1. Ogni individuo ha diritto ad una
cittadinanza.
2. Nessun individuo potrà essere
arbitrariamente privato della sua
cittadinanza, né del diritto di
mutare cittadinanza.
In termini giuridici la
cittadinanza è la condizione della
persona fisica (detta cittadino)
alla quale l'ordinamento giuridico
di uno stato riconosce la pienezza
dei diritti civili e politici.
La cittadinanza, quindi, può
essere vista come uno status del
cittadino ma anche come un
rapporto giuridico tra cittadino e
stato. Le persone che non hanno
la cittadinanza di uno stato sono
stranieri se hanno quella di un
altro stato, apolidi se, invece,
non hanno alcuna cittadinanza.
L’uomo non sarà
veramente uomo fino a
quando non si sentirà
innanzitutto cittadino
del mondo!
Il che vuole dire: fino
a quando non
riconoscerà ad ogni
altro uomo doveri e
diritti che riconosce
a se stesso.
“La sola vera cittadinanza è quella
che si estende al mondo intero”.
(Diogene)
L'insieme dei cittadini di uno stato costituisce il suo popolo. È detto invece
popolazione l'insieme delle persone che risiedono sul territorio di uno stato
(i suoi abitanti), a prescindere dal fatto che siano suoi cittadini. La
popolazione, dunque, differisce dal popolo in quanto, da un lato, comprende
anche gli stranieri e gli apolidi che risiedono sul territorio dello stato
mentre, dall'altro, non comprende i cittadini residenti all'estero. La
divergenza tra popolo e popolazione è accentuata negli stati interessati da
un forte flusso migratorio, in entrata o in uscita.
In senso sociologico, la cittadinanza
assume una valenza più ampia, e si
riferisce al senso di identità e di
appartenenza degli individui ad una
determinata comunità politica.
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Emanuela e Deborah