ISTITUTO COMPRENSIVO “G.Marconi-G.Oliva”- LOCOROTONDO (BA) Uscita didattica presso le masserie “AMASTUOLA” e “ACCETTA GRANDE” Classe II F Anno Scolastico 2012 – 2013 Mercoledì 6 marzo 2013 la classe II F dell’I.C. Oliva di Locorotondo (BA), si è recata a visitare “Masseria Amastuola”, situata nei pressi di Crispiano (TA), accompagnata dal prof. Laera e dalla prof.ssa Zocche. Obiettivi dell’uscita didattica: • Studio di ambienti naturali e di pratiche agricole orientate alla coltivazione biologica, in particolare volte alla produzione di vini biologici • Valorizzazione del paesaggio e tutela dell’intero ecosistema Dopo tre quarti d’ora di viaggio gli studenti giungono alla meta: ”Masseria Amastuola”. La prima cosa che ha catalizzato l’attenzione è stata il famoso vigneto ad onda. La masseria è situata sopra una collinetta ed è raggiungibile percorrendo un lungo viale costeggiato da contorti e giganteschi ulivi secolari. Gli ulivi secolari, anticamente erano situati nel terreno oggi adibito a vigneto, ma sono stati trapiantati lungo il viale principale. La parte di terreno che era occupata da alberi d’ulivo, ora dà spazio a una geometria di importanti vigneti ad onda. Gli ulivi che si trovavano nella parte di terreno che è stato adibito a vigneto, non sono andati distrutti ma sono stati ripiantati in precise aree del terreno (18 isolette) contigue al vigneto, quasi a creare una delimitazione dello stesso. Gli studenti sono stati accolti dalla guida, che ha raccontato brevemente la storia della masseria. Le sue origini risalgono all’epoca Magno - Greca. Sorge a Crispiano, vicino Taranto, su un altopiano a 210 m sul livello del mare, che i Greci anticamente sfruttavano per controllare l’eventuale arrivo di nemici. A partire dal 1988, con gli scavi archeologici, Masseria Amastuola è divenuta un’area di grande interesse storico e archeologico. La famiglia Montanaro, che nel 2003 ne ha acquisito i terreni, ha pensato ad un progetto di recupero del paesaggio che è in via di realizzazione: ciò che fino a quattro anni fa era un territorio abbandonato, ora è diventato un Bene Archeologico della Puglia. In futuro si pensa di trasformare Masseria Amastuola in un agriturismo con venti posti letto e con un ristorante che produca prodotti tipici per l’organizzazione di manifestazioni e mostre. Il paesaggio con i vigneti ad onda e gli ulivi secolari, distesi su 100 ettari di terreno, è stato progettato da un famoso architetto spagnolo, Fernando Caruncho. Moltissima gente apprezza la bellezza di questo sito, che ogni anno diventa anche luogo di studio per ragazzi universitari olandesi. Il frantoio della Masseria Amastuola è inutilizzato da 30-40 anni, ma conserva ancora una mole di pietra che una volta veniva trainata dagli animali. Essa serviva a macinare le olive trasformandole in pasta; questa veniva mandata alle presse da cui si ricavava l’olio. Infine, la pasta rimanente veniva sottoposta ancora una volta a pressione, per ricavare un olio di qualità più scadente. Questa masseria, costituita da ampi locali, è stata costruita tra il 1800 e il 1900 ed è stata utilizzata per la lavorazione di olive e formaggi. Si tratta di una struttura capace di effettuare il recupero dell’acqua grazie a un sistema di terrazze e cisterne. In futuro, in questo luogo, si pensa di costruire un villaggio turistico che consenta di ammirare la bellezza del posto. Nella masseria vi è la presenza di locali caratteristici, uno in particolare col pavimento ricoperto di sabbia, muri decorati da grandi archi e soffitti molto alti. In questo frantoio si svolgeva la lavorazione delle olive, che venivano trasformate in olio. Nel periodo della raccolta, che va da novembre a gennaio, erano molte le persone che si trasferivano in questa masseria, capace di offrire loro lavoro e cibo. I padroni delle masserie facevano costruire cappelle di famiglia come questa, ormai sconsacrata. Resta solo l’altare e sul muro pezzi di affreschi consumati dal tempo. Sul portone d’ingresso si nota una finestra rivolta verso est, costruita in modo tale da permettere alla luce del sole di filtrare e di illuminare l’altare. 2 aF 06/03/2013 GRAZIE PER L’ATTENZIONE