IL PIANO DI VENDITA D2 L’Analisi SWOT E’ un classico strumento di business per analizzare: 1. PUNTI DI FORZA (“Strenghts”) 2. PUNTI DI DEBOLEZZA (“Weaknesses”) 3. OPPORTUNITA’ (“Opportunities”) 4. MINACCE (“Threats”) 2 La Matrice SWOT (punti di Forza/Debolezza/Opportunità/Minacce) PUNTI DI FORZA (interni) OPPORTUNITA’ (esterne) PUNTI DI DEBOLEZZA (interni) MINACCE (esterne) DECIDERE 4 PIANI DI AZIONI !!! 3 La Matrice SWOT (2) (punti di Forza/Debolezza/Opportunità/Minacce) Forze Debolezze Opportunità Minacce Sfruttamento dell' opportunità Possibilità di perdita della posizione di vantaggio Necessità di costruire prima dei concorrenti nuove capacità per cogliere l'opportunità Grande opportunità per la concorrenza di costruire un solido vantaggio competitivo 4 Le TRE matrici SWOT Nelle vendite in particolare conviene sviluppare TRE analisi SWOT su La nostra Azienda Noi personalmente I nostri principali concorrenti 5 La “Proposta di Valore” (1) Chiediamoci: “Cosa noi realmente sentiamo che sia la più grande caratteristica o ragione per la quale noi esistiamo in questo business e che vogliamo presentare a tutto il mercato ?” (Es.: formazione personalizzata di vendita, non manipolativa, professionale, facile da applicare in pratica, basata sull’esperienza e sul buon senso) 6 L’analisi della situazione attuale (a) Ogni tipo di analisi deve iniziare con la situazione attuale: siamo sicuri di conoscere perfettamente Come siamo nei Clienti attuali? Lo scenario del prossimo anno? Se manteniamo lo stesso fatturato di oggi Solo una parte? Se dobbiamo ristrutturare/ricostruire il business? 7 L’analisi della situazione attuale (b) Segmentiamo la lista Clienti in vari modi: Dal migliore al peggiore Dal fatturato più alto al più basso Dal margine migliore a quello peggiore Molto probabilmente funziona secondo la legge 80%-20% di Pareto: “80% del fatturato, margini, problemi deriva dal 20% dei Clienti” 8 La “Gap Analysis” (a) E’ uno strumento di pianificazione strategica che permette ai venditori di valutare dove sono oggi e confrontarsi con gli obiettivi, in modo da intraprendere azioni per massimizzare i risultati 9 La “Gap Analysis” – un esempio Vendite 2013 % fatt. perso (medio) Proiezione 2014 Budget 2014 Gap Sviluppo Clienti (medio) Gap Vendite per Nuovo Cliente 1.000 (media annua) (b) 5% = 4% = 950 1.120 - 170 + 38 - 132 6 Nuovi Clienti per coprire Gap 132:6= 22 10 I Nuovi Clienti E’ importante misurare le percentuali di successo nei contatti con i prospect. Es.: ogni 10 contatti con prospect che riteniamo possano essere in qualche modo interessati alla nostra proposta, 3 accettano di parlare con noi delle loro necessità e del match con i nostri prodotti e 1 solo poi ordina = 10-3-1 MISURA FONDAMENTALE PER CIASCUN VENDITORE 11 Il Tasso di Successo del venditore N. Suspects = 500 % Prospects = 70% 350 75% 375 % contatti OK = 60% 210 65% 244 % visite = 50% 105 55% 146 % offerte = 20% 25% 37 % ordini = 20% 21 4,2 ORDINI + 100% 23% 8,4 12 Le scelte per migliorare gli utili Miglioramento utili Aumento vendite Penetrazione nel Mercato Miglioramento Produttività Sviluppo Del Prodotto Sviluppo del Mercato Prendere Aumento Nuovi Clienti dai utilizzo Segmenti concorrenti Convertire Mercati nonEsistenti -utenti Nuovi Mercati Attività Esistenti (assets) Cambio base delle attività Riduzione Costi Focus sulla crescita Migliorare Miglioram. utilizzo Aumento mix di attività Prezzi vendita (esperienza prodotti e efficienza) ( margine) Focus cassa e margini Investimenti •innovazione •diversificazione Disinvestimenti • riutilizzo delle risorse di capitale Focus utilizzo capitali 13 VENDERE IN PERIODI DI CRISI Premessa Il mercato e noi stessi tendiamo a sovrareagire sia alle cattive sia alle buone notizie. Oggi non ci sono solo La recessione La globalizzazione La Cina Il terrorismo Le guerre … 15 Premessa Poiché non serve una grande crisi per colpire le nostre vendite Si può perdere moltissimo semplicemente Fornendo un cattivo servizio Facendo diventare i nostri primi 5 Clienti nei nostri primi 5 NON Clienti 16 Premessa In genere, quando I Clienti chiudono Il settore rallenta Le vendite diminuiscono I costi NON diminuiscono, ma aumentano C’è una CRISI nel nostro business 17 Cosa NON fare (1) Quando una crisi colpisce il nostro business, vi sono QUATTRO cose da non fare: NO: PANICO Mantenere il timone al centro Focalizzarsi su ciò che va ancora bene NO: CAMBIARE TANTO PER CAMBIARE Forti oscillazioni fanno capovolgere la barca… 18 Cosa NON fare (2) NO: RESTARE SOLI O ISOLATI Parliamo della nostra situazione con colleghi o persone di livello. NO: ESSERE SOLO REATTIVI Vi sono però DUE cose, SI da fare 19 Cosa fare SI: ESSERE PROATTIVI Non aspettiamo le chiamate telefoniche, già in diminuzione, chiamiamo noi ! Cambiamo l’allocazione del nostro tempo SI: FOCALIZZARSI SUI NOSTRI PUNTI FORTI 20 Le categorie di Clienti e il nostro tempo (a) Dividiamo i Clienti in TRE categorie: Clienti A = il TOP 10% in termini di Vendite Margini Fedeltà … Clienti B = il successivo 20% Clienti C = il resto, cioè il 70% 21 Le categorie di Clienti e il nostro tempo (b) Spendiamo il 70% del nostro tempo contattando i Clienti A e B ! Chiamiamoli, parliamoci, visitiamoli Dimostriamo che abbiamo a cuore il loro business Anche solo per ristabilire un contatto Se OK, cerchiamo referenze, vendite add-ons, nuovo business 22 Cosa fare SI: FOCALIZZARSI SUI NOSTRI PUNTI FORTI Cosa ci ha portato sin qui? No: partire per la tangente solo verso nuove linee di business o nuovi prodotti/servizi Domandarsi in cosa siamo forti: Nel servizio? Nell’approccio? Nella tecnologia? 23 Richiamare i Signor “NO” Nelle crisi le Aziende si ritirano? Noi invece chiamiamo tutti quelli sono buoni Prospect e che ci hanno detto NO nel passato: NO, quella tecnologia non mi serve… NO, sto per partire in ferie… NO, sono appena tornato dalle ferie… NO, sono già a posto con la Società X… NO, non sono interessato… NO, sono davvero molto occupato… 24 Conquistare Nuovi Clienti E’ il lavoro più difficile Dobbiamo decidere QUANTE chiamate fare e QUANDO farle ! MA… La strada dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni… 25 Le scuse classiche Io volevo fare oggi quelle chiamate ma.. Ha chiamato un buon Cliente e ho dovuto seguirlo… Ho dovuto star dietro ad un ordine… Dovevo spedire un’offerta… Dovevo guardare le e-mail… Risultato : ZERO CHIAMATE AI PROSPECT 26 L’effetto “Porte in faccia” (a) Molti venditori temono di essere respinti: chiamando un prospect può succedere anche nell’80% dei casi, cioè su 4 ore, sentirsi dire NO per 3 ore ed un quarto ! Occorre non arrendersi mai e pianificare le chiamate: Es.: ogni giorno 10 chiamate prima delle 10 27 L’effetto “Porte in faccia” (b) Mantenere una statistica e, se i risultati non sono OK, chiedersi se Modifichiamo ciò che diciamo? Non contattiamo la persona giusta? Chiamiamo in un giorno o ora sbagliata? Sbagliamo l’approccio? 28 IL PIANO DI VENDITA FINE GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! 29