Scuola di formazione
all’impegno sociale e
politico
Forno di Coazze
26 giugno 2015
Un breve resoconto dal 2011 al 2015
Programma del week end
Venerdì 26 giugno
h. 18.00 Preghiera ed
introduzione
h. 18.15 Un breve resoconto
sulla formazione politica
(dal 2011 al 2015)
h. 18.45 Dibattito
h. 19.30 Cena
h. 20.45 Intervento di Rocco
D’Ambrosio
Sabato 27 giugno
h. 8.00 Preghiera
h. 8.30 Colazione
h. 9.00 Model Canvas. Un
metodo per pensare alla
formazione socio-politica del
prossimo anno
h. 9.20 Lavori di gruppo sul
Canvas
h. 12.30 Pranzo
h. 14.00 Condivisione dei
lavori di gruppo
h. 16.00 S. Messa
Struttura della presentazione
Qualche slide di presentazione dell’esperienza della SFISP
diocesana a partire dall’anno di riapertura della Scuola
(settembre 2011).
Fonti della verifica:
a. I questionari degli allievi
b. Le verifiche nei lavori di gruppo
c. Le verifiche con il coordinamento della SFISP
Sarà offerta una breve analisi che terrà conto sia di una
dimensione quantitativa (numero iscritti, età anagrafica,
provenienza territoriale), sia una dimensione qualitativa (le
valutazioni dei partecipanti e degli organizzatori)
L’idea iniziale…dal Frassati
alla SFISP
Cos’era il Progetto
Frassati?
Esperienza di formazione
politica attiva dal 2006
al 2009
Occasioni di confronto
con coloro che sono già
impegnati in politica
Mini percorso nel mese
di novembre
Quattro incontri per la
partecipazione attiva
1. Incontro con le
circoscrizioni
2. Incontro con il
Comune (Sindaco)
3. Le nuove frontiere
della partecipazione:
Internet ed Europa
4. Strumenti di
partecipazione attiva
Perché il passaggio alla SFISP?
Necessità di avere un cammino strutturato e
organizzato per tutto l’anno.
Nel 2010 si è sospesa quell’esperienza per approdare
alla SFISP (tenuto conto anche del rilancio a livello
nazionale
e
locale,
mediante
la
volontà
dell’Arcivescovo Mons. Nosiglia)
Punto di forza (forse da recuperare): le testimonianze
di chi è impegnato nel sociale e nel politico.
Dal 2011 è ripartita l’esperienza della
SFISP
Abbiamo promosso 1 corso annuale (2011) e tre corsi
biennali (dal 2012 al 2015).
2011 -2012
2012 - 2013
2013 -2014
2014 -2015
Le tematiche affrontate
La nostra giornata tipo
Uno schema quasi costante
in questi 4 anni.
Le modifiche principali
sono avvenute nel
pomeriggio:
- Eliminazione della
testimonianza
- Un lavoro più puntuale
sulla DSC. Dal
Compendio alle
encicliche sociali,
mantenendo sempre il
confronto nel lavoro di
gruppo
Due parole sul metodo
1. Apprendimento multidimensionale
- Lavoro personale
- Apprendimento
tradizionale
(trasmissione
di
alcune
conoscenze)
- Apprendimento cooperativo, frutto dei lavori di gruppo e della
possibilità del progetto politico
2.
Multidisciplinarietà come chiave di lettura della
contemporaneità. Percorso formativo su diverse discipline
scientifiche afferenti alle scienze sociali.
3. La DSC come strumento per discernere la di realtà
sociale e non come disciplina separata.
Il metodo generale: la
Revisione di Vita
Vedere – Valutare – Agire (utilizzata anche nell’elaborazione
della DSC a partire da Giovanni XXIII)
Vedere (analisi di cause e conseguenze di determinati fatti sulla
realtà sociale)
a. Lettura personale dei materiali didattici
b. Il confronto di gruppo del mattino
c. La docenza del relatore sulla materia oggetto di studio
Valutare (discerne la realtà sociale alla luce della Parola)
a. Momenti biblico - spirituali
b. Confronto con la DSC
Agire
a. La costruzione del progetto politico
Alcuni obiettivi raggiunti
1. Essersi collocati in uno spazio pastorale pressoché relegato
ai margini dell’attenzione dell’azione ecclesiale.
2. Aver costituito un gruppo di coordinatori formati che possa
essere da sentinella sul territorio.
3. Aver accompagnato degli allievi all’impegno politico e delle
comunità ad avere credenti formati (o quantomeno
sensibili) sulla dimensione socio-politica.
4. Aver costruito una bozza di proposta educativa per i giovani
delle nostre comunità (attraverso i Laboratori di
cittadinanza)
Allievi transitati dalla Scuola
Dal 2011 al 2015 sono
transitate 126 persone…
L’età
media
dei
partecipanti si attesta
attorno ai 38 anni circa
Tolto l’anno dell’apertura
(circa 60 allievi), i numeri
si
sono
mantenuti
abbastanza costanti, con
una lieve flessione nel
corso di quest’ultimo anno.
Ancora una tabella che esplica il
numero di allievi per corso annuale
Suggerimento per la progettazione: vale la pena identificare
l’impatto che vogliamo ottenere dal percorso che proponiamo, per
valutare meglio se le persone coinvolte sono sufficienti o meno.
Provenienza territoriale
Suggerimento per la progettazione: identificare i territori in cui
fare delle proposte di formazione, a partire dal grado di
coinvolgimento che le comunità locali fino ad oggi hanno dimostrato.
Chi sono i nostri allievi?
Persone fondamentalmente interessate
all’impegno sociale -politico, ma con
poca esperienza sul campo.
Negli ultimi anni è aumentata la
quota di coloro che sono già
impegnati in politica
Suggestione per il futuro: prima di impostare un percorso chiarire chi sono i destinatari e quale obiettivo
vogliamo raggiungere (stimolarli all’impegno politico, formare operatori pastorali sulla dimensione sociale
dell’evangelizzazione)
Qualche elemento qualitativo: i
progetti politici
Stimoli per il futuro
a. Migliorare la formazione metodologica sul progetto
b. Scelta dei tutor che accompagnano i progetti fatta sulla base
puntuale del contenuto del progetto
c. Costruire un momento pubblico di presentazione dei progetti
politici
Cosa è emerso dalle valutazioni
degli allievi?
In forma estremamente
sintetica si riportano
le valutazioni degli
allievi, suddivise in 5
ambiti
a. Una verifica sul
profilo dei contenuti
b. Sul metodo adottato
c. Sull’impatto della
DSC
d. Sul progetto politico
e. Qualche
suggerimento per il
futuro
MATERIA
LE
METODOLOGI
CONTENUTI
A
DIDATTIC
O
A. idea del LAG
A. buon
positiva, alcune
materiale.
volte gestiti
Suddividerl
male
o in due
ANNO 2012parti: una
2013 II
parte
ANNO
introduttiva
. preB. temi
lezione e
indifferentem
un
ente
approfondi
collocabili tra
mento.
B. ampliare la
I e II anno
post
lezione del
lezione
docente
C. temi più
specifici
rispetto al I
anno
A. stimolanti,
docenti
preparati
DSC
PROGETT
O
POLITICO
NOTA
STONATA
A. il
Laboratorio
è andato
oltre ogni
A. gli incontri
aspettativa
del gruppo
:
pomeridiano
presentazi
sono da
one dei
rivedere
progetti
molto
A.
elemento interessant
e
imprescindi
bile per il
corso
B. bisogna
B.
dedicare
mancanza di
maggior
confronto
tempo
con chi ha
all'interno
esperienze
delle
nei territori
lezioni
ASPETTO
POSITIVO
RETE
POSTSCUOLA
A.
costruzio
A.
ne di una
aumentata la rete di
consapevole confronto
zza rispetto
tra le
all'impegno persone
politico
impegnat
responsabile
e sui
propri
territori
B.
B. è nato un
costruire
gruppo di
una
amministrato
piattafor
ri a Santena
ma online che
colleghi
C. imparare
le
l'arte della
persone
mediazione
(sito
internet)
Sui contenuti…
In linea generale i docenti coinvolti sono stati ritenuti preparati
e le discipline proposte interessanti.
Richiesta di coinvolgimento di tipologie diverse di relatori
Contenuti a volte abbozzati e poco approfonditi. Diversi temi
(come l’economia, il lavoro, il welfare) richiedono maggiori
riflessioni.
- Poco tempo a disposizione dei relatori (tutti i corsi richiedono
più spazio per le docenze)
- Un livello di preparazione via via più elevato da parte degli
allievi intercettati (sia sotto il profilo culturale che
esperienziale)
Sul metodo 1
Lavoro di gruppo è apprezzato e viene
ritenuto un ottimo strumento (conoscenza di
diverse
esperienze,
confronto
intergenerazionale,
esercizio
della
mediazione, messa in discussione dei proprio
pregiudizi)
Sul metodo 2
Mattino: utile per re-introdursi alla giornata, ma
sacrificabile
Pomeriggio: importante perché a posteriori della
docenza e permette un confronto sulla DSC.
Rischio di essere dispersivo se non correttamente
guidato e orientato
Migliorato nel corso degli anni con alcuni piccoli
accorgimenti
Sulla DSC
Conoscenza e confronto con DSC momento
imprescindibile.
Per la maggior parte dei partecipanti: DSC vera e
propria scoperta. Occasioni quasi nulle, al di fuori di
questa esperienza, per conoscerla a fondo. Per tal
motivo si richiedono momenti formativi specifici con
esperti.
Positiva la scelta di mantenere la DSC come griglia
di lettura della realtà.
Sul progetto politico
Viene considerata una potenzialità perché:
a. Gli allievi diventano protagonisti della formazione
mettendosi in gioco
b. Esercizio concreto rispetto all’arte della
mediazione (con le idee altrui, con la realtà concreta)
c. Permette al percorso formativo di essere concreto
Due criticità:
a. Evitare il rischio che diventi un mero compitino
scolastico;
b. È necessario ricavare un tempo superiore
all’interno delle giornate formative
Suggerimenti per il futuro
1. Dedicare più spazio alle docenze e alla
costruzione del progetto politico
2. Re-inserire delle testimonianze di impegno sociale
e politico
3. Costruire reti e collegamenti con altre esperienze
formative (sia ecclesiali che non)
4. Formazione su temi amministrativi
5. Inserire dei week-end all’interno del percorso per
ulteriori approfondimenti
6. Costruire seminari di approfondimento sui temi
dell’attualità politica
7. Aumentare, nel complesso, le h di formazione
I Laboratori di cittadinanza
Esperienza che si attivata nel 2013, a seguito di una
riflessione circa il target coinvolto dalla Scuola
Necessità di fare delle proposte educative ai gruppi
giovanili delle parrocchie per sensibilizzarli alle
tematiche
dell’impegno,
della
cittadinanza,
dell’attenzione al territorio in cui vivono.
Costituzione dell’èquipe diocesana giovani e politica
(gennaio 2013) sul mandato del Vescovo.
Il percorso finora svolto
I sperimentazione: Nichelino (primavera 2013)
Consolidamento della proposta formativa che consta di IV
moduli/laboratori
1. La politica e il bene comune
2. La solidarietà nei nostri ambienti di vita
3. Costruzione di un progetto locale
4. Incontro con le istituzioni pubbliche del territorio
Comunità coinvolte:
a. Settimo T.se (campo estivo in luglio 2013)
b. Borgaro T.se (laboratorio nell’inverno 2013 e campo estivo
nell’estate 2014)
c. Santena (laboratorio in settembre 2014)
d. Vinovo (laboratorio nella primavera 2015)
Nota bene!
L’èquipe diocesana giovani e politica punta a
costituire un èquipe territoriale che insieme progetti
i moduli, al fine di accompagnare la comunità a
maturare una sensibilità permanente.
Una realizzazione. A Settimo T.se i giovani che
hanno partecipato al campo hanno costituto un
gruppo di lavoro sulla cittadinanza attiva
Piste su cui ragionare per il
futuro
1. Differenziare i percorsi educativi a partire dai
soggetti che vogliamo coinvolgere senza
moltiplicare le iniziative o dividerle
2. Tenere insieme teoria e pratica. No a dicotomie
che separino l’elaborazione intellettuale con le
scelte pratiche della politica.
Costruire dei laboratori sulla DSC in cui, a partire
dalle decisioni e dalle scelte, ci confrontiamo con la
Parola di Dio e la DSC
3. Formazione che approfondisca il significato delle
parole (responsabilità, potere, bene comune)
Piste su cui ragionare per il
futuro 2
4. Formazione sui fondamenti della DSC e dei
documenti del Magistero sociale
5. Percorsi logici di approfondimento delle discipline
afferenti alle scienze sociali. Lavorare a moduli?
6. Desiderio di fare esperienza nel sociale e nel
politico mediante diversi strumenti (il progetto, la
visita delle realtà istituzionali, incontro con politici
significativi)
7. Fare rete tra chi condivide un’esperienza sociopolitica nel proprio territorio. Come attivare la
famosa rete post-scuola?
Piste su cui ragionare per il
futuro 3
8. Costruire momenti autentici di confronto e di
relazione con le comunità parrocchiali. Far gustare la
dimensione sociale del Vangelo all’interno delle
parrocchie
9. Costruire collegamenti e ponti con gli altri uffici
diocesani (PG, universitari)
10. Costruire rete con il mondo del laicato associato
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Verifica SFISP 2011 - 2015