A cura della Dott.ssa Rizzi Pasqualina
Psicologa- Psicoterapeuta
I gruppi sono alla base della nostra vita sociale.
La nostra stessa costruzione di persone avviene in un
contesto gruppale.

CHE COS’E’ UN GRUPPO?
Un gruppo esiste quando 2 o più persone
percepiscono sé stessi come membri della stessa
categoria sociale, a condizione che questa
esistenza venga riconosciuta da una terza persona.
CHE COS’E’ UN GRUPPO?
 Il GRUPPO è un insieme ordinato di persone,
appartenenti alla stessa categoria ma che condividono alla
base norme, valori, obiettivi.
 Di fatto l’appartenenza ad un gruppo fa si che tutti i
partecipanti sviluppino regole condivise, comportamenti
accettabili e non accettabili, cooperano, condividono
esperienze.
MASSA
FOLLA
POPOLAZIONE

Numerosi studi hanno dimostrato come gli
individui possono comportarsi in modo molto
differente quando si trovano in gruppo, rispetto a
quando sono soli.
 C’è una forte influenza tra il singolo e il gruppo
e viceversa. Inevitabilmente se sono in gruppo
devo tenere conto di altre persone (i loro
bisogni, le loro idee, il loro punto di vista…); ma
anche se sono solo, il gruppo mi può far
riflettere su quello che sono io, il mio carattere,
il mio modo di fare…CHE PENSANO DI ME?
 In
un gruppo dunque si stabiliscono
soprattutto RELAZIONI tra persone, di varia
natura (amicali, d’affetto, di condivisione,
partecipazione…).
 Le relazioni costruite all’interno di un gruppo
possono portare a 2 orizzonti di lavoro:
1. Dipendenza positiva  cooperazione,
coesione, migliorare il gruppo.
2. Dipendenza negativa Competizione,
riduzione di simpatia per gli altri, prestazioni
scadenti e in casi limite, abbandono del gruppo.
Cosa è venuto a mancare…

Il senso ‘ dell’incontrarsi’ : il gruppo non è la somma di singole
persone (Marco + Luigi + Pietro + Giovanni…); ma ciascuno porta
con sé il proprio bagaglio di vita, le proprie esperienze, i propri vissuti,
pregi e difetti che si incontrano con quelli dell’altro e ne nasce
qualcosa di assolutamente nuovo.
 Metafora dei colori: Il BLU
 Per far si che un gruppo porti frutto e sia realmente fonte di crescita
personale e affettiva, bisogna riconoscere il VALORE EDUCATIVO
dello stare con l’altro. Costruire relazioni educative.
…Economia di tempi ed interessi, giuste proporzioni
tra vicinanza e distanza, tra il gusto dello stare
insieme e la capacità di non sentirsi ‘uno tra tanti’,
tra assunzione di comportamenti e valori comuni e
rispettosa accettazione delle diversità altrui…
Note di Pastorale Giovanile
« Anima
dell’educazione, come dell’intera vita,
può essere solo una speranza affidabile».
Lettera alla Diocesi di Roma di Benedetto XIV
Sentire di costruire giorno per giorno Relazioni di Speranza.
No relazioni sterili, vuote, passatempo.
«…è essenziale per la persona umana il fatto che diventa se stessa solo
dall’altro, l’IO diventa tale solo dall’incontro con il TU e dal NOI… l’IO è
creato per il dialogo, per la comunione sincronica e diacronica. E’ solo
l’incontro con il TU e il NOI che l’IO può nascere».
Discorso di Benedetto XIV all’ Assemblea CEI.
 Il DIALOGO dunque richiede una significativa presenza e la
disponibilità di tempo.
«io ti dedico il mio tempo».
«…e si mise ad insegnare loro molte cose buone…»
(Mc 6,34. 39-41)
 La prima azione di Gesù nei confronti della folla è
l’insegnamento. Potrebbe sorgere spontaneo dire perché non
abbia dato loro del mangiare, la cosa più naturale del mondo. Ma
il Signore da buon Maestro sapeva che solo con l’insegnamento si
poteva indicare la via della vita autentica.
 Quando parliamo all’altro, gli dedichiamo tempo, gli stiamo
facendo un dono  il dono della parola
E quando ascoltiamo l’altro, costruiamo le premesse
indispensabili della condivisione.
 E’ proprio la differenza e la reciprocità la vera risorsa,
per creare lo spazio fecondo per una crescita. «Io vedo
dove tu non vedi e viceversa; e insieme abbiamo
l’orizzonte».
 Una
relazione
educativa
autentica,
rifugge
l’autoritarismo che soffoca la libertà e dal troppo
permissivismo che rende insignificante la relazione. E’
importante sottolineare che ogni itinerario educativo
richiede sempre che la meta verso cui procedere sia
condivisa.
Diverso bagaglio culturale
Età
Esperienze di vita
«Se
te lo dico è perché lo so»
Ogni nota musicale deve essere ben armonizzata insieme alle
altre, per creare una melodia piacevole all’ascolto.
 Suonare la stessa nota crea Monotonia.
 Suonate tutte insieme senza criterio creano caos e stonature.
 Presupposto essenziale dello stare in gruppo, è prima
di tutto conoscere sé stessi, i propri limiti, le proprie
debolezze, il proprio carattere/atteggiamento; in
modo da arrivare preparati all’incontro con l’altro.
In una relazione la
responsabilità di
entrambi i partecipanti è
divisa al 50%
«…Farsi ultimi significa soprattutto conoscere i
meccanismi perversi che generano sofferenza.»
Don Tonino Bello
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Dinamiche di gruppo e relazione educativa