La missione
Avevo il compito di intervistare un grande
informatico.
La mia scelta è ricaduta su Bill Gates, perché è
grazie al suo genio che oggi il mondo può godere
delle infinite opportunità, delle facilitazioni e delle
comodità che l’informatica offre.
SIGNORE E SIGNORI
VI PRESENTO …
BILL
GATES!
CaRTa d’idENTiTà:
GATES
WILLIAM HENRY
28/10/1955
SEATTLE WASHINGTON
AMERICANA
CONIUGATO
IMPRENDITORE E
INFORMATICO
CASTANI
VERDI
UOMO PIU’ RICCO
DEL MONDO
Qualche nota
biografica
 Figlio del procuratore di William H. Gates II e
Mary Maxwell, insegnante all’Università di
Washington e presidente della United Way
International.
 Frequenta la scuola privata Lakeside, nello stato
di Washington, dove ha inizio la sua carriera di
programmatore di computer.
 Nel 1975 fonda, assieme ad alcuni suoi ex
compagni di scuola, la Microsoft Corporation.
 Nel 1998 viene premiato dal Presidente degli
Stati Uniti George W. Bush, con la Medaglia
Nazionale per la Tecnologia.
 Nel 2000 assieme alla moglie Melinda, fonda la
Bill & Melinda Gates Foundation, organizzazione
umanitaria privata che si occupa di combattere
alcune malattie come l’Aids.
 Il 27 giugno 2008 dà ufficialmente le dimissioni
da presidente della Microsoft, lasciando il suo
posto all’amministratore delegato dell’azienda,
nonché suo “braccio destro” Steve Ballmer.
 Tutt’oggi si occupa della Fondazione assieme alla
moglie e alla ricerca di nuovi software e hardware.
L’iNTERViSTa
Vengo ricevuta nella sede della Bill & Melinda
Gates Foundation, dove Mr. Gates sta lavorando
assieme alla moglie.
E.: Buongiorno Mr. Gates, mi chiamo Elisa Castellini
dell’Università Cattolica di Milano. Sono qui per
rivolgerle una breve intervista.
B. G.: Buongiorno! Cominciamo pure, si accomodi!
E.: Com’è iniziato tutto? Quando ha avuto a che
fare per la prima volta con un computer?
B. G.: E’ stato tanto tempo fa: andavo ancora a
scuola. Il computer era un DEC PDP 11, prodotto
dalla Computer Center Corporation, che la scuola
aveva affittato per un certo numero di ore con lo
scopo di scoprire e correggere i bugs. Io e altri
miei compagni, diventammo inseparabili dal quel
computer! Pensi che marinavamo persino la scuola
per rimanere ore ed ore nel locale dove era
sistemato!
E.: Caspita! Quello che si dice un “amore a prima
vista!”
B. G.: Assolutamente. Ero affascinato da quella
macchina e volevo assolutamente scoprirne il
funzionamento. Infatti, qualche tempo più tardi la
scuola prese accordi con un’altra società per
ottenere un nuovo computer per noi studenti e,
assieme ad alcuni miei compagni, entrammo nel
sistema di sicurezza e lo mandammo in tilt. Tutto
per la nostra “sete di conoscenza”! (ride)
E.: (rido) e poi, alla fine è riuscito a capirci
qualcosa?
B. G.: Oh si! Poco tempo dopo, i miei compagni ed io
fondammo il “Lakeside Programmers Group” e
fummo assunti dalla stessa società produttrice del
computer che mandammo in tilt, per scoprire le
debolezze del sistema, e successivamente fummo
assunti anche altre società per la creazione di
nuovi programmi.
E.: Ah quindi è così che iniziò la sua brillante
carriera?
B. G.: (sorride) Diciamo di sì. Il sogno mio e dei
miei amici era sempre stato quello di fondare una
società produttrice di computer o di software.
E.: E mi sembra che ci siate riusciti..almeno Lei..
B. G.: Sì, ci siamo riusciti insieme! Nel 1975 io e il
mio amico Paul Allen fondammo la Microsoft e
assumemmo anche altri due nostri vecchi compagni
della scuola: Marc McDonald e Rick Weiland.
E.: Ah! Che bella soddisfazione!
B. G.: Può ben dirlo!
E.: Indubbiamente la sua passione per i computer
è iniziata molto presto..e lei ha fondato una delle
aziende informatiche più potenti del mondo. Cosa
dice a riguardo? Quali sono state le sue armi
vincenti?
B. G.: Dico che la determinazione è stata la mia
forza. Senza non sarei riuscito a realizzare il mio
sogno, un sogno che come dicevo prima, avevo fin
da ragazzo. Senza dubbio anche fortuna mi ha
assistito e oggi mi sento molto realizzato.
E.: Lo credo! Oggi però Lei non è più il presidente
della Microsoft. Di cosa si occupa?
B. G.: Principalmente mi occupo della Fondazione (si
guarda attorno e fa un gesto dimostrativo) la“Bill &
Melinda Gates Foundation” assieme a mia moglie,
Melinda French. Si tratta di una Fondazione attiva
nella ricerca medica, nella lotta all’Aids e alla
malaria e nel miglioramento delle condizioni di vita
nel Terzo mondo. [continua]
B. G.: ma non ho abbandonato del tutto
l’informatica, perché dedico anche gran parte del
mio tempo alla ricerca di nuovi software e
hardware con lo scopo di semplificare il più
possibile l’utilizzo dei computer da parte degli
utenti.
E.: Questo è interessante. In che senso intende
“semplificare il più possibile l’utilizzo”? E in che
modo pensa sia possibile farlo?
B. G.: Beh, io sono convinto che oggi gran parte
delle persone che utilizzano un computer non siano
dei superesperti o comunque non siano degli
informatici. La gente comune è ormai una delle
prime fruitrici dell’industria informatica e credo
quindi sia doveroso da parte di noi programmatori
rivolgere grande attenzione a questo gruppo di
destinatari in continua crescita. Penso che il
nostro compito sia essenzialmente quello di
rispondere alle necessità di tutti i nostri utenti,
dagli esperti addetti ai lavori, ai meno “pratici”
diciamo, e creare sistemi specifici indirizzati a
ognuno di loro.
[continua]
B. G.: E la risposta ai bisogni della gente comune è,
a mio parere, la semplicità! Per questo, credo sia
importante creare sistemi e programmi semplici,
pratici, a cui tutti possono accedere senza
particolari problemi. Questo è il mio obiettivo
primario e credo debba essere l’obiettivo di tutti i
miei colleghi.
E.: E’ vero, lei ha assolutamente ragione! Quella
dell’informatica è un’industria che non si ferma
mai..me lo conferma?
B. G.: Assolutamente sì! La tecnologia va avanti, il
progresso fa passi da gigante e l’informatica è la
forza del futuro!
[continua]
B. G.: E il futuro è affidato ai giovani. Io credo
molto nelle nuove generazioni, penso possano
arrivare lontano, dove nessuno di noi potrebbe mai
immaginare..sparsi per il mondo ci sono tantissimi
giovani talenti che potrebbero dare all’informatica
una svolta importante.
E.: In che senso “una svolta importante”?
B. G.: Nel senso che le nuove generazioni hanno le
potenzialità per cambiare il senso stesso del
progresso tecnologico. Esse dovrebbero infatti a
mio parere impegnarsi per dare inizio a una nuova
era all’insegna di quello che io chiamo “capitalismo
creativo”
[continua]
B. G.: … ossia un nuovo approccio che consiste nel
sfruttare le nuove tecnologie, i nuovi prodotti, le
nuove scoperte, non solo in base alla logica del
profitto, ma soprattutto per migliorare la qualità
della vita dell’uomo e per portare sviluppo e
benessere non solo nelle aree più ricche del mondo,
come è avvenuto finora, ma anche là dove ce n’è più
bisogno, ovvero nelle aree più povere e
svantaggiate del mondo!
E.: Sarebbe un gran bel risultato! Immagino che
Lei si stia battendo per promuovere questo
“capitalismo creativo” attraverso la Foundation..
B. G.: Anche attraverso la Fondazione, sì! Ma ho
avuto già modo di far conoscere il mio punto di
vista ai maggiori esponenti politici ed economici
internazionali, a intellettuali e giornalisti, in
occasione dell’edizione dello scorso anno del “Forum
Economico Mondiale”, in cui si è discusso delle
questioni più urgenti che il mondo si trova a dover
affrontare, soprattutto in materia di salute e
benessere. Siamo sulla buona strada!
E.: Speriamo si riesca a dare veramente una svolta
allora! La tecnologia al servizio dei più
svantaggiati..sarebbe un grandissimo passo avanti
per l’umanità!
B. G.: Enorme!
E.: Mr. Gates, non la disturbo ulteriormente. La
ringrazio per la disponibilità e il tempo che mi ha
dedicato.
B. G.: E’ stato un piacere! Arrivederci e buon
lavoro!
E.: Altrettanto a Lei! Arrivederci!
fine
LA FONTE
www.wikipedia .it
LAVORO REALIZZATO DA
Elisa Castellini
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Intervista a un grande informatico