Agora/Ipazia,una lettura di un film di valore
Written by Enrico Giardino
Tuesday, 18 May 2010 08:15
ipazia010
AGORA/IPAZIA , una lettura personale di un film di valore
I grandi mass media ci invitano a vedere ogni genere di film, ma non il film “Agorà”, visibile in
poche sale di Roma, inviso all’ideologia clerico - imperialista e commerciale dominante. Un
motivo in più per vedere un film di grande attualità e di grande valore, centrato su una figura di
donnaIpazi
a
che precorre idee e valori universali, scomodi ai poteri dominanti dell’epoca(380) : il fanatismo
religioso e cattolico, il dogmatismo, il maschilismo, l’uso della religione per dividere e fare strage
di cittadini da parte di “
fedeli” imboniti ed imbarbariti.
Il film è ambientato nella città di Alessandria (380-390 d.C.) - culla della cultura e della civiltà
araba e medio- orientale del 4^ secolo, ed è centrato sulla figura di una donna coraggiosa ,
saggia , evoluta Ipazia- che paga con la lapid
azione
la sua cosciente adesione ai valori della solidarietà umana, dell’ateismo, della scienza, della
ragione, con il rifiuto della violenza del potere e della religione cristiana(dogmatica e potente ,
allora come oggi). Si tratta di un film di grande impegno produttivo per la ricostruzione storica dei luoghi e per le
scene di massa (75 ml di euro). Prodotto nel 2009 e presentato a Cannes nel 2010, ha ottenuto
una serie di qualificate
nominations
, del tutto meritate e comprensibili. Il regista è lo spagnolo
Alejandro Amenebar ;
ottimo il cast di attori
, con la affascinante
Raquel Weisz
nel ruolo di Ipazia.
Nella “piazza dell’Agorà” di Alessandria - luogo di confronto e di formazione culturale della
borghesia araba ed orientale – si consuma la carneficina tra cattolici (parabolari) e seguaci delle
divinità di matrice greca. Una
escalation dell’ideologia cattolica
montante, mascherata sotto slogan di uguaglianza e liberazione, che coinvolge,
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strumentalmente e diffusamente , i ceti “esclusi” : schiavi, proletari , poveri...
A mio avviso, il film offre spunti e riflessioni su questioni di grande attualità , storiche, politiche
ed umane.
In primo luogo, la fermezza e la coerenza di Ipazia- professoressa atea di filosofia alla
Università di Alessandria e studiosa del moto dei corpi celesti. In questa veste, ella precorre di
1200 anni la tesi eliocentrica di
Keplero, con la rotazione ellittica dei pianeti e della terra. I discepoli di Ipazia che hanno cariche di
potere nel governo della Provincia - tentano di convincerla a sottomettersi ai dogmi delle
scritture , imposti dal fondamentalismo cristiani(i
parabolani
). Ma Ipazia non cede- come
Giordano Bruno e
altri martiri del pensiero laico , razionale e scientifico- e paga con la lapidazione la coerenza alle
sue idee che precorrono di secoli valori universali della futura umanità. Dunque una
prima “lezione
” a tutti coloro che, nella nostra era e nel nostro Paese,
si vendono per pochi euro
alle logiche
disumane, aberranti , mercantili e distruttive dei poteri dominanti e della stessa Chiesa cattolica.
Una seconda lezione riguarda i “fondamentalismi religiosi” (e le cosiddette guerre di
religione) tuttora presenti. I grandi
mass-media ci parlano, sempre e solo, del “
fondamentalismo islamico”
, fonte di ogni disastro” e pretesto di ogni aggressione coloniale; mai del “
fondamentalismo cattolico
” (tuttora operante) e del potere e dei privilegi-anche finanziari- della Chiesa di Roma (altro che
pedofilia !). Un potere che ha prodotto e produce
stragi e disastri impuniti
a catena, e non solo sulla scienza o sui popoli disinformati, ma sugli stessi credenti (es. teologia
della liberazione).
Una terza lezione- attualissima- è lo storico e perenne sodalizio Chiesa cattolica-potere
temporale ,
cioè tra Chiesa
cattolica e tutti i reietti della storia , da ultimi , Hitler, Mussolini, Pinochet, Franco... fino a
Berlusconi. E’ il
c
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lerico-fascismo o il clerico-imperialismo di oggi
, di cui parlo nell’opuscolo 2009 pubblicato sul sito www.forumdac.it
- particolarmente attivo in Italia, dove appunto risiede l’imperatore cattolico.
Una quarta lezione riguarda il maschilismo, usato dal vescovo Cirillo per condannare a
morte Ipazia e per sottomettere il prefetto romano innamorato di lei . Il maschilismo come
idea -fissa
della Chiesa di Roma, tuttora vigente nel clero cattolico (suore come ancelle devote, celibato ed
egemonia dei preti-uomini) e del suo impero autoritario , totalmente anacronistico, ma
indiscusso.
Una quinta lezione è quella che denuncia il rapporto tra la ricerca scientifica e i dogmi
assoluti e strumentali
della
gerarchia cattolica, ieri come oggi. Se Ipazia non fosse stata uccisa per essere una “
empia ed una strega” –
come in altre migliaia di casi storici – avrebbe subito la sorte di
Galileo
o di
Giordano Bruno
, per le sue tesi eliocentriche dell’universo. Non è un caso che il film mostra la distruzione della
preziosissima biblioteca di Alessandria - un
patrimonio dell’umanità
- da parte dei fondamentalisti cattolici e con l’aiuto della Chiesa di Roma, ormai egemone sul
decadente impero temporale romano. Infatti il governatore romano della Provincia di
Alessandria –“mediatore” del conflitto tra le due fazioni in lotta – consegna le chiavi della città e
dell’Agorà (centro culturale e comunicativo) ai cattolici che lo distruggono. Una potente
allegoria del potere cattolico che – nella sua essenza- nega ogni strumento di
cultura
, di
comunicazione e di partecipazione reale e paritetica
alle masse popolari.
Le cosiddette “streghe” erano donne popolari- evolute ed amate – che infastidivano il
monopolio spirituale dei preti ed i dogmi disumani della Chiesa cattolica . Questa lezione si
applica oggi alla ricerca genetica, al rifiuto del divorzio e dell’aborto, all’ uso delle cellule
staminali... La nostra
Margherita Hack ci offre una preziosa
testimonianza di questo conflitto storico irrisolto.
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Written by Enrico Giardino
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Altri spunti di riflessione si trovano nel film- per un marxista laico la “religione come oppio dei
popoli
”- sui quali ogni
spettatore può riflettere a suo modo. La sintesi qui indicata-certo parziale- basta però a far
capire la censura mediatica imperante o le letture “riduttive e devianti” che compaiono sui
reticenti mass-media nostrani .
Roma 18 maggio 2010
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