CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014
Capitolo 10. PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE
PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE
PUBBLICHE
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CAPANO - PIATTONI - RANIOLO - VERZICHELLI Manuale di scienza politica, Il Mulino, 2014
Capitolo 10. PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE
La Politica in azione
• La politica in azione può essere letta come politica
pubblica.
• Un modo di leggere i processi politico-decisionali
soffermando l’attenzione sui problemi collettivi, sugli
attori e le loro interazioni, sulle decisioni e sulla loro
attuazione ossia…
• …sul complesso processo mediante il quale al
tempo stesso viene perseguito il potere ma vengono
anche cercate soluzioni a problemi percepiti avere
rilevanza collettiva
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Capitolo 10. PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE
Politica pubblica: cos’è?
• Definizione “stretta”
“Ogni cosa che i governi scelgono di fare o non
fare”
(più parsimoniosa)
• Esempio di definizione “larga”
“L’insieme delle azioni compiute da un insieme di
soggetti, che siano in qualche modo correlate alla
soluzione di un problema collettivo – e cioè, un bisogno,
un’opportunità o una domanda insoddisfatta – che sia
generalmente considerato di interesse pubblico”
(più realista e capace di cogliere la complessità)
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Il processo di policy: fasi/arene
• I processi decisionali scorrono in modo quasi fluviale.
Per coglierne la complessità è necessario suddividere
analiticamente questi processi in fasi che sono anche
arene di potere:
1) Agenda setting
2) Formulazione
3) Implementazione
4) Valutazione
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Fasi/arene del processo di policy
FORMAZIONE
DELL’AGENDA
FORMULAZIONE E
DECISIONE
IMPLEMETNAZIONE
VALUTAZIONE
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La formazione dell’agenda
• E’ il cuore dei processi di policy, decidere ciò su cui si deve
decidere. Se ne possono distinguere 3:
Agenda sistemica
• è l’insieme delle questioni che una comunità politica ritiene
meritevoli, seppur con diversa e variabile intensità, di una qualche
attenzione.
Agenda istituzionale
• è l’insieme dei problemi (chiaramente definiti) che vengono tenuti in
esplicita considerazione dagli attori decisionali.
Agenda decisionale
• è l’insieme dei problemi sui quali gli attori preposti alle deci- sioni
agiscono attivamente al fine di prendere una decisione
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Dinamica dell’agenda
1. Definizione del problema: sforzo cognitivo ma
anche lotta per far prevalere la «propria»
definizione del problema, poiché in questo modo si
influenza il seguito del processo.
2. Mobilitazione del supporto necessario a fare
entrare il problema in agenda.
3. Iscrizione del problema in agenda.
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Formulazione
• Elaborazione tecnica. L’elaborazione tecnica avviene
all’interno degli apparati amministrativi (ministeri,
assessorati)
• La decisione politica. La costruzione del consenso
politico avviene, sulla base delle alternative
tecnicamente possibili fornite dalle burocrazie,
all’interno delle istituzioni politiche in senso stretto (il
consiglio dei ministri, le giunte del governo locale, le
assemblee legislative).
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Dinamiche di formulazione:
i policy Network
Nella fase di formulazione operano
strutture relazionali che
coinvolgono burocrati, politici,
esperti, rappresentanti di gruppi di
interesse e che, prendendo varie
forme, si aggregano attorno a un
insieme di problemi.
TIPI DI POLICY NETWORK
Triangoli di ferro
Policy communities
Issue network
Advocacy coalition
Comunità epistemiche
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La posta in gioco
• Le caratteristiche delle arene formulative strutturano le
caratteristiche della posta in gioco (il possibile contenuto
della decisione) e, quindi, il comportamento degli attori.
• Quindi: le caratteristiche delle situazioni decisionali
individuano i vantaggi e gli svantaggi che gli attori
partecipanti possono ottenere.
• 3 prospettive per analizzare questa dinamica (approccio
tipologico, teoria dei giochi, analisi razionale). Diamo
spazio di seguito all’approcio tipologico
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La Posta in gioco (II)
Tipologia di Lowi
ALL’AZIONE INDIVIDUALE
ALL’AMBIENTE DELL’AZIONE
REMOTA
Politiche distributive
Politiche costituenti
IMMEDIATA
POSSIBILTÀ DELLA COERCIZIINE
APPLIABILITÀ DELLA COERCIZIONE
Politiche regolative
Politiche redistributive
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La Posta in gioco (III)
Tipologia di WILSON
CONCENTRATI
DIFFUSI
CONCENTRATI
Interest group politics
Enterpreneurial politics
DIFFUSI
COSTI
BENEFICI
Client politics
Majoritarian politics
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Cosa si decide? (I)
• Strategie di politica pubblica (insiemi di principi generali di
azione e di strumenti)
• I principi generali di azione riconducono a specifiche visioni
ideali, ad esempio:
– «statalismo vs. liberismo»
– «accentramento vs. decentramento»
– «competizione vs. pianificazione»
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Cosa si decide? (II)
Gli strumenti di policy
• metodi o meccanismi meccanismi mediante i quali viene
indirizzata l’azione collettiva al fine di raggiungere un
effetto desiderato.
Gli strumenti sostantivi
• strumenti mediante i quali i governi determinano
direttamente il tipo, la quantità, la qualità e la
distribuzione di determinati beni e servizi nella società.
Gli strumenti procedurali
• influenzano gli esiti delle politiche attraverso la
manipolazione delle caratteristiche dei processi di politica
pubblica
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Implementazione (I)
• Dopo la decisione non si hanno effetti immediati e
certi sulla realtà. Parte un altro processo:
l’implementazione.
• Questo è un vero e proprio nuovo processo
decisionale mediante il quale gli obbiettivi statuiti
debbono essere tradotti in effetti sulla società
• L’ “implementation deficit” è strutturale? [Pressman
e Wildavsky 1973; Bardach 1977]
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Implementazione (II)
• Nella fase di implementazione:
 coloro i quali hanno perso nelle fasi precedenti cercheranno di
ribaltare la situazione con azioni finalizzate ad annacquare le
soluzioni statuite.
 logiche negoziali tra gli attori partecipanti che strutturano anche
l’implementazione come un processo di mutuo aggiustamento
partigiano. L’esito può essere, spesso, quello di una ridefinizione dei
fini della decisione politica, adattandola al contesto specifico di
riferimento
 si deve interpretare cosa volevano davvero i decisori
Forte influenza di fattori «micro» come ad esempio: le caratteristiche
(economiche e socioculturali) del territorio in cui essa insiste; le
capacità tecniche e delle burocrazie di riferimento; ecc.
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Capitolo 10. PROCESSI DECISIONALI E POLITICHE PUBBLICHE
• La valutazione
Valutazione
– è un’attività costitutiva dei processi decisionali. Essa non
concerne solo l’esito del processo decisionale ma si sviluppa
durante tutta la dinamica dello stesso
– non è un’attività «oggettiva» in senso stretto bensì un’attività
soggettiva (in cui le premesse, cioè i criteri di valutazione, sono
discrezionali) che viene resa oggettiva dall’uso delle tecniche e di
metodologie adeguate.
– pur svolgendo un ruolo di enlightenment per gli attori e per
l’opinione pubblica, ha bisogno di incontrare le esigenze della
politica e di un contesto istituzionale e sociale favorevole per
produrre effetti di apprendimento e di cambiamento
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