La Scoperta del DNA
La scoperta di Watson e Crick
che ha rivoluzionato il mondo
delle scienze
Indice
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La vita di Watson
La vita di Crick
La scoperta
Conclusione
La vita di Watson
Watson, James Dewey nacque a Chicago nel 1928 a soli quindici anni si
iscrisse alla facoltà di zoologia dell’Università di Chicago, dove si
laureò nel 1947. Dopo una breve esperienza all’Università di
Copenaghen, dove svolse studi sui virus, si trasferì al Cavendish
Laboratory dell’Università di Cambridge, dove avviò ricerche sulla
struttura molecolare del DNA, in collaborazione con il biofisico
britannico Francis Harry Compton Crick, al termine di questi studi
riceveranno il premio Nobel per la medicina o la fisiologia. Dal 1953
Watson divenne ricercatore presso il California Institute of
Technology. Nel 1968 pubblicò The Double Helix, resoconto della
scoperta della struttura del DNA. Dal 1968 assunse la direzione del
Cold Spring Harbor Laboratory di New York, portando l’istituto dalla
condizione di difficoltà finanziaria in cui si trovava a uno stato di
efficienza che lo rese di importanza internazionale nel campo della
ricerca genetica. Nel 1988 fu nominato direttore associato del
Progetto Genoma Umano dal National Institute of Health. Lasciò il
progetto nel 1992 e proseguì il suo lavoro all’istituto di Long Island,
del quale fu nominato presidente nel 1994 dopo il suo ritiro
dall’attività di ricerca.
La vita di Crick
Crick, Francis Harry Compton nacque a Northampton nel 1916. Si
laureò in fisica nel 1937 all’Università di Cambridge; durante la
seconda guerra mondiale lavorò per l’esercito allo sviluppo di nuove
bombe. Nel 1947 iniziò l’attività di ricerca allo Strangeways
Research Laboratory di Cambridge; dal 1949 entrò nel team del
biochimico britannico Max Perutz del Cavendish Laboratory,
presso l’università della stessa città. Apprese la tecnica della
diffrazione a raggi X, che applicò allo studio della struttura
molecolare delle proteine. L’arrivo del biologo statunitense James
Dewey Watson nel gruppo di ricerca segnò l’inizio di un fruttuoso
sodalizio tra questi e Crick che portò, nei primi anni Cinquanta,
all’elaborazione del famoso modello del DNA detto “doppia elica”.
Per l’importanza della scoperta, Crick e Watson nel 1962
ottennero il premio Nobel per la medicina e la fisiologia,
condividendolo con Wilkins; in tale occasione, non riconobbero il
ruolo delle ricerche della Franklin, a quell’epoca ormai scomparsa.
La scoperta
Circa cinquant'anni fa, il 25 aprile 1953 il codice della vita prendeva finalmente forma di
fronte ai nostri occhi. La scoperta, fatta due mesi prima, a febbraio, non fu accolta
certo con calore. Anche perché a firmare quell'articolo destinato a rimanere nella
storia erano stati due ragazzi dall'aria scarmigliata. Jim Dewey Watson, 24 anni, e
Francis Compton Crick, ex fisico di 36 anni, lavoravano al laboratorio Cavendish
dell'università di Cambridge.
"Più vicini al segreto della vita" era il titolo dell’articolo dei due biochimici.
Come sia fatto il Dna e quale processo porti alla sintesi delle proteine erano gli
interrogativi che tenevano banco nei laboratori di biochimica e sulle riviste scientifiche
degli anni '50. Non si era ancora capito che è proprio dal Dna che le proteine nascono.
L'articolo di Watson e Crick poneva le basi di questa scoperta. La struttura del Dna da
loro proposta, infatti, prevede l'appaiamento delle quattro basi azotate a due a due:
l'adenina con la timina e la guanina con la citosina.
Questo suggerisce immediatamente l'esistenza di un meccanismo di copiatura del materiale
genetico. Come la doppia elica avvolta a spirale potesse svolgersi, duplicarsi e
sintetizzare le proteine sarebbe stato chiarito solo dopo alcuni decenni di sforzi.
La scoperta della struttura del Dna nel 1962 fruttò il premio Nobel a Watson e Crick.
E non era solo Elizabeth (Ia sorella di Watson che riuscì a far pubblicare l’articolo del
DNA su “Nature”) che i due ricercatori dovevano ringraziare per quel successo, perché
pochi giorni prima della pubblicazione dell'articolo, in un laboratorio del King's College di
Londra, Rosalinde Franklin aveva fotografato ai raggi X la struttura del Dna. Rosalinde,
una chimica-fisica di 33 anni, non pubblicò mai la sua scoperta. Quella foto tuttavia
cadde nelle mani di Watson e Crick, e sul suo ruolo nel condurre i due ricercatori di
Cambridge alla strada del Nobel molte ipotesi sono state fatte.
Purtroppo infatti la Franklin quel giorno non era a Stoccolma. Un cancro alle ovaie
l'aveva uccisa quando aveva 38 anni, e oggi il suo nome è diventato quello di un'eroina
della scienza al femminile.
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