Aspetti critici della cultura managerialista La cultura M. considerata negativa per il SS e in netto contrasto con i suoi valori centrali …..rischio di smarrimento del lavoro sociale, rischio connesso al prevalere sempre più….. di una dimensione difensiva con il predominio netto delle procedure e delle valutazioni standardizzate a discapito dell’approccio globale del SS nell’attenzione a cogliere le diverse sfaccettature del bisogno ( diffusione dell’ideologia neoliberista )…. meno Stato.. Più Mercato e Responsabilizzazione degli individui… conseguenti rischi espulsivi per chi non riesce a stare al passo…… L’enfasi sulla libertà di scelta dipinge un consumatore solitario che dispone di tempo, denaro, e informazioni sufficienti per stabilire le proprie scelte, un consumatore raro per i Servizi Sociali. Resta da chiedersi cosa succede di chi non ha questi strumenti (Crestani, 2006, p.32) Fonti :Silvia Fargion Il servizio sociale : storia , temi, dibattiti ed. laterza 1 Tensioni e sinergie possibili Rischio di legittimazione della qualità, di indicatori rilevabili ridotti ad elenchi talvolta in modo approssimativo, attraverso questionari standardizzati. In una cultura organizzativa che impoverisce il concetto di prendersi cura degli altri, deprivandolo delle componenti emotive e relazionali. Costruire ed esprimere un progetto professionale che pur fondandosi sulle pratiche individuali degli operatori sia in grado di andare oltre e di orientare il contesto in cui si opera e la visione sociale dei problemi. La contraddizione e la tensione non può essere lasciata alla gestione dei singoli: l’intera comunità professionale e chiamata sulla mission del Servizio S0ociale, sul progetto culturale che la professione propone e su come questo progetto si incontri o scontri con la logica del care management. Fonti :Silvia Fargion Il servizio sociale : storia , temi, dibattiti ed. laterza 2 Tensioni e sinergie possibili Si parla di epistemologia della parzialità che offre delle indicazioni giuste per il superamento dello scollamento che c’è “tra chi pensa e chi pensa e chi fa, tra accademici e professionisti impegnati sul campo”. Perché l’epistemologia della parzialità “riconosce la limitatezza delle diverse forme di conoscenza, compresa quella scientifica, e nello stesso tempo valorizza differenti saperi e diverse modalità di costruire il sapere. In questo quadro il sapere esperienziale diventa non un sapere di serie B, ma una conoscenza altrettanto valida rispetto a quella costruita nel mondo asettico dei laboratori. Questio tipo di posizione contiene una scelta anche politica: rappresenta un modo di offrire spazio in condizione paritetica a saperi sommersi e di potenziare e dare voce a soggetti e gruppi marginali che normalmente non hanno la possibilità di essere ascoltati. Fonti :Silvia Fargion Il servizio sociale : storia , temi, dibattiti ed. laterza 3 Tensioni e sinergie possibili Il lavoro sociale si esplica nella ricchezza di stimoli e nel “Disordine “ di un ambiente che si presta a più letture anche contraddittorie, e in cui gli esiti delle azioni non sono mai chiaramente prevedibili. In tale ottica quella dell’Assistente Sociale si classifica come la professione dell’incertezza Il compito della professione del Servizio Sociale è proprio quello di trasformare situazioni incerte in problemi fronteggiabili. L’azione guida è la riflessività. Fonti :Silvia Fargion Il servizio sociale : storia , temi, dibattiti ed. laterza 4 Tale approccio ha introdotto temi importanti che per essere efficaci devono rimanere fortemente ancorati all’identità professionale, ad esempio: la necessità di rendere conto del proprio lavoro accountability la centralità della valutazione degli interventi la riflessione teorica e la ricerca Payne identifica tre sfere che competono al SS: pianificazione degli interventi individuali “case management”,promozione della comunità e counselling individuale Fonti :Silvia Fargion Il servizio sociale : storia , temi, dibattiti ed. laterza 5