Piera Aiello è una donna siciliana di Partanna (TP) che si è distinta nella lotta
contro la mafia. Il primo contatto di Piera Aiello con la mafia avvenne quando
incontrò e sposò Nicolò, figlio del noto boss mafioso Vito Atria, ed entrò a far
parte, suo malgrado, di un ambiente definito da Piera “immorale ed inumano”.
Dopo la morte del marito Nicolò, ucciso per
aver tentato di vendicare la morte del padre
mafioso, assassinato dalla cosca rivale, la sua
vita cambiò. Piera venne subito sorvegliata dai
mafiosi implicati nell’omicidio del marito.
Insieme alla cognata Rita Atria incominciò a
collaborare col magistrato Paolo Borsellino in
cui entrambe riposero la loro incondizionata
fiducia.
Unica foto di Piera Aiello, che oggi vive sotto protezione
Da quel giorno le vite di Piera e Rita furono sconvolte. La loro collaborazione fu
considerata un tradimento della cultura mafiosa, radicata nella popolazione.
Furono costrette ad abbandonare Partanna, a vivere sotto protezione e ad assumere
un’altra identità, diventando cittadine dalla “libertà condizionata”. Dalla morte
della giovane cognata Rita Atria , suicidatasi dopo la strage di via D’Amelio e
l’omicidio di Borsellino , Piera Aiello è presidente dell’Associazione “Rita Atria”
e continua con costante e coraggioso impegno ad adoperarsi per promuovere la
cultura della legalità e la lotta contro la piaga sociale della mafia .Ad oggi, per
salvaguardare la sua incolumità, non esiste nessuna foto di Piera Aiello, costretta a
vivere sotto falso nome, privata di una vita “normale”.
“Dopo la morte di Paolo Borsellino
mi sono scontrata con una realtà
paradossale…poi silenzio . Il silenzio
che uccide . Che uccide le speranze,lo
spirito,la voglia di vivere. Quel
silenzio e quella solitudine che hanno
probabilmente spinto Rita Atria a
spiccare il volo verso una libertà
senza vincoli: la morte”.
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Piera Aiello