Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara La Proteomica nelle Malattie Renali Mario Bonomini Cattedra e Clinica Nefrologica Ospedale Clinicizzato SS. Annunziata, Chieti La proteomica è la Scienza Omica che studia il proteoma (insieme di PROTEine espresse dal genOMA). Essa comprende una serie di tecniche che permettono identificazione, quantificazione e caratterizzazione di un set globale di proteine e peptidi presenti in un campione biologico. L’approccio proteomico alla identificazione delle proteine non richiede ipotesi a priori circa quali proteine possano essere presenti e permette la simultanea analisi di tutte le proteine presenti anche in miscele complesse. L’analisi proteomica consente anche di evidenziare singole isoforme proteiche e modificazioni proteiche post-traslazionali. •Proteomic technologies are being used with increasing frequency in the renal community. •Proteomic studies are most directed at finding markers of disease progression, diagnosis, or responsiveness to therapy. Ambiti di applicazione della Proteomica in Nefrologia •Fisio(pato)logia renale •Nefropatie glomerulari •CKD •AKI •Nefrolitiasi •Uropatia ostruttiva •Trapianto renale •Emodialisi •Dialisi peritoneale •Tossicità uremica •Tossicità farmacologica L’analisi proteomica del tessuto renale può essere impiegata per identificare quali proteine sono presenti, per confrontare l’abbondanza proteica tra zone tissutali o condizioni, e per analizzare modificazioni post-traslazionali. Database Kidney Glomerulus 2DGE-LC-Based Proteomics 2DGE-Based Proteomics Proximal Tubule Distal Tubule Collecting Duct Rat IMCD Rat IMCD Phosphoprotein Others Transcriptomics & Proteomics http://www.hkupp.org NEJM 2009 2011 2013 3.0 3.0 non linear pH non linear pH 10.0 10.0 Mappa urina soggetto normale Cortesia G. Candiano, Ospedale Gaslini, Genova Naturally Occurring Human Urinary Peptides for Use in Diagnosis of Chronic Kidney Disease Studio mediante elettroforesi capillare+spettrometria di massa di campioni urine di 230 pazienti con CKD e 379 soggetti sani Identificazione di 273 potenziali biomarcatori associati a CKD e creazione di un modello di classificazione basato su tali markers (frammenti di collagene, proteine ematiche, proteine rene-specifiche) Successiva validazione “in cieco” del modello in 110 pazienti affetti da CKD Peptide patterns distinguishing patients with CKD Dimostrata superiorità delHealthy modello vs. creatininemia from Controls Good et al, Molecular & Cellular Proteomics, 2010 Source proteins and peptide distribution of CKD biomarkers www.humanproteinpedia.org; accession number HuPA_00670 Urinary Proteomics in Diabetes and CKD “A panel including 65 urinary biomarkers correctly identified diabetic nephropathy from diabetes without compromized renal function (97% sensitivity and specificity), and patients who were microalbuminuric at sampling and progressed toward overt diabetic nephropathy over 3 years. ….Many of the biomarkers were fragments of collagen type I, and quantities were reduced in patients with diabetes or diabetic nephropathy. ….Analysis of the urinary proteome may allow early detection of diabetic nephropathy and may provide prognostic information.” Rossing et al, JASN 2008 RILEVANZA FISIOPATOLOGICA DEI BIOMARCATORI URINARI PROTEOMICI DI CKD I frammenti del collagene urinari, riflettendo il fisiologico turnover della matrice extracellulare, non sono semplici prodotti di degradazione; essi possono essere indicativi di processi fisiopatologici e fornire informazioni malattia-specifiche in un singolo test diagnostico CKD ↓ degradazione matrice extracellulare ↑ fibre collagene insolubili ↑ matrice extracellulare e alterazioni strutturali perdita di funzione e fibrosi RILEVANZA FISIOPATOLOGICA DEI BIOMARCATORI URINARI PROTEOMICI DI CKD Alterazioni della matrice extracellulare riflesse attraverso il proteoma urinario, possono rappresentare uno stadio precoce nel processo patologico della CKD e antagonizzare il patologico accumulo di matrice extracellulare può rappresentare un nuovo valido approccio terapeutico. Mullen et al, Curr Opin Nephrol Hypertens 2011 22 pazienti nefropatici con diabete tipo 2 Irbesartan 300 mg/die (n=11) Basal 2 years Placebo (n=11) Basal 2 years STUDI CLINICI IN CORSO CON STRATIFICAZIONE DEI PAZIENTI IN BASE AD ANALISI DI PROTEOMICA URINARIA Mischak H and Rossing P, Nephrol Dial Transplant 2010 Kidney International (2010) 78, 1252–1262 ICU TRAINING SET • 30 pazienti ricoverati in ICU con FR normale, con raccolta longitudinale di campioni urinari • 16/30 successivo sviluppo di AKI (↑ creatininemia) • Caratterizzazione e confronto del pattern peptidico urinario (elettroforesi capillare+spettrometria di massa) dei pazienti con AKI vs pazienti che hanno mantenuto FR normale • Sensibilità 92%, specificità 90% Validazione risultati ICU training set ICU VALIDATION SET • Studio di coorte di fase II, prospettico, in cieco • 20 pazienti in ICU • Il pattern peptidico urinario ha correttamente identificato 8/9 pazienti che hanno sviluppato AKI ALLOGENEIC HEMATOPOIETIC STEM CELL TRANSPLANTATION VALIDATION SET • 31 pazienti con trapianto (quale differente eziologia di AKI) • In 13 sviluppo di AKI (sensibilità pattern peptidico urinario 94%, specificità 82) Caratteristiche dei polipeptidi urinari inclusi nel pattern di marcatori AKI Mass (Da) CE time (min) Protein Remarks a-1 antitrypsin 1439.66 29.82 912.54 20.06 2080.99 20.20 2356.16 19.52 2427.19 19.58 2540.28 19.68 2639.35 19.78 1081.66 20.73 1399.59 28.53 2603.30 20.07 2716.38 20.19 1654.79 23.13 1737.78 31.00 1250.55 27.93 3359.57 31.90 2942.30 22.23 2007.94 22.10 Collagen 1 a(III) 1825.78 19.41 Fibrinogen a chain 1882.80 20.14 2559.18 19.41 Albumin Up Regulation b-2 Microglobulin Collagen 1 a(I) Down Regulation Efficacia diagnostica precoce del pattern AKI urinario Diagnosis of subclinical and clinical acute T-cellmediated rejection in renal transplant patients by urinary proteome analysis sviluppo di un modello di identificazione di rigetto acuto, basato su 14 biomarcatori urinari validazione in cieco del modello: corretta diagnosi in 16/18 casi di rigetto subclinico e in 10/10 casi di rigetto clinico (gradi Banff Ia/Ib) Il modello è attualmente impiegato in uno studio multicentrico di fase III in corso in Germania Metzger et al, Proteomics Clin Appl 2011 Limitazioni ad un diffuso impiego clinico della Proteomica in Nefrologia •Carenza di protocolli condivisi su raccolta e analisi campione biologico •Studi di ridotte dimensioni campionarie •Costi •Necessità di personale tecnico specializzato Iniziative volte a favorire l’applicabilità clinica della Proteomica in Nefrologia •Standardizzazione metodi di raccolta e preparazione del campione biologico •Disponibilità di ampi e aggiornati database Database di Proteomica Urinaria Umana Siwy et al, Proteomics Clin Appl 2011 Iniziative volte a favorire l’applicabilità clinica della Proteomica in Nefrologia •Standardizzazione metodi di raccolta preparazione del campione biologico •Disponibilità di ampi e aggiornati database •Studi multicentrici di validazione •Studi con più adeguati disegni e dimensioni •Attività collaborative nazionali e internazionali e Gruppo di Studio SIN Scienze Omiche SOCIETÀ ITALIANA DI PROTEOMICA It-HPP Mithocondria Initiative by the Italian Proteomics Association on a Mitochondria Integrated Biology Program, on Chronic Not Transmissible Diseases. Approved by the Human Proteome Project Consortium (September 2012) International partner ISNAFF (www.isnaff.org) for Canada and USA, IFCC, cQQP commission, EU JPND, SIN SIRNA Other National Societies (ItPA GC, June 13th, 2012) (Rome, Nov 2012) In Nefrologia vi è stringente necessità di migliori markers diagnostici e terapeutici. La Proteomica ha dimostrato in ambito nefrologico capacità di identificazione di nuovi set di biomarcatori, indicativi di progressione, diagnosi o risposta al trattamento. La traducibilità clinica degli studi di Proteomica, iniziale e promettente (pur se a lento ritmo di crescita), presenta alcune limitazioni che ne hanno precluso un’ampia diffusione. Le migliorate tecnologie e le attività in corso lasciano ragionevolmente ritenere un prossimo uso della Proteomica nella pratica clinica, più diffuso ed efficace.