DR. GABRIELE CINTI – CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA PROGETTAZIONE ED ORGANZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI BULLISMO ANALISI DI UNA INDAGINE SUL CAMPO CONSIDERAZIONI E SUGGERIMENTI BULLISMO Il bullismo è un termine utilizzato per indicare atti di violenza, generalmente nel periodo adolescenziale e pre - adolescenziale, che si verificano frequentemente a scuola. Questo fenomeno si manifesta con derisioni, umiliazioni, lesioni, minacce,soprattutto nei confronti delle vittime designata considerata vulnerabile e che tende a rassegnarsi perchè isolata Spesso l' azione dei bulli è continuativa ed ha lo scopo di far del male o danneggiare qualcuno sia direttamente, con prepotenze fisiche o verbali, o indirettamente, ricorrendo a calunnie e dicerie o pettegolezzi sul conto della vittima, oppure con l' esclusione dal gruppo e l'isolamento; CYBERBULLISMO Per cyber bullismo si intendono tutti quegli atti che una persona (il persecutore) dirige verso una vittima, volti all’oppressione e talvolta anche all’estorsione. Tutti i comportamenti persecutori si avvalgono della trasmissione elettronica, via sms, mms, video, e infine Internet, E’ possibile riconoscere diverse tipologie di cyberbullismo: * flaming: litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare; * harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di messaggi offensivi; * cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità; * denigrazione: pubblicazione all’interno di comunità virtuali quali mud, forum di discussione, messaggistica immediata, newsgroup, blog o siti Internet di “pettegolezzi” e commenti crudeli, calunniosi, offensivi, denigratori al fine di danneggiare la reputazione della vittima; * outing estorto: registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato – creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico; * impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi, che screditino la vittima; * esclusione: estromissione intenzionale di una persona dall’attività on line. BULLISMO FATTORI DI RISCHIO - - - Assenza di modelli adulti di riferimento o presenza di modelli adulti che ricorrono alla violenza come forma di relazione Mancanza di senso morale Bisogno di provare sensazioni forti,ricercare situazioni eccitanti Assenza di interessi noia La società non solo è diventata più complessa ma anche spesso più permissiva, facendo perdere il senso del comportamento corretto Assuefazione alla violenza anche in ragione dell’uso che ne fanno i media Ai fine dell’insorgenza del bullismo fondamentali sono i rapporti all’interno della famiglia. Caduta del principio di autorità (al rapporto gerarchico genitori figli, si sostituisce l’orizzontalità fraternizzante che determina la possibilità che il bambino diventi tiranno se i genitori non hanno sufficiente capacità di manifestare il loro punto di vista e vivere correttamente il loro ruolo genitoriale (dal libro Violenza,aggressività,bullismo – Ed. Amaltea) BULLISMO UNA INDAGINE NEL BASSO SALENTO Campione di riferimento: studenti delle ultime due classi della scuola elementare e le tre classi della scuola media, 18 classi su 20 per complessi 321 alunni 169 maschi e 152 femmine Comuni interessati: n. 16 (zona Ugento –S.Maria di Leuca) Periodo di rilevazione: febbraio/giugno2008 Modalità dell’indagine: questionario anonimo consegnato agli allievi, da dei rilevatori opportunamente formati ed una volta compilato ritirato immediatamente Coordinamento dell’indagine: Gruppo di Ricercatori del Dipartimento di Scienze Pedagogiche Psicologiche e Didattiche della Facoltà di Scienza della Formazione – Università degli Studi del Salento – Coordinati dal Prof. Salvatore Colazzo - Report finale dell’indagine a cura della Dott.ssa Ada Manfreda ALCUNI DATI Luoghi teatro di azioni da parte dei prepotenti (ammesse piu’ risposte) Fuori dalla scuola Nei corridoi In classe Nei bagni 64% Azioni compiute da parte dei prepotenti (ammesse più risposte) Prendere in giro Fare scherzi pesanti 35% 41% Picchiare gli altri Minacciare Rubare cose di valore 51% 92% 69% 74% 71% 32% Caratteristiche del prepotente Di genere maschile Agisce in gruppo ed in questa modalità con una significativa presenza di genere femminile ALCUNE RISPOSTE Oltre il 93% degli allievi intervistati dichiara di trovarsi bene con i propri compagni di classe sia durante le lezioni,la ricreazione e nel tempo libero. Alla domanda “nella tua scuola vi sono prepotenti?” Si per l’87% Domina un comportamento di aiuto per chi subisce prepotenze anche se non manca chi ammira il prepotente perché “sa fare il capo” o chi dichiara che chi subisce atti di prepotenza è “quello che si merita” Circa un 19% dei ragazzi/e intervistati dichiara di essere “costantemente vittima di prepotenza ALCUNE CONSIDERAZIONI Non esiste nessuna correlazione tra i dati socio anagrafici dei genitori e le risposte fornite dai ragazzi/e Il dato generale del bacino scolastico di riferimento è complessivamente sano. La classe rappresenta un luogo significativo ed importante rispetto all’intera scuola. Vessazioni e prepotenze hanno luogo fuori della classe ed interessano la scuola di appartenenza. I dati di questa indagine sono in linea con analoghe ricerche a livello italiano ed europeo BULLISMO E CYBERBULLISMO : I CAMPANELLI D’ALLARME Ecco alcuni comportamenti da tenere d’occhio nel ragazzo/a:per il bullismo rifiuto di recarsi a scuola senza motivo apparente, con costante richiesta di : - essere accompagnati - tensione, pianto “facile” - sonni agitati - richieste frequenti di denaro - presenza di lividi o segni di violenza sul corpo del bambino o del ragazzino -assenza di una vita sociale fuori casa, assenza di amicizie - rifiuto costante di raccontare quanto avviene a scuola o comunque in altri luoghi di ritrovo per giovani. Alcuni segnali di rischio cyberbullismo nel ragazzo/a: - attaccamento “morboso” alla rete - stanchezza eccessiva alla mattina in modo particolare se di notte è in rete - diminuzione dell’interesse per gli hobby - isolamento dagli amici, si preferiscono quelli virtuali ai reali ALCUNI CONSIGLI PER I RAGAZZI Difficile per il bullo prendersela con te se racconterai ad un amico ciò che ti sta succedendo Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti. Non puoi sempre affrontare le cose da solo! Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo subito ad un adulto. Questo non è fare la spia ma aiutare gli altri. Potresti essere tu al suo posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse! Il bullo si diverte quando reagisci, se ti arrabbi o piangi. Se ti provoca, cerca di mantenere la calma, non farti vedere spaventato o triste. Senza la tua reazione il bullo si annoierà e ti lascerà stare Se il bullo vuole le tue cose, non vale la pena bisticciare. Al momento lasciagli pure prendere ciò che vuole però poi raccontalo subito ad un adulto Per non incontrare il bullo puoi cambiare la strada che fai per andare a scuola; durante la ricreazione stai vicino agli altri compagni o agli adulti; utilizza i bagni quando ci sono altre persone Rispetta sempre gli altri – fai attenzione a cosa che dici in rete e quali immagini spedisce Pensa prima di spedire – qualsiasi cosa tu spedisca puo’ essere resa pubblica molto velocemente e puo’ rimanere in rete per sempre Tratta la tua password come il tuo spazzolino da denti – tienila solo per te ! E dai il tuo indirizzo e-mail solo ad amici fidati SUGGERIMENTI PER I GENITORI Posizionate il computer nel posto più visibile della casa, mai nella stanza del ragazzo/a Far capire ai propri figli l’importanza basilare di non dare mai alcuna informazione personale (città, indirizzo, scuola frequentata... Rafforzare l’autostima e l’autonomia del ragazzo/a Cercate di non essere iperprotettivi e insegnate ai vostri figli ad essere autonomi e nello stesso tempo a saper chiedere aiuto quando serve. Stabilite e mantenete un dialogo diretto con il personale della scuola (docente e non docente) Incanalare l’aggressività dei figli, se incominciano a mostrare atteggiamenti aggressivi, è bene orientarli verso attività che gli permettano di sfogarsi rispettando le regole. Lo sport è un valido aiuto per insegnare la disciplina. Stabilite quanto tempo i vostri figli possono passare navigando su Internet e, soprattutto, non considerate il computer un surrogato della baby-sitter. LINK UTILI http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/bullismo/inde x.htm SITO della Polizia di Stato http://it.teachtoday.eu/home/ Sito per gli insegnanti sull’utilizzo delle nuove tecnologie www.azzurro.it – Sito di Telefono Azzurro www.sportellomobbing.it Sito personale del Responsabile dello Sportello di Ascolto del Comitato Mobbing della Regione Marche con una pagina dedicata al “bullismo” con articoli e video didattici CONTATTI Dr. Gabriele Cinti – tel Uff. 071- 22985532 il giovedi 071 – 2071532 E-mail : [email protected] E-mail :[email protected]