Università degli Studi di Pavia Anno Accademico 2014/2015 Parte Quinta La Scuola del Posizionamento Competitivo SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO SI DISTINGUE TRA: SPAZIO COMPETITIVO VANTAGGIO COMPETITIVO COMPETENZA DISTINTIVA SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO SPAZIO COMPETITIVO RAPPRESENTA L’AREA ENTRO LA QUALE L’IMPRESA TENDE A COLLOCARSI PUNTANDO A PARAMETRI NON DI EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ IN SENSO ASSOLUTO, MA …….. RISPETTO A QUELLI DEI CONCORRENTI SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO VANTAGGIO COMPETITIVO POSSIBILITA’ / CAPACITA’ DI RAGGIUNGERE POSIZIONI PIU’ AVANZATE (DI VANTAGGIO), RISPETTO AI CONCORRENTI, CAPACI DI FACILITARE LA COMPETITIVITA’ DELL’IMPRESA IL RISULTATO DELLA STRATEGIA E’ RAPPRESENTATO DALL’ENTITA’ DEL VANTAGGIO COMPETITIVO. REDDITIVITA’ MAGGIORE A QUELLA MEDIA DEI CONCORRENTI SCUOLA DEL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO PER REDDITIVITA’ > MEDIA CONCORRENTI CI VUOLE UN PROGETTO (STRATEGIA) CAPACE DI AUMENTARE IL VALORE DELL’IMPRESA, ATTRAVERSO PROCESSI DI CREAZIONE / ACCUMULAZIONE DI KNOW-HOW I VANTAGGI (OTTENIBILI DAL PROGETTO) DEVONO ESSERE SOSTENIBILI PER PRODURRE E MANTENERE UN VANTAGGIO COMPETITIVO, LA SITUAZIONE COMPETITIVA DEV’ESSERE CARATTERIZZATA DA ASIMMETRIA INFORMATIVA LA CREAZIONE DI STRATEGIE IN GRADO DI PRODURRE VANTAGGI COMPETITIVI SOSTENIBILI E’ PRODUZIONE DI ASSIMETRIE INFORMATIVE A PROPRIO FAVORE ….CHE RENDONO DIFFICILE IL REPERIMENTO DELLE RISORSE CRITICHE PER IL SUCCESSO COMPETITIVO DELL’IMPRESA, CHE IN UN DATO SPAZIO DI MERCATO HA UN SUO PRECISO POSIZIONAMENTO VANTAGGIO COMPETITIVO COMPETENZA DISTINTIVA RAPPRESENTA UNA POSIZIONE UNICA E DISTINTIVA, CHE UN’ORGANIZZAZIONE SVILUPPA NEI CONFRONTI DEI SUOI CONCORRENTI ATTRAVERSO I PROPRI MODELLI DI IMPIEGO DELLE RISORSE RAPPRESENTA UN MODELLO DI IMPIEGO DELLE RISORSE CHE L’IMPRESA UTILIZZA PER CONSEGUIRE I SUOI OBTV HOFER / SCHENDEL “ Strategy formulation. Analytical Concepts” St. Paul WEST. 1987 a. FOCALIZZAZIONE SU: SPAZIO COMPETITIVO b. RUOLO CENTRALE: SUPERARE CONCORRENTI DEFINITIVO TRAMONTO DEL BISOGNO DI OSSERVARE LE DINAMICHE INTERNE E CON ESSE LA CONCEZIONE DI POLITICA CIO’ LASCIA SPAZIO A NUOVE NOZIONI (QUAL’E’ QUELLA DI A.S.A.) E NUOVI CONCETTI (AD ES. QUELLO DI SETTORE) L’OSSERVAZIONE SI SPOSTA VERSO GLI AMBIENTI IN CUI LE IMPRESE OPERANO, PER COMPRENDERE COME ESSE SI COMPORTANO IN RELAZIONE A: QUANTO PRODUCONO QUANTO VENDONO QUANTO COMPRANO 1. IN QUESTO NUOVO APPROCCIO BISOGNA METTERE A CONFRONTO FRA LORO I COSTI DI TRANSAZIONE E QUELLI RELATIVI ALLE OPERAZIONI INTERNE 2. NON CI SI PUO’ LIMITARE A CONSIDERARE LA DIMENSIONE OTTIMA, BISOGNA ESAMINARE ANCHE LA DISTRIBUZIONE OTTIMA DELLE ATTIVITA’ TRA LE IMPRESE SPAZIO COMPETITIVO (LUOGO DI SCELTA DEL POSIZIONAMENTO MEDIANTE LA STRATEGIA) E’ TRADIZIONALMENTE IL SETTORE !! SETTORE: “INSIEME DI IMPRESE CHE PRODUCONO BENI OMOGENEI” (MASHALL) I CONSEGUENTI STUDI DI ECONOMIA INDUSTRIALE HANNO PORTATO AL PARADIGMA: STRUTTURA - CONDOTTA - PERFORMANCE STRUTTURA DEL SETTORE 1 2 CONDOTTA STRATEGICA DELL’IMPRESA 3 PERFORMANCE REALIZZATA SUL MERCATO E’ POSSIBILE RAVVISARE UNA RELAZIONE J.S. BAIN: LA RELAZIONE E’ MONO (USA) DIREZIONALE E RILEVA 1 E 2, CONDIZIONANTI 2 PER BAIN I PRINCIPALI PARAMETRI STRUTTURALI DEI SETTORI E DEI MKT SONO: a. ECONOMIE DI SCALA b. GRADO DI CONCENTRAZIONE c. GRADO DI DIFFERENZIAZIONE d. BARRIERE ALL’ENTRATA IN GENERE I PRINCIPALI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO LA PERFORMANCE SONO: 1. REDDITIVITA’ 2. PUBBLICITA’ 3. PROGRESSO TECNOLOGICO 4. SISTEMA GENERALE DI FORMAZIONE DI PREZZO E SUE VARIAZIONI DIVERSA LA POSIZIONE DEGLI ECONOMISTI EUROPEI, SECONDO I QUALI: a. LA RELAZIONE TRA LE 3 VARIABILI NON E’ PIU’ MONODIREZIONALE b. E’ BIDIREZIONALE, RELATIVAMENTE AL RAPPORTO 1-2 c. L’ORDINE DEL LEGAME TRA LE 3 VARIABILI PUO’ ESSERE ADDIRITTURA RIBALTATO: DA 1 2 3 A 3 2 1 LAWRENCE - DEYER STRUTTURA SETTORIALE / COMPORTAMENTO STRATEGICO SI POSSONO IDENTIFICARE DIVERSE AREE FORMATE DALL’INCONTGRO DI 2 VARIABILI: COMPLESSITA’ INFORMATIVA E LIVELLO DI RISORSE DALLE COMBINAZIONI DELLE 2 VARIABILI NE DERIVANO 4 DIFFERENTI COMPORTAMENTI STRATEGICI LAWRENCE - DEYER 1. ( Ci-b ; ұ R ) REATTIVO POCO INCLINE AI CAMBIAMENTI ED AGLI ORIENTAMENTI ESTERNI 2. ( Ci-a ; Ra ) PROSPETTICO FOCALIZZAZIONE SULL’INNOVAZIONE E SULLO SFRUTTAMENTO DELLE OPPORTUNITA’ DI MKT 3. ( Ci-a ; Rm ) ANALIZZATORE ADATTAMENTO CONTINUO ALLE VARIABILI AMBIENTALI 4. ( Ci-a ; Rb ) DIFENSIVO CONCENTRARSI SULL’ATTIVITA’ IN NICCHIE DI MERCATO MODELLO DI HANNAN E FREEMAN ECOLOGIA DELLE POPOLAZIONI ORGANIZZATIVE IMPRESA SPECIALISTICA ELEMENTO A TIPOLOGIA D’IMPRESA ELEMENTO B N° IMPRESE OCCUPANTI UN SETTORE (DENSITA’) (MAX LIVELLI EFFICIENZA/EFFICACIA, IN UNA SOLA STRUTTURA DI SETTORE) IMPRESA GENERALISTA (RINUNCIA AI MAX LIVELLI EF.ZA/EF.A, PER ADATTARSI A PIU’ STRUTTURE DI SETTORE) STRATEGIA “ R ” (ANTICIPAZIONE) STRATEGIA “ K ” (OBTV DI EFFICIENZA TRAMITE INVESTIMENTI DI LUNGO PERIODO) MODELLO DI HANNAN E FREEMAN COMPORTAMENTI STRATEGICI 1. SPECIALISTA “ R ”: ELEVATA SPECIALIZZAZIONE DI MKT, CON ATTACCO ANTICIPATO 2. SPECIALISTICA “ K ”: SPECIALIZZAZIONE PER ΔMAX EFFICIENZA (RICERCA DI ALTI STANDARD DI EFFICIENZA) 3. GEMERALISTA “ R ”: FLESSIBILITA’ SU PIU’ STRUTTURE (LA VARIABLITA’ NON CONSENTE SPECIALIZZAZIONE) 4. GENERALISTA “ K ”: FLESSIBILITA’ ED ANCHE EFFICIENZA (TRAMITE INVESTIMENTI DI LUNGO TERMINE)