Alessandro D’Alelio L’industria è tutto ciò che svolge attività di produzione di beni di interesse economico (rispetto al quale si distingue dall'artigianato) esercitando un'attività di trasformazione delle materie prime in semilavorati o prodotti finiti. Essa rientra nel settore secondario dell'economia. Industria mineraria Industria siderurgica Industria metallurgia Industria chimica industriale Industria farmaceutica Industria meccanica Industria metalmeccanica Industria automobilistica Industria petrolchimica Le fonti si distinguono per esauribilità. Ne esistono quindi due tipi: fonti esauribili o non rinnovabili,essenzialmente combustibili fossili e nucleari; fonti non esauribili o rinnovabili, biomasse,energia idroelettrica,energia eolica, geotermica e solare. Le fonti di energia fossili sono quelle più utilizzate oggi nelle industrie e sono: Petrolio Gas naturale Carbone Essendo fossili hanno delle caratteristiche comuni: -sono assai inquinanti - determinano un incremento di CO2 in atmosfera ,un gas serra non inquinante, ma determinante per il surriscaldamento globale - non sono rinnovabili, poiché il processo di fossilizzazione della sostanza organica è molto lungo Il petrolio è un liquido infiammabile denso e di colore scuro. Il petrolio è una miscela di idrocarburi liquidi, solidi e gassosi. Il petrolio si forma sotto la superficie terrestre per decomposizione di organismi marini e di piante che crescono sui fondali oceanici.Nelle moderne società industrializzate la gran parte dei derivati del petrolio viene utilizzata come carburante per il riscaldamento domestico, per gli impianti industriali, per la produzione di energia elettrica. Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico. E' presente, in genere, assieme al petrolio e in giacimenti di gas naturale, ma anche in discariche di rifiuti. La principale difficoltà nell'utilizzo del gas naturale è il trasporto. I gasdotti sono economici, ma poiché attraversano territori di diversi stati, si può verificare, principalmente per problemi politici, l'interruzione del flusso nel momento in cui una nazione decide di chiudere i rubinetti sul proprio territorio. Il carbone è un combustibile fossile presente nel terreno in miniere sotterranee o a cielo aperto. E' un combustibile pronto all'uso, e produce un quarto dell'elettricità in tutto il mondo. In Italia, la quota di energia prodotta col carbone è del 17%, ma ci sono nazioni, come gli USA, che attingono dal carbone il 50% del proprio fabbisogno. Se da una parte rappresenta una delle principali fonti di energia dell'umanità, dall'altra è anche uno dei modi più inquinanti per produrla Nel 2013 l’ISTAT ha fatto un censimento sulle produzioni industriali: a novembre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici (+10,8%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche (+10,5%) e dei mezzi di trasporto (+10,3%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-10,2%), delle industrie tessili, abbigliamento (-5,7%) e della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (4,0%). Impatto Zero è il progetto di LifeGate che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone ed enti, eventi e prodotti, aziende e organizzazioni e insieme ad altri progetti sta ideando progetti per la costruzioni di industrie ad energia rinnovabile in Italia. Fino ad oggi siamo arrivati solo a piccole industrie. Il rischio industriale, è associato alle attività dell’uomo che comportano sul territorio impianti produttivi, infrastrutture e reti tecnologiche che, per la natura delle sostanze che utilizzano o detengono, possono costituire fonti di pericolo per l'uomo e per l'ambiente. Le conseguenze possono variare in funzione delle caratteristiche delle sostanze, della loro concentrazione, della durata d’esposizione e dalla dose assorbita. Gli effetti sull’ambiente sono legati, in caso di incidente, alla possibile contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera. La proposta della Commissione Europea punta ad una riduzione delle emissioni del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo obiettivo, oltre a dare certezze alle industrie delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica che vogliono investire in innovazione e nuovi prodotti e di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia, consentirà all’Europa di giocare un ruolo incisivo nelle trattative per un accordo mondiale sul clima. Video:l’inquinamento