Lezione N. 10
Non so cosa rende un uomo più conservatore: non
conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato.
John M. Keynes
Anno Accademico
2009 - 2010
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FATTORI DI SUCCESSO DI UN INTERPORTO
Sono correlati ai seguenti livelli:
A. Coordinamento territoriale –
vale a dire
all’interscambio con le altre strutture simili;
B. Coordinamento funzionale – vale a dire
all’offerta intermodale e logistica espressa.
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LA POTENZIALITA’ STRUTTURALE
Costituisce il presupposto dell’affermazione di un
interporto.
Ad ogni buon conto trattandosi di realtà in
continua evoluzione il fattore primario di
successo è insito nella capacità di comprendere,
interpretare e prevenire i fenomeni economici
riconducibili alla struttura.
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LE METAMORFOSI LOGISTICHE
In quello che potremmo definire il percorso logistico,
che conduce al cosiddetto prodotto logisticizzato, le
merci, nel transitare dal luogo
di produzione a quello di destinazione finale, passano
più volte di mano subendo trasformazioni:
 spaziali;
 temporali;
 fisiche.
che ne incrementano il valore.
I fattori tempo e spazio assumono carattere assai
rilevante per il mercato di riferimento della struttura.
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LOGISTICA E DILEMMA
TEMPESTIVITA’/CAPILLARITA’
Le imprese sono sempre impegnate nella valutazione
del trade-off nell’alternativa di rifornire i mercati con
tempestività ovvero con minor tempestività ma
allargando l’area d’influenza pertanto in tale
alternativa possono essere indirizzati da un tipo di
offerta logistica rispetto ad un’altra perché, nel caso in
esame, la domanda può essere determinata
dall’offerta degli effettivi servizi messi a
disposizione.
(Nel caso degli interporti le funzioni di transito delle merci e il loro
stoccaggio comprendono i servizi
riguardano il)
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LA FUNZIONE DI STOCCAGGIO:
SOLUZIONI POSSIBILI
La funzione di stoccaggio è strettamente correlata alle economie di
costo (interne) grazie alla possibilità di scomporre e ricomporre i carichi
unitizzati li trasforman in econome di rete (esterne).
INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO - TIPOLOGIE
 Magazzino Generale – è un’ infrastruttura istituita con R.D.L n. 2290 del 0107-1926 allo scopo di facilitare ed organizzare gli scambi delle merci ed ha le
seguenti finalità:
Provvede a custodire e conservare le merci e le derrate, sia nazionali che estere,
che vi sono depositate;
Rilascia ai depositanti-richiedenti la “fede di deposito” e la “nota di pegno” che
sono speciali titoli di commercio consentendo, fra l’altro, la circolazione
giuridica delle merci senza trasferimenti materiali delle stesse e la creazione di
credito commerciale;
Effettua la vendita volontaria o forzata ai pubblici incanti delle merci
depositate.
 Autoporto - è un centro di servizio alle merci per il deposito e la preparazione
dei carichi con un centro di raccolta e smistamento su diversi vettori destinato
al trasporto su gomma, costituisce un’unità elementare ed attrezzato per il
trasporto delle merci in un’ottica di possibile trasbordo. Dispone di servizi di
carattere generale e specifico per uomini e mezzi.
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Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO
 Piattaforma – costituisce alternativa al flusso in quanto le
merci vi giungono senza essere stoccate secondo la tecnica di
cross-docking che consiste nello scarico dei materiali in arrivo da
una modalità o un mezzo di trasporto senza stoccaggio ovvero
con uno stoccaggio minimo; si ricorre a tale tecnica per cambiare
modo di trasporto, per assestare merci destinate a differenti
destinazioni, o per comporre stock di merci provenienti da
diverse origini. Un caso classico di riferimento può essere quello
dello Hub-and-spoke in cui le merci sono conferite a una
destinazione centrale e quindi ordinate per la consegna a una
pluralità di destinazioni.
 Gateway – è una tipologia che è propria del trasporto ferroviario
e s’inquadra in strutture collocate lungo le direttici ferroviarie
aventi maggior traffico merci. Di fatto consente di trasferire
carichi che provengono da altri convogli.
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Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO
 Centro intermodale – è strutturato in modo da
permettere il solo scambio fra vettori delle unità di carico
(container), in linea di massima privo di magazzini o con
depositi di modesta entità. Generalmente ubicato in
adiacenza di un terminal ferroviario. Prevede modesti
servizi ai mezzi ed alle persone in considerazione dei
ridotti tempi di permanenza dei vettori all’interno della
struttura.
 Centro merci – oltre al centro intermodale prevede
magazzini per interventi di manipolazione sulle merci che
costituisce attività prevalente rispetto a quella del centro
intermodale. Costituisce la piattaforma logistica più simile
all’interporto.
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Segue INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO
 Interporto o porto interno - per interporto si
intende, ai sensi dell’art. 1 della legge 04.08.1990, n.
240 un complesso organico di strutture e servizi
integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le
diverse modalità di trasporto, comunque
comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare
o ricevere treni completi e in collegamento con porti,
aeroporti e viabilità di grande comunicazione.
L’INTERPORTO RAPPRESENTA IL CENTRO PIÙ COMPLESSO ED
ORGANIZZATO ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE DELLA LOGISTICA
INTEGRATA.
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INFRASTRUTTURE DI STOCCAGGIO :
FATTORI D’INFLUENZA
 Dimensione e tipologia degli impianti;
 Tipologie di merci e traffico trattate;
 Processi di raccolta e di distribuzione definiti.
L’interporto per la complessità delle operazioni
trattate, la presenza di mezzi e persone in maniera
rilevante prevede la messa a disposizione di una serie
di servizi che possono così essere sintetizzati:
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STRATEGIE INTERPORTUALI
Le strategie che perseguono le autorità
interportuali, dato il volume degli investimenti
richiesti, possono essere solo di medio-lungo
termine e possono essere ispirate :
1) all’ampiezza del bacino di riferimento;
2) alle tipologie merceologiche (rinfuse secche e/o
liquide, congelati, merci pericolose, autoveicoli
etc…)
3) alle tipologie di traffico ( stradale, ferroviario,
marittimo, fluviale, aereo)
che s’intendono soddisfare.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI
 GLOBALE: è un terminale portuale o terrestre di
livello elevato, dispone di infrastrutture logistiche e di
servizi che lo connotano come complesso logistico
adeguato alle esigenze del settore rivestendo un ruolo
di leadership. Esso è adatto ad affrontare la
competizione globale in quanto può gestire tutte le
categorie merceologiche, le unità di carico e le
tipologie di traffico presenti sul mercato.
 Esempi significativi sono i terminali portuali di
Rotterdam, Anversa e Amburgo
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Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI
 REGIONALE: è un terminale portuale o terrestre che si
rapporta a un mercato regionale di raggio medio-corto può
sviluppare se riesce ad ampliare la zona d’influenza e la
gamma di servizi offerti.
 DI NICCHIA: è un terminale portuale o terrestre
indirizzato a uno specifico mercato in relazione alle
tipologie merceologiche trattate ovvero alle caratteristiche
dei vettori presenta tutti i limiti ed i vantaggi che derivano
dalla specializzazione. Opera in un bacino circoscritto nel
quale esercita una posizione assimilabile al monopolio.
Esempio significativo terminale di Gand che ha una
forte specializzazione sulle rinfuse solide.
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Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI
 LOCALE: è un terminale portuale o terrestre con
limitata capacità competitiva a livello internazionale in
quanto calibrato sulle esigenze di un sistema
economico locale.
 INDIFFERENZIATO: è un terminale portuale o
terrestre che presenta una rispondenza media alle
esigenze degli operatori sia in termini di struttura che
di servizi. Tali caratteristiche ne fanno una struttura
marginale in cui le potenzialità perseguibili coesistono
con le esigenze di superare i limiti esistenti per
inserirsi in un più ampio contesto competitivo
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Segue CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERPORTI
 SERVICE FOCUSED: è un terminale portuale o
terrestre che offre una gamma di servizi molto
focalizzati sui quali esprime un atteggiamento
competitivo operando su mercati ampi.
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INTERPORTI 02