Giorno 23/03/2015 siamo stati ospitati
dall’I.C. CORBINO, dove abbiamo svolto
attività di microstage con i bambini della
scuola dell’infanzia, che si sono mostrati
molto disponibili nei nostri confronti
e contenti che ci fossimo. Nella prima
parte della giornata abbiamo fatto
da “spettatori”, osservando attraverso
delle griglie i loro comportamenti. In seguito
ci siamo divisi in 4 gruppi e ogni gruppo
si è occupato
di argomenti differenti. Ho notato che
a differenza di 10 anni fa circa,
lo studio dell’inglese
è diventato molto importante anche per
i bambini in tenera età.
La pedagogia cominciò ad occuparsi
dell’educazione dei bambini solo a
partire del XIX secolo. Durante la
Rivoluzione industriale nascono le SALE
DI CUSTODIA a favore di quei bambini
poveri abbandonati a se stessi.
Fra i primi pionieri ricordiamo Robert Owen che istituì anche una
scuola per i piccoli, suddivisa in un “nido” per bambini da uno a tre anni
e in una “sala di studio prescolastico”, per quelli fra i quattro e i sei.
In Germania nacque il “Giardino generale tedesco dell’infanzia”, di
Friedrich Frobel. Un “giardino” in cui il fanciullo è una “pianta” e la
maestra è il “giardiniere” che deve educarlo, nel pieno rispetto della sua
libertà, proteggendolo e vigilando senza imporre modelli e ritmi.
In Italia, Ferrante Aporti
fondò gli asili per fornire i
rudimenti del leggere, scrivere
e far di conto a quei bambini che,
costretti a lavorare in tenera età,
non potevano frequentare le Elementari.
In Italia la scuola dell’infanzia
si sviluppò grazie alle sorelle Rosa e
Carolina Agazzi e a Maria Montessori.
Quest’ultima elaborò dei metodi
innovativi per l’apprendimento dei bambini,
che sono alla base delle
attività didattiche delle scuole di oggi.
Nel 1968 con la legge n.444 in Italia nacque la scuola materna.
In Italia la scuola dell'infanzia è frequentata dai bambini la cui
età e compresa fra i 3 e i 6 anni.
Per i bambini di età inferiore è previsto il nido d’infanzia.
Il tempo-scuola previsto è di 8 ore giornaliere. Solitamente
esiste il servizio di mensa, considerando che anche il momento
del pasto è un'attività educativa. Nella scuola dell'infanzia può
esserci un numero diverso di sezioni, a seconda del numero di
bambini iscritti. In ogni sezione il numero massimo di alunni è
25, ma riducibile a 20 se sono iscritti alunni diversamente abili
abili.
Nelle scuole dell’infanzia gli insegnanti svolgono 25 ore settimanali
di servizio.
È presente, per un'ora e mezzo
alla settimana per sezione, anche
un insegnante di religione
cattolica.
Nel caso in cui le
famiglie decidessero di non avvalersi dell’insegnamento
della religione cattolica, i bambini svolgeranno attività alternative.
JEAN PIAGET elaborò la
TEORIA DELLO SVILUPPO
COGNITIVO che ancora oggi
è un punto di riferimento. Egli
pensava che per conoscere la
mente umana fosse necessario
comprenderne le tappe dello sviluppo
dalla nascita all’età adulta.
Predilesse “l’osservazione diretta dei bambini”
intrattenendoli con dei semplici colloqui e giochi.
L’INTELLIGENZA per Piaget è uno
strumento di adattamento biologico all’ambiente
che interagisce con fattori INTERNI
(accrescimento e maturazione del sistema nervoso)
ed ESTERNI (sollecitazioni ambientali).
APPROFONDIMENTO
Il gioco svolge un ruolo fondamentale nello
sviluppo intellettivo. Esso stimola la
memoria, l'attenzione, la concentrazione,
favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità
di confronto, relazioni ecc.
Jean Piaget afferma che il gioco è lo strumento
primario per lo studio dello sviluppo cognitivo del
bambino. Secondo Piaget si possono individuare
tre tipologie di gioco:
-giochi di esercizio,
-giochi simbolici ,
-giochi con le regole.
GLI STADI DELLO SVILUPPO PSICOFISICO SECONDO PIAGET
-PERIODO SENSO MOTORIO
(dalla nascita ai 2 anni) si divide in 6 stadi:
-stadio dei RIFLESSI (0-2 mesi);
-stadio delle REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (2-4 mesi);
-stadio delle REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE(4-8 mesi);
-stadio della COORDINAZIONE MEZZI-FINI (8-12 mesi);
-stadio delle REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18 mesi);
-stadio delle RAPPRESENTAZIONI MENTALI (dopo i 18 mesi).
-PERIODO PREOPERATORIO(dai 2 ai 6 anni);
il bambino APPRENDE IL LINGUAGGIO .
L’uso di concetti linguistici è frutto di una capacità
più ampia “FUNZIONE SIMBOLICA”
che si sviluppa dai 2 ai 6 anni.
Le caratteristiche di tale periodo sono:
l’ANIMISMO, l’ARTIFICIALISMO e il FINALISMO.
I tratti più importanti sono
l’EGOCENTRISMO e l’IRREVERSIBILITÀ .
-PERIODO OPERATORIO (dai 7 ai 14 anni)
In questo periodo il bambino sviluppa progressivamente la capacità di ragionare ad
un livello astratto
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