ETHICAL GOVERNANCE E L’ALTRO parte seconda Osvaldo Perfetti [email protected] • Per Sartre l’io cerca un fondamento della propria esistenza nella realtà dell’altro:lo tocca, lo guarda, lo ama, lo odia, ma l’altro è libero e quindi rimane trascendente, estraneo, distante; • Rimane appunto “ALTRO” • Per Levinas l’altro si pone su un piano totalmente asimmetrico rispetto all’io, il quale non riuscirà mai a coglierlo: • L’altro è infinitamente ALTRO • Fèdida afferma che se la relazione io-altro si spezza,l’io diventa “disumano”e non ha più la possibilità di riconoscere l’altro. • LA COMUNICAZIONE È TRASPARENZA MA È ANCHE OPACA UTOPIA Il dialogo ne è l’elemento regolativo (M.G.Contini ) La comunicazione esige due volti ognuno con il proprio sé e con la propria storia si costruisce L’EMPATIA Ma tale costruzione si attiva nel dialogo e solo nel dialogo, inteso come uno stare insieme nel discorso ( Cambi ) E’ dunque nella COMUNICAZIONE il “gioco” rischioso di entrare in comunicazione con l’altro . La COMUNICAZIONE è la grande avventura dell’esistere: RISCHIOSA INFINITA DAL RITORNO INCERTO COMUNICARE COMUNITA’(prossimità) cum munus (dono) DONO DEL LEGAME RECIPROCO (A. Granese) LA COMUNICAZIONE emancipazione dei soggetti perché per quanto sia difficile raggiungere l’Altro e comprenderlo, è nella tensione verso l’altro che si gioca L’UMANAMENTE POSSIBILE L’incontro con il TU assume la qualifica di umano quando è finalizzato alla comunicazione edificante, cioè alla comunicazione intesa a formare un originario NOI L’INCONTRO – RELAZIONE tra le due alterità può configurarsi come INCONTRO – RELAZIONE EDIFICANTE solo se mosso dalla dinamica di due volontà che hanno operato la “scelta di incontrarsi nella profonda comprensione del valore della reciproca libertà interiore” • Il TU è intimamente toccato dalla presenza dell’IO, ma pretende che l’IO sia toccato dalla sua • Nel principio dialogico e nella relazione vi sono i punti cardine della “FILOSOFIA DELL’ESISTENZA”. La riflessione sull’UMANAMENTE POSSIBILE deve partire da un “NUOVO PENSARE” che ci deve portare all’educazione alla comunicazione • L’INDIVIDUALISMO, il SOLIPSISMO esasperato si recupera nella “DIMENSIONE DIALOGICA” (BUBER) I DUE PASSAGGI CONCETTUALI DI BUBER • Porsi in distanza • Entrata in relazione Il primo è preliminare perché si realizzi il secondo nel senso che l’individuo può stringere legami con gli altri individui nella misura in cui ne riconosce e accoglie la dimensione come indipendente. Fondamentale è l’accettazione dell’altro che permette alle due alterità in gioco di andare oltre gli atteggiamenti difensivi e di aprirsi alla COMUNICAZIONE in senso totale. • L’IO può accogliere il TU se ha umilta’ ovvero quella caratteristica umana dove la persona mette costantemente in discussione i limiti delle sue azioni e porta alla piena accoglienza dell’ALTRO • LA TEMATICA DELL’ALTERITÀ CHE TROPPO SEMPLICISTICAMENTE ABBIAMO CHIAMATO UMANIZZAZIONE DEVE ESSERE PARTE INTEGRANTE DELL’ETHICAL COVERNANCE. • PER LE FORTI IMPLICAZIONI CHE LA GIUSTA COMUNICAZIONE HA NEL RISK MANAGEMENT RITENIAMO CHE LA DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO DEBBA AVERNE LA COMPETENZA SVILUPPANDO LE NECESSARIE CONOSCENZE.