IPAZIA D’ ALESSANDRIA Ho scelto la figura della matematica Ipazia di Alessandria perché è stata la prima donna ad occuparsi di matematica e scienza. L’amore per la verità e per il libero pensiero, unite alla forte volontà di conoscenza, l’hanno portata a scontrarsi contro il fanatismo che imperversava ad Alessandria, causa della sua morte. La sua grande cultura e saggezza le hanno valso le lodi di molti matematici e storici. Bellissima la lettera che scrisse al vescovo Cirillo “Ho rinunciato a tutto nella mia vita, Cirillo, a tutto: a essere moglie, amante, madre, ad avere una famiglia... per servire la mia libertà di pensiero. Non ho mai tradito e non tradirò mai coloro che contano su di me”: Ipazia, grande matematica, nacque nel 350 d. C. ad Alessandria d’Egitto e qui morì nel marzo del 415 d. C. Figlia di Teone il geometra (insegnante della scuola Alessandrina) fu prima educata (Atene e Roma) e poi insegnò. Nel 393 d. C. divenne caposcuola della scuola Alessandrina. In questa scuola si insegnavano la geometria piana/solida, la trigonometria e l’astronomia. Costruì diversi strumenti: astrolabio, idroscopio, aerometro, planisfero. Le sue opere “Commento ai 13 volumi dell’aritmetica di Diofanto” “Le coniche di Apollonio”, “ Commentario al Canone astronomico” e un lavoro sul “Sistema Astronomico di Tolomeo” N.B. Per ulteriori informazioni https://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia http://www.womensciencenet.org/ http://www.kila.it/ipazia-la-scienziata-uccisa-e-dimenticata.html 1 domanda: Cosa è la matematica per Lei? La matematica, così come la geometria, è un inflessibile canone di verità. 2 domanda: Dove trova la matematica? La matematica, essendo legata alla verità e alla perfezione, si trova in tutto quello che ci circonda. 3 domanda: Come si è appassionata alla matematica? Sicuramente il fatto di aver avuto un padre insegnante di scienze (matematica e geometria) mi ha permesso di conoscere ciò che era destinato solo agli uomini. La mia volontà di conoscenza, poi, mi ha fatto approfondire il mondo circostante. Sono stata ad Atene e a Roa. 4 domanda: Che caratteristiche deve possedere un buon matematico? Un buon matematico deve possedere rigore, curiosità, amore per la conoscenza e per la verità. 5 domanda: Lei fa parte della filosofia neoplatonica. Questo influenza la sua visione del mondo e della matematica? Sicuramente si. Il neoplatonismo , per me, non è solamente una filosofia ma un vero e proprio stile di vita legato alla realtà delle cose. Ciò rispecchia perfettamente la mia idea di matematica, che è il canone della verità del mondo che ci circonda. N.B. Per ulteriori informazioni sul neoplatonismo https://it.wikipedia.org/wiki/Neoplatonismo https://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia#La_filosofia_di_Ipazia 6 domanda: Lei ha realizzato molti strumenti: cosa l’ha spinta a crearli? Come matematico ho sempre analizzato la realtà circostante. I miei strumenti sono stati una normale applicazione delle mie conoscenze al mondo esterno, per comprenderlo meglio. Ho creato, con Sinesio (un mio allievo): Astrolabio (per localizzare e calcolare i corpi celesti). Idroscopio (per calcolare il peso) così descritto dall’alunno Sinesio “«un tubo cilindrico avente la forma e la misura di un flauto. In linea perpendicolare reca degli intagli, a mezzo dei quali misuriamo il peso dei liquidi. Da una delle estremità è otturato da un cono fissato strettamente al tubo, in modo che unica sia la base di entrambi. È questo il cosiddetto barilio. Quando s'immerge il tubo nell'acqua, esso rimane eretto e si ha in tal modo la possibilità di contare gli intagli, i quali danno l'indicazione del peso». https://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia Aerometro (per calcolare il peso specifico dei liquidi) http://cerca.museogalileo.it/museovirtuale/indice.html?q=ipazia 7 domanda: Lei ha scritto diverse opere, alcune a commento di altri autori. Cosa l’ha spinta? Per quel che riguarda lo scrivere le opere credo sia giusto mettere più persone in grado di Conoscere la realtà del mondo circostante. I miei lavori di approfondimento alle opere penso siano importanti perché , confrontandosi con altri matematici, si può avere una visione più corretta della realtà. 8 domanda: nel 393 è diventata insegnante della scuola Alessandrina. Cosa ha provato? Sono stata molto felice: mi piace l’idea di poter avvicinare i miei discepoli alla conoscenza e alla verità. 9 domanda: Cosa insegna? Qual è il messaggio che vuole dare? Io insegno la verità, o meglio a come avvicinarsi alla verità. Quando, attraverso la matematica, si giunge a scoprire qualcosa, ci si avvicina alla verità del mondo. Io, ogni volta che ho osservato dei fenomeni (eclissi solari, volta celeste …) e li ho spiegati razionalmente usando la matematica e la geometria, mi sono sentita più vicino alla verità. https://www.youtube.com/watch?v=6tvIjZXGo7s 10 domanda: Ha un metodo di insegnamento? Non so se sia un vero metodo di insegnamento ma io chiedo di fare, ai miei discepoli, un esercizio molto semplice. Devono entrare dentro loro stessi (uso dell’intelletto) per poi guardare fuori la realtà che li circonda (il mondo, la volta celeste …). La matematica, la ragione, sono intorno a noi e la chiave per capirle si trova dentro noi stessi. https://www.youtube.com/watch?v=XSYTl2yxup0 11 domanda: La matematica è la sua vita. Proviamo a rendere la sua visione della matematica. Se fosse un colore? Sarebbe il giallo, il colore del sole, degli astri, di ciò che illumina. Vedo la matematica come un mezzo per illuminare noi che aspiriamo alla verità. 12 domanda: Se fosse un oggetto? Le direi una torcia. Serve sia per illuminare nell’oscurità dell’ignoranza e, nel contempo, rappresenta la fiamma della conoscenza. 13 domanda: Lei vive in un clima di fermento religioso. Come vive questo con il suo ideale di ragione? Cerco di vivere serenamente questo momento. Confido nell’intelligenza dell’uomo e nella sua volontà di conoscenza. Penso non si debbano porre dei limiti alla voglia di sapere e al bisogno di verità. Io mi batto per la libertà di pensiero. N.B. Per ulteriori informazioni https://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia#Il_conflitto_di_potere_tra_il_ prefetto_Oreste_e_il_vescovo_Cirillo 14 domanda: Cosa spera per la matematica futura? Spero che la matematica aiuti gli uomini a conoscere sempre di più il mondo che li circonda. 15 domanda: Che messaggio vorrebbe mandare ai matematici che verranno dopo di Lei? Vorrei dire ai matematici di mantenere la voglia di conoscere il mondo che possiedo anche io. Quello che ci guida deve essere la volontà di scoprire, di spiegare quello che è il mondo reale. Il nostro intelletto è il nostro strumento. Spero vivano in un mondo dove possano ricercare la verità senza paure. 16 domanda: Come vorrebbe essere ricordata? Mi piacerebbe essere ricordata come una donna che non ha avuto paura ad usare il suo intelletto per conoscere la realtà. Vorrei essere descritta come una donna innamorata della verità, della ragione e della scienza. Vorrei essere un esempio di volontà e di libertà di pensiero. I più importanti sono stati Sinesio di Cirene: L ’alunno con la quale Ipazia ebbe il rapporto più stretto. Lavorarono insieme ad alcuni strumenti matematici (idroscopio) “Detto questa lettera dal letto nel quale giaccio. Possa tu riceverla stando in buona salute, o madre, sorella e maestra, benefattrice in tutto e per tutto “ Lettera 16, 1-3, in Opere di Sinesio di Cirene. Epistole, operette, inni, op. cit., p. 102. Idomeneo: “Conosco bene l’erudizione e il metodo di Ipazia proprio perchè� sono suo allievo - Ipazia insegna ad entrare dentro di s�, l’intelletto, guardando fuori la volta stellata e mostra come procedere in questo cammino con il rigore proprio della geometria e dell’aritmetica che, tenute l’una insieme all’altra, costituiscono l’inflessibile canone di verità�. Ella è � giunta ad un tale grado di cultura, che supera di gran lunga tutti i filosofi contemporanei”. N.B. per maggiori informazioni http://www.lenereidi.siracusa.it/nereidifile/index.php?option= com_content&task=view&id=53&Itemid=48 Celebre affresco La scuola di Atene di R. Sanzio: Ipazia sarebbe (non se ne ha certezza) la figura biancovestita del gruppo di sinistra Dipinto “Hypatia” di C. W. Mitchell Pallada: Antologia Palatina, IX, 400 « Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue parole, vedendo la casa astrale della Vergine, infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto Ipazia sacra, bellezza delle parole, astro incontaminato della sapiente cultura. » Socrate Scolastico, cit VII, 15 « Per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa della sua straordinaria saggezza, tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale » Damascio , cit., 102 « Era pronta e dialettica nei discorsi, accorta e politica nelle azioni, il resto della città a buon diritto la amava e la ossequiava grandemente, e i capi, ogni volta che si prendevano carico delle questioni pubbliche, erano soliti recarsi prima da lei, come continuava ad avvenire anche ad Atene. Infatti, se lo stato reale della filosofia era in completa rovina, invece il suo nome sembrava ancora essere magnifico e degno di ammirazione per coloro che amministravano gli affari più importanti del governo » Il primo saggio storicamente noto su Ipazia è opera del filosofo deista inglese John Toland (1670-1722), il quale, nel 1720, dà alle stampe una sua visione della vicenda di Ipazia che mette in evidenza il fanatismo di San Cirillo mandante dell'omicidio. Alla vita di Ipazia è dedicato l'omonimo romanzo del 1853dello scrittore inglese Charles Kingsley Diodata Roero Saluzzo Ipazia ovvero Delle Filosofie, Torino, Chirio e Mina, 1827; la scrittrice cattolica espose nel poemetto (romanzo in versi) la stravagante ipotesi della conversione di Ipazia al cristianesimo operata da Cirillo, e della sua uccisione da parte di un sacerdote pagano. Mario Luzi Libro di Ipazia, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1973: il dramma è dedicato alla vicenda della scienziata alessandrina. Caterina Contini, Ipazia e la notte (romanzo), Milano, Longanesi, 1999 Aida Stoppa, Ipazia e la rete d'oro (racconto), in Aida Stoppa, Sette universi di passione, Colledara, Andromeda, 2004, pp. 20–34 I personaggi di Ipazia e del padre Teone, decontestualizzati da Alessandria e trasferiti nella Venezia dei primi decenni del Novecento, compaiono in una delle storie a fumetti della serie di "Corto Maltese, firmata da Hugo Pratt Favola di Venezia; sono due figure di studiosi di esoterismo, ai quali il protagonista del fumetto si rivolge per ottenere informazioni. Umberto Eco Baudolino (romanzo) cap. 33, Milano, Bompiani, 2000 Adriano Petta, Antonino Colavito, Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo, prefazione di Margherita Hack, (romanzo) Roma, La Lepre edizioni2009 Maria Moneti Codignola, Ipazia muore, Milano, La Tartaruga 2010 I Youssef Ziedan, Azezel, Vicenza, Neri Pozza Editore, 2010 Il film Agorà del regista spagnolo Alejandro Amenabar del 2009 tratto dalla figura storica di Ipazia. https://www.youtube.com/watch?v=A5-DyM749Bo Alla storia di Ipazia è stata dedicata una puntata di La storia in Giallo, programma radiofonico ideato e condotto da Antonella Ferrera e trasmesso il 17 ottobre 2009 da Radio3. https://www.youtube.com/watch?v=IHaXlt8oSiw Prof.ssa Ronchey: seminario su Ipazia https://www.youtube.com/watch?v=QjNWCF3QkVw https://www.youtube.com/watch?v=C_yYLIr8vyg