IL PCS Marisa Parmigiani 1 16012010 Contenuti • PREMESSE – La cassetta degli attrezzi • PER UNA DEFINIZIONE TEORICA – I marchi di processo – Gli Standard di processo – I marchi di prodotto • PER UNA DEFINIZIONE ISTITUZIONALE – IL PCS – IL PCS nelle politiche UE – IL PCS nelle politiche italiane • IN PRATICA 2 16012010 PREMESSE 3 16012010 La cassetta degli attrezzi Strategie Stumenti Missione, Visione, Valori Eco-efficienza Codici Etici e Codici di condotta Accountability: Bilancio sociale, bilancio ambientale, bilancio di sostenibilità Stakeholder engagement Reporting Formazione CSR ai manager Finanza Etica Community Marketing DIREZIONE AZIENDALE Azioni/Comportamenti Donazioni e sponsorship Gestione della diversità Formazione continua Coinvolgimento nella comunità (CECILE) Eco-management Sistemi di gestione Ambientali: ISO 14000, EMAS Sociali: SA8000, AA1000, OHS18000 Partnership ( LA21, New social Partnership, sviluppo dell’imprenditoria, formazione..) Cause related marketing (CRM) 4 16012010 PER UNA DEFINIZIONE TEORICA 5 16012010 Il marchio di processo La certificazione di processo analizza e certifica la costanza delle procedure che vengono impiegate, l’impegno dimostrato nel definirle e nel controllarle. • L’Obiettivo della certificazione è di garantire ai clienti un comportamento coerente con quanto espresso nella politica e il più possibile costante. • Le Modalità del processo di certificazione: verificare la conformità del sistema documentale e delle procedure in atto rispetto all’oggetto in corso di certificazione. • Gli Enti certificanti: società di certificazione allo scopo accreditata dall’ente preposto (SINCERT, SAI,...). • Fasi principali dell’iter: 1. Richiesta di certificazione 2. Prevalutazione del sito 3. Pre-audit: verifica documentale 4. Audit su campo 5. Certificazione e piano delle verifiche periodiche. Se l’impresa risulta avere delle non-conformità vengono definite le azioni correttive da intraprendere di cui ne viene verificata la messa in atto dopo tre mesi. 6. Mantenimento: la certificazione è valida tre anni. E’ prevista la sospensione temporanea e la successiva revoca. 6 16012010 Standard di processo Sociali: • SA8000 • Le linee guida ISO 26000 • E&S Ambientali: •ISO 14000 •EMAS 7 16012010 SA8000 • SA8000 è uno standard internazionale di certificazione del rispetto dei diritti dei lavoratori ispirato alle convenzioni ILO, International Labour Organisation. • L’adesione prevede il rispetto, da parte dell’azienda, di requisiti che afferiscono ai seguenti campi: – – – – – – – – • lavoro minorile lavoro coatto norme per la salute e la sicurezza libertà di contrattazione e associazione pratiche disciplinari discriminazione stipendio orario di lavoro La certificazione di conformità ai requisiti viene rilasciata da parte terza, accredita dal SAI (Social Accountability International). 8 16012010 ISO 26000 Linee Guida basate su 7 principi • Responsabilità: l'organizzazione deve assumersi la responsabilità del suo impatto sulla • • • • • • società e sullo sviluppo. Deve accettare eventuali controlli e ha il dovere di risponderne Trasparenza: l'organizzazione deve essere trasparente in tutte le sue decisioni ed attività, in particolare in relazione alla sua natura, ai suoi obiettivi, ai risultati in termini di responsabilità sociale e alla provenienza delle sue risorse finanziarie Etica: l'organizzazione deve comportarsi sempre in modo onesto, equo e integro moralmente. In questo atteggiamento deve essere compreso il rispetto per persone, ambiente, animali e il rispetto delle esigenze di tutti coloro che in qualche modo sono coinvolti nella attività dell'azienda Rispetto degli stakeholders: l'organizzazione deve identificare tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti nell'attività d'impresa e avere particolare attenzione per le loro necessità Rispetto della legge: l'organizzazione deve accettare che il rispetto del ruolo della legge è obbligatorio e accettare che nessun individuo o ente è al di sopra di esso Rispetto degli standard di comportamento internazionali: conseguentemente, l'organizzazione dovrà aderire ai principi stabiliti a livello internazionale, e rispettarli il più possibile nel caso in cui operino in nazioni con una legislazione che entri in conflitto con queste norme Rispetto dei diritti umani: l'organizzazione deve riconoscere l'importanza e l'universalità di questi diritti ed evitare di trarre vantaggio da situazioni in cui tali diritti non siano rispettati. 9 16012010 Linee Guida CSR- ISO 26000 Le aree d’intervento: • Come individuare gli ambiti di RSI e coinvolgere gli stakeholder: – – – – – – – • La Governance dell’organizzazione I Diritti umani Le pratiche di lavoro L’ambiente Le pratiche corrette di gestione Il rapporto con i consumatori Il coinvolgimento della comunità e lo sviluppo Come integrare la RSI nell’organizzazione: – – – – – – – La relazione tra le caratteristiche di un’organizzazione e la RSI Comprensione della RSI dell’organizzazione Pratiche d’integrazione della RSI Comunicazione della RSI Incremento della credibilità delle pratiche di RSI Revisione e miglioramento Iniziative volontarie 10 16012010 Equo & Solidale • Il Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica. Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori. • 1. Migliorare le condizioni di vita dei produttori aumentandone l'accesso al mercato, rafforzando le organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore ed assicurando continuità nelle relazioni commerciali. 2. Promuovere opportunità di sviluppo per produttori svantaggiati, specialmente gruppi di donne e popolazioni indigene e proteggere i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo. 3. Divulgare informazioni sui meccanismi economici di sfruttamento, tramite la vendita di prodotti, favorendo e stimolando nei consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico dominante e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo. 4. Organizzare rapporti commerciali e di lavoro senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana, aumentando la consapevolezza dei consumatori sugli effetti negativi che il commercio internazionale ha sui produttori, in maniera tale che possano esercitare il proprio potere di acquisto in maniera positiva. 5. Proteggere i diritti umani promuovendo giustizia sociale, sostenibilità ambientale, sicurezza economica. 6. Favorire la creazione di opportunità di lavoro a condizioni giuste tanto nei Paesi economicamente svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati. 7. Favorire l'incontro fra consumatori critici e produttori dei Paesi economicamente meno sviluppati. 8. Sostenere l'autosviluppo economico e sociale. 9. Stimolare le istituzioni nazionali ed internazionali a compiere scelte economiche e commerciali a difesa dei piccoli produttori, della stabilità economica e della tutela ambientale, effettuando campagne di informazione e pressione affinché cambino le regole e la pratica del commercio internazionale convenzionale. 11 10. Promuovere un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali 16012010 Equo & Solidale • Il marchio è il mezzo d'identificazione d'un prodotto equo solidale • I prodotti contraddistinti dal marchio infatti sono controllati in tutto il processo: dal produttore, all'importatore a chi li vende nella piccola, media e grande distribuzione. • L’attività di certificazione, secondo i criteri di indipendenza e terzietà stabiliti dalla norma ISO 65 (= UNI EN 45011), dei produttori del sud del mondo , esportatori e importatori, è svolta da una società indipendente. Questa unità di Certificazione si occupa del ricevimento delle domande di certificazione, dell’attività di ispezione e della successiva valutazione degli operatori controllati. • Il controllo e la certificazione interessa i produttori ed esportatori locali (piccoli e grandi), gli importatori e successivamente gli utilizzatori del marchio 12 16012010 ISO 14000 • • • • Lo standard ISO 14000 si inquadra all’interno del più vasto panorama delle norme ISO (International Organization for Standardization) e ne ricalca pertanto i medesimi tratti fondamentali. È costituito da una serie di norme internazionali che “forniscono a tutte le organizzazioni (di qualsiasi tipo e dimensione) i fondamenti di un sistema efficace di gestione ambientale (SGA), che integrati con le altre esigenze di gestione, aiutino le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi ambientali ed economici". Il percorso per giungere alla certificazione prevede un’analisi ambientale iniziale con cui l’organizzazione valuta la sua posizione rispetto ai requisiti previsti dalla norma. Degli audit ambientali interni, per il controllo delle procedure messe in atto e la verifica dei risultati ottenuti da parte della direzione. La certificazione è rilasciata da un terza parte indipendente, che successivamente assume un ruolo di sorveglianza rispetto al processo di miglioramento continuo ai fini del mantenimento dei requisiti. 13 16012010 EMAS • • • • EMAS, Eco-Management and Audit Scheme, è un sistema comunitario di ecogestione e audit, al quale le organizzazioni possono aderire volontariamente. Nato nel 1995 in riferimento al settore manifatturiero, oggi è applicabile ad ogni tipo di attività. Coerente ed integrato con lo standard ISO 14000, l’adesione al quale è prerequisito per ottenere la certificazione EMAS. È uno strumento di valutazione e gestione dell'impatto ambientale dell’organizzazione. Prevede l’adozione di una politica ambientale, un’analisi ambientale iniziale, cui fa seguito un programma d’azione e una dichiarazione ambientale, in cui vengono descritte le caratteristiche dell’attività dell’organizzazione, gli effetti che ha sull’ambiente e la politica ambientale adottata. Se la dichiarazione, sottoposta a validazione da parte di verificatori accreditati, viene ritenuta idonea, l’organizzazione ottiene la registrazione nel registro europeo dei siti conformi al regolamento CEE e di conseguenza il diritto ad avvalersi del logo EMAS nella proprie comunicazioni. 14 16012010 Il marchio di prodotto La certificazione di prodotto si distingue in: • marchi di qualità: riconoscono al prodotto certe caratteristiche organolettiche, applicando sull’intero processo il disciplinare che di solito mette in correlazione il prodotto con l’area di produzione: come il DOP (se tutto il processo produttivo avviene in un’unica area geografica delimitata), il IGP (se ci si limita a valutare una sola fase del processo) o il DOC (se all’area geografica sono associati metodi tradizionali di qualità). La definizione delle caratteristiche del marchio e la nomina dell’Ente di certificazione sono di competenza della Associazione di categoria, posto che l’Ente sia parte terza indipendente con capacità tecniche accreditato dal Sincert (Sistema Nazionale per l'Accreditamento degli Organismi di Certificazione). I marchi, che si basano sul DL 2081/92 dell’Unione Europea, sono riconosciuti in tutta Europa. • marchi caratteristici di vendita sono garanzia che il bene messo in commercio sia il prodotto di un processo definito a priori e monitorato in corso, è previsto l’intervento dell’ente terzo sia sulle caratteristiche del luogo di produzione, che sulle procedure, che sul prodotto stesso. 15 16012010 I marchio caratteristici: ambientali 1/4 • Le etichette ambientali, detti anche marchi ecologici, che vengono applicate su un prodotto o su un servizio, forniscono informazioni sulle prestazioni ambientali complessive o riferite solo a particolari aspetti specifici dei prodotti in questione • Tali etichette servono alle imprese che le applicano sui propri prodotti per evidenziarne le migliori prestazioni rispetto a prodotti concorrenti che ne sono sprovvisti. • I sistemi di etichettatura si suddividono in obbligatori e volontari. • Sono definite obbligatorie quei tipi di etichette che vincolano produttori, utilizzatori e distributori ad attenersi alle prescrizioni legislative e vengono applicati, principalmente, su prodotti quali: sostanze tossiche e pericolose, elettrodomestici, prodotti alimentari, imballaggi, elettricità da fonti rinnovabili ecc... 16 16012010 I marchio caratteristici: ambientali 2/4 I sistemi di etichettatura volontari sono definiti dalle norme UNI EN ISO 14020 in cui se ne distinguono tre tipi: Etichette Ambientali di Tipo I (ISO 14024) • E' un'etichetta del tipo B2C (Business to Consumer) in quanto indirizzata all'utilizzatore finale; queste etichette sono basate su un sistema che considera diversi criteri in modo da poter considerare l'intero ciclo di vita di un prodotto. • Per ottenere questo tipo di etichetta è necessaria la certificazione di un ente terzo e indipendente che certifica l'applicazione dei criteri previsti dalla norma, diversi a seconda della categoria a cui appartiene il prodotto, i quali fissano valori soglia da rispettare. • Tali etichette hanno lo scopo di dare indicazione ai consumatori finali delle migliori prestazioni ambientali di un prodotto facente parte di una particolare categoria. • Un esempio molto diffuso di Etichetta di Tipo I, in quanto adottato dall'Unione Europea dal 1992, è l'Ecolabel il cui marchio è rappresentato da una margherita. 17 16012010 I marchio caratteristici: ambientali 3/4 Etichette Ambientali di Tipo II (ISO 14021) • • • • • • Le etichette di Tipo II sono delle auto-dichiarazioni ambientali che possono essere sia B2C, ovvero destinate ai consumatori finali, che B2B, ovvero destinate ad altre figure all'interno della filiera produttiva Queste auto-dichiarazioni fornite dai produttori, riguardano le caratteristiche ecologiche del prodotto e devono essere accurate, verificabili e non ingannevoli, utilizzando metodologie verificate e provate su basi scientifiche, che consentano di ottenere risultati attendibili e riproducibili; In genere, si riferiscono a un singolo aspetto del ciclo di vita dei materiali., pur prevedendo l'analisi dell'intero ciclo di vita (LCA) del prodotto, in modo da verificare che il miglioramento di un dato aspetto ambientale non sia avvenuto a discapito di un altro. Gli aspetti che possono essere presi in considerazione sono, per esempio: la percentuale di materiale riciclato contenuto nel prodotto, la biodegradabilità del prodotto, l'assenza di sostanze tossiche o dannose per l'ambiente ecc... Dal momento che queste etichette si basano su auto-dichiarazioni, non è prevista la certificazione da parte di un organismo indipendente, ma solo il rispetto delle modalità di diffusione e dei requisiti relativi ai contenuti dell'informazione. Un esempio di etichetta di Tipo II è il marchio adottato per i materiali riciclabili, che può indicare che il prodotto è fatto di materiale riciclato (se è riportato anche un valore percentuale all'interno del simbolo) oppure che il prodotto può essere riciclato. 18 16012010 I marchio caratteristici: ambientali 4/4 Etichette Ambientali di Tipo III (ISO 14025) • Etichette di Tipo III sono le cosiddette "Dichiarazioni Ambientali di Prodotto" (EPD) che riportano le informazioni relative a un prodotto sulla base di parametri prestabiliti • E' un etichetta del tipo B2B perché fornisce indicazioni sui prodotti e i servizi lungo la filiera produttiva e consiste in una scheda di prodotto relativa ai potenziali impatti ambientali riferiti all'intero ciclo di vita. • Un organismo accreditato e indipendente verifica e convalida la metodologia applicata per l'analisi (in accordo con la norma ISO 14040) e garantisce, inoltre, la veridicità delle informazioni contenute nello studio del ciclo di vita e nella dichiarazione ambientale di prodotto. • L'aspetto fondamentale di queste informazioni sta nel fatto che devono essere confrontabili con quelle di altre EPD. 19 16012010 PER UNA DEFINIZIONE ISTITUZIONALE 20 16012010 PCS in Europa • Nel 2008 la CE ha definito il Piano di Azione Europeo su produzione e consumo sostenibili e politica industriale sostenibile – “Lo sviluppo sostenibile intende migliorare continuamente la qualità della vita e del benessere per le generazioni presenti e future2” – “I problemi che dobbiamo affrontare sono direttamente collegati al nostro modo di vivere. Le modalità di produzione e di consumo contribuiscono al riscaldamento globale, all'inquinamento, al consumo dei materiali e allo sfruttamento intensivo delle risorse” 21 16012010 PCS IN EUROPA L’obiettivo principale del Piano d'azione è migliorare la resa energetica e ambientale dei prodotti e promuoverne l'accettazione da parte dei consumatori. 2 direttrici d’azione: 1. MIGLIORARE IL CONTESTO POLITICO TROPPO SEGMENTATO PER FAVORIRE CONSUMI PIÙ INTELLIGENTI E PRODOTTI MIGLIORI 2. SNELLIRE LA PRODUZIONE 22 16012010 PCS IN EUROPA Approccio proposto: ciclo di vita 23 16012010 PCS IN ITALIA Dal documento del Gruppo di lavoro nazionale “Consumo sostenibile”, Firenze 2008 • • • • • • • • • • Pensare e lavorare in termini di ciclo di vita (Life Cycle Thinking) per “disaccoppiare” crescita economica e degrado ambientale ed accrescere la produttività di materiali ed energia Privilegiare e sviluppare ottica ed interventi preventivi Coordinare le politiche di PCS con quelle per la “responsabilità Sociale d’Impresa (RSI)” Integrare le politiche di PCS con le politiche di livello più generale ed integrare l’ecoinnovazione di processo e di prodotto nei processi di innovazione più generali Sviluppare strategie di mercato per sfruttarne i meccanismi e correggerne i “fallimenti”, in primo luogo con l’obiettivo di “internalizzare” i costi ambientali Sviluppare ed abbinare strumenti normativi/regolativi e strumenti volontari per stimolare e diffondere i processi di ecoinnovazione Coinvolgere i diversi stakeholders e promuovere comportamenti informati, consapevoli e solidali Focalizzare gli interventi rispetto ai settori di intervento e alle priorità ambientali in modo da aumentarne efficacia ed efficienza Definire e sviluppare indicatori e strumenti di analisi e valutazione per la elaborazione ed il monitoraggio delle politiche Sviluppare gli strumenti tecnici necessari a supportare l’attuazione delle politiche di PCS in tutte le fasi del ciclo e rispetto ai diversi soggetti 24 16012010 24 IN PRATICA 25 16012010 I marchi Marchio “margherita” logo europeo dei prodotti ecolabel: • sono prodotti che rispettano i disciplinari europei e quindi garantiscono un ridotto impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita; Questi prodotti • sono stati progettati per avere un ridotto impatto ambientale unito a prestazioni elevate, paragonabili ai principali prodotti del mercato. Logo “albero” Prodotti FSC : • La certificazione attesta che i criteri definiti dal FSC per la gestione forestale sostenibile sono rispettati: il 70% della carta provenga da una quota di carta certificata secondo i criteri FSC e la restante da “foreste a buona gestione o da altre risorse controllate” 26 16012010 I marchi • Logo Dolphin-safe: sotto il controllo di un ente internazionale – Earth Island Institute - ha l’obiettivo di promuovere politiche di pesca del tonno ecologicamente e socialmente sostenibili • Logo Friend of the sea: è l’estensione del progetto Dolphinsafe ed ha l’obiettivo di promuovere a tutto il pescato le politiche di pesca ecologicamente e socialmente sostenibili. COOP è l’unica azienda europea, ad aver ottenuto finora la validazione, da parte di Earth Island Institute, a partecipare a tale iniziativa 27 16012010 I marchi • Logo Bitrex: il bitrex è una sostanza dal sapore estremamente amaro; addizionata ad un detersivo lo rende di sapore tanto sgradevole che già al primo assaggio ne provoca il rigetto aiutando a prevenire gli incidenti domestici: è presente in molti detersivi marchio Coop e la presenza di questo logo sui prodotti è una sicurezza in più per i bambini, più serenità per le mamme. 28 16012010 I marchi di fantasia 29 16012010