DECADENTISMO
CARATTERISTICHE





Nasce in Francia tra il 1880 e il 1890
1886, Parigi: viene fondata la rivista
“Le Décadent”
Termine usato per descrivere le novità e le
peculiarità del periodo; inizialmente assume un
tono dispregiativo
Fase estrema del Romanticismo (Sogno,
immaginazione e fantasia, dimensione irrazionale)
Fuga verso una bellezza insolita e misteriosa
Pessimismo e Disgusto per il mondo reale


Polemica contro il positivismo (la realtà
non è un insieme di fatti concreti, regolati
da leggi meccaniche e invariabili: la scienza
non garantisce una conoscenza oggettiva e un
infallibile controllo sulla realtà; non
esiste il progresso; l’essenza del reale è
al di là delle cose, e può essere compresa
solo liberandosi di una struttura razionale
di pensiero)
Predilezione dei sensi alla logica
scientifica

1.
2.
3.
Eroi Decadenti:
INETTO
Senza volontà
Afflitto da una malattia che lo rende
incapace di vivere
Scelta obbligata: Suicidio o Sogno
SUPERUOMO
Votato a imprese eccezionali e si impegna a
realizzare se stesso
DANDY
Vestito in modo stravagante
Esponente dell’apparenza dell’estetismo
decadente
Movimenti
Poeti maledetti
Parnassianesimo
Simbolismo
Estetismo
I POETI MALEDETTI




Precedenti ai veri e propri
decadentisti
1884: “Poètes Maudits” di Verlaine
Rimbaud: “Il poeta è veggente”
Sensibilità coltivata in maniera
esasperata per raggiungere una realtà
misteriosa
PARNASSIANESIMO




Reazione all’eccesso sentimentale del
Romanticismo
Ritorno al Classicismo (Parnasso era il
nome del monte sacro alle muse e ad
Apollo)
L’Art pour Art
Nessun impegno sociale e politico
SIMBOLISMO





Scopo: Manifestare i simboli
Nessuno scopo sociale o morale
Descrive interiorità nell’artista, non
la realtà
Un raffinato gioco di ritmo e di
immagini
Ampio uso di metafore; sinestesie e
analogie
ESTETISMO





Radici nel Parnassianesimo
Culto del bello e del piacere
Arte è una rappresentazione di sé; è
indipendente; è incontrollabile
La vita deve imitare l’arte
Il poeta si isola in una torre di avorio
Oscar Wilde
Wilde: Il ritratto di Dorian Gray

Il protagonista vende la sua anima per poter rimanere
giovane e bello. Il suo ritratto porterà i segni del
tempo e dei peccati di Dorian.
Si dedica ad una vita da vero esteta, causando la morte
della giovane attrice Sybil Vane.
Uccide Basil, che lo accusava di avere una vita
immorale.
Distrugge il quadro, causando la sua stessa morte.
ECONOMIA


Belle Epoque
Seconda Rivoluzione Industriale
Telegrafo e Telefono
Radio, Cinema e Pubblicità
Fotografia
Fonografo
POLITICA




Periodo di equilibrio
Otto Von Bismark protagonista del Congresso di Berlino
(1878)
Espansione coloniale
Blocchi di alleanze contrapposte ( Intesa & Alleanza )
La Belle Epoque




Europa è il centro del mondo
Equilibri stabiliti dalle potenze europee
Progresso della scienza e della tecnica
Sviluppi storici drammatici
1905 guerra Russo-Giapponese
1911-1912 Guerra tra Italia e Turchia (Libia colonia italiana)
tensioni nei balcani
1914 Scoppio Grande Guerra
A Sarajevo in Serbia, Francesco Ferdinando D’Asburgo, erede al
trono d’Austria, viene assassinato da un nazionalista serbo
Italia
Giovanni Giolitti primo ministro nel 1903
Rottura alleanza coll’impresa libica
Patto Gentiloni (fine del “non expedit”)
Neutralismo diffuso
1.
Liberali Giolittiani
2.
Cattolici
3.
Socialisti
Interventisti
1.
D’Annunzio
2.
Futuristi
3.
Nazionalisti (tra i quali Benito Mussolini che era stato
espulso dal Partito Socialista per opposizione alla sua linea
neutralista)
1915 Maggio: Entrata in guerra dell’Italia a fianco di Francia
e Inghilterra
Benito Mussolini “Il Parlamento: un bubbone da estirpare”
Mentre il paese attende di giorno in giorno, con ansia sempre più spasmodica,
una parola da Roma, da Roma non vi giungono niente che rivoltanti storie o
cronache di non meno rivoltanti manovre parlamentari. La vigilia del più
grande cimento d’Italia è contrassegnata da questo rigurgito estremo di
tutte le bassezze della tribù medagliettata. Sdegno e mortificazione si
alternano negli animi nostri. Questi deputati che diffondono, con le più
inverosimili fantasticherie ed esagerazioni, il panico nella fedele mandria
elettorale; questi deputati pusillanimi, mercatori, ciarlatani, proni al
volere del Kaiser; questi deputati dovrebbero essere consegnati al Tribunale
di guerra. La disciplina deve incominciare dall’alto, se si vuole che sia
rispettata dal basso. Quanto a me, io sono sempre più fermamente convinto
che si dovrebbe fucilare, dico fucilare, nella schiena, qualche dozzina di
deputati e mandare all’ergastolo un paio almeno di ex ministri. Non solo,
ma io credo, con fede sempre più profonda, che il Parlamento in Italia sia
un bubbone pestifero che avvelena il sangue della Nazione. Occorre
estirparlo.
B. Mussolini, Scritti e discorsi, Hoepli, Milano 1934
Gabriele D’Annunzio “Col bastone e col ceffone”
Udite. Noi siamo sul punto di essere venduti come una greggia infetta.
Chiamarsi italiano sarà nome da rossore, nome da nascondere, nome da averne
bruciate le labbra. Questo vuol fare di noi il mestatore di Dronero,
intruglio osceno. Questo vuol fare di noi quell’altro ansimante leccatore
di sudici piedi prussiani, contro il quale la lapidazione e l’arsione
sarebbero assai lieve castigo. Non ossi, non cenci, non baratti, non
truffe. Basta! Rovesciate i banchi e spezzate le false bilance! Stanotte su
noi pesa il fatto romano. Stanotte su noi pesa la legge romana. Accettiamo
il fato, accettiamo la legge. Imponiamo il fato, imponiamo la legge. Le
nostre sorti non si misurano con le spanne del merciaio, ma con la spada
lunga. Però col bastone e col ceffone, con la pedata e col pugno si
misurano i manutengoli e i mezzani, i leccapiatti e i leccazampe dell’ex
cancelliere tedesco. Codesto servidorame di bassa mano teme i colpi, ha
paura delle busse, ha spavento del castigo corporale io ve lo raccomando.
Vorrei poter dire: io ve lo consegno. I più maneschi di voi saranno della
città e della salute pubblica benemerentissimi. Formatevi in drappelli,
formatevi in pattuglie civiche, fate la ronda per pigliarli, per
catturarli.
G. D’Annunzio,Per la più grande Italia, Mondadori, Milano 1932
Copyright Aru, Brotini, Izzo
Scarica

decadentismo - proffedamico