Artù
Dalla storia alla letteratura
Le fonti della leggenda 01
01. Le fonti della leggenda
La leggenda arturiana si
nutre di diverse tradizioni,
che gli autori fondono
insieme, aggiungendo
ciascuno la sua visione del
mondo e quella dell’epoca
in cui vive.
La Quête du Graal
Arrivo di Galaad alla corte
Milano, verso il 1380-1385.
Copiato da Albertolus de Porcelis
pergamena, 113 f., 392 x 274 mm
Provenienza: Barnabo Visconti;
incorporata nella biblioteca dei duchi
di Milano da Gian Galeazzo Visconti;
trasferita da Luigi XII nel castello di
Blois nel 1500
BnF, Manuscrits, Français 343 fol. 3
Arrivo di Galaad alla corte
•
Lo stesso giorno del miracolo della spada nella roccia, l’eremita Nascien conduce Galaad alla
corte nel momento in cui Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda prendono i pasti:
– «Il re fece suonare il corno, poi sedette e ciascuno prese posto alla Tavola rotonda. Tutti i
posti furono occupati tranne il Seggio pericoloso. Dopo la prima portata, porte e finestre
del palazzo si cihusero da se stesse. Poi arrivò un vecchio saggio, che indossava un abito
bianco. Era a piedi, portava per mano un cavaliere con arme rosse, senza spada o scudo.
L'eremita disse: “Re Artù, vi porto il cavaliere Desiderato, colui che è nato dall’alto
lignaggio di Re David e dalla parentela di Giuseppe d'Arimatea, colui grazie al quale le
meraviglie di questo paese e delle terre straniere devono finire, eccolo .“ Il Cavaliere
venne condotto al Seggio pericoloso sul quale l'eremita riconosce il nome di Galaad. Egli
disse: “Signor cavaliere, sedete qui, perché questo posto è il vostro. Il buon uomo se ne
andò, raccomandando a Dio il re Artù e i suoi baroni. Si fa onore al cavaliere pensando
che è stato colui che avrebbe messo fine alle avventure del regno di Logres.»
Brutus sbarca in
Inghilterra
Pierre Le Baud († 1505), Compilation
des chroniques et histoires de Bretagne
Manoscritto copiato in Bretagna tra il
1480 e il 1482
BnF, Manuscrits, Français 8266 fol. 21
Bruto sbarca in Inghilterra
•
Questa miniatura rappresenta l’avvento sul continente degli esuli Troiani guidati da Bruto e
Corineo. Essi fonderanno poi la Bretagna e la Cornovaglia. L'immagine in alto rappresenta la
Gallia, dove i Troiani vinceranno due volte, in Guyenne e a Tours (la città fortificata), dopo un
incidente di caccia che scatena una guerra con i Galli. Questo incidente, in alto a sinistra, è
rappresentato dal piccolo arciere troiano che caccia senza essere autorizzato. Il fiume che
attraversa l'immagine dovrebbe essere la Manica. Sul registro inferiore, i Troiani sbarcano
oltre Manica, sotto la guida di Bruto (con l’armatura, incoronato e portando le armi con tre
corone, che sono anche quelle di Artù). A destra, si trovano ad affrontare i giganti della
Cornovaglia. In un primo momento, i Troiani sono battuti, ma alla fine prevalgono. Nel mezzo
di una ripida scogliera, Corineo affronta il gigante Géomagoth e getta il suo corpo in mare. La
cappella a destra si riferisce probabilmente alla fondazione della nuova Troia: la città di
Londra.
Bruto sbarca sull’isola di
Albione [Gran Bretagna]
Robert Wace (v. 1110-v.1170), Roman
de Brut
Romanzo scritto verso il 1155
Manoscritto copiato nel XV sec.
BnF, Manuscrits, Français 1454 fol. 1
Il Roman de Brut di Wace (scritto verso
il 1155) è l'adattamento in versi
francesi di una cronaca inglese, opera
del chierico Geoffrey di Monmouth,
l’Historia Regum Britanniae (Storia dei
re di Gran Bretagna). Egli racconta che
il primo conquistatore della (Gran)
Bretagna fu l’eroe eponimo Bruto,
discendente del troiano Enea, lui
stesso antenato di Romolo. Bruto
avrebbe trovato in Inghilterra dei
giganti che combattè con successo;
poi, diede il suo nome ai Britanni e
l'isola di Albione divenne la Bretagna.
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