STORIA E LINGUAGGI DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE Anna Bisogno ANNO ACCADEMICO 2013-2014 Per una storia sociale della radio e della tv in Italia E’ possibile distinguere quattro grandi fasi nello sviluppo della radio e della televisione in Italia: 1920 e 1940 1950 e 1960 1970 e 1980 1990 - 2000 1920-1940 • Si assiste al progressivo consolidamento della radio fascista • Radio medium dominante. • Pubblico di massa, soggetto alle manipolazioni di un potere politico autoritaristico. 1950-1960 • Grandi trasformazioni politico-economiche (si costruisce la democrazia e dall’America avanzano spinte dal capitalismo economico) e nell’ambito dello stesso sistema delle comunicazioni (arriva in Italia la televisione). • La radio ridefinisce il proprio ruolo. • Tv media dominante. • Nuove abitudini di ascolto. 1970-1990 • Innovazioni radicali nel sistema dei media. • Riforma della Rai (1975). • Televisione a colori (1 febbraio 1975). • Fine del monopolio pubblico. • Diffusione emittenti private locali e dei grandi networks televisivi a diffusione nazionale. La radio come evasione (1924-1929) All’indomani del primo conflitto mondiale si assiste al diffondersi della radiofonia nei Paesi più sviluppati dell’area atlantica. In Germania, Inghilterra e Stati Uniti sorgono e si potenziano le prime emittenti. In Italia i primi passi della radiodiffusione sono lenti e incerti. Le origini della radiofonia in Italia Il 6 ottobre del 1924 si avviano le trasmissioni della radio in Italia con un programma condotto da Maria Luisa Boncompagni che, alle 21, davanti ad un enorme microfono, detto a "catafalco", disse: "Unione Radiofonica Italiana, stazione di Roma Uno, trasmissione del concerto inaugurale". Al suo annuncio seguì l'esecuzione di un quartetto d'archi: Opera 7 di Haydn. Fu poi trasmessa della musica scelta e infine, la prima trasmissione si concluse con il bollettino meteorologico, la borsa e le notizie lette da Ines Donarelli, componente del quartetto d'archi, annunciatrice improvvisata. Il tutto durò soltanto un'ora e mezza. Alle 22.30 le trasmissioni venivano sospese. Le origini della radiofonia in Italia • Un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di emittenti private, il monopolio assoluto dello Stato sulle comunicazioni senza fili e le preesistenti imprese furono incorporate nell'URI. • Nel gennaio 1925 nacque il Radiorario, settimanale ufficiale dell'URI, con l'intento di propagandare il nuovo mezzo e nel contempo di conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico ancora da formare. • Il 27 novembre l'URI inizio comunicazioni regolari giornaliere. (Tuttavia l'alto costo degli apparecchi, che nell'Italia dei anni Venti costavano circa 3.000 lire a fronte di un reddito medio annuo di 1.000, ne limitava l'uso alle famiglie più abbienti) Le origini della radiofonia in Italia • Difficoltà: Superiorità tecnica delle ditte straniere; Diffidenza degli altri settori dello spettacolo verso il nuovo mezzo; La predilezione del regime per la stampa; Alto costo degli apparecchi; Esiguità degli abbonamenti.