La classe 3°B della scuola media Tommaseo di Milano presenta Watson e Crick alla danza del DNA Si torna all’anno 1953. Viene presentata una ricostruzione, interpretata a tempo di danza, di come Watson e Crick potrebbero avere ideato il modello del DNA. Dapprima vengono rappresentate diverse soluzioni per mettere insieme i dati allora disponibili sul DNA dentro un modello coerente e credibile: a vite, a cerchio, a spirale, a labirinto, a triplo intreccio. Poi viene intuita e visualizzata una doppia elica quale modello potente:, semplice, adeguato, coerente. Infine i due scienziati pregustano i futuri sviluppi per la loro doppia elica. Mentre Watson e Crick discutono tra loro le diverse ipotesi sul DNA si odono via via delle musiche sulle quali gli alunni-elementi interpretano in successive danze le varie proposte dei due scienziati. Quando un modello non funziona il ritmo dei passi si ingarbuglia e così la danza si dissolve. Quando modello infine funziona allora la danza riesce a svilupparsi da potersi ripetere all’infinito. Mentre gli alunni danzano insieme per interpretare gli elementi in ballo tali modelli vengono rappresentati e animati anche sullo sfondo. In questa danza gli alunni si identificano con gli elementi e le ipotesi scientifiche da presentare vivendole dall’interno. L’esperienza del mimo e del ballo è uno strumento par far vivere e comprendere dall’interno la costruzione delle idee scientifiche. Si intrecciano varie comunicazioni: * I fatti e la recita tra gli scienziati * la danza e il mimo della classe * i modelli scientifici proiettati. Una forma ripetibile per altre idee potenti della scienza.