15 anni e gli adulti di qualsiasi età e condizione per seguire: i corsi previsti dagli ordinamenti scolastici; corsi di integrazione linguistica e sociale per stranieri; percorsi individuali – anche integrati di istruzione e formazione – che rispondono ad una vasta gamma di fabbisogni conoscitivodisciplinari (ad es.: informatica, lingue straniere, musica, …). IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 5 2000 (2 marzo): Conferenza unificata Stato-Regioni: adozione dell’idea europea di una società in formazione in cui abbia un ruolo chiave l’educazione permanente, coerentemente con il Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione del 22.12.1998: - Prevenire e sconfiggere la disoccupazione aumentando l’acquisizione dei saperi attraverso un’organizzazione dell’apprendimento “più efficace ed elastica”; - integrare l’educazione iniziale con quella continua; - superare la storica divisione, presente nel sistema formativo italiano, tra “cultura generale” e “abilità professionali”; - costruire modelli articolati di collaborazione ed integrazione tra scuola e mondo del lavoro (approccio integrato caratterizzato da modularità, interdisciplinarità e flessibilità; percorsi formativi personalizzati con certificazione integrata e ricnoscimento di crediti utilizzabili nei percorsi di studio e nel mondo del lavoro). IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 6 LA RIFORMA BERLINGUER (la STRATEGIA del MOSAICO) Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 24.06.1998, n° 249) Nuovi esami di Stato (D.P.R. 23.07.1998, n° 323) Autonomia delle istituzioni scolastiche (D.P.R. 08.03.1999, n° 275 ): autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e di sperimentazione Ampliamento dell’obbligo scolastico (L. 20.01.1999, n° 9) Nuovo obbligo formativo (L. 17.05.1999, N° 144) Fornitura gratuita dei libri di testo (Art. 27 Legge Finanziaria 1999) Riordino dei cicli (L. 10.02.2000, n° 30) Parità scolastica e diritto all’istruzione (L. 10.03.2002, n° 62) Progetti speciali per promuovere una scuola pubblica di qualità per tutti (Piano straordinario di sviluppo delle Tecnologie Didattiche; Progetto Musica, Progetto Biblioteca; Progetto Lingue 2000…) IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 7 LA RIFORMA MORATTI (LEGGE DELEGA 28 marzo 2003, n° 53) Abrogazione L. 9/1999 e L. 30/2000 Non più obbligo scolastico, ma diritto-dovere di istruzione e formazione Doppio canale (licei / istruzione e formazione professionale) Sistema formativo integrato Alternanza scuola-lavoro Art. 2: a) “è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze ed abilità, generrali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locale, nazionale ed europea”…; c) è assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il 18° anno di età; l’attuazione di tale diritto si realilzza nel sistema di istruzione e in quello di istruzione e formazione professionale… IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 8 I DIVERSI FILONI FORMATIVI nel quadro delle recenti riforme: OF: OBBLIGO FORMATIVO - OFI: OBBLIGO FORMATIVO INTEGRATO (cfr. ACCORDO QUADRO tra M.I.U.R., M.L.P.S., REGIONI, PROVINCE, COMUNI E COMUNITA’ MONTANE del 19.06.2003, tendente ad introdurre percorsi in grado di contrastare l’evasione scolastica della fascia 14-17 anni per riempire il vuoto normativo determinato dall’abrogazione della L. 9/1999) EDA: EDUCAZIONE DEGLI ADULTI (cfr. O.M. 455/1997) IFTS: ISTRUZIONE e FORM. TECNICA SUPERIORE (cfr. L. 144/1999) IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello NAZIONALE (ITALIA). 9 2004 (28 ottobre) – Accordo CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI: - glossario per la comprensione reciproca tra sistemi formativi; - facilitazioni per il reciproco passaggio tra istituzioni scolastiche e formative; - certificazioni, finali ed intermedie, sulle competenze acquisite; - riconoscimento di certificazioni e crediti formativi. 2004 (3 dicembre) – O.M. n° 87/2004: norme concernenti il passaggio dal sistema della formazione professionale e dall’apprendistato al sistema dell’istruzione. 2005 (15 aprile) – D. Leg.vo n° 76/2005: definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’art. 2 della L. 53/2003. 2005 (15 aprile) – D. Leg.vo n° 77/2005: definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, a norma dell’art. 4 della L. 53/2003. IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello REGIONALE (EMILIA-ROMAGNA) LEGGE REGIONALE 30 giugno 2003, n. 12: “NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITÀ DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO“ IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello SCOLASTICO LOCALE. 1 ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “ZAPPA-FERMI” Anni ’80: introduzione del P.N.I. (piano nazionale Informatica) nel Liceo e nell’I.T.C. 1990-1991: introduzione dell’insegnamento sperimentale di una 2^ L.S. presso l’Istituto Magistrale 1993-1994: introduzione dell’indirizzo sperimentale Linguistico (progetto Brocca) 1993-1994: introduzione del progetto ’92 nell’Ist. Professionale 1994-1995: introduzione dell’indirizzo sperimentale I.G.E.A. nell’I.T.C. 1995-1996: avvio delle esperienze di “scuola aperta” (laboratori pomeridiani per gruppi aperti) e di scambi culturali in ambito U.E. 1996-1997: introduzione dell’indir. sperim. Socio-Psico-Pedagogico (prog. Brocca) 1996-1997: avvio progetti organici di accoglienza, continuità, orientamento 1998-1999: avvio dei corsi di specializzazione post-diploma 1999-2000: avvio esperienza percorsi integrati (trienni) con Centri di Formazione Professionale 2000-2001: fusione del Liceo “Fermi” e dell’I.T.C.-I.P.S.C.T. “Zappa” 2000-2001: avvio progetto sperimentale di rete SCUOLA@BARDI 2002-2003: convenzioni per impiego di aule e laboratori per corsi universitari, corsi per adulti, corsi di preparazione agli esami di Stato, corsi di aggiornamento e formazione in servizio… 2003-2004: avvio dei corsi serali (rientri formativi), anche in rete 2003-2004: avvio corsi O.F.I. nei bienni dell’I.T.C. e dell’I.P.S.C.T. 2003-2004: Istituto accreditato dall’A.I.C.A. come “test center” per gli esami ECDL 2004-2005: progetto Intercultura (scambi individuali con frequenza annuale all’estero)… IL QUADRO DI RIFERIMENTO a livello SCOLASTICO LOCALE. 2 ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “ZAPPA-FERMI” ANNO SCOLASTICO 2005-2006 POTENZIAMENTO ATTREZZATURE DIDATTICHE (25 AULE CABLATE e 10 LABORATORI: SPERIMENTAZIONI DIDATTICHE e VALUTATIVE; Esperienze di RICERCA, con produzione di LIBRI, CD, VIDEO…; O.F.I. (ind. amministrativo-segretariale nel biennio professionale); ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO nel biennio postqualifica dell’IPSCT; PERCORSI INTEGRATI di NEW e NET ECONOMY nell’I.T.C. e nel LICEO LINGUISTICO (es.: MARKETING ON LINE – INFORMATION BROKER…); TIROCINI FORMATIVI per l’inserimento lavorativo degli studenti DIVERSAMENTE ABILI; SCAMBI CULTURALI e STAGES IN ITALIA ED ALL’ESTERO; PROGETTI di AMPLIAMENTO dell’OFFERTA FORMATIVA, anche in orario extrascolastico; CORSI SERALI per RAGIONIERI e GEOMETRI; PRE-CORSI UNIVERSITARI; CORSI POST-DIPLOMA; Ospitalità a CORSI EDA, CORSI UNIVERSITARI, CORSI DI AGGIORNAMENTO e di FORMAZIONE PROFESSIONALE… 4 di INFORMATICA, in RETE, con VIDEOPROIETTORI e postazioni per MULTIVIDEOCONFERENZA; 1 LINGUISTICO-MULTIMEDIALE; 2 ARTISTICI; 1 MUSICALE, 2 di FISICA e CHIMICA; 1 BIBLIOTECA con 11.000 volumi…)