AUTOVALUTAZIONE
PERCHE’?
Mario De Pasquale,2 marzo 2015-CIDI
Schema percorso di oggi
• Per una cultura della valutazione : diffidenze e buone ragioni
• Quale modello per la valutazione della scuola? Un approccio
complesso, contestualizzato, condiviso, plurale.
• Il modello prescelto dall’INVALSI. Autovalutazione-valutazione esterna
• Organizzazione e tempistica del processo di valutazione
• Il modello prescelto per il RAV, protocolli
ritardi
• Già il 2001 Vi è una raccomandazione del Parlamento e del
Consiglio Europeo, in cui vi è un esplicito invito alla
cooperazione tra gli stati membri a proposito della necessità
di attivare sistemi di valutazione dell’insegnamento e della
qualità delle scuole.( Cfr.: Collaborazione europea per la valutazione della qualità
dell’insegnamento scolastico, Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio .12 febbraio 2001,
n.1666/CE;)
•
La raccomandazione fu poi ripetuta in forme esplicite nel
2006. Del 18 giugno 2009 è la Raccomandazione: Istituzione
di un Quadro europeo di riferimento per la garanzia della
qualità dell’istruzione e della formazione professionale
formazione di una cultura della valutazione
• superamento di resistenze diffuse. Tanto più che la
recentissima Direttiva Ministeriale n.11 del 18
settembre 2014, rende operativa la strategia per la
realizzazione di sistemi di valutazione esterna e di
auto-valutazione interna delle scuole.
• Diffidenze: immagini del tribunale e del giudice che
soppesa l’operato altrui per poi emettere una
sentenza di condanna
LEGITTIMARE IL PROCESSO
Elementi chiari e controllabili
• OGGETTI-RISORSE-NORME- SCOPI- PROCEDURE-PRODOTTI------------------------------------------------------------------------------------
Elementi sommersi e diffusi, (da conoscere e di cui tener conto)
• RESISTENZE- CONFLITTI- MOTIVAZIONI- INTERESSI- CREDENZE
PREGIUDIZI- PAURE- PERCEZIONI
(W.Bion:livello del compito e livello affettivo affiliativo convivono in un’organizzazione)
E’ sufficiente la normativa per la fattibilità?:
• Siamo convinti del valore formativo e professionale dei
processi valutativi?
• Siamo disponibili a mettere in discussione le nostre pratiche
professionali?
• Siamo pronti ad integrare punti di vista interni ed esterni sul
funzionamento della scuola (genitori, altre scuole,
istituzioni,ecc.
• Sentiamo appartenenza ad un’identità di scuola?
Dubbi diffusi
sulla natura democratica della valutazione, esterna o
interna che sia, sull’efficacia pedagogica e sul rigore
scientifico degli strumenti di valutazione e della loro
applicazione.
• reazione alla logica dell’improvvisazione e
dell’emergenza, che ha caratterizzato gli interventi
delle istituzioni a proposito, a volte superficialmente
subalterni a visioni efficientistiche e meritocratiche
della vita della scuola
•
Risentimento dei dirigenti e dei docenti
• Docenti e dirigenti capri espiatori della situazione
critica del nostro paese, causata dall’incapacità di una
classe dirigente di fare scelte giuste sulla scuola
• La scuola come volano dello sviluppo del paese, non
solo in termini di produzione di ricchezza ma anche di
opportunità di sviluppo delle capacità umane e
sociali per il maggior numero di donne e uomini,
quelle che soltanto rendono la vita degna di essere
vissuta
La valutazione per accrescere la
responsabilità civile e professionale
• L’attività d’istruzione e formazione è da valutare non
solo dal punto di vista della capacità di formazione del
“capitale umano”, necessario alla crescita della
produttività economica del sistema paese, ma anche
dal punto di vista del contributo che essa offre allo
sforzo di rendere la vita degli operatori e degli utenti
degna di essere vissuta, secondo un’ottica
eticamente ispirata(Nussabaum).
Una battaglia per la dignità.A scuola per un
mondo migliore
la scuola è il luogo in cui non vige solo la
subordinazione ai meccanismi del mercato, ma è un
luogo “inattuale”, in cui si tenta, in nome della cultura
e del sapere, di costruire un mondo migliore. A scuola
il senso comune viene anche sottoposto a critica in
nome di valori culturali ed etici, dei principi orientativi
suggeriti dalla nostra costituzione.
Parametri per la dignità umana (Nussbaum)
Conoscere se stessi , le proprie capacità per realizzarle al
meglio:
• L’individuo e le sue capacità: un fiore che sboccia, petalo
per petalo, colore per colore, (Nussbaum)in mezzo ad altri
fiori in un grande prato.
• Le capacità centrali: riguardano le potenzialità della
realizzazione della dignità umana.
realizzare le capacità centrali(Nussbaum)
la persona come fine
• Vivere fino alla fine di una vita di normale durata
• Integrità fisica e Salute fisica= godere di buona salute
• Poter usare i sensi, l’immaginazione e il pensiero, in modo
informato e coltivato da un’istruzione adeguata, con capacità
espressive
• Ragion pratica= essere in grado di formarsi una
concezione di bene e programmare la propria vita
• Altre specie= poter vivere in relazione con piante e animali
Capacità centrali
• Appartenenza = poter vivere con gli altri e per gli altri, riconoscere e
gli altri esseri umani e prendersi cura di loro: impegnarsi in varie
forme di interazione sociale/ disporre delle basi sociali per non
essere umiliati, per poter essere trattati come persone dignitose il cui
valore uguaglia quello degli altri
• Gioco= poter ridere, giocare, e godere di attività ricreative
• Controllo del proprio ambiente politico (partecipazione democraticaidea di giustizia…), materiale (lavoro, poter avere una proprietà),
• Essere morali .restare umani in condizioni difficili e
disumane…trascendere le umiliazioni quotidiane e lottare per creare
un’alternativa idonea per l’umanità.p13
Autovalutazione per migliorare se stessi e la
scuola
Gli operatori della scuola devono guardare all’auto
valutazione:
• come uno strumento per migliorare la qualità della
scuola e della propria attività professionale
• in modo che essa risponda al personale bisogno
umano di svolgere un lavoro che renda degna di essere
vissuta la vita propria e quella degli allievi.
•
Accontaubility,
• La rendicontazione sociale non si identifica soltanto
con la pubblicizzazione dei risultati raggiunti, valutati
attraverso indicatori e dati comparabili. Il senso pieno
del termine si coglie solo se lo colleghiamo con la
trasparenza, con la responsabilità del “rendere conto”,
con la professionalità, con tutte le azioni che hanno a
che fare con lo sforzo comune e condiviso di
migliorarsi.
Autovalutazione e democrazia
• Una democrazia matura si avvale di una responsabile
cultura della valutazione per pianificare il
miglioramento della qualità del servizio. All’uopo tutti
gli operatori e gli utenti della scuola hanno bisogno di
condividere le finalità, di individuare il valore umano e
sociale del comune compito
Dignità di vita anche per gli studenti
• Gli studenti devono pensare all’importanza della
conoscenza di sé e del mondo, del sapere e del saper
fare come mezzi indispensabili per lo sviluppo delle
personali capacità cognitive ed emotive, espressive e
relazionali, per immaginare non una vita qualunque,
anche se ricca di risorse, ma una vita bella e degna
da vivere.
Il Sistema Nazionale di Valutazione (20 luglio 1999,Dlgs.vo
258,) ha lo scopo di:
• dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare
ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e
di efficienza della sua offerta formativa ed impegnarsi nel
miglioramento;
• fornire all'Amministrazione scolastica, agli Uffici competenti,
le informazioni utili a progettare azioni di sostegno per le
scuole in difficoltà;
• valutare i dirigenti scolastici e offrire alla società civile e ai
decisori politici la dovuta rendicontazione sulla effettiva
identità del sistema di istruzione e formazione.
Il macro-sistema formativo
• coincide con la totalità degli enti, dei soggetti e delle
strutture che compongono il sistema nazionale d’istruzione e
formazione, con ruoli e compiti a livello nazionale, a livello di
territorio regionale e locale.
• valuta l'efficacia del sistema d’istruzione e formazione di un
paese, basandosi su informazioni aggregate riguardanti sia i
risultati complessivamente ottenuti dagli studenti nelle
prove nazionali standardizzate o nei diversi tipi di esami di
stato, sia le informazioni riguardanti dati strutturali
dell’intero sistema scolastico.
Il fine macro.Ai decisori politici
• informazioni e dati per accertare la tenuta complessiva del
servizio scolastico pubblico, l’effettivo andamento verso i
traguardi prefissati
• promuovere politiche scolastiche per orientarne l’evoluzione
e il miglioramento in relazione alle finalità civili,
• di creazione di condizioni di maggiore eguaglianza di
opportunità per tutti, anche attraverso confronti territoriali,
nazionali e internazionali.
Le finalità previste nella direttiva n.11 sono:
• 1)La riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso
scolastico;
• 2) la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche
nei livelli di apprendimento degli studenti;
• 3) il rafforzamento delle competenze di base degli studenti
rispetto alla situazione di partenza;
• 4) la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con
attenzione all’università e al lavoro. La direttiva precisa che le priorità
strategiche saranno ulteriormente definite con linee guida da adottare d’intesa con la Conferenza
unificata, previo concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, come previsto
dall’art.2,comma 4, del regolamento SNV.
Il micro-sistema formativo: la singola scuola
autonoma
• In questa prospettiva la valutazione della singola scuola
dovrebbe costituire un elemento rilevante del processo
dell’autonomia, perché esprime la sua matura capacità di
strutturare responsabilmente le proprie azioni nella logica
del POF (documento progettuale in cui esplicita le condizioni
di esercizio dell’autonomia didattica, organizzativa,
finanziaria, di ricerca e di sviluppo), la sua capacità di
governare i processi e di orientare la progettualità al
continuo miglioramento.
Interdipendenza macro-micro
S’intende che i due livelli, macro e micro, siano strettamente
interdipendenti. I risultati della valutazione del sistema
nazionale possono essere utili a definire standard di
riferimento per la valutazione delle singole scuole e degli
studenti. Così come la valutazione degli studenti e delle
singole scuole possono essere utili per valutare il sistema
scolastico nel suo complesso. In ambedue i casi, la valutazione
è finalizzata al miglioramento.
Apprendimento organizzativo
• Farsi valutare costituisce un elemento importante di
“apprendimento organizzativo” della comunità
scolastica, esprime la convinzione che una scuola
possa costituire un “valore aggiunto” per la
formazione dei giovani
• Per cambiare occorre sapere cosa e perché, quale
strada seguire per perseguire qualcosa che sia meglio
di ciò che sia già esistente.
La scuola è un’organizzazione (non azienda)
• Un’organizzazione è costituita da un insieme complesso di persone
che operano in un determinato luogo perché sono mossi da un fine
unitario, nel nostro caso la erogazione di un servizio particolare, la
formazione dei giovani. Al fine di raggiungere lo scopo si dividono il
lavoro in vari ambiti e assumendo vari ruoli, collegati tutti tra di loro,
in modo gerarchico o funzionale, che svolgono secondo regole e
norme.
• Ogni organizzazione si muove dinamicamente attraverso determinati
processi e secondo regole, per produrre un risultato
processi
• Un processo è un insieme di attività organicamente interrelate e
interagenti che producono un certo servizio a partire dalle risorse in
entrata, nel rispetto di certe regole e a certe condizioni, in continuo e
dinamico rapporto anche con l’esterno.
• Nell’organizzazione scuola vi è la necessità di una continua sinergia e
coordinamento tra le diverse attività, di una condivisione dei fini e
degli obiettivi, della collegialità, della responsabilità nell’assunzione e
nella gestione delle decisioni e degli impegni.
Da subito un «cruscotto»
• serve l’attivazione di un percorso interno che crei le
condizioni culturali e organizzative per lo sviluppo di capacità
di autovalutazione e la creazione di condizioni di
valutazione esterna, come elemento di miglioramento della
qualità, di crescita professionale e umana della comunità
scolastica e delle singole persone. Avere a disposizione un
cruscotto attraverso cui gestire con consapevolezza la scuola
orientandola al meglio M.Castoldi, Valutare a scuola, cit., p.284.Il termine è
utilizzato anche nel documento “La Buona Scuola”
La QUALITA’ della scuola,cioè?
La qualità definisce le proprietà ottimali che il servizio
erogato, nel nostro caso l’istruzione e la formazione dei
giovani studenti, deve possedere per soddisfare al meglio
le esigenze dell’utente.
• Chi rappresenta le esigenze dell’utenza?
• La comunità nazionale e la comunità locale, i giovani, le
famiglie
Quando una scuola è di buona qualità?
• La scuola che riesce a perseguire determinati esiti, nel
migliore dei modi possibili, a partire dal contesto in
cui si trova, con le risorse che ha a disposizione,
agendo sul miglioramento continuo dei processi
didattici, organizzativi, relazionali , gestionali, di cui
dispone
La qualità ha una valenza progettuale
• L'idea di qualità ha una valenza progettuale, perché
non è un dato a priori, bensì l’esito di un processo
autoriflessivo, costruito attraverso una continua
ricerca del meglio, un’interazione tra l’idea di scuola,
che si ha e le realistiche evidenze dei risultati raggiunti
La scuola è un’organizzazione
• LA SCUOLA NON E’ UNA MACCHINA NE’ UNA
SEMPLICE AZIENDA:
• Non è descrivibile sulla base della semplice somma
delle variabili che la compongono, né può essere
migliorata solo dal punto di vista dell’efficienza e
dell’efficacia dei processi impiegati.
L’organizzazione scuola
La scuola è un sistema in cui contano
sia:
• i progetti e i comportamenti professionali
• i ruoli e le funzioni
• le attività e i sistemi organizzati
sia:
• le dinamiche di gruppo
• i contesti
• le sensibilità socio-culturali e le tendenze valoriali
• le potenzialità e la creatività , ma anche i vissuti, le paure,
le aspirazioni, i
• desideri, gli immaginari degli individui.
L’autovalutazione: non con approccio deterministico
• ma con approccio plurale e multiprospettico, in cui
il controllo dei processi in atto si pone come un:
• processo continuo e condiviso di apprendimento,
condotto da soggetti interni alla scuola ed esterni ad
essa, che in ogni caso conoscono il mondo della scuola
e. sebbene esperti, appartengono al medesimo campo
sociale e valoriale (team e gruppo di progetto della
scuola).
LA SCUOLA E’ UN SISTEMA COMPLESSO
• Molte le variabili. L’output non è sempre determinabile a
partire dall’input, in cui le disfunzioni spesso sono attribuibili
ad una molteplicità di fattori e di concause e si collocano
nelle zone di confine tra i vari ambiti specialistici-funzionali:
• Organizzativo
• umano
• manageriale
• ambientale
Domande che dovremmo farci
• come faccio a sapere che quello che faccio nelle aule
e nella scuola è efficace per il servizio che devo
svolgere e realizza al meglio le mie capacità?
• E come può essere migliorata la mia professionalità,
in cui realizzo parte della mia persona? Se non esiste
la possibilità di sottoporre a valutazione quel che
accade, come faccio a sapere che opero bene e che
posso migliorare?
un approccio contestualizzato, condiviso e
complesso della valutazione.
• Valutare una scuola significa valutare il complesso delle sue
attività che come “organizzazione” (risorse, persone,
metodologie didattiche, sviluppo organizzativo) essa mette
in campo per erogare il suo servizio formativo.
• La recente normativa sembra preferire modelli di
valutazione e autovalutazione che abbiano caratteristiche
più attente al miglioramento e al sostegno, meno
sbilanciate verso la competizione e la premialità legata a un
superficiale efficientismo
Modelli
• centralità data ai processi e alle procedure (Total Quality, ISO 9000),
• con attenzione anche alle strutture, ai materiali e attrezzature
didattiche, alle risorse ( EFQM- European Foundation for Quality Management, CAFCommon Assessment Framework- CQAF- Common Quality Assurance Framework-). Quest’ultimo
modello è stato approntato nel 2004 da un Gruppo di lavoro istituito
dalla Commissione Europea nel quadro del processo di Lisbona e
preparato per il controllo di qualità l’istruzione e formazione
professionale e poi ha ispirato la Raccomandazione del Parlamento e
del Consiglio Europeo, del giugno 2009.
EFQM
• L’EFQM è nato con lo scopo di rendere le imprese europee
più competitive nel perseguire l’eccellenza, applicando il
modello della Total Quality Management.
• Utilizza un sistema integrato tra valutazione esterna che
riconosce il merito e autovalutazione interna che individua le
potenzialità evolutive dell’Organizzazione. Si fonda su analisi
di Strutture formative, materiali e attrezzature, Processi e
procedure, risorse. La filosofia che lo ispira è quella del
“miglioramento continuo”.
il MONIPOF.
• Il modello, insieme a tutti i materiali e al software relativo, è
stato preparato nel 1998, da un Comitato Paritetico
Nazionale (MPI, IRRE, CEDE, BDP) per il monitoraggio della
sperimentazione dell’autonomia scolastica. Il modello e i
relativi materiali furono validati e sperimentati in un
monitoraggio pianificato e realizzato, in tutta Italia su 1000
scuole prescelte, coordinato dagli IRRSAE e realizzato ad
opera di team di valutazione, (costituiti da Ispettori Tecnici, da Esperti del
mondo della scuola e da Ricercatori degli IRRSAE regionali, organizzati a livello regionale in
“Gruppi di Ricerca Regionali” (GRR)) negli
a.s. 1998-99 e 1999-2000.
VSQM
• VSQM (Valutazione per lo sviluppo della qualità delle
scuole). Prende vita tra 2010 e 2011, in collaborazione con la
Fondazione Agnelli è una sperimentazione gestita dal MIUR
centrato sulla valorizzazione dei risultati della valutazione
esterna per innestare processi di miglioramento, tra una
logica premiale e una di aiuto.
CAF/ VALES
• Il CAF (Common Assessment Framework), è un modello ispirato
alla Total quality, ma è molto flessibile, capace di rilevare le
particolari variabili delle amministrazioni scolastiche non molto
fossilizzato sulle procedure formali
• VALES (Valutazione e sviluppo) è un modello implementato e
sperimentato dall’INVALSI, per ottemperare all’obbligo previsto
dal DLGS n.150 del 27 ottobre 2009, della valutazione per tutte le
pubbliche amministrazioni, tra cui le scuole. Una
sperimentazione triennale avviata nel 2012-2013. Sebbene nato
nell’ambito della filosofia premiale rigida del ministro Brunetta, il
modello è poi diventato altro
• Destinato prima a 300 scuole, candidatesi volontariamente, poi
esteso a tutte le 830 scuole in cui sono stati nominati nuovi
dirigenti, vincitori di concorso, a partire dal 1 settembre2012.
Nato come un modello di autovalutazione assistita delle scuole, è
poi diventato un modello di valutazione esterna dei dirigenti
scolastici.
• La struttura e l’assetto del progetto VALES ha fortemente
influenzato
la
storia
futura
della
valutazione
e
dell’autovalutazione nel settore pubblico. Il modello proposto dal
Regolamento SNV e dalla Direttiva n.11 del 2014, è molto simile
a quello di VALES.
Organizzazione scuola
Negli ultimi anni, anche grazie ai lavori sulla complessità
dell’organizzazione scuola, i modelli di valutazione hanno
valorizzato la natura processuale, dinamica, culturale e
relazionale dell’” organizzazione scuola”.
( Un esempio il lavoro di P.Romei, La scuola come organizzazione. Testo e casi.
FrancoAngeli, Milano 1986; ID, La qualità nella scuola, MacGraw, Milano 1991;
K.Weick, Le organizzazioni scolastiche come sistemi a legame debole, in Zan S.,
Logiche di azione organizzativa, Il Mulino, Bologna 1988.)
•
Modello INVALSI-VANTAGGI Indicatori comuni
• indicatori comuni su contesto e risorse, esiti e processi
• un corpus di criteri comuni per l'autovalutazione e per la
valutazione esterna consente:
• alle scuole di porre al centro delle proprie azioni principi e
aspetti che sono ritenuti importanti per tutte le scuole del
sistema formativo nazionale, quindi anche all'esterno.
• complementarietà tra valutazione esterna e autovalutazione
interna
MODELLI DI INTEGRAZIONE
• VALUTAZIONE INTERNA-VALUTAZIONE ESTERNA
• --------------------• VALUTAZIONE ESTERNA-VALUTAZION E INTERNA
• VALUTAZIONE INTERNA—ESTERNA IN PARALLELO
• (P. Cipollone, L’uso dei dati per il miglioramento MIUR-Dirigenti Nuovi Roma 4 ottobre 2012
O
N
I
V
A
L
U
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FUNZIONI VALUTAZIONE
INTERNA
A
Z
I
O
N
FUNZIONI VALUTAZIONE
ESTERNA
E
E
S
T
E
R
N
A
PIANO DI MIGLIORAMENTOv
a
l
i
Proprietà e caratteristiche
• rappresentazione realtà scolastica analisi critica
individuazione priorita’ strategiche
• validazione esiti autovalutazione-Obiettivi per DS-indicazioni
per piano di miglioramento-sostegno e aiuto.
Tratti caratteristici: Esterna
• Decentramento e pluralità punti di vista/
• Parametri comuni di riferimento
• /Imparzialità del giudizio/
• Dialogo a distanza con i decisori/
• Valori estranei/Status differente
• Supporto autovalutazione
Interna
• Si valorizza il contesto e i dati specifici/
• Intensifica processi di analisi
• Status simile/valori condivisi/ dialogo continuo coi
decisori/coinvolgimento degli attori
• Apprendere dalla propria esperienza/empowermen e crescita
della professionalità e dellamleadership diffusa.Si costruisce
un’identità di scuola
Esterno-Interno
• Un confronto tra punti di vista diversi, ma paritari,
sulle stesse aree di osservazione che offre
eventualmente la possibilità
• La valutazione esterna è un momento di verifica e
validazione di un «contraddittorio» (Isabella Quadrelli-Gruppo di
ricerca INVALSI)
Quali caratteristiche dovrebbe avere il processo
autovalutativo?
• Situato: attento alle peculiarità dell’istituzione scolastica, al
contesto socio-ambientale e culturale
• Plurale: fondato su una molteplicità di evidenze quantitative
e qualitative, in grado di restituire le diverse prospettive di
analisi
• Partecipato: promosso dalle diverse componenti scolastiche,
pur nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilità
• Orientato: orientato allo sviluppo di un piano di
miglioramento, il quale rappresenta il banco di prova
dell’efficacia stessa del processo autovalutativo
52
Un processo di autovalutazione orientato al
miglioramento
L’autovalutazione è intesa come:
- una riflessione sull’Istituto ed una sua rappresentazione sostenuta da
evidenze e dai dati disponibili,
- un processo da promuovere e costruire all’interno della comunità
professionale che non può essere chiuso solo all’interno di
indicatori e dati comparati a livello nazionale.
Tale rappresentazione costituisce la base necessaria e ineludibile per
individuare le priorità di sviluppo e miglioramento.
53
Come prefigurare il miglioramento?
Il miglioramento è un processo continuo che per essere
orientato necessita di un piano che scaturisca dalla lettura
critica della realtà scolastica e si sostanzi nella
individuazione di alcuni obiettivi strategici di sviluppo e
nella precisazione di alcuni traguardi attesi.
Le priorità forniscono le direzioni di marcia su cui sviluppare il
piano di miglioramento.
I risultati attesi richiedono di essere espressi facendo
riferimento a specifici indicatori.
54
Quali e quanti obiettivi di miglioramento
proporsi?
Gli obiettivi da raggiungere scaturiscono dal processo di
autovalutazione, essi devono:
• avere una cornice comune di riferimento,
• essere SMART (chiari, rilevanti e valutabili),
• essere pochi (max due-tre).
55
Questionario di scuola
• Indicatori
• Domande guida e individuazione punti di forza e di debolezza
• Rubrica di valutazione con criteri di qualità
• Valutazione della scuola (molto critica, con qualche criticità, positiva,
eccellente
• Motivazione del giudizio assegnato
• Individuazione delle priorità, traguardi di medio e lungo periodo
• Obiettivi di processo
tempistica
• A.S.2015/2016
• 1.a. AUTOVALUT AZIONE Tutte le scuole
• 1.b. VALUTAZIONE ESTERNA Circa 800 scuole all'anno
• 1.c. AZIONI DI MIGLIORAMENTO Tutte le scuole
2016-17
• 1.d. RENDICONTAZIONE SOCIALE Tutte le scuole
«
«
tempistica
• a partire da gennaio 2015. I dati, in parte forniti
direttamente dal sistema, in parte da inserire ad opera delle
singole scuole:
• saranno organizzati attorno ad alcuni macro-indicatori
relativi a differenti aree (contesto, processi e risultati).
• Nei mesi di gennaio e febbraio le singole scuole
procederanno all'inserimento dei dati di loro competenza
tempistica
• ed entro la fine di marzo gli stessi dati verranno restituiti con
valori di riferimento esterni
• (benchmark). In questo modo ogni singola scuola potrà
confrontare la propria situazione con quella di istituzioni
scolastiche simili per un più efficace processo
diautovalutazione in ciascuna delle aree in cui è articolato il
RAV.
• Ad esempio. conoscere i propri
tempistica
• Da marzo a giugno le scuole, sulla base dei vari dati e dei benchmark
di riferimento, continueranno
• nel processo di elaborazione del RAV. In tale fase, ogni singola scuola,
sulla base delle aree forti o deboli, individuerà, in una sezione ad hoc
del RAV, le priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento.
• Fondamentali saranno i momenti da dedicare alla ricerca, al confronto
e alla condivisione all’interno di ogni realtà scolastica.
tempistica
• AI fine poi di compiere un'operazione informativa trasparente il RAV
verrà pubblicato a luglio 2015 sul portale "Scuola in chiaro" e sul sito
della ciascuna istituzione scolastica.
• Come noto, con riferimento alla scuola dell'infanzia, non sono
previste rilevazioni
Sintesi tempistica
• PREDISPOSIZIONE FORMAT RAV INVALSI= INVALSI -Fine ottobre 2014
• 2 APERTURA PIATTAFORMA INFORMATICA =(Ministero) Inizio gennaio
2015
• 3 INSERIMENTO DATI Tutte le scuole Gennaio-febbraio 2015
• 4 RESTITUZIONE DATI CON BENCHMARK INVALSI Fine marzo 2015
• 3 ELABORAZIONE RAV Tutte le Scuole Marzo-giugno 2015
• 6 PUBBLICAZIONE RAV Tutte le Scuole Luglio 2015
RAV e Piano di miglioramento
• Le scuole daranno vita ad un percorso di autovalutazione, che si concluderà
con un Rapporto di Autovalutazione in cui alla individuazione di punti di
debolezza, di forza e di punti critici, predisposizione di un Piano di
miglioramento per superare le difficoltà individuate e migliorare le
situazioni critiche.
• Per la valutazione esterna: le scuole saranno scelte in percentuale del 10%
e a campione
• Le scuole non campionate potrebbero utilizzare il metodo della Peer
Review, che è una forma di valutazione esterna gestita non
dall’Amministrazione ma da un team di valutatori esperti istituito da reti di
scuole composto non da ispettori esterni ma da colleghi di altre scuole.
MIGLIORAMENTO e valutazione esterna
• Da A.S. ,2015/2016
• PIANIFICAZIONE E REALIZZAZIONE AZIONI DI Scuole con supporto
INDIRE e/o in
• 1 MIGLIORAMENTO collaborazione con Universita', Enti di RICERCA,
ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI E CULTURALI
• b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente
tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti
dall’Invalsi, con la conseguente ridefinizione dei piani di
miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;
• c) azioni di miglioramento con l’ eventuale sostegno dell’Indire, o di
Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;
• d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una
logica di trasparenza, di condivisione e di miglioramento del servizio
scolastico con la comunità di appartenenza.
Schema comune di riferimento per il report di
autovalutazione
66
PDCA
ACT
COME MIGLIORARE
PLAN
4
3
CHECK
SI è FATTO QUANTO
PIANIFICATO?
COSA
FARE?COME
FARLO?
1
2
DO
FARE QUANTO
PIANIFICATO
Contesto e risorse
1.1. Popolazione scolastica
1.2. Territorio e capitale sociale
1.3. Risorse economiche e
materiali
1.4. Risorse professionali
Esiti 2.1. Risultati scolastici
2.2. Risultati nelle prove
standardizzate
2.3. Competenze chiave e di
cittadinanza
2.4. Risultati a distanza
3. Processi Pratiche educative e didattiche
3.1. Curricolo, progettazione, valutazione
3.2. Ambiente di apprendimento
3.3. Inclusione e differenziazione
3.4. Continuità e orientamento
o Pratiche gestionali e organizzative
3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola
3.6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le
famiglie
Il processo di autovalutazione
5. Individuazione delle priorità
5.1. Priorità e Traguardi
5.2. Obiettivi di processo
Protocolli di visita(Vales)
• Le visite avranno una durata di 2-3 giorni . I valutatori:
• raccoglieranno documenti e dati ed effettueranno interviste e
vedranno DOCUMENTI: POF, Programma annuale,
Rapporto di autovalutazione, progetti, relazioni, verbali
• Faranno INTERVISTE: individuali e di gruppo con DS,
docenti, studenti e genitori
• DATI: Risultati prove INVALSI, Scuola in chiaro, questionari
di autovalutazione, ecc.
Struttura
• INDICATORI
• Domande guida
• Punti di criticità e di positività, di debolezza e di forza
• Rubrica di valutazione: criteri di qualità, situazione della scuola (molto
ceitica, con qualche criticità, positiva, eccellente)
• Motivazione del giudizio assegnato
Rubriche di valutazione
I Team di valutazione esprimeranno giudizi sulle stesse aree considerate
per l’autovalutazione, utilizzando le stesse griglie previste per il RA
• La Rubrica di valutazione permette di esprimere un giudizio su un
determinato aspetto o area a partire dalla raccolta di dati di tipo sia
quantitativo che qualitativo. Si compone dei seguenti elementi:
• proposizioni
• per ciascun criterio di qualità si predispongono delle scale di
valutazione a quattro livelli:
Rubrica di valutazione
Situazione della scuola
La scuola non riesce a garantire il successo formativo per tutti gli
studenti
la scuola perde molti studenti nel passaggio da un anno all’altro, oppure c’è una
percentuale anomala di trasferimenti o abbandoni, oppure ci sono concentrazioni
anomale di non ammessi all’anno successivo e/o di abbandoni in alcuni anni di
corso, sezioni, plessi o indirizzi di scuola. La distribuzione degli studenti per fasce
di voto evidenzia una concentrazione eccessiva nelle fasce più basse.
• Molto critica
• La scuola perde alcuni studenti nel passaggio da un anno all’altro, ci sono alcuni
trasferimenti e abbandoni. La distribuzione degli studenti per fasce di voto
evidenzia una concentrazione anomala in alcune fasce.
• Con qualche criticità
• La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all’altro,
tranne singoli casi giustificati. La distribuzione degli studenti per fasce
di voto evidenzia una situazione di equilibrio.
• Positiva
• La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all’altro e
accoglie studenti provenienti da altre scuole. La distribuzione degli
studenti per fasce di voto evidenzia una situazione di equilibrio. I
criteri di selezione adottati dalla scuola sono adeguati a garantire il
successo formativo degli studenti.
• Eccellente
• La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all’altro e
accoglie studenti provenienti da altre scuole. La distribuzione degli
studenti per fasce di voto evidenzia una situazione di equilibrio. I
criteri di selezione adottati dalla scuola sono adeguati a garantire il
successo formativo degli studenti.
•
• INDADEGUATO, ACCETTABILE, BUONO,
ECCELLENTE criteri di qualità definiti attraverso
• ogni livello è descritto in modo analitico in relazione al
criterio di qualità corrispondente la descrizione del livello
contiene gli elementi o le evidenze empiriche da prendere in
considerazione prima di esprimere un giudizio, e una check
list di passi da compiere, da utilizzare come
LIVELLI
Spiegare i livelli assegnati
• “Elencare brevemente le ragioni principali che vi hanno portato a
decidere per questo livello. Se ritenete che la scuola sia vicina al
confine tra un livello e un altro, spiegare brevemente perché non è
stato selezionato un livello diverso”.
• ESEMPIO :Area Sviluppo professionale delle risorse umane/Valutazione Livello 2
– Accettabile
Spiegazione del livello Nell’ultimo anno gli insegnanti hanno partecipato a corsi di
formazione dell’USR (sicurezza sul lavoro) e un insegnante ha seguito un corso sul
CAF. La scuola però non è riuscita a attivare corsi di aggiornamento su temi di
interesse degli insegnanti (in particolare didattica in laboratorio e uso delle
RESTITUZIONE DEI RISUlTATI
• I Team di valutazione predisporranno per ciascuna scuola un
Rapporto di valutazione esterna, seguendo un apposito
format, il rapporto presenterà i punti di forza e di debolezza
di ciascuna area considerata
• Eventualmente verranno proposte revisioni delle piste di
miglioramento individuate dalle scuole
Proposte per il miglioramento
• Dopo avere espresso una valutazione su tutte le aree degli esiti e dei
processi, il DS e il nucleo di autovalutazione individuano gli obiettivi di
miglioramento
• 1 o 2 obiettivi relativi agli esiti
• 1 o 2 obiettivi relativi ai processi
• Per ogni obiettivo individuato va definito un INDICATORE, da utilizzare
per valutare il raggiungimento dell’obiettivo, vanno riportati i DATI
disponibili (situazione attuale, valori di riferimento) nonché il
RISULTATO atteso.
• Il piano di miglioramento scaturisce dalla lettura critica della realtà
scolastica e si sostanzierà nella individuazione di alcuni obiettivi
strategici di sviluppo e nella precisazione di alcuni traguardi attesi
attraverso cui valutare i risultati del piano. Le priorità forniscono le
direzioni di marcia su cui sviluppare il piano di miglioramento
Gli obiettivi di miglioramento: esempi esiti(Romiti)
OBIETTIVO: accrescere le competenze degli studenti del biennio in
matematica/
INDICATORE: punteggio della scuola in matematica rispetto a scuole
con background familiare simile
Situazione attuale: punteggio della scuola in matematica 40
Valore di riferimento: punteggio medio delle scuole con background
familiare simile 55
• Risultato atteso: nei test Invalsi 2013-14 e 2014-15 non riportare
differenze significative rispetto a scuole con background familiare
simile (+ o – 5 punti di differenza)Risultato conseguito: Da compilare
al termine dell’a.s. 2013-
Esempio di obiettivo relativo ai processi:
OBIETTIVO: estendere a tutte le classi prime della scuola secondaria
l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento
• INDICATORE: numero di insegnanti che usa la LIM
• Situazione attuale: utilizzano regolarmente la LIM 3 insegnanti in 2
classi prime
• Valore di riferimento: non disponibile
• Risultato atteso: utilizzano regolarmente la LIM 9 insegnanti in 7
classi prime
• Risultato conseguito: da compilare al termine dell’a.s. 2013-
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De Pasquale 2 marzo