POLTICA DELLA CONCORRENZA nell’ UE La disciplina della concorrenza costituisce un elemento essenziale dell’ integrazione Europea, in quanto consente alle imprese di competere a parità di condizioni sui mercati di tutti gli stati membri, assicurare la concorrenzialità dei loro prodotti e servizi sul piano mondiale, e al contempo tutelare nel modo migliore i consumatori Europei. Le norme sulla concorrenza sono contenute negli artt. 101 e 102 del TFUE E’ articolata su 2 aspetti principali: da un lato è previsto il controllo sul comportamento delle imprese in materia di intese e concentrazioni e dall’ altra si provvede alla limitazione degli aiuti di Stato ai produttori nazionali. Vieta gli abusi di posizione dominante. Attuazione della politica UE in materia di concorrenza spetta alla Commissione Europea, con riserva di controllo giurisdizionale della Corte di Giustizia dell’ Unione Europea . Artt. 101 TFUE: L’ intesa è qualunque accordo tra due o più imprese diretto alla fissazione dei prezzi e alla spartizione del mercato o comunque all’ adozione di tutte quelle pratiche che hanno lo scopo di assumere una posizione dominante. Tali accordi a norma dell’ artt. 101 del trattato CE, sono incompatibili con il mercato comune qualora possano pregiudicare il commercio tra gli stati membri e abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della libera concorrenza all’ interno del mercato comune. Artt. 102 TFUE: Per abuso di posizione dominante si intende la posizione di potenza economica di una o più imprese, che consente loro di determinare unilateralmente il mercato, ostacolando di fatto il gioco della concorrenza e di tenere comportamenti indipendenti rispetto a concorrenti, clienti e consumatori. La possibilità di fissare i prezzi a proprio piacimento è senz’ altro l’ indizio più sicuro dell’ esistenza di una posizione dominante. Il nome ufficiale è: Autorità Garante della Concorrenza e del mercato E’ stata istituita il 10 ottobre 1990 L’ articolo 10 della legge istitutiva sancisce che l’ antitrust Italiana operi in autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione La legge del 1990 definisce tre funzione di tutela assegnata all’ Autorità: 1. Colpire le intese restrittive della concorrenza tra imprese che colludono 2. Impedire gli abusi di posizione dominante all’ interno del mercato nazionale 3. Controllare le operazioni di concentrazioni tra imprese, quali le fusioni, per valutare se comportino limitazione della concorrenza o rafforzino eccessivamente una posizione dominante sul mercato La legislazione Antitrust Italiana riconosce i vantaggi di efficienza che risultano dalle economie di scala e di scopo quando sono sfruttati a vantaggio del consumatore Dopo il 1990 le funzioni delle Autorità sono state ampliate per, includervi, nel gennaio 1992, la vigilanza e le sanzioni sulla pubblicità ingannevole che potrebbero recare danno ai consumatori ed avere effetti distorsivi sulla concorrenza Dal 2004 applica la legge sul conflitto di interessi dei titolari delle cariche di Governo Dal 2007 l'Autorità tutela i consumatori (e dal 2012 anche le microimprese) dalle pratiche commerciali scorrette delle imprese. Dal 2012 è stata affidata all’Antitrust la tutela amministrativa contro le clausole vessatorie inserite nei contratti con i consumatori. Colto in fallo per abuso di posizione dominante E’ l’ impresa più sanzionata dalla Commissione Europea La lunga vicenda ha origine nel 2004 quando l’ allora Commissario Europeo alla concorrenza Mario Monti le inflisse una pesante condanna per abuso di posizione dominante per la distribuzione di Windows Media Player , comminando una sanzione senza precedenti di 497 milioni di euro. Nel 2007 la stangata è ancora più pesante, dove Microsoft si vede recapitare una multa da 899 milioni di euro per non aver svelato i codici che avrebbero permesso ai competitors di ideare software compatibili con il sistema operativo Windows Nel 2009 alcune imprese concorrenti denunciarono il fatto che internet explorer fosse incluso in automatico all’ interno del sistema operativo Microsoft 7 come browser predefinito. A quel punto il colosso Americano per evitare sanzioni, prese l’ impegno ad inserire al proprio sistema operativo una finestra che rendesse agile la scelta del proprio browser internet preferito. Microsoft venne meno all’ accordo privando milioni di utenti della possibilità di selezionare il browser prediletto tramite detta finestra. Multa di 561 milioni di euro Che cos’ è la politica industriale? Politica comunitaria diretta a sostenere la competitività dell’ industria Europea sui mercati internazionali Artt. 157 del Trattato CE Precisa che in conformità del sistema dei mercati aperti o concorrenziali l’ azione della comunità in questo settore è tesa a perseguire i seguenti obiettivi: 1. Sollecitare l’ adattamento dell’ industria ai mutamenti strutturali 2. Creare le condizioni favorevoli ad incoraggiare lo sviluppo celle imprese, con particolare riguardo alle PMI 3. Stimolare la cooperazione tra imprese 4. Favorire lo sfruttamento del potenziale industriale delle politiche di ricerca e sviluppo tecnologico La necessità di procedere alla definizione di politica industriale fu dettata dall’ esigenza di salvaguardare le industrie Europee minacciate dalle importazioni, consentendo agli operatori economici di continuare ad ottenere dei profitti anche in uno spazio cosi esteso e competitivo come il mercato unico La nostra sensazione è che la concorrenza su cui abbiamo puntato negli ultimi decenni non ci renda sufficientemente competitivi. Una non esclude l’ altra (politica concorrenza e politica industriale) Ritornare alla politica industriale che investa in ricerca e sviluppo tecnologico, miglioramento della formazione professionale, introduzione di nuove forme di organizzazione del lavoro e lo sviluppo di reti di informazione e l’ apertura di nuovi mercati, sviluppando la cooperazione industriale (rafforzando la posizione delle imprese Europee su mercati in espansione geografica), promuovere investimenti nei paesi dell’ Europa centro-orientale, nei paesi Asiatici di nuova industrializzazione e nei paesi dell’ America Latina. Mantenere le condizioni di concorrenza eque Modernizzazione dell’ intervento statale E’ necessario che nell’ attuazione della politica industriale si tenga conto degli elementi come R&S, politica della concorrenza, politica ambientale, politica dell’ istruzione e politica di formazione professionale.