A Le immagini che illustrano i contributi di Valentina Bonelli, Helena Coelho, Sylvie Jacq–Mioche e Rita Zambon provengono dalla collezione Madison e Debra Sowell, che ringraziamo per la gentile concessione. Il saggio di Irene Brandenburg è illustrato con immagini dell’Archivio Derra de Moroda di Salisburgo che, ugualmente, si ringrazia. La danza italiana in Europa nell’Ottocento Quaderno n. a cura di José Sasportes Contributi di Valentina Bonelli, Irene Brandenburg Helena Coelho, Arianna Fabbricatore Sylvie Jacq–Mioche, Rita Zambon Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- [email protected] I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: maggio Questo volume è dedicato a Debra e Madison Sowell, raffinati collezionisti d’immagini di danza, ringraziandoli per la generosità nel condividere i loro tesori iconografici J.S. Indice Avvertenza Alcuni punti José Sasportes Parte I I balletti viennesi di Giuseppe Trafieri. « Originalità, costumi autentici, [. . . ] e molto, che tocca il cuore e la ragione » Irene Brandenburg Ballerini italiani a Londra nella prima metà del secolo XIX Rita Zambon L’influence italienne sur l’activité chorégraphique française du XIX siècle Sylvie Jacq–Mioche La danza italiana nel Teatro São Carlos di Lisbona Helena Coelho Indice Le ballerine italiane a San Pietroburgo nell’era Petipa Valentina Bonelli Un nuovo testo sulla polemica coreutica del Settecento: Agli amatori dei Balli Pantomimi, Arianna Fabbricatore Agli amatori dei balli pantomimi nel Parte II Note di lettura C E Alessandro Pontremoli, Danza e Rinascimento Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo (Ephemeria Editrice, Macerata, ) O D T Cecilia Nocilli, Danza e Rinascimento Coreografare l’identità La danza alla corte aragonese di Napoli (–) (“Tracce di Tersicore”, Utet, Torino, ) A F Laura Aimo, Mimesi della natura e ballet d’action Per un’estetica della danza teatrale (Fabrizio Serra editore, Pisa–Roma, ) Indice M N José Sasportes (a cura di), Storia della danza italiana dalle origini ai nostri giorni (“Biblioteca di Cultura Musicale”, EDT, Torino, ) J S Jennifer Homans, Apollo’s Angels – a history of ballet (Random House, New York, ) Notizie sui collaboratori ISBN 978-88-548-6062-9 [email protected] DOI 10.4399/9788854860629 [email protected] pag. 11–15 (maggio 2013) Avvertenza Il presente volume è parte di un progetto più ampio i cui primi numeri sono stati pubblicati da diversi editori. Di seguito i dati. Sommari di La danza italiana N. – autunno A. M, La lezione di Salvatore Viganò J. S, La parola contro il corpo, ovvero il melodramma nemico del ballo M. K, La danza nelle versioni parigine delle opere di Verdi L. B, Danza e futurismo in Italia (–) C. V, Dieci anni di ballo all’Opera di Roma (–) N. – primavera L. T, Musica e balli al Teatro Regio di Torino (–) E. B S P, Dei progressi e vicende dell’arte della danza o del ballo J. S, Noverre in Italia S. D, L’archivio Derra de Moroda A. T, Diaghilev in Italia Avvertenza N. – autunno : Il Quattrocento M. P, Da Dante a Leonardo: la danza italiana attraverso le fonti storiche B. S, Stile espressione e senso teatrale nelle danze italiane del ‘ A. F, La ricostruzione delle danze del ‘ italiano attraverso un metodo di studio comparato delle fonti I. B, L’arte del danzare in transizione: un documento tedesco sconosciuto sulla danza di corte C. C, I Balli del cardinale Riario: tra memoria del teatro e teatro della memoria N. – primavera A. S, La sirena e l’angelo: la danza barocca a Roma tra meraviglia e edificazione morale E. M, Dove gli eroi vanno a morir ballando, ovvero la danza a Roma nel Settecento E. V, Il balletto alla corte di Torino, ovvero la diligenza per Lione C. L I, La carne, la vita e il diavolo: i libretti dei balli di Virginia Zucchi C. ’A C, Le stagioni romane di Aurelio Milloss L. C, Milloss e la critica anglosassone E. G, ATERballetto: la danza senza l’ombra della lirica N.ri – – autunno : La danza a Venezia J. S, Introduzione alla danza a Venezia nel Settecento S. M, I rapporti tra opera e ballo a Venezia nel Settecento A. G, Osservazioni sopra la musica e il ballo Avvertenza M. N M, Balli e ballerini fra Padova e Venezia M. G, I balli di Onorato Viganò a Venezia G. T, Francesco Clerico, il poeta del ballo pantomimo E. R, Il ballo teatrale a Venezia nel secolo XIX C. C/J. D, Venezia ed io: quattro anni al Malibran e alla Fenice J. S, Progetto danza–Venezia: un’utopia N. – primavera B. S, Un francese “napoletano” e il ballo nobile G. G, Balli veneziani in notazione coreografica J. S, Due nuove lettere sulla controversia tra Noverre e Angiolini D. F, I libretti comici di Salvatore Viganò K. A. J, Bournonville in Italia C. P, Gli italiani e i Ballets Russes P. V, In memoriam Aurel Milloss (–) N.ri – –inverno : Il ballo romantico in Italia I. G, L’Italia e il balletto romantico E. R, Il ruolo del ballo nelle vicende del romanticismo a Venezia N. L, Maria Taglioni alla Scala C. C, L’arivamento della gran maravija der ballo ossia il ballo a Roma dal al L. C, Salvatore Taglioni re di Napoli E S, Carlo Blasis a Mosca Avvertenza A. T, Un progetto di catalogazione elettronica dei balletti dell’Ottocento Quaderno N. – : Viaggio lungo cinque secoli J. S, Ricominciando M. P, Il Gioco della Cieca rappresentato alla regina di Spagna nel Pastor Fido E. R, La prima traduzione italiana delle Lettres di Noverre: Venezia A. M, Francesco Clerico: la produzione milanese C. C, I Balletti Svedesi in Italia P. V, Enrico Cecchetti direttore della scuola di ballo del Teatro alla Scala J. S, –: il ballo alla Scala. Un altro decennio perduto Quaderno N. – : –: Alla ricerca dell’Ottocento perduto J. S, Premessa A. M. P, Le ultime settimane di Enrico Cecchetti al Teatro alla Scala nelle lettere di Arpha Bonneau F. A M. R K, Extraits des lettres à ma mère P. V, Ettorina Mazzucchelli, “l’insuperabile diva della danza” Le Memorie di Ettorina Mazzucchelli La parola ai protagonisti. Intervista a Bianca Gallizia C. M R ( ), Balletti italiani su partiture originali nella prima metà del Novecento C. N, Vicende italiane di Loïe Fuller, “figlia del Vento e della Fiamma” Avvertenza P. T, La tournée italiana di Anna Pavlova: marzo– maggio M. A, La danza che verrà G. G C. N ( ), La ricerca storica sulla danza presso le università e l’Accademia Nazionale di Danza (–) Quaderno N. – : La danza italiana in Europa nel Settecento J. Sasportes , Presentazione K.A. Jurgensen , Il balletto italiano nella Copenhagen del secolo XVIII J. von Stahlin , Notizie sull’arte della danza in Russia S. McCleave , Danzatori italiani a Londra nel Settecento J. Sasportes , Il Settecento portoghese rivisitato all’italiana X.M. Carreira , La ricezione del ballet d’action nella penisola iberica ISBN 978-88-548-6062-9 [email protected] DOI 10.4399/9788854860629 [email protected] pag. 17–22 (maggio 2013) Alcuni punti J S . Dopo il volume consacrato alla Danza Italiana in Europa nel Settecento, segue naturalmente un altro sulla Danza Italiana in Europa nell’Ottocento. Considerata l’estensione geografica dell’argomento, non si tratta di coprire tutta l’Europa ma solo di presentare dei campioni, di disegnare un principio di mappatura delle presenze dei coreografi e dei ballerini italiani nei teatri europei. Nel volume antecedente, ci eravamo fermati sulle attività di questi artisti in Inghilterra, nei due stati della Penisola Iberica, nella Russia e in Danimarca. Ora vedremo quanto è accaduto in Austria, Francia, Inghilterra, Portogallo e Russia, in un viaggio che inizia a Vienna fra Settecento e Ottocento, per giungere alla fine del secolo in Russia, alla vigilia della nascita dei Ballets Russes. L’Ottocento è il secolo del romanticismo, e del post– romanticismo, in tale modo ci colleghiamo all’argomento del vol. di La Danza Italiana, dedicato appunto al Ballo Romantico in Italia, pubblicato nel . Secondo quanto vi scrisse Ivor Guest, il contributo italiano fu essenziale per l’edificazione della tecnica e della poetica che definirono il ballo romantico, ma era stato oggetto di scarsa attenzione, ragione per la quale gli articoli di quel volume di La Alcuni punti Danza Italiana presentarono novità raccolte con interesse dagli studiosi. Gli articoli L’arrivamento della gran maravija der ballo ossia il ballo a Roma dal al di Claudia Celi e Salvatore Taglioni re di Napoli di Lavinia Cavalletti furono poi inclusi nel volume Rethinking the Sylph: New perspectives on the Romantic Ballet, curato da Lynn Garafola, nel . In seguito, altri ricercatori italiani e stranieri hanno continuato ad approfondire questo periodo. Cito solo due esempi recenti: Ornella di Tondo ha contribuito con un esaustivo articolo su La Sylphide in Italia per il libro La Sylphide – Paris and beyond, curato da Marian Smith, del ; Matilda Ann Butkas Ertz ha elaborato una voluminosa tesi di dottorato Nineteenth–century italian ballet music before national unification: sources, style, and context, del , scritta sotto la guida della stessa Marian Smith. Nel Settecento, alla pari di musicisti, scenografi e cantanti, l’Italia esportava coreografi, balli e ballerini, e pure i corpi di ballo; nell’Ottocento, il volume dell’esportazione, si ridusse. Da un lato, molti paesi crearono le proprie accademie di ballo, cosi incrementando i loro corpi di ballo; dall’altro, gli allestimenti nei teatri italiani erano diventati cosi spettacolari da richiedere sempre più danzatori. Fece eccezione il Portogallo, dove, in assenza di un’efficace scuola di ballo, ci fu una continua richiesta di ballerini italiani di diversi livelli. Nelle scuole di ballo e nei teatri italiani si formarono ballerine sempre più eccelse e le platee europee tutto lungo il secolo proprio queste volevano. Ivor Guest racconta nel suo libro sul ballo romantico a Parigi che la stessa Maria Taglioni, dopo avere Alcuni punti lasciato la scena, fu inviata dall’Opéra di Parigi in Italia per scoprire nuovi talenti da portare colà come prime ballerine. Nella seconda metà dell’Ottocento, Luigi Manzotti fu senz’altro il coreografo più famoso, in Europa e nell’America del Nord, e i suoi balli furono portati sui diversi palcoscenici da ballerini italiani, a volte organizzati in compagnie proprio a scopo di rispondere alla richiesta delle platee internazionali. I testi qui riuniti portano alla luce aspetti nuovi di un secolo ricco di metamorfosi tecniche ed estetiche, nel quale il ruolo degli artisti italiani non fu meno rilevante che nei secoli precedenti. Molto resta ancora da evidenziare e contestualizzare. Mi auguro che questo volume serva da stimolo per altre ricerche. . La polemica fra Noverre e Angiolini nei primi anni settanta del Settecento costituisce una rara disputa fra due personaggi maggiori del secolo e illustra le passioni che il ballo suscitava fra gli spettatori milanesi. La controversia si svolse a colpi di libri e foglietti, in parte raccolti nel volume Il ballo pantomimo – Lettere, saggi e libelli sulla danza (–), a cura di Carmela Lombardi, ma si sa che esistono testi ancora da ritrovare. Nel , nel voI. di La Danza Italiana furono pubblicate Due lettere scritte a diversi soggetti fino allora sconosciute; adesso abbiamo la gioia di farvi conoscere Agli amatori del ballo pantomimo, opuscolo ritrovato per merito della tenacia di Arianna Fabbricatore, che annuncia pure di avere ritrovato un testo circolato a Milano in copie manoscritte dal titolo Le Pacificatore Lombard. Tutti questi testi vertono intorno al modo di concepire il ballo pantomimo e svelano il clima in cui si svolse il Alcuni punti cambio di paradigma nella creazione coreografica. . Nel corso di , del Dams di Bologna sotto l’impulso di Eugenia Casini Ropa ha incominciato a diffondere on line la rivista Danza e ricerca – Laboratorio di studi, scritture, visoni. Nel suo numero uno, Stefania Onesti ha fatto un preciso bilancio di quanto sulla danza è stato pubblicato in Italia nei primi undici anni del ventunesimo secolo: Più di trecento titoli, dai manuali di tecnica alle monografie su artisti italiani e stranieri, dalla storia ai saggi estetici. È un numero impressionante, credo fra i più alti in Europa, a dimostrare il lavoro intenso degli studiosi italiani. Purtroppo, i lettori che cerchino nelle librerie la sezione danza la troverà ridotta a pochissimi titoli, che non rispecchiano la quantità effettiva delle pubblicazioni. Colpa della scarsa distribuzione di piccole edizioni? Colpa di librai meno attenti? Fatto sta che si tratta di una situazione che deve cambiare. Fra i titoli recenti, cito due primizie della bibliografia italiana, ovvero la prima edizione italiana delle Lettere sulla Danza () di Noverre e il volume Omaggio a Sergej Diaghilev. I Ballets Russes (– ) cent’anni dopo, il primo libro sulla compagnia pubblicato in Italia. Si deve all’iniziativa di Flavia Pappacena sia la pubblicazione in facsimile, in francese, delle Lettres sur la danse, sur les ballets et les arts nell’edizione del a Pietroburgo, sia le Lettere sulla danza, sui balletti e sulle arti () nella traduzione di Alessandra Alberti. I due volumi editi dalla Libreria Musicale Italiana hanno un rilievo nazionale e internazionale. II facsimile costituisce la prima edizione moderna di quel testo, la traduzione è pure una novità per l’Italia, giacché riunisce