Bisogni Educativi Speciali
10 aprile 2014
Relatore : Maria Patrizia Bettini
USR per la Toscana
3… 2… 1… BES
Susseguirsi di atti ministeriali
Direttiva del 27 Dicembre 2012, firmata dal MINISTRO
Profumo dal titolo:
«Strumenti d'intervento per alunni con bisogni
educativi speciali e organizzazione territoriale per
l'inclusione scolastica.»
Susseguirsi di atti ministeriali
• Circolare n. 8 del 6 marzo 2013
o Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi
speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica”. Indicazioni operative
• Nota 1551 del 27 giugno 2013
o Oggetto: Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva
27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013
A carattere Nazionale
Correnti di pensiero
Gerarchia delle fonti
• Saper distinguere il valore di una norma giuridica è
basilare e sostanziale
• Principio della Gerarchia: le fonti giuridiche sono
poste all’interno di una scala gerarchica;
• Principio della concorrenza (separazione) delle
competenze: principio che prevede la separazione
di competenze fra fonti primarie
Costituzione e leggi costituzionali
Fonti giuridiche primarie
Statali e regionali
Leggi formali, decreti legge, decreti legislativi, leggi regionali
Fonti giuridiche secondarie
Regolamenti
Direttive ministeriali, circolari, note
Gerarchia delle fonti
1. La circolare è atto interno all’amministrazione (essa
non ha valore normativo) finalizzato a regolare il
comportamento dei suoi uffici;
2. Le direttive e le circolari prevedono un vincolo
laddove tra gli organi dell’amministrazione sussiste
un rapporto gerarchico;
Gerarchia delle fonti
1. Processo di entificazione delle istituzioni scolastiche
dall’art. 21 della legge n. 59 del 1997 ha allentato il
vincolo gerarchico del MIUR rispetto alle
autonomie scolastiche:
o
o
o
Ampliamento dell’autonomia amministrativa delle
istituzioni;
Attribuzione della personalità giuridica;
Conferimento della qualifica dirigenziale ai capi d’Istituto
Gerarchia delle fonti
Quali istanze
Normativa Primaria
• Costituzione – art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale che, limitidando di
fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana
(…)
Normativa Primaria
• Costituzione – art. 117 – legislazione esclusiva dello
Stato
Comma 2, lett. n: «norme generali dell’istruzione»
Comma 2, lett. M: «determinazione dei livelli essenziali
delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali
che devono essere garantiti su tutto il territorio
nazionale»
Normativa Primaria
• A seguito della legge delega n. 59/1997 è stato
emanato il Regolamento recante norme in materia
di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi
dell'art.21
Art. 4 (Autonomia didattica)
1. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della
libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema,
a norma dell'articolo 8 concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi
formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita
educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità,
promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al
raggiungimento del successo formativo.
2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i
tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività
nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli
alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di
flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro:
Normativa Primaria
• La Legge 30 marzo 2003, n. 53, la cosiddetta "riforma
Moratti" avvia un inter che pone come elemento
cardine la centralità dello studente ed il passaggio
dai programmi uguali per tutti alla scuola dei percorsi
personalizzati. La norma richiama la responsabilità
progettuale ed educativa della scuola, dei genitori e
del territorio nel definire i piani formativi che devono
essere rispettosi delle caratteristiche individuali.
Normativa Primaria
• La Legge 30 marzo 2003, n. 53 disegna la scuola
quale un servizio istituzionale che deve individuare ciò
che è bene per ciascuno dentro i confini di ciò che è
ritenuto bene per l’intera società nazionale e la cui
determinazione è affidata dalla Costituzione allo
Stato e alle intese che esso stabilisce con le Regioni
Normativa Primaria
• Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 “Legge-quadro
per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate”;
• Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in
materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico”;
• Legge n. 62 del 10 marzo 2000 “Norme per la parità
scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e
all’istruzione”;
• Legge n. 68 del 12 marzo 1999 “Norme per il diritto
al lavoro dei disabili”
Normativa Primaria
• Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 “Legge-quadro
per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate”;
• Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in
materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico”;
• Legge n. 62 del 10 marzo 2000 “Norme per la parità
scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e
all’istruzione”;
• Legge n. 68 del 12 marzo 1999 “Norme per il diritto
al lavoro dei disabili”
Scuole paritarie
• Art. 3 «Le scuole paritarie, svolgendo un servizio
pubblico, accolgono chiunque, accettandone il
progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi
gli alunni e gli studenti con handicap.»
• Art. 4 «La parità è riconosciuta alle scuole non
statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei
seguenti requisiti, si impegnano espressamente a
date attuazione a quanto previsto dai commi 2 e 3:
l’applicazione delle norme vigenti in materia di
inserimento di studenti con handicap o in
condizioni di svantaggio;»
Allora?
Cosa è successo nelle
scuole…
Come riconoscere un alunno
BES?
Come “certificare” l’alunno è BES?
PDP e PAI
Strumenti molto utili
• Allineato a livello di terminologia al panorama
internazionale (Special Education Needs – Bisogni
Educativi Speciali);
• Ha fornito elementi di rinforzo al PATTO DI
CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
OCSE:
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico
• Rileva e compara i differenti sistemi scolatici del
panorama internazionale;
• La categoria BES acquisiscono significati e valenze
diverse a seconda dei Paesi (ad es. i «talentuosi» non
sono sempre compresi);
• Per permettere un confronto è stata acquisita la
definizione di BES presente nell’ISCED 97, International
Standard Classification of Education – Classificazione
internazionale standard dell’educazione
OCSE:
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico
• definizione di BES presente nell’ISCED 97 :
• si parla di BES allorché si attivano risorse aggiuntive
(pubbliche e/o private) destinate a sostenere le
scuole nell’aiutare alcuni alunni con difficoltà ad
accedere al programma educativo.
• Le risorse messe a disposizione non devono essere per
forza finanziarie, possono essere anche materiali
(supporti specifici, ausili, etc.) o di personale (docente
di sostegno, educatore, etc.).
OCSE:
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico
 3 macrocategorie:
 Alunni svantaggiati
 hanno un background socioeconomico problematico o semplicemente
differente sotto l’aspetto linguistico e/o culturale da quello delle classi di
accoglienza (ad esempio i bambini stranieri)
 Alunni con difficoltà
 presentano problemi emotivi e comportamentali o disturbi specifici
dell’apprendimento (DSA). I problemi principali nascono dall’interazione fra lo
studente ed il contesto educativo.
 Alunni disabili
 hanno difficoltà educative causate da basi organiche
Piramide BES
• La piramide è stratificata.
• La normativa valida per i livelli più bassi è applicabile
a tutti i livelli sovrastanti.
• Più alto è il livello e più specifico è il bisogno e
maggiore è l’entità delle risorse impiegate in termini
di fondi aggiuntivi, materiali, strumenti e personale.
Non solo, all’ aumento del livello piramidale
corrisponde una maggiore flessibilità e adattamento
della normativa in ordine agli obblighi scolastici
(frequenza, esami, verifica) e all’offerta formativa
Corresponsabilità Educativa
Diritto – dovere all’istruzione - d.lgs 76/2005
SUCCESSO FORMATIVO
DIRITTO
DOVERE
Evoluzione
Nessun diritto
Classi Speciali
ICF e BES
BES E ICF
QUALE INCARICO ISTITUZIONALE HA LA SCUOLA
IN ITALIA
1 – garantire il SUCCESSO FORMATIVO;
2 – RIDURRE (annullare?) la DISPERSIONE SCOLASTICA
CON CHI ADEMPIE LA SCUOLA
ALL’INCARICO?
COME ADEMPIE LA
SCUOLA ALL’INCARICO?
• Percorsi individualizzati e personalizzati
DOVE ADEMPIE LA
SCUOLA ALL’INCARICO?
TUTTI INSIEME
 Promuovere, proteggere e
garantire il pieno ed
uguale godimento di tutti
i diritti umani e di tutte le
libertà fondamentali da
parte delle persone con
disabilità, e promuovere il
rispetto per la loro
intrinseca dignità.
«Convenzione ONU per i
diritti delle persone con
disabilità»
Condividere il percorso
•
•
•
•
•
•
Punti di partenza;
Finalità;
Obiettivi;
Strategie;
Metodi di verifica;
Modalità di comunicazione e confronto
Osservare i Bisogni Educativi Speciali
• Non è facile…
Osservare i BES da più ruoli
• Ancora più
difficile… ma
necessario per
condividere
l’obiettivo
OMS
Italia
ICF - International Classification of
Functioning, disability and Health
• Cos’è l’ICF?
• è una classificazione della salute e domini correlati
con la salute. Poiché il funzionamento e la disabilità di
un individuo avviene in un contesto, ICF include
anche un elenco di fattori ambientali.
ICF - International Classification of
Functioning, disability and Health
• Cos’è l’ICF?
• CF è stato ufficialmente approvato da tutti i 191 Stati
membri dell'OMS nel Fifty-quarta Assemblea
mondiale della sanità il 22 maggio 2001
(RisoluzioneWHA 54.21 ) come standard
internazionale per descrivere e misurare la salute e la
disabilità
ICF nell’OMS-FIC
• ICF è parte della FAMIGLIA DELLE CLASSIFICAZIONI
INTERNAZIONALI (OMS-FIC) prodotte dall’OMS;
• Lo scopo della famiglia delle classificazioni
internazionali (OMS-FIC) è quello di promuovere
un’adeguata selezioni delle classificazioni da
omologare per la raccolta, l’analisi e
l’interpretazione dei dati all’interno delle
popolazioni (in periodi diversi o
contemporaneamente), non solo, anche la
raccolta di dati coerenti a livello nazionale;
ICF nell’OMS-FIC
• Esiste un protocollo per coloro che desiderano
presentare una classificazione da inserire nella
famiglia;
• L’OMS_FIC è composto da:
o Classificazioni di riferimento: categorie principali sui
parametri di base della salute. Queste classificazioni sono
state predisposte dall’OMS ed approvate dagli organici
direttivi per l’uso internazionale;
o Classificazioni derivate: si basano sulle classificazioni di
riferimento
OMS – Classificazioni di riferimento
• Classificazione internazionale delle Malattie
(ICD);
• Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della
Salute (ICF)
• Classificazione Internazionale di Salute
Interventi (ICHI)
ICF
• L’ICF integra i principali modelli di disabilità
(modello medico e modello sociale) come una
sintesi bio-psico-socaile.
• Riconosce i fattori ambientali nella creazione della
disabilità, nonché il ruolo delle condizioni di salute.
• FUNZIONAMENTO E DISABILITÀ sono termini ombrello
che indicano il positivo ed il negativo della
condizione di salute, dal punto di vista biologico,
individuale e sociale
ICF
• In questa classificazione non vi è una distinzione
implicita o esplicita tra diverse condizioni di salute;
• La disabilità non si differenzia per l’eziologia, non si
può dedurre la partecipazione alla vita quotidiana
dalla diagnosi medica;
• L’ICF è eziologia neutrale
ICF
• Spostando l’attenzione dalla patologia alla
funzionalità, pone tutte le condizioni di salute su un
piano di parità consentendo un paragone, in
termini di paragone, tramite un quadro comune
OMS: Salute e malattia
• SALUTE: uno stato di completo benessere fisico,
mentale e sociale e non semplicemente come
assenza di malattia ed infermità
• Malattie, disturbi, lesioni o stati correlati sono
descritti in un’altra classificazione di riferimento:
ICD-10
ICD e ICF
• ICF e ICD sono:
o due classificazioni complementari;
o Entrambe sono parte della famiglia delle
classificazioni di riferimento;
o ICf concettualizza il funzionamento e la disabilità
in un contesto di salute;
o ICD in quanto classificazione internazionale delle
malattie fornisce un quadro eziologico
ICF può essere utilizzato in vari settori:
• Lavoro;
• Educazione;
• Economia;
• Politica e legislazione per lo sviluppo;
• Sicurezza sociale;
• Assicurazione.
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF è utile in contesti
educativi?
• L’ICF è utile in contesti
educativi
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF è utile in contesti educativi PERCHÈ?
• ICF pone l’attenzione sul funzionamento,
concentrandosi sull’apprendimento e sullo sviluppo.
• ICF utilizzato in contesti scolastici fornisce un
linguaggio comune per il coordinamento dei servizi
forniti da ambito educativo, sociale e sanitario;
• Favorisce la continuità fra la fase di entrata in
formazione, durante le fasi di transizione fra livelli di
istruzione o in fasi successive di lavoro e/o
occupazione
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF è utile a colmare le
informazioni diagnostiche
ed educative?
• Sì. Per essere rilevante per
l’educazione, l’informazione
sui problemi, deficit o
menomazioni dovrebbe
essere inteso nel contesto di
partecipazione all’istruzione
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può essere
utilizzato per la
valutazione in materia
di istruzione?
• ICF concettualizza
l’educazione nel
contesto della salute,
non nel contesto di
competenza, MA…
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• … nella valutazione è importante integrare
entrambe le prospettive per fornire un quadro
completo del funzionamento di un bambino in un
ambiente educativo specifico.
• Non è possibile, con i bambini, concentrarsi solo
sulla conoscenza della materia (test).
• Non è chiaro, infatti, in quale misura le difficoltà di
apprendimento potrebbero essere causa di una
condizione di salute, di svantaggio sociale o di
insegnamento inadeguto
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può essere usato
per capire la
partecipazione
all’istruzione?
• La partecipazione in
ICF è definita come la
“partecipazione alla
vita in situazione”
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• La partecipazione nel contesto dell’educazione è
essere in attività nei compiti e nelle routine tipiche
dell’istruzione;
• L’istruzione è una delle principali aree di vita in ICF e
gli studenti devono essere in grado di sviluppare i
propri talenti e le proprie potenzialità, sia in caso di
disabilità che non.
• La partecipazione nel contesto educazione è
anche dare voce ai genitori dei bambini rispetto
alla loro educazione;
• La partecipazione è anche dare voce ai bambini
che devono diventare protagonisti del loro
percorso di formazione
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può essere usato per
determinare l’ammissibilità
in contesti educativi?
• La convenzione sui diritti
umani richiede di garantire
l’accesso e la
partecipazione all’istruzione
da parte di tutti gli studenti.
L’ICF può aiutare a definire
gli adattamenti utili a
promuovere
l’apprendimento e lo
sviluppo (anche a carico
dello STATO)
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può essere utilizzato
per la definizione degli
obiettivi dell’istruzione?
• ICF può fornire una base per
la definizione degli obiettivi
attraverso l’integrazione
delle informazioni valutate
da fonti diverse,
impostazioni e prospettive. È
importante considerare
l’ambiente in cui insegnanti
e studenti sono coinvolti in
diretta interazione.
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• Il processo riunisce diverse osservazioni, i risultati dei
test, relazioni e altre valutazioni;
• È importante nella progettazione saper bilanciare e
differenziare le diverse dimensioni dell’obiettivo,
considerando l’impatto ambientale
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può essere utilizzato
per valutare i risultati degli
studenti?
• ICF può essere utilizzato per
strutturare la valutazione
dell’efficacia e l’efficienza
degli interventi effettuata
nel contesto
dell’educazione.
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• La partecipazione è un costrutto centrale in
ICF, ed è il “concetto confine” tra la salute
ed istruzione. Essa può essere intesa sia
come processo (coinvolgimento in una
situazione di vita) e un risultato
(performance) di istruzione.
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• L’ICF può facilitare la
cooperazione e
l’integrazione di prospettive
diverse?
• Quando si tratta di
formazione degli studenti ci
sono diverse parti
interessate con prospettive
diverse e potenzialmente
priorità diverse. ICF può
sostenere lo sviluppo di
strumenti e procedure che
facilitano la comunicazione
e coordinamento fra diversi
settori ed impostazioni
Manuale pratico – cap. sistemi di istruzione
• Il modello bio-psico-sociale dell’ICF prevede
punti di ingresso per i diversi punti di vista,
interessi e competenze dei professionisti, i
responsabili politici, i genitori… con ICF può
essere sviluppato un comune linguaggio e
procedure decisionali standardizzate che
assicurano ed implementano il
coinvolgimento di tutte le parti.
• Gli stessi studenti diventano partner nei
processi di valutazione e pianificazione
Gerarchia delle Fonti
• http://www.reteclassificazioni.it
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BES (Bettini USR) - Centro Risorse Ausili