La mia regione, la Calabria, è, dal punto di vista
gastronomico, molto ricca di prodotti tipici, tra i quali il
peperoncino è sicuramente uno tra i più noti ed
apprezzati in Italia e all’estero, dove è usato in mille
specialità gastronomiche e piatti tradizionali.
Io ho apprezzato molto le caratteristiche e gli usi che di
questo prodotto si fanno, giacché ho trascorso una
giornata a Diamante, dove si svolge annualmente il
festival del peperoncino.
Davvero uno spettacolo esaltante: peperoncini di ogni
tipo, di ogni forma e di ogni colore. Molti erano rossi,
altri arancione, gialli e verdi; allungati, ovali, rotondi ed
anche con forme strane come dei piccoli fiori.
Mi è stato detto quante proprietà benefiche ha questo
prodotto sulla salute dell’uomo : favorisce la
circolazione sanguigna, previene l’infarto,
l’arteriosclerosi e limita l’eccesso di colesterolo nel
sangue.
Ho visto che alcuni peperoncini, dopo
essere stati essiccati al sole, sono stati
tritati finemente e utilizzati per insaporire
alcune pietanze che mi hanno fatto
assaggiare. Ho gustato dei prodotti davvero
molto originali, naturalmente a base di
peperoncino,come le marmellate,il liquore,
la cioccolata piccante e la ‘nduja, regina
incontrastata del piccante. Diffusissima è la
cosiddetta “bomba calabrese”, un barattolo
di peperoncini piccanti sott’olio, che può
essere usato sui legumi, sulle carni ed
anche come condimento sulla pasta. Ho
visto anche che sono stati preparati dei
maccheroni mescolando con la farina la
polvere di peperoncino, che ha fatto
assumere alla pasta un colore rossastro.
E ancora, mi hanno fatto assaggiare uno
dei prodotti più antichi, tipici della
tradizione gastronomica calabrese: la
soppressata.
Questo prodotto, le cui origini risalgono alla Magna
Grecia, è protetto dal marchio DOP. Una signora,
responsabile dello stand in cui erano esposti in bella
vista salumi di varie forme,colori e dimensioni, ha
spiegato ai visitatori le modalità di lavorazione e di
consumazione di questo squisito prodotto calabrese
che contiene pure,tra gli altri ingredienti, il già citato
peperoncino. Le parti magre del maiale vengono
tagliate a pezzetti a mano, salate, pepate, mescolate e
insaccate in budelli larghi e corti con un piccolo
imbuto di legno. La quantità di sale e di peperoncino
variano nelle diverse aree della Calabria. Una volta
insaccati e legati con lo spago, i salami vengono
bucati in più parti con un ago, affinché fuoriesca l’aria
e vengono pressati in ceste di vimini con dei grossi
pesi per tre o quattro giorni.
La maturazione avviene in un ambiente ventilato e
riscaldato dove la “ soppressata” rimane appesa con
delle canne per 40 giorni.
Per la conservazione si utilizzano recipienti di creta nei
quali la soppressata viene tenuta sottolio d’oliva o
nello strutto del maiale.
In questa manifestazione ho assistito a delle
sfide tra mangiatori di peperoncino e ho
proposto a mio padre di parteciparvi, ma si è
rifiutato nonostante sia un buongustaio di
questo prodotto. Mio padre, infatti, pur amando il
cibo piccante, ha avuto un po’ di timore ad
assaggiare quei peperoncini che erano davvero
invitanti, ma il loro gusto era troppo forte per lui,
perciò ha pensato di non riuscire a resistervi.
Anch’io ho avuto la stessa paura e ho
rinunciato alla gara. Invece, coloro che si erano
iscritti , hanno provato con tranquillità il prodotto
e,anche se i loro occhi lacrimavano, non hanno
battuto ciglio. Il vincitore è stato un signore
calabrese, di Cosenza, che ha vinto una coppa
su cui era inciso un grosso peperoncino.
E’ stato un giorno in cui il mio stomaco ha
provato di tutto: ho gustato piacevolmente dei
crostini su cui era spalmata una sardella
piccantissima, preparata con del pesce
bianchetto, finocchio selvatico e una poltiglia di
peperoncino.
Ho scoperto che questa manifestazione ha uno scopo
ben preciso: quello di diffondere la cultura del piccante
in Italia e nel mondo e per questo è nata l’Accademia
Nazionale del Peperoncino che ha la sua sede a
Diamante.
A conclusione di questa bellissima giornata, dopo aver
assaporato ogni tipo di specialità, abbiamo gustato un
fresco gelato … naturalmente al
peperoncino
La cialda un po’ piccante e il cioccolato e pistacchio,
gusti da me scelti, mi hanno fatto pizzicare la lingua per
un bel po’.
All’inizio ho sentito un gusto un po’ strano, però dopo mi
ci sono abituato. La cialda al suo interno aveva dei
puntini rossi che erano sicuramente piccoli pezzi di
pepe. Devo ammettere che ho trovato più gradevole il
gusto del cioccolato; il pistacchio, invece, mi è piaciuto
di meno, comunque mi auguro di riassaporare presto un
gelato così insolito e buono.
Questa esperienza mi ha fatto conoscere di persona dei
prodotti che si trovano nella mia regione, le loro
caratteristiche e l’uso che ne viene fatto. Io mi sento
orgoglioso di questo, soprattutto perché i nostri prodotti
tipici sono amati non solo in Calabria, ma anche in tutta
Italia e all’estero.
Sergio Panzera
Classe III sez A
Circa un anno fa, una mia compagna mi parlò di
una sagra del bergamotto nei pressi di Saline. Io
ero molto eccitata perché speravo di conoscere
meglio quest’agrume di cui avevo sentito parlare
come un prodotto tipico della Calabria. Pregai i
miei genitori di accompagnarmi ed anche loro
furono entusiasti di partecipare alla
manifestazione. Circa 2 giorni dopo andammo in
un agriturismo nei pressi di Saline e da lì ,
seguendo un percorso lungo e tortuoso,
giungemmo ad un’estesa coltivazione di
bergamotto. Il profumo era fortissimo, ma tutti
apprezzammo questo particolare effluvio.
Ad
essere meravigliati non eravamo solo noi, ma
anche tutte le altre persone che ci stavano accanto.
Sembrava di entrare in un nuovo mondo di odori ,
ed uscirne e ritornare alla sporca aria di città,
sarebbe stato sicuramente un trauma per tutti.
Mappa dell'area
di produzione
Del bergamotto
Ad un certo punto arrivò di fretta una ragazza
molto giovane dai capelli chiari che indossava
una maglietta molto originale con la scritta:
“Sagra del Bergamotto”, e con un disegno del
frutto e della bottiglietta di essenza . Ci
comunicò che lei sarebbe stata la nostra guida
e che avrebbe cercato di farci conoscere a
fondo la storia, le origini e tutto quello che c’era
da sapere sul bergamotto. Incominciò a parlare
spiegandoci che il bergamotto è un prodotto
DOP, tipico della nostra provincia, che è un
agrume classificato come Citrus Bergamia
Risso, appartenente alla famiglia delle Rutacee,
sottofamiglia Mesperidee, genere Citrus. Il
frutto ha una forma sferica con peso medio
intorno ai 200 gr, e il colore, a maturazione, è il
giallo.
Ho appreso molte altre notizie interessanti
come il suo Habitat più idoneo, che è costituito
dalla sottile striscia di terra, lunga poco più di
cento chilometri, tra Villa San Giovanni e
Monasterace, compresa tra le propaggini
estreme dell'Aspromonte e i mari Jonio e
Tirreno, in provincia di Reggio Calabria. Poi ad
un certo punto la guida ci fece fare un gioco
abbastanza divertente: una serie di domande a
turno per verificare se avevamo capito bene
quello che aveva spiegato. Il vincitore avrebbe
ricevuto in regalo un bergamotto da un bel
colore giallo intenso. Io vinsi insieme ad un altro
signore, poiché le informazioni che la guida ci
aveva dato, erano state così interessanti, che
avevo ascoltato con estrema attenzione per
tutto il tempo
La signorina, dopo il gioco, ci spiegò molte altre cose
interessanti, per esempio l’utilizzo del bergamotto: la
sua essenza è indispensabile nell'industria profumiera
internazionale ed oltre ad essere utilizzata nella vasta
gamma d’acqua da toilette, profumi, deodoranti,
chypres, fougeres, lozioni antiforfora, saponi ad alto
potere disinfettante, prodotti antisolari, sali da bagno,
dentifrici, è impiegata nell' industria farmaceutica per il
suo potere antisettico e antibatterico nella sepsi
chirurgica, odontoiatria, oftalmologia, ginecologia,
dermatologia, tanto da essere inserita nelle
farmacopee di diversi paesi. La spiegazione della
guida è stata molto interessante, poiché ha fatto capire
a tutti, grandi e piccini, tutto quello che c’era da sapere
su questo nostro prodotto tipico e ci ha fatto
comprendere molte altre cose sulla cultura della
Calabria.
La sagra inoltre è stata bellissima. C’era di
tutto e di più. C’erano molte bancarelle
dove vendevano degli oggetti fatti con la
buccia odorosa del bergamotto, quali fiori
e tabacchiere, dolci e liquori, caramelle e
profumi a base di essenza di bergamotto .
Io non resistetti alla tentazione e comperai
un profumo. Era buonissimo. Aveva un
odore indescrivibile, un misto di
freschezza e purezza. C’erano molte altre
bancarelle dove vendevano lozioni,
dentifrici e shampoo al bergamotto. Anche
lì fui tentata di comperare qualcosa,
perché già da lontano si sentiva l’ottimo
profumo, ma questa volta decisi di lasciar
stare.Credo che quella giornata sia stata
molto bella, sia dal punto di vista culturale
sia perché abbiamo avuto la possibilità di
trascorrere del tempo all’aria aperta, tra i
profumi caratteristici della nostra terra
Susanna Adornato
Classe 3F
Macchinari per la trasformazione
del bergamotto
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Prodotti di Calabria