“Leader e leadership
efficaci. Come gestire il
conflitto nel gruppo classe”
Pordenone, 18 – 25 novembre 2014
Obiettivi incontro
 Conoscere la teoria e il funzionamento del leader e della leadership nella
dinamica di gruppo e in particolare nel gruppo in campo educativoformativo
 Riconoscere le abilità del leader efficace per interagire in modo funzionale
in gruppo e in modo specifico quelle relative alla risoluzione dei problemi e
alla gestione dei conflitti
 Condividere e socializzare le competenze riconosciute nella propria
esperienza professionale
Leader e leadership
Modelli interpretativi dei diversi stili di gestione che tengono conto :
-
Delle caratteristiche del leader,
-
Degli aspetti situazionali
-
Dell’interdipendenza delle variabili coinvolte
-
Dei processi psichici suscitati nei membri
Studi centrati sul leader
Caratteristiche di personalità
determinano successo o
insuccesso di una leadership
(teoria dei grandi uomini)
Stili di leadership
Caratteristiche
Effetti sul gruppo
Autoritario
Il leader esercita un alto
grado di controllo, non
partecipa in alcun modo
al processo
Buona efficienza e
produttività,
insoddisfazione sul piano
relazionale
Democratico
Il leader esercita il ruolo
di guida favorendo la
partecipazione e la
corresponsabilizzazione
del gruppo nel processo
decisionale
Incremento della
motivazione, del senso di
responsabilità e della
partecipazione;
positività
sociorelazionale
Laissez-faire
Il leader esercita un
Confusione e
controllo e un influsso
disorientamento,
scarsi, lascia ampi spazi
demotivazione al lavoro
di autodeterminazione; il
processo decisionale
non è strutturato
Studi centrati sul leader
 Tendono a evidenziare i comportamenti, le convinzioni o gli stili di gestione
dei leader con l’obiettivo di dimostrare la presunta superiorità di uno stile di
leadership rispetto ad altri
 In particolare lo stile che sembra meglio correlarsi alla produttività e alla
soddisfazione del gruppo è quello che prevede la cura sia della
dimensione controllo (strategie da esigersi per il raggiungimento della
finalità del gruppo secondo forme di partecipazione, corresponsabilità)
che della dimensione socio-relazionale (calore, stima, rispetto e
considerazione reciproca)
Modelli situazionali
 I fattori situazionali vengono considerati determinanti nell’emergere del
leader
 Si concentra sulle funzioni e sulle attività che uno o più leader possono
esercitare per raggiungere determinate mete in una specifica situazione.
 Saranno le diverse situazioni a decidere chi, all’interno del gruppo, potrà
meglio assolvere specifici compiti e funzioni e assumere di conseguenza il
ruolo di leader
Modelli transazionali
L’efficacia della leadership
viene studiata in funzione
dell’interazione dinamica delle
tre componenti: leader,
gruppo e contesto
Non esiste una leadership ottimale
rispetto ad altre ma solo una
leadership che può risultare efficace
in un determinato contesto e magari
essere inappropriata in contesti
differenti.
Direzioni future delle ricerca
Individuare le abilità fondamentali richieste per
svolgere adeguatamente le funzioni di guida nei
diversi contesti situazionali
Esplicitare le variabili personali non strettamente
comportamentali (set cognitivi, atteggiamenti,
valori) che si correlano all’efficacia dei ruoli direttivi
Premesse a una leadership interattivo
autorevole
Stile permeato da valori fondamentali:
rispetto, considerazione dell’altro, senso di
responsabilità (umanizzazione del contesto)
Pur svolgendo funzioni orientative e
normative funge da facilitatore che lavora
con il gruppo
Condizioni facilitanti
Organizzazione del contesto: chiarezza di
ruoli e posizioni, flessibilità di confini
Variabili di personalità: abilità mentali,
maturità affettiva e sociabilità,
orientamento prosociale
Atteggiamenti relazionali di contatto
Controllo
Emozionale
Autenticità
Competenze comunicative e strategie
Funzioni orientate al compito interventi
indirizzati a facilitare il lavoro comune e il
conseguimento degli obiettivi preposti
Funzioni orientate al mantenimento: cura
delle relazioni e al mantenimento del
gruppo coeso e equilibrato
Funzioni di compito
Facilitare il flusso
delle
informazioni
Favorire la soluzione
comune dei problemi
(problem solving)
Verifica delle
reazioni
Comunicare le
informazioni
Raccogliere
informazioni
Chiarificazione
dei messaggi
ricevuti
Ricapitolare le
informazioni
raccolte
Funzioni di mantenimento
Promuovere una
positiva atmosfera di
lavoro: impostazione
degli incontri
(apertura e chiusura)
Gestire le tensioni e
le conflittualità
Dare feed-back
Armonizzazione dei
rapporti
(dinamiche
costruttive)
Fornire supporto
(incoraggiare e
stimolare a
procedere)
Gestire le tensioni e la conflittualità
 Consapevolezza che il conflitto è parte essenziale di relazioni sane e intime
 Il conflitto si configura come un contrasto tra due o più persone che mirano
ciascuna al conseguimento di un obiettivo, interferente o antagonista, con
il soddisfacimento dell’obiettivo dell’altro: due persone o due parti
vogliono risultati diversi, ma devono accordarsi per ottenere un unico
risultato oppure due parsone mirano allo stesso obiettivo ma solo una può
accedervi.
 Ci sono diversi tipi di conflitto
 Semplice, implicito, pseudo conflitti, conflitti io (attacco, ridefinizione,
passività svalutazione, ritiro)
Cause
Comunicazione inefficace (lettura di mente)
Divergenze di gusto e sensibilità
Divergenze di valori, di mentalità, di linea di condotta
Infrazione di alcune regole di interazione
Desiderio di accedere a risorse non condivisibili
Desiderio di possesso esclusivo di risorse
Lotta per la leadersship
Manifestazioni del conflitto in gruppo
Passività
Non partecipazione
Aperta aggressività
Sabotaggio
Ostruzionismo
Stili per affrontare i conflitti
Bassa collaboratività e bassa assertività
STILE EVITANTE
Bassa collaboratività e alta assertività STILE
COMPETITIVO
Bassa assertività e alta collaboratività STILE
ACCOMODANTE
Moderata assertività e moderata
collaboratività STILE COMPROMESSO
Alta collaboratività e alta assertività
corrisponde STILE COLLABORATIVO
PER RISOLVERE EFFICACEMENTE UN
CONFLITTO IN MODO COOPERATIVO
ASCOLTARE L’ALTRO
COMPRENDERE IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO
COMUNICARE IN MODO DESCRITTIVO E RAPPRESENTATIVO
DESIDERARE DI LAVORARE INSIEME PER RISOLVERE IL CONFLITTO
AVERE FIDUCIA E STIMA RECIPROCA
TOLLERARE LE FRUSTRAZIONI
COME SVILUPPARE LA
COLLABORAZIONE IN GRUPPO
EVOLUZIONE DEL GRUPPO
RESPONSABILIZZAZIONE
INDIVIDUAZIONE E CONDIVISIONE
LEADERSHIP
SENTIMENTO DI POTERE
RUOLI NORME VALORI
PERCEZIONE DI EQUITA’
ORGANIZZAZIONE
OBIETTIVI FORMATIVI COMUNI
RICONOSCIMENTO DEI BISOGNI
ACCOGLIENZA
Indicazioni generali per il gruppo
classe per imparare a gestire il conflitto
Descrivere cosa sta succedendo
Elaborare un obiettivo capace di prendere in considerazione i differenti punti di vista
Usare il role-playing
Raccogliere i pro e i contro
Quando la tensione è alta proporre uno stacco per decantare l’emotività
Dividere il gruppo in piccoli gruppi per far emergere, esprimere e verbalizzare le emozioni
Ridiscutere le regole in gruppo
Richiedere espressamente critiche e lamentele
Evitare le generalizzazioni
Trasformare le critiche in richieste e in proposte
Se il conflitto è con il leader: accettare le critiche e spiegarsi
Diventare propositivi
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Leader e leadership efficaci - Diocesi di Concordia