LA CLASSE 3ªN DELLA SCUOLA VIRGILIO PRESENTA: L’energia elettrica viene prodotta nelle centrali elettriche che sfruttano per la produzione fonti Rinnovabili e non rinnovabili. Sole, vento, calore della Terra sono fonti Rinnovabili, sempre disponibili, e non finiranno mai finché sulla Terra esisteranno gli uomini (fra 5 miliardi di anni il sole smetterà di brillare: ma per allora avremo ben altri problemi da risolvere...). La legna è una fonte di energia “quasi” inesauribile: è rinnovabile, a patto di stare attenti e per ogni albero tagliato piantarne un altro. Le fonti non rinnovabili, cioè esauribili, sono quelle che si sono formate nel corso di milioni di anni, come i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale), o addirittura al momento della formazione del nostro pianeta, come l’uranio. La disponibilità di queste fonti, per quanto grande, è limitata: prima o poi finiranno. Il petrolio è un insieme di sostanze naturali che derivano dalla trasformazione di materiale di origine animale e vegetale che si conserva e si accumula nel sottosuolo per milioni di anni all'interno delle rocce che via via si formano. Il petrolio è formato in prevalenza da composti chimici chiamati idrocarburi, in quanto sono formati da carbonio e idrogeno. Attraverso il processo di fotosintesi, circa 1 miliardo di anni fa, il carbonio ha iniziato ad essere fissato nelle piante e poi negli animali; alla morte di questi organismi, ha subito trasformazioni chimiche che lo hanno restituito all'atmosfera sotto forma di anidride carbonica (CO2). Quello che rimane nel sottosuolo, per effetto delle elevate temperature e delle pressioni a cui è sottoposto, si trasforma in petrolio. Nonostante esistano meccanismi e sistemi per ricavare dai giacimenti la maggior quantità possibile di petrolio, è possibile recuperare in media solo un terzo del contenuto effettivo. Il 21% delle riserve mondiali di petrolio è concentrato in 4 giacimenti di dimensioni straordinarie: Burgan nel Kuwait, Bolivar nel Venezuela, Ghawar in Arabia Saudita (il più grande giacimento conosciuto) e Sasaniya di nuovo in Arabia. I giacimenti italiani sono perlopiù situati nella Pianura Padana, lungo l’arco appenninico e in Sicilia. Il petrolio viene oggi impiegato per produrre tantissimi beni che utilizziamo quotidianamente come carburanti e plastica. Il carbone fossile è stato utilizzato fin dall'antichità, come il petrolio, ma solo dal 1700 è divenuto una fonte primaria di energia, sostituendo il legno soprattutto in Gran Bretagna con la famosa Rivoluzione Industriale. I carboni sono rocce nate dai resti di accumuli vegetali, progressivamente ricoperti da altri residui. Il processo che trasforma il vegetale in carbone è lunghissimo e può richiedere diversi milioni di anni, se non centinaia di milioni. In base alla profondità che i resti vegetali raggiungono, nascono vari tipi di carbone: a partire da quello più vicino alla superficie fino a quello più in profondità, abbiamo lignite, litantrace e, infine, antracite e le rocce che circondano i depositi sono più vecchie via via che la profondità aumenta. Per questo i bacini in cui si trovano i migliori giacimenti di carbone sono quelli composti da rocce molto antiche e che adesso sono emersi nuovamente in superficie; ne sono esempi l’Australia o l’Antartide che probabilmente, in età molto antica, era ricca di vegetali e animali. La nostra penisola è caratterizzata da rocce giovani e probabilmente per questo in Italia sono presenti solo piccoli giacimenti di carbone. Il carbone è una fonte di energia non rinnovabile, ma i depositi di questo materiale sono molto superiori a quelli di petrolio e si stima che fino ad ora si sia sfruttato solo il 10% delle risorse disponibili. Il gas naturale è una miscela di sostanze chimiche dette idrocarburi e altri gas in concentrazioni variabili. Gli idrocarburi sono una famiglia di combustibili. Nel caso del gas naturale, l’idrocarburo presente in maggior quantità è il metano. Il gas naturale è un ottimo combustibile che viene utilizzato per l’industria e per produrre elettricità, per il riscaldamento e per altri utilizzi domestici e per il trasporto; è facile da usare e rispettoso dell’ambiente. Tanto tempo fa… l’uomo utilizzava il sole per scaldarsi, asciugarsi, misurare il tempo con le meridiane solari e calcolare il raggio della Terra (consulta un’enciclopedia al nome Eratostene). Oggi… continua a essere gradevole fare i bagni di sole, ma possiamo anche usare l’energia della nostra stella per produrre elettricità grazie ai materiali semiconduttori, come silicio e germanio che, nei pannelli fotovoltaici, trasformano direttamente l’energia del sole in energia elettrica; oppure concentrando i raggi con degli specchi per produrre vapore: il cosiddetto solare “termico”. Tanto tempo fa… il vento era usato per far muovere le navi e far girare le pale dei mulini a vento. Oggi… l’energia del vento è trasformata in elettricità grazie agli aerogeneratori, mulini a vento moderni. I luoghi dove vengono sistemati gli aerogeneratori sono chiamati parchi eolici e vengono costruiti sui crinali delle colline (in genere tra i 600 e i 1500 metri di altitudine), in valli ventose, e off-shore, cioè in mezzo al mare, dove il vento è più forte e regolare. Tanto tempo fa… si costruivano mulini ad acqua per sfruttare la corrente dei fiumi e le cascate di montagna per spaccare pietre o macinare il grano. Oggi… la stessa energia dell’acqua è utilizzata per produrre elettricità nelle centrali idroelettriche: al posto del mulino ci sono le moderne turbine e gli alternatori che producono energia elettrica quando vengono fatti ruotare dalla forza dell’acqua. Le centrali idroelettriche dette a serbatoio, in montagna, sfruttano il salto dell’acqua. Di notte poi, quando la maggior parte di noi dorme e c'è bisogno di poca elettricità, in alcuni impianti l'acqua può essere pompata dal basso verso l’alto. Così il bacino superiore si riempie e, il giorno dopo, c’è disponibilità di acqua per le ore di punta. Per produrre elettricità si utilizza anche la corrente dei fiumi, nelle centrali elettriche ad acqua fluente. Tanto tempo fa... nella cosiddetta Valle del Diavolo, uno dei nomi con cui veniva anticamente chiamata la zona di Larderello, dove affiorava il vapore prodotto dal calore della Terra, si costruivano le terme. Oggi... le terme ci sono ancora, ma il vapore che esce dal sottosuolo, se abbondante, può essere utilizzato anche per far girare delle turbine e produrre energia elettrica: i pozzi di estrazione hanno una profondità che può superare anche i 3000 metri. Tanto tempo fa… si usava il petrolio per l’illuminazione e il carbone per far andare le locomotive. Oggi… le fonti fossili di energia (petrolio, carbone, gas naturale) vengono utilizzate nelle centrali termoelettriche per produrre energia elettrica. Una centrale termoelettrica funziona per lo stesso principio che fa fischiare la pentola a pressione: l’energia del vapore acqueo. Nelle centrali termoelettriche l’acqua viene riscaldata dalla combustione delle fonti fossili. Il getto di vapore ad alta pressione viene poi diretto su una turbina che si mette in moto, trasferendo energia meccanica all’alternatore che produce elettricità. Nel 1942… il fisico italiano Enrico Fermi scoprì che era possibile utilizzare l’energia contenuta nei nuclei degli atomi. Oggi... in Europa il 34% dell’elettricità è prodotta nelle centrali termonucleari. Una centrale termonucleare funziona come una termoelettrica, con la differenza che il calore viene prodotto non dalla combustione delle fonti fossili, ma dalla rottura dei nuclei di uranio che avviene in un edificio di cemento armato, detto reattore.