Parlare in pubblico
Proprietà intellettuale di Fondazione Sodalitas. Ne è vietato l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione senza autorizzazione scritta.
Parlare a più persone
Fornire alcune modalità
per la conduzione di una
comunicazione a più persone
e suggerimenti
comportamentali per il relatore
Questa parte della “comunicazione”
mi riguarda?
Quando mi sarà chiesto di fare ciò?
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Uno che la sapeva lunga ...
Rem tene,
verba sequentur
Marco Porcio Catone
(Padroneggia la materia,
e le parole verranno da sé) …
MA: non è tutto...
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“prima”, “durante”, “dopo”
Preparazione della presentazione:
 avere chiaro che cosa si vuole
che l’uditorio ricordi
 studiare e sviluppare il tema
 conoscere le slide e la loro sequenza
 verificare i tempi di esposizione
 far tesoro di esperienze precedenti
Attenzione alla cura della persona
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“prima”, “durante”, “dopo”
Prima di iniziare:
respirare (ciò evita di dover parlare “in apnea”)
 guardare negli occhi “tutto” l’uditorio

(vi rivolgete a “ciascuno”, e non a una massa)

attendere qualche secondo
(per farvi “annusare”)
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“prima”, “durante”, “dopo”

Salutare
(evitare di dire “salve”, che non è carne né pesce)
 Presentarsi (chi siete)

NO scuse, NO giustificazioni (es.: scusate
il mio inglese, mi hanno invitato all'ultimo
momento, ho avuto poco tempo per prepararmi)
 Dire perchè si è lì (motivare l'ascolto:
obiettivi dell’intervento)
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“prima”, “durante”, “dopo”
1.Dire che cosa verrà detto (introduzione)
2.Dirlo (svolgimento)
3.Dire cosa è stato detto (conclusione)
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“prima”, “durante”, “dopo”
Per non perdere il filo, e non perdere
l'uditorio:
 Aggregare (raggruppare per classi)
 Strutturare (gerarchia dei concetti)
 Sottolineare (usare comunicazione
verbale e non)

Attenzione al feed-back (se si vede
disattenzione cambiare tono o tacere,
sollecitare un cenno di assenso)
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“prima”, “durante”, “dopo”
Da evitare:
 Dilungarsi oltre il tempo assegnato
 Ignorare l'uditorio
 Volgere le spalle all'uditorio
 Attraversare la luce del proiettore
 Guardare soffitto e/o pareti
 Camminare su e giù come un
maratoneta o rimanere impalati
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“prima”, “durante”, “dopo”

Ricordare che cosa è stato detto
(riassumere i concetti principali)


Concludere, se non arrivano
domande entro pochi secondi
Ringraziare per l'ascolto
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“prima”, “durante”, “dopo”

Autovalutarsi
– “se chiedessi ai partecipanti come
sui vari punti mi hanno percepito
che cosa risponderebbero?“

Raccogliere il parere di uditori
– che cosa ricordano?
– che cosa “hanno portato via”?

Metabolizzare l'esperienza
per un miglioramento continuo
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Gestione domande / obiezioni
• Capire significato e motivo della domanda/obiezione.
Eventualmente fare domande di chiarimento
• Attendere un attimo prima di rispondere.
Significa: è una domanda seria, merita una riflessione
• Se la risposta è facile o la si conosce bene, darla
subito.
Senza far fare la figura dello stupido all’interlocutore
• Se la cosa è seria e non si conosce la risposta, dire,
per esempio:
“E’ un aspetto interessante di approfondimento, posso
risponderle dopo?” (ma ricordarsi di rispondere!)
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Gestione domande “pretestuose”
Hanno per scopo:
• Mettere in difficoltà il relatore
• Mettersi in evidenza rispetto al pubblico
Esempi di come rispondere:
• Ascoltare con calma fino in fondo ed attendere
qualche secondo prima di rispondere
• Non cedere alla rissa
• “….è un punto di vista particolare, se vuole ne
discutiamo dopo…..ci sono altri punti di
vista?.....
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Sintesi
Prepararsi prima
(contenuto, tempi, atteggiamenti);
motivare l'ascolto;
mantenere il contatto con tutto l'uditorio;
evidenziare i punti chiave;
sintesi riassuntiva;
capitalizzare l’esperienza.
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