La Repubblica di Weimar Il progetto di Hitler Hitler al potere Le leggi di Norimberga L’eutanasia La politica economica La politica estera 1919: dopo il crollo della Monarchia, la Germania è una Repubblica. Prende il nome dalla città dove viene elaborata la costituzione,Weimar. Molti problemi: danni di guerra, risarcimento da pagare, perdita di Alsazia e Lorena, disoccupazione, fortissima inflazione. Nasce il partito Nazionalsocialista, che desidera uno stato forte, capace di risollevare la Germania. Con il Trattato di Versailles la Germania perse diversi territori, soprattutto il Corridoio di Danzica (ceduto alla Polonia) e l’Alsazia-Lorena (ceduta alla Francia). La Renania e la Ruhr vennero occupate per 15 anni dai vincitori e la riva destra del Reno venne smilitarizzata. La crisi economica del ’29, iniziata negli USA, investe anche la Germania. Fortissima sfiducia verso il governo della Repubblica di Weimar. Elezioni 1930: declino dei partiti moderati e crescita dei partiti estremisti, quello comunista e soprattutto quello nazionalsocialista (o nazista), che diventa il secondo partito tedesco. Hitler, capo del partito nazista, accusa la Repubblica di Weimar di debolezza (non ha saputo respingere i trattati di pace). Progetto di Hitler, già esposto nel Mein Kampf ( = la mia battaglia) nel 1924: fare della Germania uno stato forte e militarista. Idee principali: concetto di razza (superiorità dei tedeschi, di razza ariana, persecuzione di ebrei e di tutte le minoranze etniche) e teoria dello spazio vitale ( la Germania deve annettere tutti i territori dove si parla tedesco ed espandersi verso l’Europa dell’Est, abitata da popoli inferiori). 1933: dopo la vittoria del partito nazista alla elezioni del ‘32, il presidente della Repubblica Hindenburg è costretto a nominare Hilter cancelliere, cioè primo ministro. Il primo governo è di coalizione. Hitler indice nuove elezioni per ottenere la maggioranza assoluta. Per screditare gli avversari politici, i nazisti incendiano il Reichstag (Parlamento) e accusano i comunisti. Nonostante non ottenga la maggioranza assoluta, Hitler si attribuisce pieni poteri e instaura una dittatura personale. Il Reichstag in fiamme Hitler al potere Aboliti tutti i partiti tranne quello nazista. Sono soppresse libertà di stampa, di associazione e di parola. 1934: dopo la morte di Hindenburg, Hitler si nomina anche presidente e proclama la nascita del Terzo Reich (Impero). Si fa chiamare Führer, cioè guida. Le SS (= corpi di protezione personale di Hilter) e la Gestapo (= polizia segreta) instaurano un regime di terrore. Un raduno nazista Anche i giovani fanno il saluto nazista Nei lager (=campi di concentramento) finiscono tutti gli avversari politici ma anche i disabili e i malati mentali, perché lo stato nazista non tollera debolezze. 1935: Leggi di Norimberga contro gli ebrei. Sono costretti a portare la stella di Davide gialla, per distinguersi dalle altre persone. 1938: Notte dei cristalli. 7000 negozi ebrei distrutti, incendiate molte sinagoghe. Inizia la persecuzione, anche gli ebrei sono mandati nei lager. Scopo di Hitler: “soluzione finale”, cioè lo sterminio della razza ebraica. Già nel 1920 era apparso in Germania un libro intitolato “L’autorizzazione all’eliminazione delle vite non più degne di essere vissute”. Secondo gli autori, i malati incurabili e i disabili non solo erano “bocche inutili” (non producevano nulla), ma dovendo essere mantenuti sottraevano allo stato risorse economiche che sarebbe stato meglio utilizzare per persone sane. Queste idee sono portate avanti da Hitler, con la sterilizzazione forzata di chi aveva malattie genetiche, l’uccisione di bambini disabili e l’invio alle camere a gas dei malati di mente. L’arcivescovo Von Galen,strenuo oppositore del progetto di eutanasia del regime nazista. Manifesto di propaganda. Le didascalie dicono: “Senza senso è l’aspetto e il comportamento dell’idiota, invece il ragazzo tedesco sano si dedica ad azioni sensate”. Goebbles, fedelissimo di Hitler, mette tutti i mezzi di informazione al servizio della propaganda. Anche la scuola è controllata dal partito e tutti i giovani sono inquadrati nella Hitlerjugend (gioventù hitleriana). Eliminati tutti i quadri e i libri che i nazisti consideravano contrari alla dottrina della razza ariana. Molti intellettuali costretti a lasciare la Germania: Einstein, Thomas Mann (scrittore), Brecht (drammaturgo). Hitler considerava tutti i movimenti artistici più recenti, non ispirati ad idee di regolarità e ordine, come esempio di arte corrotta. A suo parere la nuova arte tedesca doveva esprimere la grandezza dello stato, per questo fece requisire dai migliaia di dipinti e sculture cubiste ed espressioniste. Organizzò poi una mostra intitolata “arte degenerata” per spiegare come quelle opere fossero contrarie alle idee naziste. Folla all’ingresso della mostra “Arte degenerata” (Monaco, 1937) Lotta alla disoccupazione: lavori pubblici e impulso all’industria bellica. Riarmo iniziato clandestinamente, perché il Trattato di Versailles impediva alla Germania di produrre armi per alcuni anni. Diminuisce drasticamente la disoccupazione e ai lavoratori, per controbilanciare la rigida disciplina imposta dal regime, vengono concesse case popolari e attività ricreative: impressione di diffuso benessere e aumento del consenso verso Hitler. La Germania, entrata nella Società delle Nazioni nel ‘26, ne esce nel 1933. Hitler reintroduce la leva obbligatoria, ma Francia e Inghilterra, che sottovalutano il nazismo, non intervengono. Alcuni pensano che una Germania forte possa essere un argine contro la Russia sovietica. Progressiva espansione della Germania: - 1936: occupazione militare della Renania, smilitarizzata dal Trattato di Versailles - 1938: Annessione dell’Austria (Anschluss), già governato da un partito nazista - 1939: invasione dei Sudeti, una regione ricca di industrie assegnata dopo la guerra alla Cecoslovacchia, ma abitata anche da tedeschi.