INTRO A cura di: Nicolò Borghi Classe 5B IGEA ITC “Jean Monnet” Anno Scolastico 2011-2012 STORIA / LETTERATURA L’Italia: Paese di emigrazione e di immigrazione ; Manzoni, Verga, Ungaretti GEOGRAFIA ECONOMICA L’importanza delle risorse umane in un processo tecnologico sempre più avanzato: le Silicon valley Le risorse umane nelle società future: una “fuga di cervelli” FRANCESE Un caso europeo: Sophia Antipolis ECONOMIA AZIENDALE L’importanza del fattore umano in azienda e del Knowledge Management L’ITALIA…UN PAESE CHE CAMBIA l'Italia negli ultimi venticinque anni è divenuta un importante paese di immigrazione, continuando ad essere un importante paese di emigrazione. Il nostro paese è un crocevia migratorio: • lavoratori stranieri affluiscono e sempre più consolidano la loro presenza con i ricongiungimenti familiari • cittadini italiani, frequentemente giovani laureati, lasciano l’Italia verso altri paesi Fuga di cervelli (brain drain). Push Factors Pull Factors Processo virtuoso di scambio Circolo vizioso dove i paesi d’origine ci perdono due volte Investimenti per l’istruzione Costo secco per lo stato e manodopera qualificata a paesi stranieri Perdita del disinvestimento Formazione di “cervelli” FUGA DEI CERVELLI (A causa di Push factors e Pull factors ) • • • • • Forti aggregazioni di imprese ad alta innovazione che usufruiscono di : Scuole di alta formazione Centri di ricerca Servizi di consulenza tecnologica Risorse finanziarie Appoggio degli enti pubblici La terza rivoluzione industriale I fattori che l’anno favorita sono stati: • La crescita delle conoscenze scientifiche e tecnologiche spesso nate nel contesto militare. • Le Condizioni politiche più stabili • La crescita economica (USA e Giappone) Aujourd’hui le technopôle le plus important de France • Entre Nice et Cannes, en Valbonne fondée en 1969 par Pierre Lafitte est la jonction entre les pays méditerranéens • SOPHIA (sagesse en grec) et ANTIPOLIS (Antibes en grec) se veut « la cité internationale des sciences, des techniques et de la sagesse » Les 4 grandes domaines que S.A. regroupe sont: • Science et nouvelles technologies de l’information et de la communication (Multimédia) • Sciences médicales et chimiques (Santé) • Sciences de la Terre • Enseignement, formation et recherche È , tra i diversi fattori produttivi, quello che presenta la maggiore complessità, ed è determinante per la competitività dell’impresa. È notevolmente cambiato nel tempo assumendo, nonostante il contestuale sviluppo della tecnologia, un peso sempre maggiore. È spesso trascurato in favore delle risorse tecnologiche. Ma di fatto è inutile introdurre software se poi non si ha personale qualificato per utilizzarlo. Per le aziende si tratta di un approccio utile a identificare, condividere e gestire l’insieme delle conoscenze aziendali. L’investimento nella conoscenza e nella ricerca è la fonte primaria del successo aziendale La conoscenza può derivare da attività di ricerca e sviluppo, dove i Parchi tecnologici giocano un ruolo fondamentale promuovendo attivamente il trasferimento di tecnologia dalle istituzioni accademiche e di ricerca alle aziende, che assumono il nome di imprese spin-off. Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi - Addio monti - Cap. VIII Allontanarsi dalla terra natia è l’unico modo per spiccare il volo. Andare via dalla Sicilia è una salvezza e, insieme, una dannazione. Andare via vuol dire convivere con la nostalgia della terra, dell’isola, che fa sentire il suo richiamo quanto più da lei ci si allontana; sognare ad occhi aperti il ritorno; immaginarlo come una delle «feste più grandi del pensiero». Giovanni Verga La mia vita è rispecchiata nei miei 4 fiumi: -Il Nilo che mi ha visto nascere e crescere; -L’Isonzo che mi ha levigato “come un suo sasso”; -Il Serchio al quale hanno attinto i miei avi; -La Senna nella quale mi sono rimescolato e conosciuto Giuseppe Ungaretti POPOLO DI EMIGRANTI FASI STORICHE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA migrazioni tra i molteplici stati che componevano il paese. : grande ondata migratoria verso i paesi transoceanici (Grande emigrazione) che si esaurì con la Seconda guerra mondale a causa di politiche restrittive e discriminatorie (come il Johnson Act statunitense) ,politiche antimigratorie fasciste e la grande depressione degli anni Trenta. Si stima la partenza di circa 14 milioni di persone. molti canali migratori si chiusero. Dopo America e Belgio le grandi mete migratorie diventano la Francia e in seguito, la Svizzera e la Germania (grandi migrazioni intraeuropee trainate dallo sviluppo industriale) processi di mobilità sociale e miglioramento delle condizioni di vita. riduzione della domanda di lavoro industriale soprattutto in Germania e in Francia miglioramento delle condizioni di reddito nel Mezzogiorno (crescita economica Italiana) Fuga di cervelli (mancato disinvestimento per l’Italia) l’ondata migratoria si riduce drasticamente Riduzione della pressione demografica sulla terra Innalzamento del livello di vita dei contadini e della loro istruzione grazie alle rimesse degli emigrati Gli emigranti erano contadini, artigiani e disoccupati costretti a vivere in povertà. I vecchi mestieri stavano scomparendo creando un eccedenza di manodopera emigrazione inizialmente dalle regioni del nord per poi dilagare nel Mezzogiorno. Il denaro delle rimesse circolò in Italia aumentando i consumi e creando un mercato interno POPOLO DI IMMIGRATI africani (venditori ambulanti, braccianti agricoli, edili etc.) albanesi, nazionalità dell’Est, cinesi e ancora uomini maghrebini dall’Europa dell’Est. Se le migrazioni del dopoguerra erano trainate dallo sviluppo industriale, quelle di ora sono trainate dalla domanda di lavoro nei servizi (colf , ‘badanti’, operai e settore primario). •L’emigrazione italiana (compresa quella del dopoguerra) in un’epoca di frontiere aperte. •L’immigrazione in Italia in un’epoca di frontiere chiuse (e ciò spiega anche l'elevato numero di irregolari). Anche verso gli italiani si accanì il razzismo soprattutto a causa del loro analfabetismo e della bassa specializzazione lavorativa UN VANTAGGIO (visione ottimista) UNO SVANTAGGIO (visione pessimista) • Multiculturalità e multietnicità • Manodopera a basso costo che ricopre lavori non ambiti dagli italiani • Crescita della popolazione • Paura derivante dalla crisi economica per il quale gli stranieri potrebbero sottrarre posti di lavoro agli italiani • Eccessivi flussi • Criminalità spinta dalla povertà • Nuovi schiavi