Rita Borsellino è nata a Palermo il 2 giugno 1945. Sorella del magistrato Paolo Borsellino, nel 1967 si è
laureata in farmacia all’Università degli studi di Palermo, esercitando la professione di farmacista nel
capoluogo siciliano per vari anni. Dopo l’assassinio del fratello e’ diventata testimone della lotta alla
criminalità mafiosa.. Il giorno dei funerali, quando ha visto migliaia di persone a lei sconosciute piangere per
Paolo, ha capito che aveva lasciato un’impronta importante in tutti loro e che lei doveva difenderne la
memoria e continuare l’impegno.. . Dal 1992 è impegnata attivamente nella società civile nel campo
dell’educazione alla legalità democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarietà non solo per
tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perché le nuove generazioni,
attraverso la conoscenza dei fatti, acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalità e della
democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e
coerenti per il bene loro e della collettività nella quale sono chiamate a vivere. Nel settembre del ’92 è stata
chiamata per la prima volta in una scuola elementare per parlare di suo fratello. Prima di tutto ha raccontato
delle sue qualità umane, il suo patrimonio più bello. Esse lo hanno spinto ad aiutare Rita Atria e Piera Aiello
e ad essere rispettato dai detenuti (lo chiamavano “ dottor Borsellino”). Così da quel giorno in poi ha deciso
di continuare a girare per le scuole e le piazze d’Italia per non dimenticare la grandezza di Paolo e di tutte le
vittime della mafia. Nel 1995 è diventata vice-presidente di Libera, associazione anti-mafia fondata da don
Luigi Ciotti, di cui è stata nominata presidentessa onoraria nel 2005. Dal 1998 è presidentessa dell’
”Associazione Piera Cutino – guarire dalla talassemia”, associazione senza scopo di lucro che promuove la
ricerca medica contro la talassemia.
Rita Borsellino abita ancora in Via d’Amelio, dove la mafia ha
ucciso il fratello il 19 luglio 1992, mentre si recava da sua madre.
Una Fiat 126 posteggiata nei pressi dell’abitazione con circa
100kg di tritolo a bordo, è esplosa al passaggio del giudice,
uccidendo, oltre Paolo Borsellino, anche i 5 agenti della scorta
(Emanuele Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter
Eddie Cosina e Claudio Traina). Rita, negli ultimi anni, non
scende più per la commemorazione del 19 luglio, giorno della
strage, anzi chiude le finestre e mette fuori il lenzuolo, quello
dell’estate del ’92. E’ troppo stanca di incontrare politici collusi
col potere mafioso.
Il sogno di Rita è quello di tutti noi: quello di vivere, un giorno,
in una terra libera non più schiava della mafia, di chi non vuole
combatterla, di chi dice che con la mafia bisogna convivere e di
chi dice che la mafia non esiste più.
Nel 2008 Rita Borsellino è stata eletta al Parlamento Europeo.
“ Io vorrei una terra libera, in cui si avesse il coraggio di
guardare le cose in faccia e chiamarle con il loro vero nome,
il coraggio di affrontarle nella maniera giusta, di parlare dei
risultati positivi e insieme anche di quello che c’è di negativo.
Una terra dove, a parte l’onestà, regnasse la coerenza …”.
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Rita Borsellino