METODOLOGIA DELLA
RICERCA SOCIALE
a.a. 2012-13
Contatti: [email protected]
[email protected]
Ricevimento: Giovedì, 11.30-13
Modalità d'esame

FREQUENTANTI: prova scritta
(facoltativa) al termine del corso

NON FREQUENTANTI: esame orale
Si consiglia di consultare le slides utilizzate
durante il corso e reperibili nella pagina
web della docente, all'interno
dell'insegnamento di Metodologia della
ricerca sociale
Testi
Cipolla C. Il ciclo metodologico della
ricerca sociale Franco angeli 2003 »
Pagine/Capitoli:
 Bertolazzi A., Strizzolo N. Internet e
società. Realtà, rappresentazioni e ricerca
sociale online Franco angeli 2013

Programma da 6 CFU:
Dal testo “Il ciclo metodologico della
ricerca sociale": cap. da 1 a 7, 9
Dal testo "Internet e società": Parte II
Programma da 8 CFU:
Dal testo "Il ciclo metodologico della
ricerca sociale": cap. da 1 a 7, 9, 13, 15
Dal testo "Internet e società": Parte II
Programma
a. I paradigmi della ricerca sociale: realismo e costruttivismo
b. Le 4 fasi del ciclo metodologico della ricerca sociale: co-istituzione
dell’informazione elementare; trattamento ed elaborazione dei dati;
interpretazione dei dati; diffusione e spendibilità dei risultati
c. Il disegno di ricerca e i tipi di ricerca sociale
d. La ricerca quantitativa
- Il sondaggio e l'inchiesta campionaria
- Il campionamento: campioni probabilistici/non probabilistici
- Procedure per la costruzione del questionario: organizzazione e
modalità di
rilevazione; formulazione delle domande: i contenuti e la struttura;
- Problemi di fondo della ricerca attraverso questionario:
standardizzazione,
distorsioni cognitive e “false opinioni”
- L’analisi monovariata: le variabili (tipi e caratteristiche)
- Introduzione all’analisi bivariata e multivariata
- Indici e indicatori sociali
e. La ricerca qualitativa
- L’intervista qualitativa: tipi di intervista; analisi del materiale
empirico
-L’osservazione partecipante e la ricerca etnografica: campi di
applicazione e
sviluppi dell’osservazione; osservazione palese e dissimulata;
costruzione dei
dati; analisi della documentazione empirica
- tecniche di sociologia visuale (intervista con foto-stimolo,
produzione
soggettiva di
immagini, ricerca video-fotografica sul campo)
- Le tecniche di gruppo (focus group, gruppo Delphi, Nominal Group
Technique)
f. La ricerca sociale online
- questioni metodologiche ed etiche
- il campionamento
- la ricerca quantitativa online: web survey
- la ricerca qualitativa online: nethnography; interviste e tecniche di
gruppo
mediate dal computer
- analisi secondaria di dati online
- la ricerca online applicata: casi di studio
Per il programma da 6 CFU, restano esclusi i seguenti argomenti:
indici e indicatori sociali; tecniche di sociologia visuale; le tecniche di
gruppo (focus group, gruppo Delphi, Nominal Group Technique)
Un richiamo ad una delle affermazioni più
importanti della moderna scienza del XX
secolo…….
.
Δx ● Δp ≥ h
(Heisenberg, 1927)
Principio di indeterminazione
di Heisemberg
Egli si chiese: come possiamo determinare la posizione di un
elettrone? Guardandolo. Ma guardarlo con un potente
microscopio significa colpirlo con una particella di luce, un
fotone. Dato che la luce si comporta come una particella,
essa modificherà inevitabilmente la quantità di moto della
particella sotto osservazione. Dunque, anche solo
osservandolo lo si cambia
Nessuno strumento di ricerca
è immune da distorsione.
Questionari e interviste vanno
quindi supportate da metodi
che testino le medesime
variabili sociali ma che
abbiano debolezze
metodologiche differenti
“…Non ci sono metodi
non affetti da errori…”
Webb et al, 1966
Nessun primato di un
approccio sull’altro
Alla base resta la logica
dell’integrazione
metodologica
Per sapere è indispensabile chiedere!
Questo il convincimento che per molti
anni è stato al centro della ricerca sociale
Eppure l’esordio dei sondaggi d’opinione
non era stato proprio così entusiasmante
dal punto di vista dei risultati…
1936: Elezioni presidenziali americane
La rivista Literary Digest organizza
uno dei più massicci sondaggi preelettorali della storia. Dieci milioni
di elettori ricevono a casa un facsimile di scheda elettorale e ben due
milioni simulano il proprio voto
rispedendo la scheda elettorale alla
rivista.
Il risultato?
Il 31.esimo Presidente degli Stati Uniti
d’America sarebbe stato il repubblicano
Alf Landon, con il 59% dei voti.
Come tutti certamente sanno, il 31° Presidente
Usa non è stato Landon, ma…
Franklin D. Roosvelt
( e con il 61% dei voti, circa….)
Non sempre, insomma, basta chiedere per sapere….O
meglio a volte si chiede e si ottengono risposte “altre”
rispetto alla realtà….
“Nei fatti somministrare un questionario è
facile: le informazioni che si raccolgono
sono determinate dalle domande poste – da
come sono poste – e da ciò che esse
richiedono al rispondente. Disegnata in
modo appropriato un’intervista consente di
raccogliere fatti e opinioni ipotizzate”
Clark e Shoberg, Asking questions
and Influencing Answer, 1982
“Does
it seem possible or does it
seem impossible to you that the Nazi
extermination of the Jews never
happened?”
22% said it was possible
“Does
it seem possible to you that
the Nazi extermination of the Jews
never happened, or do you feel certain
that it happened?”
1%
said it was possible
Ma nel sondaggio d’opinione – e sul
uso/abuso che oggi se ne fa anche in
ambiti non propriamente scientifici – sta
forse quella che possiamo chiamare la
metafora della società veloce, a
riflessività nulla: il sondaggio permette
infatti di raccogliere dati velocemente –
anche con tecniche computer/telefoniche
– di sapere immediatamente “la verità”
per passare un attimo dopo ad occuparsi
di altro.
Naturalmente…con un altro sondaggio….
L’EFFETTO RICERCATORE
Quando un individuo sa di essere osservato, può
cambiare il suo comportamento.
Così, la consapevolezza che le persone hanno di far
parte di una ricerca sociale può provocare effetti
indesiderati…
Si parla di EFFETTO HAWTHORNE o
EFFETTO RICERCATORE
Cicero, Illinois, Western Electric Company,
1927-1932
Elton Mayo della Business School di
Harvard si occupa di aspetti organizzativi
aziendali assieme a Roethlisberger e
Dickson.
Fra le altre cose viene messo in luce che la
presenza stessa dei ricercatori porta
inconsapevolmente (da parte dei “oggetti” di
ricerca) ma sistematicamente ad una
distorsione dei risultati.
In altre parole, quello che va sotto il nome
di Effetto Hawthorne (dal nome del
quartiere in cui si trovava lo stabilimento
oggetto di indagine) può essere riassunto
così: si tratta di iniziali modificazioni che si
manifestano in un fenomeno o in un
comportamento per effetto della presenza
di osservatori, ma non destinate a
permanere.
Ma ci possono essere una serie innumerevole di
problemi “altri” quando si prende la decisione di
utilizzare una serie di strumenti per la raccolta delle
informazioni.
Innanzitutto la consapevolezza che lo stesso
intervistatore possa, nella somministrazione di un
questionario, influenzare le risposte. Altrimenti
perché ci sarebbero tutta quella serie di
raccomandazione sulla “standardizzazione” dei
comportamenti da parte degli intervistatori?
Da questo punto di vista
conviene certamente
considerare qualsiasi
questionario a partire dalla sua
“natura burocratica”.
Vogliamo parlare anche dell’influenza
che gioca il genere dell’intervistatore?
Al termine di una indagine longitudinale
compiuta fra il 1962 e il 1966 negli Stati Uniti
è stato rilevato come certamente “gli
intervistati tengono conto, nel fornire le
risposte, del genere dell’intervistatore,
comportandosi in modo differente a seconda
che si tratti di un maschio o di una femmina”.
Padfield e Procter, 1966
E poi ci sono tutti i problemi legati all’ambito denominato
“wording questions”
La vasta gamma di questi problemi e
quelle che sono state definite sorprese
semantiche – l’intervistato risponde ad
una domanda diversa da quella che il
ricercatore gli pone – sono un classico
degli studi connessi alla ricerca sociale.
Rugg ’41, Stouffler ’50, Payne ’51, Noelle-Neumann ’70,
Sudman e Bradburn ’73, ’74 e ’82, Clark ’77, Tusini 2004
….solo alcuni dei riferimenti bibliografici…
..ancora una serie di problemi…
Quelli legati all’uso delle scale di
misurazione degli atteggiamenti e dei valori,
con tutti i rischi connessi alla fedeltà del
dato che poi viene trattato statisticamente…
(fra gli altri Marradi 1990, Gasperoni 1996…)
Ultimo esempio di come l’intrusività possa
modificare la situazione oggetto di studio…..
Alcuni ricercatori hanno rilevato come essere
oggetto di ricerca possa addirittura far cambiare
atteggiamenti e comportamenti nel caso di studi
longitudinali….
“….far parte della ricerca può cambiare i
comportamenti stessi da parte degli intervistati..”
(Veroff et al, 1992)
.
Ricercatore
Flusso comunicativo
“oggetto” di
ricerca
La prospettiva metodologica della co-istituzione
dell’informazione elementare di una ricerca
Informazioni di natura collettiva
An. Contenuto
Fonti,
Intervista
Questionario
libera
An.
Secondarie,
Intervista
simulazione,
Visual
Semistrutturata
Tracce fisiche
Focus
Oss.
Partecipata
OB
UN
Visual
Diari
Tracce fisiche
Informazioni di natura individuale
Storie di vita
3 questioni di fondo
1. La realtà sociale esiste?
2. E’ conoscibile?
3. Come può essere conosciuta?
L’orientamento epistemologico della
ricerca sociale
Epistemologia come riflessione della scienza su se
stessa
Perchè parlare di epistemologia?
Problema: deficit di astrazione epistemologica
Conseguenze:
1. Incapacità della ricerca empirica di innovazione
“Una sociologia priva di orientamento epistemologico
osserva il proprio rapporto con il mondo esterno
attraverso il senso comune”
2. La tecnica è considerata autosufficiente ed esaurisce
la ricerca, ne costituisce il fondamento ultimo.
Come comprendere la natura degli
orientamenti epistemologici?
A partire dalle distinzioni fra
SOGGETTO/OGGETTO
OSSERVATORE/OSSERVATO
REALISMO
Come interpreta la realtà?
La realtà studiata (osservata) è oggettiva e
indipendente dallo studioso
(dall’osservatore), che deve limitarsi a
coglierne la natura intrinseca, senza
inquinarla con la propria soggettività.
REALTÀ oggettiva, esterna ed
indipendente
SCIENZA oggettiva ed estranea alla realtà
REALISMO
Come interpreta il soggetto?
1. La soggettività dell’osservatore non ha
alcuna influenza sulla realtà
2. L’agire soggettivo è subordinato
all’esperienza della realtà oggettiva
3. Il realismo non può essere eliminato: la
scienza DEVE ammettere l’esistenza di
una realtà indipendente dall’osservatore
REALISMO
PROBLEMA:
Quale ruolo per il soggetto osservatore?
Ha soltanto un ruolo di neutralità?
CONCEZIONE AMBIVALENTE:
Il soggetto deve essere “affettivamente neutrale”, non
deve interferire con l’oggettività del reale, ma gli viene
comunque attribuita la responsabilità della scoperta
scientifica.
Il realismo si colloca tra la fiducia nell’oggettività del reale
e la fiducia nella competenza tecnica del soggetto che
osserva.
COSTRUTTIVISMO
Come interpreta la realtà?
1.La realtà studiata e la scienza che la studia hanno
ugualmente un’origine SOGGETTIVA
2.La realtà è un’oggettività inafferrabile: esiste in sé
3.La possiamo cogliere soltanto attraverso la
COSTRUZIONE che ne fa il soggetto-osservatore
COSTRUTTIVISMO
Come interpreta il soggetto?
Il soggetto (osservatore) non è estraneo alla realtà, ma
facendone parte egli DETERMINA l’osservazione
2 teorie sull’osservatore
-Costruttivismo radicale: la realtà è inconoscibile quanto
l’osservatore
-Costruttivismo che ammette una teoria dell’osservatore
(costruttivismo individuale VS costruttivismo sociale)
Quali conseguenze per la RICERCA
SOCIOLOGICA EMPIRICA?
Per il REALISMO
La ricerca è orientata esclusivamente a se stessa,
perché l’astrazione realista non ammette l’astrazione dal
“dato”;
per questo si impiegano procedure di ricerca altamente
standardizzate e tecnicizzate.
Il miglioramento continuo delle procedure permette di
raggiungere UN’OGGETTIVITÀ PURA E COMPLETA
Per il REALISMO
Quale tecnica adottare?
La STATISTICA: essa “lascia parlare” l’oggetto. Una
tecnica di traduzione della realtà oggettiva ed
indipendente in un linguaggio noto.
Consente un’elaborazione dell’oggetto neutrale, priva di
connotazioni soggettive. Il ricercatore deve “trattare”
l’oggetto di studio senza influenzarlo.
Per il REALISMO
Altre tecniche
Scopo: non contaminare l’oggettività con la
soggettività
Ad esempio: tecniche qualitative sconsigliate
perché lasciano troppo spazio alla
soggettività nell’interpretazione
dell’osservatore
Per il REALISMO
Quali rischi?
Rischio nell’attività di SINTESI
Il realismo è costretto a tentare di rispecchiare una realtà
frammentata e dispersa, ma può farlo solo in modo
sintetico
Le tecniche quantitative riconducono le parti al tutto,
“l’insieme dei mattoni alla casa”
LIMITI DEL REALISMO
1. Per riprodurre il mondo, il realismo opera una sintesi;
ma la sintesi è comunque una COSTRUZIONE
2. Fa coincidere il mondo stesso alla sintesi, credendo
che anch’essa sia oggettiva
3. Per arrivare alla sintesi ricorre a procedure
standardizzate, alterando la soggettività fino a
renderla oggettiva (OSSERVATORE DESOGGETTIVIZZATO)
Quali conseguenze per la RICERCA
SOCIOLOGICA EMPIRICA?
PER IL COSTRUTTIVISMO
Dipendenza dell’osservazione dall’osservatore
Non è possibile elaborare “grandi narrazioni”; la
conoscenza della realtà è una costruzione di chi la
osserva.
Fine della normatività scientifica e del dogma della
razionalità della conoscenza
Fine del primato delle osservazioni di primo ordine;
primato dell’osservatore e delle osservazioni di
secondo ordine
PER IL COSTRUTTIVISMO
Non è più sufficiente affidarsi alle tecniche per ottenere
risultati certi
La realtà non viene negata, ma manca una
DISTINZIONE ORIENTATIVA che rende impossibile
indagare in un mondo di contingenza
TUTTO è ARBITRARIO
L’OGGETTIVITÀ NON è RAGGIUNGIBILE
Analisi di REALISMO e COSTRUTTIVISMO a
partire da tre principi metodologici
1. Quantità/Qualità
2. Induzione/Deduzione
3. Individuale/Sociale
Ciclo metodologico della ricerca
sociale


1.
2.
3.
4.
L’utilizzo di un tipo di tecnica di ricerca piuttosto
che un altro dipende dallo scopo che gli studiosi
si prefiggono.
Tuttavia, ogni ricerca sociale può essere
scomposta lungo 4 fasi, denominate CICLO
METODOLOGICO DELLA RICERCA SOCIALE:
co-istituzione dell’informazione;
trattamento dell’informazione;
interpretazione
diffusione e spendibilità
I 3 principi che regolano il ciclo metodologico



La logica integrata: il ciclo è una sequenza ordinata ed
integrata di passaggi obbligati; il processo di ricerca e le
fasi che lo costituiscono devono essere scientificamente
rigorosi; i vari passi che costituiscono la ricerca sociale
non sono elementi autonomi, ma sono in necessario
collegamento tra di loro.
L’ interdipendenza delle fasi: tutti le fasi del processo di
ricerca sono strettamente legate tra loro; le scelte o gli
errori compiuti in un passaggio si ripercuotono sul
successivo; nessun passo può essere compiuto senza
tenere conto degli altri.
L’importanza imprescindibile di ogni fase: il ciclo è una
sequenza logica e coordinata; nessuna fase può essere
saltata, pena la perdita di scientificità della ricerca.
Fase 1: co-istituzione dell’informazione elementare
Non possiamo vedere e osservare i nostri oggetti se
prima non abbiamo idee intorno ad essi.
LIVELLO OSSERVATIVO + LIVELLO TEORICO
I processi cognitivi sono un’autonoma elaborazione del
soggetto, che si confronta con altri soggetti dotati della
stessa capacità di elaborazione.
2. Perché CO-ISTITUZIONE? L’informazione nasce dalla
collaborazione tra soggetto che guarda (ricercatore) e
oggetto che è guardato (singolo attore, gruppo sociale,
fenomeno sociale…), oltre che dalla mediazione fra
l’osservazione e il quadro teorico attraverso il quale
l’osservatore interpreta il mondo.
3. Perché INFORMAZIONE ELEMENTARE? La nostra
percezione non ci rimanda un dato certo, ma
un’informazione che deve essere interpretata.
1.
Fase 1: co-istituzione dell’informazione
elementare: i passaggi




Analisi delle teorie precedenti
Elaborazione di un quadro teorico
sull’oggetto di studio
Formulazione di ipotesi necessarie per
individuare quali informazioni elementari
sono da rilevare.
Scelta dello strumento di rilevazione più
adatto al fenomeno da studiare (tenendo
conto anche delle fasi successive
dell’indagine).
Fase 1 co-istituzione dell’informazione elementare: gli
strumenti di rilevazioneMetodi statistici
Tipo di informazione elementare: numerica
Strumenti: questionario, griglia di rilevazione
Vantaggi:
- strumenti sintetici e semplificati, che fanno ottenere
informazioni in modo standardizzato su campioni anche molto
ampi;
- Economia di tempo e di denaro;
Svantaggi:
- Meno informazioni su più persone;
- Fotografano una situazione ad un tempo definito;
- Si concentrano su ciò che è manifesto ed esplicito.
Fase 1 co-istituzione dell’informazione
elementare: gli strumenti di rilevazione
Metodi empatici
Tipo di informazione elementare: orale, letteraria o iconica
(visiva e osservativa)
Strumenti:
intervista (colloquio con un soggetto sulla base di una griglia di
argomenti)
storia di vita (racconto della propria esistenze: orale o scritta;
integrale o topica)
osservazione partecipante (presenza del ricercatore
nell’ambiente sociale studiato)
sociologia visuale (usa l’immagine come strumento di
conoscenza: videoregistrazione dell’intreazione; produzione
soggettiva di immagini; intervista con foto-stimolo)
Fase 1 co-istituzione dell’informazione
elementare: gli strumenti di rilevazione
Vantaggi:
- Informazioni più accurate su numero limitato di
soggetti
- I soggetti sono colti nella loro interezza: rilievo al
vissuto soggettivo
Svantaggi:
- Numero ridotto di casi studiati
- Risultati non generalizzabili oltre i confini storicogeografici della ricerca
- Maggiore impegno di tempo
Fase 2: Trattamento ed elaborazione dei dati



Una volta co-istituita, l’informazione deve venire
elaborata.
Il trattamento serve “a far dire più di quello che
appare” alle nostre informazioni.
Le informazioni elementari raccolte devono
essere trasformate in elementi leggibili, ordinati,
sintetici e comparabili.
Fase 2: Trattamento ed elaborazione dei dati
Elaborazioni statistiche
Tipo di informazione elementare: cifre o etichette
numeriche
Passaggi:
-I dati raccolti devono essere ricondotti ad una griglia di
elaborazione, dove ogni domanda o caratteristica rilevata
corrisponde ad una VARIABILE.
- costruzione di una MATRICE DATI gestita su supporto
informatico attraverso programmi di applicazioni statistiche
(SPSS)
-Analisi interna delle variabili (monovariata, bivariata, a tre
variabili, …)
Fase 2: Trattamento ed elaborazione dei dati
Elaborazioni empatiche
Tipo di informazione elementare: materiale verbale (orale o
testuale); fotografie o videoregistrazioni
Tipo di elaborazione: ANALISI TESTUALE E DEL
CONTENUTO; ANALISI DELLA GESTUALITà E DELLA
PROSSEMICA; CARTOGRAFIA POSIZIONALE
Elemento comune: EMPATIA
Capacità di “mettersi nei panni dell’altro” per cogliere il suo
vissuto soggettivo
Fase 3: L’interpretazione delle informazioni
elaborate
È strettamente legata alla capacità del ricercatore di individuare
le caratteristiche e le tendenze del fenomeno sociale studiato
attraverso la sintesi ottenuta dalle informazioni elementari
Interpretare significa andare oltre l’evidenza dei dati, dotare di
senso elementi tra loro disgiunti
L’inferenza adduttiva cerca di integrare:
 deduzione (derivazione di conseguenze particolari da asserti
generali):
 induzione (generalizzazione di fatti empirici in asserti
impersonali)
 La fase dell’interpretazione coincide con il confronto tra le
acquisizioni della ricerca e le ipotesi e i motivi che hanno dato
il via allo studio
Fase 4: La spendibilità e/o diffusione dei dati
3 funzioni
- controllo intersoggettivo: è la fase in cui i risultati vengono
diffusi affinché a chiunque sia possibile ripercorrere gli
step che li hanno prodotti
- Incremento conoscitivo: apporto alla conoscenza astratto
o non immediatamente traducibile in prassi
- spendibilità operativa: è la fase in cui si cerca di
applicare i risultati all’ambito della ricerca. La spendibilità
dell’informazione implica il passaggio dalla
comunicazione all’azione.
Tipi di ricerca sociale
Le ricerche operative
RICERCA VALUTAZIONE
Non c’è scoperta di nuove conoscenze
SCOPO: valutare l’implementazione di
specifici interventi sociali
Efficacia: capacità di raggiungere un obiettivo
Efficienza: capacità di raggiungere un
obiettivo minimizzando i costi di risorse
finanziarie e umane
RICERCA AZIONE
Scopo: analisi dei movimenti collettivi
Il ricercatore entra nel gruppo, ne diventa
parte, e rende trasparenti agli altri membri
le proprie convinzioni e i propri fini
Massima intrusività del ricercatore
RICERCA INTERVENTO
Nasce in ambito aziendale (anni 70, grandi
industrie)
scopo: trovare una soluzione ad un
problema organizzativo
Creare un MUTAMENTO ORGANIZZATIVO
affinchè ci sia un miglior coordinamento
tra le parti interne dell’azienda
Critiche: non giunge a generalizzazioni; i
risultati non sono applicabili in altri ambiti
RICERCA PROGETTO
Concezione di origine costruttivista (la conoscenza
non rispecchia la realtà, ma la costruisce)
Si basa sulla SIMULAZIONE SPERIMENTALE (si
passa dalla spiegazione causale “se…allora”,
alla simulazione “come se…”)
Scopo: cerca di adattare uno strumento ad un
certo ambiente attraverso una progettazione
dello strumento stesso che deve raggiungere lo
scopo prestabilito
RICERCA SOCIO-TERAPEUTICA
Scopo: intervenire su soggetti che mostrano
una forma di disagio al fine di stimolare
un’analisi del proprio vissuto sociopersonale
Strumenti: colloqui in profondità
costruzione di “tipi ideali”
elaborazione di un intervento
terapeutico
Gli altri tipi di ricerca sociale
RICERCA FENOMENOLOGICA
Scopo: comprendere l’INTENZIONALITÀ del
soggetto; penetrare il senso soggettivo che
l’oggetto di studio attribuisce agli eventi
Principio metodologico: EPOCHÈ, sospensione di
ogni credenza su ciò che ci circonda, per
cogliere l’oggetto di studio nella sua essenza.
No ad astrazioni o tipizzazioni. Soltanto attraverso
l’EMPATIA si arriva alla conoscenza, che è
conseguenza delle nostre osservazioni
empiriche
Strumenti: osservazione partecipante, colloquio in
profondità, tecniche di sociologia visuale
RICERCA A FONDAMENTO BIOGRAFICO
Descrive il rapporto che esiste fra i soggetti e il
loro contesto storico-sociale di appartenenza
Soggetto come protagonista, medium della società
in cui vive. Tuttavia, non è mero prodotto sociale
o culturale.
Scopo: ricostruire il percorso “storico-personale”,
studiare le influenze della società sul soggetto e
le progettualità del soggetto che trascendono i
condizionamenti sociali
Strumenti: lettere, autobiografie, diari, interviste
RICERCA A BASE CONTESTUALE
DEFINITA E LIMITATA
Scopo: descrivere i modelli culturali, le
strutture socio-economiche e le relazioni
sociali che caratterizzano un contesto
(località o organizzazione)
strumenti: osservazione partecipante ed
etnografica, direttamente sul campo
d’indagine, che deve essere DELIMITATO
RICERCA DEL CONTENUTO
COMUNICATIVO
Scopo: analisi dei messaggi nel campo delle
comunicazioni di massa
Tre modalità:
Analisi del contenuto quantitativa
Analisi del discorso
Analisi del contenuto come “inchiesta”
(questionario + scheda di registrazione)
RICERCA PER COMPARAZIONE
Scopo: Pone a confronto gli stati di due
oggetti di studio su una proprietà. Deve
avvenire tra due oggetti “comparabili”
Sincronica/diacronica
Istituzionale/funzionale
RICERCA PER SONDAGGIO /
INCHIESTA CAMPIONARIA
È un modo di rilevare informazioni attraverso:
Il porre domande
Agli stessi individui oggetto della ricerca
Appartenenti ad un campione
rappresentativo
Mediante una procedura standardizzata di
interrogazione
Allo scopo di studiare le relazioni esistenti
tra le variabili
Che cos’è un sondaggio?
Un’indagine puramente esplorativa, finalizzata ad
accertare l’esistenza e la consistenza di un
fenomeno
Non va in profondità, è più che altro descrittivo.
Rispetto alla elaborazione dei dati, presenta
soltanto distribuzioni di frequenza.
In genere, è composto da poche domande e dura
pochi minuti
Che cos’è un’inchiesta campionaria?
Si basa su un’ampia problematica teorica.
Vuole descrivere un fenomeno in profondità.
In genere, consiste in una lunga ed
articolata serie di domande.
Le elaborazioni dei dati sono più complesse
(correlazioni fra variabili, analisi
multivariata, ecc.)
RICERCA PER SONDAGGIO /SURVEY/
INCHIESTA CAMPIONARIA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Formulazione delle ipotesi
Campionamento della popolazione
Somministrazione questionario
Elaborazione statistica dei dati
Confronto fra interpretazione dei dati e
ipotesi di partenza
Diffusione delle informazioni scientifiche
ottenute
Difficoltà nella costruzione di un
questionario:
1. Scelta degli argomenti specifici (Che
cosa chiedere agli intervistati?)
2. Elementi soggettivi nella situazione
d’intervista (condizioni psicologiche,
motivazionali, socio-culturali…
dell’intervistato e dell’intervistatore)
Dimensioni problematiche del questionario:
1.
Dimensione informativa e dimensione
relazionale:
l’interazione tra intervistatore ed intervistato
non è una situazione di “stimolo
risposta”, ma una RELAZIONE SOCIALE
2. Dimensione cognitiva:
È l’insieme dei problemi che lo stimolo
fornito dall’intervistatore provoca
nell’intervistato (es. comprensione della
domanda e processo di selezione della
risposta)
3. Dimensione comunicativa
La comunicazione non si esaurisce con
l’atto linguistico, ma implica che un
soggetto comunichi qualcosa ad un altro
individuo e che egli comprenda ciò che
viene detto.
Necessità di tenere in considerazione le
condizioni emozionali, psicologiche e il
contesto socio-culturale dell’intervistato
Problema cruciale:
La rappresentatività e il
campionamento
Critiche
1. La soggettività degli intervistati non può
essere colta fino in fondo
2. Manca di dinamicità (immagine
sincronica della realtà)
3. Ontologia meccanicistica: proiezione di
proprietà del campione sull’universo di
riferimento
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I paradigmi della ricerca sociale e il ciclo metodologico