Andiamo dentro un inceneritore
SCHEMA DI UN INCENERITORE
SMALTIMENTO?
3 tonnellate
CO2+ FUMI
300 Kg
CENERI PESANTI
1 tonnellata
RIFIUTI
30 Kg
CENERI TOSSICHE
AUMENTO DEI RIFIUTI
e della tossicità!!!!!
L’inceneritore trasforma rifiuti in
gran parte riciclabili in:
fumi, ceneri e scorie
cioè
in sostanze più inquinanti di quelle
di partenza
sprecando gran parte dell’energia
contenuta, anche quando produce
energia elettrica
INCENERIRE NON ELIMINA
LE DISCARICHE
Gli inceneritori producono una
tonnellata di ceneri residue ogni
tre tonnellate di rifiuti bruciati
Incenerire 1 kg di
rifiuti comporta:
- 7 kg di aria
- 1 kg acqua,
- La produzione di 3 kg di CO2, per
l’incremento dell’effetto serra.
Recupero energetico con diversi
sistemi di gestione dei rifiuti
MA ANCOR MEGLIO
IL RIUSO
circa 90% di
energia
recuperata
contro
il 60% del
riciclaggio
FATTORI DI RISCHIO CONNESSI
ALL’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI
Inquinamento da inceneritore
Contaminante
Stima emissione annua
inceneritore da 400 t/g (8.000
ore di funzionamento)
kg/anno
Ossido di carbonio
53.333
Polveri
10.667
Acido cloridrico
21.334
Acido fluoridrico
1.067
Anidride Solforosa
106.666
Ossidi di azoto
213.333
Sostanze organiche volatili (COT)
10.667
Metalli pesanti
533
Cadmio+Tallio
53
Mercurio
53
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
11
Diossine - TCDD equivalenti (I-TEQ)
107 mg
Cosa ci arriva e dove si deposita
Tabella 1 – Metalli, Arsenico, polveri e fibre valutate dal gruppo di Lavoro della
Monografia IARC N° 100
Emissioni del nostro inceneritore
Ossidi di Azoto del nostro inceneritore
(Medie annue)
L’impianto di preselezione
I POLI CLORO BIFENILI
L’acronimo PCB indica una serie di sostanze organiche clorurate
prodotte industrialmente in grandi quantità (oltre un milione di
tonnellate dal 1950) per differenti usi civili, industriali e bellici
I PCB sono sostanze praticamente insolubili in acqua, chimicamente
inerti, difficili da bruciare
Per queste caratteristiche sono stati utilizzati come fluidi
refrigeranti nei trasformatori di corrente, nei condensatori,
come impermeabilizzanti, come disinchiostranti nel riciclaggio
di carta stampata (giornali) e come plastificanti per dare
consistenza a materiali più flessibili come il PVC
Attraverso le discariche sono stati riversati nel suolo e di qui
nelle acque dei fiumi e negli oceani, andando a costituire un
grave problema ambientale su scala locale e globale
STRUTTURA E FORMAZIONE DEI PCB
Il benzene, pur essendo molto stabile, ad alte temperature può
scindere i legami C-H. In questo modo si producono industrialmente
difenili scaldando il benzene a 750°C in presenza di Pb come
catalizzatore
I difenili vengono fatti reagire
con Cl2 in presenza di FeCl3
(cloruro ferrico) per ottenere
difenili policlorurati.
La reazione produce una miscela
di 209 congeneri
BIOAMPLIFICAZIONE DEI PCB
Benchè il loro uso aperto sia bandito in occidente (dagli anni ‘70) il
carico ambientale dei PCB continua ad essere riciclato tra acqua,
atmosfera e suolo, entrando a far parte delle catene trofiche
I PCB hanno una spiccata
capacità di bioamplificazione:
la concentrazione di PCB
presenti nelle uova dei
gabbiani reali che vivono
nei Grandi Laghi americani
supera di 5000 volte
quella presente
nel fitoplancton
TOSSICITÀ CRONICA DEI PCB
Studi condotti su popolazioni umane particolarmente esposte
come quelle che mangiano pesce pescato nei Grandi Laghi
Americani) dimostrano effetti cronici notevoli dei PCB a
seguito di esposizione prenatale
•nascita prematura, sottopeso e circonferenza cranica ridotta
•a sette mesi correlazione tra livelli di PCB e deficit di memoria
visiva
•a quattro anni correlazione tra esposizione prenatale e deficit
di capacità verbali e mnemoniche
Inoltre i PCB sono pericolosi perché danno origine a molecole
diossinosimili: i dibenzofurani, che possono essere altamente
cancerogeni
FORMAZIONE DI FURANI DAI PCB
L’esposizione dei PCB a temperature elevate in presenza di O2
causa la produzione di strutture chiamate dibenzofurani
Questi composti presentano una struttura simile alle
dibenzodiossine (struttura planare) e ne condividono una
elevata tossicità ed ecotossicità
TOSSICITÀ DEI PCB, DIOSSINE, FURANI
In linea generale, la tossicità dei difenoli clorurati dipende dal
grado e dallo schema di clorurazione
I PCB sono tossici (cloracne) ad elevate concentrazioni, ma
presentano tossicità cronica molto insidiosa (cancro, sviluppo,
memoria ecc.)
Le diossine e i furani possono presentare forte tossicità anche a
basse concentrazioni (1 ng/Kg)
Le mono e diclorodiossine, così come le diossine completamente
clorurate sono relativamente meno tossiche. Quelle più
pericolose sono a clorurazione intermedia (3-4 Cl) in posizione
beta (TCDD)
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA
DIOSSINE
Tra le fonti di diossine vi sono le industrie cartiere,
dove si utilizza cloro per sbiancare la pasta di legno
Gli inceneritori per materiale organico (rifiuti solidi
urbani ecc.) rappresentano fonti di diossine se la
combustione avviene a temperature relativamente
basse
La contaminazione da diossine delle derrate alimentari
è significativa, così come il bioaccumulo nei tessuti
adiposi, anche dell’uomo
Questo deriva
liposolubilità
dalla
loro
persistenza
e
dalla
CIBO E DIOSSINE
La catena alimentare rappresenta il
target d’elezione per tutte le
sostanze presenti nell’ambiente,
le quali, penetrando la catena, si introducono
nell’organismo e possono essere trasferite dalla
preda al predatore.
Non a caso l’alimentazione rappresenta una delle
principali vie di esposizione dell’organismo animale
alle agli inquinanti ambientali (G. Tognoni)
Dall’inceneritore al latte materno
Bioaccumulo di diossine lungo la catena alimentare
Danni da esposizione a cocktail di inquinanti
POLVERI E PARTICOLATO FINE
Il depuratore dei fumi di AAMPS
Effetti sulla salute umana in % per ogni
incremento di 10 microgrammi/m3
di PM10 e PM2.5
Effetti
PM10*
PM10**
PM2.5***
Mortalità generica
0.6
1.3
1.3
2.1
6
Mortalità per patologie
cardiovascolari
0.9
1.4
12
Ricoveri ospedalieri
Pazienti over 65 anni
0.7
Mortalità per patologie
respiratorie
Mortalità per cancro al
polmone
*Anderson HR WHO Regional Office for Europe 2004
**MISA Meta Analisi Italiana su otto grandi città italiane
***Pope A.C., Journal American Association 2002
Pope Circulation 2004
14
Esposizione ad emissioni di
inceneritori : Rischio Relativo (RR)
RR
Effetto indagato
Carcinoma
polmonare
(mortalità)
Linfomi Non
Hodgkin
2
2.6
6.7
2.3
2
Sarcomi tessuti
molli
(incidenza)
8.8
5.6
Neoplasie infantili 2.1
(incidenza)
(small cell)
(large cell)
Fonte bibliografica
Barbone F.,
American Journal
Epidemiology 1995
Biggeri A.,
Envirom Health Perspect 1996
(Incidenza)
Floret N.,
Epidemiology 2003
(Mortalità)
A Biggeri
Epidemiol. Prevenzione 2005
(maschi)
(femmine)
Comba P.,
Occupational Enviromental
Medicine 2003
Knox E. G.,
International Journal of
Epidemiology 2000
NANOPATOLOGIE
E PARTICOLATO ULTRAFINE
• Più alta è la Temperatura di combustione più
pericoloso è il particolato che si forma in quanto più
fine
• Non esistono filtri in grado di trattenere particelle di
0.1-2 micron
• Assorbono e veicolano altri inquinanti
• Passaggio diretto dal polmone al sangue da qui a
qualunque tessuto dell’ organismo e possibilità di
innescare processi patologici
• I MODERNI inceneritori sono grandi produttori di
polveri e particelle ultrafini!
A guadagnarci sono
• Gestori dell’impianto (Cip6 – da
ora in poi Certificati Verdi)
• Imprese (possono disfarsi
anche di rifiuti pericolosi)
• Case farmaceutiche (vendono
famraci per le patologie da
ambientali)
…e qualcuno ci guadagna due volte
Credits
• Prof. Gianni Tamino, Biologia, Università di Padova (alcune
slides sono prese in prestito dalla sua presentazione per il
convegno tenutosi a Marghera il 21 gennaio di quest’anno)
• Prof. Giancarlo Ugazio, Patologia, Università di Torino,
Dipartimento di Patologia Ambientale (“Compendio di
patologia ambientale”,Ed.Minerva medica, Torino 2008)
• Dott. Celestino Panizza, medico del lavoro,ISDE,Medicina
Democratica di Brescia e Provincia
• Medicina Democratica, rivista semestrale, n.183/185.
• Libera Università Popolare Alfredo Bicchierini
Scarica

QUI - Libera università popolare "ALFREDO BICCHIERINI"