Flusso di energia e ciclo materia La Terra è un sistema chiuso In ogni sistema chiuso vale il principio di conservazione della massa, che può solo subire processi di trasformazione e/o trasferimento da un comparto all'altro. Da quando esiste sulla Terra l'intera massa di acqua degli oceani, per esempio, è evaporata, ha prodotto precipitazioni ed è ritornata nell'oceano attraverso i fiumi molte migliaia di volte (ciclo dell’acqua). E ossigeno, carbonio e azoto, attraverso specifici cicli, vengono continuamente riciclati all’interno del sistema, principalmente a opera degli organismi viventi (per esempio con l’associazione di fotosintesi e respirazione nel ciclo del carbonio: 6CO2 +6H2O(respirazione) (fotosintesi) C6H12O6 + 6O2 Il "carburante" necessario per questi costanti processi di trasporto e trasformazione di materia nei vari comparti è l'energia che la Terra riceve dal Sole. L’energia solare grazie alla fotosintesi clorofilliana delle piante viene incamerata negli zuccheri, divenendo energia chimica che, attraverso l’alimentazione, passa negli animali erbivori e da questi ai carnivori. PRIORITA’nella GESTIONE deiRIFIUTI (in base alla normativa europea e nazionale) • riduzione • riuso • riciclaggio • incenerimento con recupero di energia • discarica CICLO DEL COMPOST DURATA DEI RIFIUTI NELL’AMBIENTE Fonte: Azienda che produce CDR Schema inceneritore Recupero energetico con diversi sistemi di gestione dei rifiuti Confronto tra inceneritore e automobili Contaminante Stima emissione annua inceneritore da 400 t/g (8.000 ore di funzionamento) kg/anno Fattori di emissione di una automobile con le caratteristiche indicate per km percorso in ciclo urbano g/km Numero equivalente di automobili “annue” ovvero numero di auto circolanti con percorrenza uguale a 10.000 km/anno in ciclo urbano Ossido di carbonio 53.333 14,8200 359,9 Polveri 10.667 0,0511 (*) 20.874,8 Acido cloridrico 21.334 Non pertinente // Acido fluoridrico 1.067 Non pertinente // Anidride Solforosa 106.666 Non disponibile // Ossidi di azoto 213.333 0,5540 38.507,9 10.667 2,3659 (**) 450,9 Metalli pesanti 533 Non confrontabile (***) // Cadmio+Tallio 53 Non pertinente // Mercurio 53 Non pertinente // Idrocarburi policiclici aromatici 11 Non confrontabile // 107 mg (****) 1,5 pg/km 71.333.333 Sostanze organiche volatili (COT) TCDD equivalenti (I-TEQ) A che dose è pericolosa la diossina? • Un solo grammo di diossina rappresenta la dose annua per 4.500.000 persone ! In questo contesto si può ben comprendere il significato che rivestono i milligrammi e i grammi di diossine e furani originati ed emessi nell'ambiente da un impianto di incenerimento per R.S.U. Alteratori endocrini • Gli studi tossicologici indicano che l'esposizione a livelli bassi di diossine durante i periodi cruciali dello sviluppo può indurre danni permanenti alla salute. Finora tuttavia, erano noti solo i meccanismi d'azione anti estrogenica delle diossine, che determinano gli effetti - osservati sperimentalmente e sospettati clinicamente - sul ciclo riproduttivo femminile (in particolare, disturbi dell'ovulazione e infertilità). • Restavano però inspiegati, a livello molecolare, gli effetti a carico dell'apparato riproduttivo maschile, come il calo della fertilità, o le malformazioni. Soprattutto, restava da chiarire l'origine delle manifestazioni più fortemente associate all'esposizione a diossine, come i disturbi della funzione immunitaria, alcuni tumori. COSTI INCENERITORI • Incenerire 1 kg. di rifiuti costa molto di più delle 100 lire dichiarate negli articoli propagandistici delle lobby degli inceneritori. Dall’analisi dei dati relativi agli impianti considerati emerge un costo che va dalle 440 £/kg di Milano alle 280 £/kg circa di Schio e Padova. Emerge allora l’importanza per un impianto del Decreto del CIP per favorire la vendita dell’energia prodotta. La vendita dell’energia consente infatti a di abbassare il costo di smaltimento che a Milano diventa 142 £/Kg, a Padova 101 £/Kg, a Schio 213 £/Kg e a Venezia 249 £/Kg. Se tale vendita avvenisse però a prezzi di mercato e non al prezzo "drogato", non ci sarebbe nessuna convenienza a investire nell’incenerimento dei rifiuti, ostacolando per altro la raccolta differenziata. E’ dunque lo stato (cioè NOI) a pagare con i soldi della comunità le imprese private degli inceneritori, bloccando in questo modo vie più ragionavoli alla soluzione del problema rifiuti quali la non produzione, il riutilizzo e il recupero dei materiali superflui. Assurdi incentivi Il WWF denuncia che l'incenerimento dei rifiuti, avendo incentivi e sostegni relativi alle strategie locali di smaltimento, rischia di assorbire la stragrande maggioranza degli incentivi previsti per le fonti rinnovabili, consentendo al nostro paese di non rispettare gli impegni presi a livello europeo, continuando a danneggiare il clima. Già nel 2002 il Gestore Nazionale della Rete (GRTN) ha attribuito ai rifiuti oltre il 44% dei "certificati verdi" destinati alle fonti rinnovabili in virtù della normativa esistente, che tale decreto viene ad aggravare ulteriormente.