Politiche sociali Lavinia Bifulco testi • Testi per studentesse e studenti frequentanti • Bifulco L. (2015, in stampa), Il welfare locale, Carocci, Roma. • Castel R. (2004), L’insicurezza sociale. Cosa significa essere protetti?, Einaudi, Torino (parti scelte) • Testi per studentesse e studenti non frequentanti • Bifulco L. (2015, in stampa), Il welfare locale, Carocci, Roma. • Bifulco L., Facchini C. (2013, a cura di), Partecipazione sociale e competenze, Angeli, Milano • Castel R. (2004), L’insicurezza sociale. Cosa significa essere protetti?, Einaudi, Torino • Strumenti concettuali • Idee • Capabilities (A. Sen) • Governance • Capacità di aspirare • Rescaling • Stateness/statualità • Giustizia sociale: universalismo, esigibilità dei diritti, democrazia Capabilities: Amartya Sen • Funzionamenti (functioning): “stati di essere e di fare” da cui dipende lo star bene (well being): essere adeguatamente nutriti, stare in buona salute, essere istruiti, avere rispetto di sé, ecc. • Capabilities: Libertà di essere e di fare, di scegliere i funzionamenti “nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene” • Libertà sostanziali: libertà di fare le cose alle quali si ha motivo di attribuire valore • Sviluppo e libertà, Mondadori Capabilities e funzionamenti • Fare la dieta ed essere denutrito Secondo Sen, per affrontare correttamente il tema dell’eguaglianza è necessario riconoscere che gli individui sono profondamente diversi per caratteristiche personali e rispetto a circostanze sociali e ambientali. Perciò l’uguaglianza di risorse non implica una effettiva uguaglianza nella possibilità di realizzare i propri obiettivi. Il grado effettivo della diseguaglianza delle opportunità che le persone hanno di fronte non può essere immediatamente dedotto dall’ordine di grandezza della diseguaglianza dei redditi, poiché quel che possiamo o non possiamo fare, quel che possiamo o non possiamo acquisire, non dipendono solamente dal nostro reddito, ma anche dalla varietà di caratteristiche fisiche e sociali che influenzano le nostre vite e che ci rendono quello che siamo” (La diseguaglianza, 1992 . p.56). Proprio per questo, il non considerare le diversità sostanziali fra individui può avere effetti profondamente anti-egualitari. Funzionamenti e capacità. I funzionamenti sono gli stati di essere e di fare costitutivi dello star-bene di una persona: per esempio, essere adeguatamente nutrito, godere di buona salute, ma anche essere felice e avere rispetto di sé, o partecipare alla vita della comunità. (1992, . p. 76) "nella misura in cui i funzionamenti costituiscono lo star bene, le capacità rappresentano la libertà individuale di acquisire lo star bene”. Quindi le capacità sono le libertà di scegliere, fra le diverse opzioni, quelle cui si ha motivo di attribuire valore. È qui che ritroviamo sia il riconoscimento delle diversità fra le persone, sia la declinazione delle libertà in termini di libertà effettive o sostanziali. “Sulle possibilità effettive degli esseri umani operano vari fattori: le opportunità economiche, le libertà politiche, i poteri sociali e le condizioni abilitanti (come la buona salute, l’istruzione di base e un contesto che incoraggi e coltivi l’iniziativa). Ma, nello stesso tempo, sugli assetti istituzionali che rendono possibili queste condizioni agisce l’esercizio delle libertà individuali, mediato dalla libera partecipazione alle scelte sociali e alla formazione di decisioni pubbliche che portino le condizioni in questione a progredire” (1999, p. 11). Benché individuali, le capacità sono collegate in modo decisivo alle opportunità sociali e istituzionali che ne consentono lo sviluppo e l’esercizio. Da questo punto di vista la scelta è sempre un processo sociale. Inoltre gli individui, partecipando alle scelte pubbliche, possono incidere su queste opportunità. L’esercizio della libertà è mediato dai valori ma i valori sono soggetti, a loro volta, all’influenza della discussione pubblica e dell’interazione sociale, e su queste agiscono le libertà partecipative” ( p. 15). Quando la scelta riguarda opzioni predeterminate, secondo Sen non c’è vera libertà. La libertà che conta, infatti, è quella di agire come cittadini la cui voce ha un peso “piuttosto che vivere come vassalli benvestiti, ben pasciuti e intrattenuti” (Sen, ivi p. 288). Le modalità di un’effettiva partecipazione delle persone alle decisioni che le riguardano sono complementari a quelle necessarie per avere una buona salute, un’adeguata nutrizione, ecc. Le modalità di un’effettiva partecipazione delle persone alle decisioni che le riguardano sono complementari a quelle necessarie per avere una buona salute, un’adeguata nutrizione, ecc. Capabilty for voice “[…] La necessità di discutere il valore assegnato alle diverse capacitazioni in termini di priorità pubbliche è un fatto positivo, perché ci costringe a mettere in chiaro quali sono i giudizi di valore in un campo nel quale tali giudizi non si possono – e non si devono – evitare; anzi, la partecipazione pubblica a questi dibattiti – espliciti e impliciti – sui valori è una componente cruciale dell’esercizio della democrazia e di una scelta sociale responsabile Quando il giudizio deve essere pubblico, non c’è modo di eludere la necessità di una discussione collettiva ai fini della valutazione; l’operato della valutazione pubblica non può essere rimpiazzato da nessun sistema di assunzioni, per quanto elaborate e ingegnose. Ce ne sono che in apparenza funzionano elegantemente e senza attriti, ma in realtà operano nascondendo la scelta di valori e pesi relativi sotto una raffinata opacità (1999, p. 115). • Studio della povertà (non solo deficit di risorse economiche ma deficit di capacitazioni) • Lo sviluppo come sviluppo delle libertà sostanziali e delle capacità (indicatori dello sviluppo umano) • Studio delle politiche sociali • Basi informative delle politiche • Capability forv voice e agency Governance • Pluralità di attori (pubblico e/o privati) coinvolti nelle politiche • Indebolimento del principio di autorità e della struttura della gerarchia a favore sia del mercato sia di meccanismi cooperativi • Problema del coordinamento Capacità di aspirare: A. Appadurai • una capacità culturale che concerne “il modo in cui gli essere umani mettono in gioco il loro stesso futuro (ivi, p. 12) e i quadri normativi da cui prendono forma desideri e immaginazioni sul futuro. • Essa è legata alla possibilità di avere un’esperienza complessa delle relazioni che intercorrono tra un ampio raggio di scopi e di mezzi e “di mettere in relazione beni materiali e opportunità immediate con facoltà e opzioni più generali e generiche” (ivi, p. 22), producendo “giustificazioni, narrazioni, metafore attraverso le quali un insieme di beni e servizi viene messo in rapporto con scene e contesti sociali più ampi nonché con più astratte norme e credenze”(ibidem) • una “capacità di navigare” che si nutre della possibilità di usare le mappe delle norme per esplorare il futuro, “di formulare ipotesi e contestazioni rispetto al mondo reale” (ibidem) . Capacità di aspirare • La capacità di aspirare “fiorisce e sopravvive solo se può essere praticata, utilizzata ripetutamente ed esplorata mediante l’elaborazione di ipotesi e contestazioni (ivi, p.23). Detto altrimenti, attraverso la voice, che è precisamente “la capacità di discutere, contestare, indagare e partecipare criticamente” (ivi, p. 24). • Appadurai è molto chiaro sul rapporto fra capacità di aspirare e voice. A suo parere, una delle forme più gravi di povertà è l’impossibilità di avere voce. Di qui il quesito: ”Come si può agire per rafforzare la capacità dei poveri di avere e di coltivare una propria voce, capace di esprimere le proprie proteste? (ivi, p.11)”. Stateness e statualità • Stateness: pentrazione dello Stato nelle sfere del welfare (Flora) • Particolarismo e clientelismo (Ferrera, Paci) • Il paradosso italiano (Cassese): troppo Stato/troppo poco Stato Stateness e statualità • Pubblico e terzo settore: dal mutuo accomodamento alla programmazione negoziale (Pavolini)