CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA 1 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Scientificità della ricerca politica • La ricerca politica è scientifica nella misura in cui raccolta delle osservazioni, elaborazione dei concetti e costruzione di proposizioni seguono procedure condivise e replicabili. • Ogni ricerca politica poggia su premesse: – ontologiche, sulla natura dell’oggetto di studio;. – epistemologiche, sulle modalità di conoscenza dello stesso La scienza politica ricerca regolarità all’intero di una realtà che appare caotica e casuale, ma che è modellata dalle visioni e decisioni degli attori politici. 2 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Il dibattito sulla scienza • La scientificità delle scienze sociali è stata oggetto di lungo dibattito sulla filosofia della scienza 1. 2. 3. Per Wittgenstein e il circolo di Vienna sono scientifiche solo le proposizioni fattuali che creano un collegamento fra oggetto e soggetto, fra realtà e studioso; Bentley e Truman affermano che i fatti sociali sarebbero conoscibili e riducibili a leggi come i fatti naturali; Dilthey (riprendendo Weber) ritiene invece che la realtà politica può essere conosciuta e spiegata solo tenendo conto degli stati emotivi e cognitivi degli attori sociali. • Le scienze naturali avrebbero a che fare con «dati duri», quelle sociali con «dati molli». 3 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Il progresso della conoscenza • Nel tempo all’induttivismo ingenuo (conoscenza come accumulazione di osservazioni) si sostituisce sempre più il deduttivismo secondo cui la conoscenza procede sempre da congetture (pre-teorie) che vengono poi sottoposte a verifica empirica – Popper: la falsificazione delle teorie come processo per far avanzare la scienza; – Kuhn: la scienza progredisce per “rivoluzioni scientifiche”, quando a un paradigma scientifico dominante se ne sostituisce un altro; – Lakatos: la scienza progredisce correggendo e migliorando incrementalmente le teorie esistenti tramite l’aggiunta di ipotesi ad hoc. 4 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Obiettivi della scienza politica • La scienza politica può avere diversi obiettivi: descrivere accuratamente un fenomeno politico spiegare le cause di un fenomeno politico prevedere un evento o un risultato politico prescrivere comportamenti finalizzati al verificarsi di un risultato o evento politico oppure prescrivere comportamenti normativamente desiderabili – interpretare comportamenti ed eventi politici Orientamento positivista Orientamento costruttivista – – – – 5 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Concetti • Il concetto è una relazione triadica fra un significato, un oggetto e un termine; • Il rapporto fra termine e significato deve essere univoco (assenza di ambiguità) e il rapporto fra significato e oggetto deve essere preciso (assenza di vaghezza). Significato Concetto Oggetto Termine 6 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Variabili • I concetti devono potersi trasformare in variabili: insiemi di caratteristiche che possono essere presenti in quantità maggiori o inferiori, al limite essere presenti o assenti (e quindi variare); • I concetti possono essere empirici o teorici a seconda che derivino dall’esperienza sensoriale o da aspettative teoriche. 7 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Dai concetti alle variabili • L’analisi concettuale porta ad identificare l’intensione (connotazione) del concetto: l’insieme delle caratteristiche che unicamente definiscono quel concetto. • L’insieme degli oggetti unicamente denotati da un concetto è l’estensione (denotazione). • Fra intensione ed estensione esiste un rapporto inverso: quanto maggiore il numero delle caratteristiche che identificano un concetto, tanto minore il numero degli oggetti da esso denotati e viceversa. 8 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA La scala di astrazione • I concetti si situano su una scala di astrazione che li collegano a concetti affini, la cui intensione ed estensione ES T sono però diverse. E • Ogni caratteristica dell’intensione deve N poter essere «misurata» e dare luogo SI ad un indicatore, la cui «sommatoria» O N genera un indice riassuntivo E (operazionalizzazione). Partito I N T E N S I O N E Associazione politica Associazione 9 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Classificazioni e tipologie • L’osservazione sistematica di oggetti che presentano caratteristiche diverse dà luogo a classificazione. • L’osservazione sistematica di correlazioni fra caratteristiche degli oggetti può dar luogo a tipologie e a ipotesi di ricerca. • La correlazione sistematica fra caratteristiche di oggetti e altre variabili o condizioni di contesto può dar luogo a proposizioni generalizzate (teorie). 10 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Tipi di variabili • Le variabili possono essere: – dipendenti: le variabili da spiegare; – indipendenti: le variabili che spiegano; – intervenienti: variabili che modificano l’intensità o il segno delle variabili indipendenti; – di contesto: variabili che descrivono le condizioni in cui avviene l’interazione. 11 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Ipotesi • I concetti-variabili devono poi essere collegati fra loro in proposizioni verificabili: si arriva per questa via alla generazione di ipotesi di ricerca ed eventualmente a proposizioni generalizzate. • Le ipotesi vengono spesso suggerite dall’osservazione di collegamenti sistematici fra variabili. Variabile indipendente Variabile dipendente Variabile interveniente 12 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Obiettivi della ricerca • Gli obiettivi più comuni della ricerca politologica sono: – Descrizione dei fenomeni politici; – Interpretazione; – Arrivare a proposizione generalizzate (spiegazione, eventualmente previsione e prescrizione). Le proposizioni generalizzate non avranno mai validità universale, ma saranno limitate nel tempo e nello spazio ed avranno validità statistica: si situeranno a metà strada fra leggi nomotetiche e descrizioni ideografiche 13 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Strategia della ricerca • Al fine di arrivare proposizioni generalizzate, si possono seguire strategie di ricerca diverse: – Most similar cases design (MSCD) analizza casi simili in tutto tranne che una o poche variabili per identificare le cause sufficienti a spiegare il diverso comportamento dei casi. – Most dissimilar cases design (MDCD) analizza casi dissimili in tutto tranne che in una variabile che sarà la causa sufficiente a spiegare il simile comportamento dei casi. 14 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Metodi di ricerca scientifica • Spesso il numero di variabili e casi suggeriscono la strategia e i metodi più opportuni: – Quando il numero delle variabili è elevato, occorre necessariamente utilizzare metodologie statisticoquantitative. – Un numero limitato di casi si presta bene alle metodologie qualitative. Quando il numero di casi (osservazioni) è basso, è possibile talvolta aumentarlo riducendo il livello d’analisi. – È possibile anche generare, confermare o refutare proposizioni generalizzare anche attraverso un singolo studio di caso. Trai metodi qualitativi si distingue il “metodo comparativo”, cioè l’analisi di casi il più simili fra di loro (tranne che nella variabile dipendente) al fine di isolare la variabile che causa il diverso comportamento (questa operazione si chiama «controllo delle variabili»). 15 CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014 Capitolo 2. METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA Tecniche di ricerca scientifica • Le tecniche di analisi possono essere distinte in: – Analisi del contesto, che comporta «l’immersione» del ricercatore nel fenomeno da spiegare e può avvenire attraverso l’osservazione pura o partecipante oppure anche attraverso la raccolta di molti dati primari e secondari; – Analisi dei messaggi, cioè l’analisi dei documenti, dei testi o dei discorsi nei quali spesso consiste l’azione politica; – Analisi delle risposte, cioè i sondaggi di opinione, i comportamenti di voto o le interviste non strutturate. • Tutte queste tecniche possono essere condotte in maniera intensiva o estensiva e richiedere un uso più o meno sistematico di strumentazioni formalizzate. 16