1 22 VIVERE IL SAPERE PEPERONCINI 3 Le piccole aziende agricole puntano sempre di più sui prodotti di nicchia per accrescere la propria competitività. La natura stessa offre un’ampia gamma di ortaggi adatti alla coltivazione aziendale e casalinga. Anche i peperoncini – ricchi di colori e di usi culinari – potrebbero ampliare l’offerta dei commercianti diretti. Attualmente i peperoncini stanno avendo grande successo tra i consumatori, perché rappresentano una novità sana, gustosa, varia e colorata nella loro alimentazione. Con il presente opuscolo “Peperoncini” la Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern intende conservare a futura memoria le foto e i testi preparati in occasione di una grande mostra allestita presso il nostro istituto. Ci auguriamo che questo opuscolo risvegli l’interesse dei produttori e dei consumatori verso questo versatile ortaggio. Assessore Provinciale all‘agricoltura Hans Berger Direttrice Juliane Gasser Pellegrini Le scuole professionali agricole e di economia domestica si sono poste come obiettivo la diffusione delle informazioni specifiche del settore agroalimentare e la loro facile fruizione da parte di studenti, commercianti diretti e consumatori. Per raggiungere tale obiettivo, ogni anno pubblichiamo un opuscolo dedicato a un prodotto agricolo diverso. Quest’anno è stato scelto il “peperoncino”. Ringrazio la Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern e i suoi collaboratori per l’alta qualità del lavoro svolto e auguro a tutti una buona lettura. Piccolissimo, grande, dolce, spietatamente piccante, rugoso, liscio, poco appariscente, vistoso, coloratissimo, scuro: servono tutti questi aggettivi per descrivere l’immensa varietà dei peperoncini. Il naturalista svedese Carl von Linné ha detto: “Solo la singolarità e la varietà della natura riescono a stupirci veramente”. È con queste parole, così vere e pertinenti al tema delle seguenti pagine, che auguro a tutti voi di divertirvi a leggere questo opuscolo, a preparare le gustose ricette qui suggerite e, perché no, a coltivare la vostra pianta di peperoncini. Direttore di ripartizione Dott. Stefan Walder Agronoma Dott.ssa Maria Sigmund 5 IN RICORDO DI MARTIN FRICK Nell’ottobre 2006 il dott. Martin Frick, insegnante di orticoltura presso la Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern, ha presentato e documentato nei minimi particolari una mostra con oltre 150 tipi diversi di peperoni. La mostra è stata allestita nella scuola stessa. Il dott. Martin Frick desiderava raccogliere il suo ricco materiale fotografico ed informativo in un opuscolo sulle piante di peperone. Purtroppo non ne ha avuto il tempo. Egli è deceduto il 29 dicembre 2006. Il presente opuscolo deve le sue origini alle foto e ai testi raccolti dal dott. Frick. La Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern dedica questo opuscolo a Martin, stimato collega e insegnante. MOSTRA 2006 7 INDICE 09 TERMINOLOGIA 11 LA STORIA DI CHILINO IL PEPERONCINO 17 IL REGNO DEI PEPERONCINI 19 UN PO’ DI BOTANICA 21 COLTIVAZIONE E CURA 25 VALORI NUTRIZIONALI 27 MOLTO PICCANTE O POCO PICCANTE? 29 LA SCALA DI PICCANTEZZA 33 COME SPEGNERE IL BRUCIORE 34 QUALCHE SAGGIO CONSIGLIO 37 UTILIZZO 41 CONSERVAZIONE 43 EFFETTI E PROPRIETÀ 46 CHRISTIAN HOFER CONSIGLIA 48 HERBERT HINTNER CONSIGLIA 56 FONTI 58 NOTE EDITORIALI 9 TERMINOLOGIA Benché tutti i tipi di peperoni, piccanti o dolci che siano, facciano parte della stessa famiglia, il Capsicum, la lingua popolare usa due nomi diversi per distinguere le varietà piccanti da quelle dolci. Si è soliti chiamare peperoncino la varietà piccante o la versione essiccata e macinata usata come spezia (detta anche paprika), mentre la varietà dolce, mangiata cruda o cotta, viene comunemente chiamata peperone. Inoltre si sente parlare del pepe o peperoncino di cayenna, che altro non è se non una varietà di peperoncino, che deve il suo nome (improprio) al ben noto Cristoforo Colombo. A chi volesse delle informazioni più precise dal punto di vista scientifico, consigliamo la lettura della seguente definizione: Il peperone (Capsicum) è un genere di pianta della famiglia delle Solanaceae, che comprende le patate (Solanum tuberosum), i pomodori (Solanum lycopersicum) e le melanzane (Solanum melongena). In questo opuscolo parliamo sempre del genere peperone, ma usiamo il termine peperoncino per indicare le varietà piccanti e peperone per indicare quelle dolci. PEPERONI, Peperoncini o chili? 11 LA STORIA DI Chilino IL Peperoncino LA STORIA CIAO. MI CHIAMO CHILINO E SONO UN FRUTTO VERAMENTE PICCANTE. Da dove vengo? Dunque, i miei paesi di origine sono l’America centrale e meridionale. Sembra - dico così perché i nostri cari scienziati sono ancora in disaccordo – che il mio genere si sia sviluppato nella zona che va dall’odierno Brasile meridionale fino alla Bolivia e che le singole varietà si siano diffuse in America centrale trasportate dagli uccelli. Sapete come avviene questo processo di diffusione e come ci riproduciamo? Gli uccelli sono attirati dai nostri vivaci colori, ci beccano e ci spiluccano, perché gli piacciamo davvero tanto. Come? Volete sapere se dopo gli brucia il becco? No, perché madre natura è stata così saggia da dotarci di una sostanza super piccante che ci rende incommestibili solo per i mammiferi. La nostra piccantezza è proprio il nostro meccanismo di difesa contro gli ingordi mammiferi. Gli uccelli, invece, sono così cool che non si accorgono neanche del nostro sapore pungente. Poiché nel processo digestivo dei volatili il cibo non subisce l’azione dei succhi gastrici, come invece avviene negli altri animali, i semi rimangono intatti e vengono espulsi in un altro luogo (la mamma ha detto che qui non posso dire “fare la cacca”!). Le feci fungono anche da concime, così la riproduzione del mio genere è assicurata. Sul vostro balcone o nelle serre le cose vanno diversamente: voi piantate semplicemente i semi nella terra, senza aspettare che passi un uccellino, mangi il seme e poi faccia la cacca proprio lì (ups! L’ho detto … scusate). Ora vi starete sicuramente chiedendo quanti anni ha il mio genere. Uhhh, è vecchissimo. Le forme selvatiche delle mie piante venivano usate dall’uomo addirittura verso il 7.000 a. C. Erano, per così dire, i peperoni primitivi, i capostipiti del mio albero genealogico. Con ogni probabilità le prime forme coltivate risalgono al periodo compreso tra il 5.200 e il 3.400 a. C. Tutte le specie coltivate ancora oggi (Capsicum annuum, Capsicum baccatum, Capsicum chinense, Capsicum frutescens, Capsicum pubescens) sono state addomesticate dalle popolazioni autoctone ancora prima della scoperta dell’America. 13 LA STORIA DI Chilino IL Peperoncino I miei piccanti progenitori sono rimasti sconosciuti al di fuori del Sud America fino al XV secolo. L’unico genere piccante esistente fino ad allora in Europa era il pepe nero (Piper nigrum), una spezia che solo poche persone si potevano permettere, perché cresceva esclusivamente in India, da dove veniva importata. E ora arriviamo al già citato Cristoforo Colombo e alle sue avventure. Egli intendeva togliere a Venezia il monopolio del commercio del pepe e delle spezie e scoprire una nuova rotta che da Occidente portasse a Oriente. Dopo un lungo viaggio intrapreso nel 1492 attraverso il grande mare, detto anche Oceano Atlantico, avvistò la terra ferma. Poiché il nostro amico pensava di essere sbarcato in India, chiamò gli abitanti del posto “indiani”. Ma tutti voi sapete quali terre scoprì veramente, no? Questo fu quindi il suo primo errore. E subito dopo commise il secondo. D’altra parte errare è umano. Durante le sue perlustrazioni lo colpì una bacca utilizzata dagli indigeni che era estremamente piccante. Colombo e i suoi compari pensarono subito che questo frutto piccante come il fuoco fosse un parente stretto del pepe dell’India (beh, le chiacchiere esistevano anche allora), pertanto gli diedero il nome pimienta, che in spagnolo significa “pepe”. Questa piccante novità fu portata in Spagna, dove cominciarono subito a coltivare le prime piante. Grazie al colonialismo e al crescente commercio internazionale, le mie varietà si diffusero rapidamente in Africa, nel Vicino Oriente e nel Sud-est asiatico fino al Giappone, soprattutto grazie ai commercianti portoghesi. I miei progenitori divennero un ingrediente fisso della cucina locale di molti Paesi, come l’India e la Tailandia, che prima usavano come spezie piccanti anche il pepe e lo zenzero. Quanto vorrei vedere tutti questi posti e imparare tutte queste lingue! Oggi esiste anche la varietà dolce, il peperone. Ecco, questa è la mia storia. Forse vi è venuta voglia di seguire i lunghi viaggi dei miei antenati. Ed è probabile che ci incontreremo in uno di essi, mi farebbe davvero piacere! Allora, adiós! P.S.: Nel capitolo seguente scoprite subito quali sono le cinque varietà più antiche coltivate ancora oggi. 15 VIVERE IL PEPERONCINO CON TUTTI I SENSI 17 IL REGNO DEI PEPERONCINI Il Capsicum è un genere di pianta che comprende 31 specie, di cui vengono coltivate le 5 specie seguenti: Capsicum annuum È la specie più coltivata al mondo e comprende sia i peperoni, frutti di grandi dimensioni di sapore dolce, che i peperoncini, piccoli frutti allungati piccantissimi. Rappresentanti: Peperoncino di Cayenna, Italiano Dolce, Pepe roncino rosso comune. Capsicum baccatum Le piante di questa specie possono diventare molto alte (oltre i 200 cm), producono molti frutti e resistono bene alle malattie e agli sbalzi di temperatura. I frutti possono essere piccoli e arrotondati, oppure avere una forma a lanterna. Rappresentanti: Cappello del vescovo, Aji pineapple, Heart drops. Capsicum chinense I peperoncini più piccanti in assoluto appartengono a questa specie. Infatti nel 2006 la varietà Naga Jolokia è stata eletta la varietà di peperoncino più piccante al mondo. Rappresentanti: Habañero, Yellow Mushroom, Tears of Fire. UNA VARIOPINTA VARIETÀ Capsicum frutescens Nelle nostre zone è difficile coltivare le piante del Capsicum frutescens perché crescono lentamente, la fioritura e la maturazione dei frutti sono tardive. I frutti di questa specie contengono quasi il doppio di capsaicina, l’alcaloide responsabile della piccantezza, dei rappresentanti della specie Capsicum annuum. Rappresentanti: Trifetti, Tabasco. Capsicum pubescens Le piante di questa specie si differenziano nettamente dalle altre specie coltivate: infatti tutte le parti della pianta sono coperte da una leggera peluria, i fiori sono viola e i semi sono neri o marrone scuro. Rappresentanti: Canario, Rocoto de Seda. 19 UN PO’ DI BOTANICA LA FOGLIA Il peperoncino e il peperone dolce appartengono alla famiglia dei dicotiledoni, cioè i semi germogliano in superficie e formano due cotiledoni. La maggior parte delle piante pluriennali raggiunge un’altezza di 150 cm, tuttavia esistono anche specie che rimangono rasoterra e varietà che diventano molto più alte. Le foglie sono di forma ellittica o ovata, hanno margine intero, sono peduncolate, possono raggiungere i 30 cm di lunghezza e i 15 cm di larghezza. IL FIORE I fiori sono generalmente bianchi, ma esistono anche piante con i fiori verdi o viola. L’impollinazione avviene grazie agli insetti, mentre nelle serre o in casa può bastare l’azione del vento oppure una leggera scrollata della pianta. I fiori nascono anche dopo la fruttificazione, quindi in un’unica pianta è possibile osservare diversi gradi di fruttificazione, ma anche una riduzione del numero dei fiori quando sulla pianta ci sono dei frutti in maturazione. In presenza di temperature ideali (16°C–21°C) le piante possono fiorire tutto l’anno. LA PIANTA IL FRUTTO In gastronomia e nella lingua comune il frutto viene erroneamente chiamato ‘baccello’, mentre dal punto di vista botanico si tratta di una bacca. La parete del frutto è consistente e copre la polpa, poi c’è la parete interna. All’interno di quello che erano le foglie si trova la placenta, che è molto più chiara e che spesso forma dei filamenti che suddividono l’interno del frutto in camere non perfettamente separate. I piccoli semi lisci, che a seconda della varietà possono essere di colore marrone chiaro o scuro, si trovano sulla placenta e sui filamenti. I frutti si distinguono per forma e grandezza, per colore e piccantezza. 21 COLTIVAZIONE E CURA IL LUOGO IDEALE I peperoncini sono originari delle “calde” terre dell’America meridionale e centrale, pertanto il luogo ideale per coltivare i peperoncini e i peperoni è un posto molto assolato. Tuttavia è necessario proteggere queste piante dall’esposizione diretta al sole (ad esempio nelle prime ore pomeridiane dei mesi estivi), perché i raggi solari bruciano le foglie e i frutti. Le piante sono sensibili al freddo e la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 5°C. In Europa centrale le piante possono rimanere all’esterno se le temperature sono comprese tra i 7°C e i 29°C. Nelle nostre zone è meglio coltivare queste piante in vaso, per poterle spostare in un luogo chiuso e temperato a svernare. È importante che il luogo sia ben aerato, per prevenire la formazione di malattie fungine e parassitarie. ECCO COME SI COLTIVANO DALLA SEMINA ALLA RACCOLTA Queste piante crescono bene in un terreno sciolto, sabbioso o argilloso, con un valore pH leggermente acido (4,3–7,5). È possibile iniziare la semina a gennaio, la temperatura ottimale per la germinazione è piuttosto alta, dai 25°C ai 32°C, e la germinazione stessa è piuttosto lenta, da 1 a 3 settimane a seconda della varietà. Dopo la nascita di due coppie di foglie è possibile picchettare i semenzali in vasi più grandi (trapianto). Per ottenere una pianta folta e ben ramificata bisognerebbe cimare gli apici vegetativi non appena la pianta raggiunge i 40 cm di altezza circa. Poiché il periodo di maturazione è molto lungo (oltre 70 giorni), i frutti maturano relativamente tardi, a partire da agosto o da settembre e fino a novembre. 23 COLTIVAZIONE E CURA FABBISOGNO IDRICO A queste piante occorre molta acqua – si pensa che esse siano originarie delle zone tropicali sudamericane, dove piove durante tutta l’estate. Tuttavia non bisogna annaffiarle troppo, perché non gli piace avere i “piedi bagnati”; le radici potrebbero marcire e distruggere la pianta. Generalmente è sufficiente annaffiarle 1-2 volte alla settimana. Nei giorni molto caldi, invece, è necessario controllare più spesso l’umidità della terra, soprattutto se la calura coincide con il periodo della fioritura e della fruttificazione, onde evitare una caduta anormale di fiori o di frutti. Al pari dei pomodori, non si dovrebbe mai annaffiare la pianta, bensì solo la terra, altrimenti i frutti potrebbero marcire rapidamente. MALATTIE E PARASSITI I peperoncini e i peperoni sono spesso vittime di malattie fungine, di conseguenza è estremamente importante tenerli in un luogo ben arieggiato. I parassiti che principalmente attaccano queste piante sono l’aleurodide (mosca bianca), gli afidi, il ragnetto rosso e le lumache. CONCIMAZIONE Le piante di peperone hanno bisogno di molte sostanze nutritive. Hanno bisogno di azoto per la crescita del fogliame, per la produzione di capsaicina nei frutti, infine per una crescita sana delle radici. Per la fruttificazione sono molto importanti il fosforo e, soprattutto, il potassio. Per le piante in vaso si può adottare lo stesso concime usato per le piante di pomodoro. Le piante che producono molti fiori ma pochi frutti, nonostante vivano a una temperatura ottimale, possono soffrire di carenza di magnesio. La concimazione non deve essere troppo abbondante, ma suddivisa in più interventi, altrimenti si rischia di bruciare le radici. SVERNAMENTO Il luogo per lo svernamento dovrebbe essere fresco e luminoso, ma non freddo. Una terrazza coperta leggermente riscaldata o il giro scala con finestra sono luoghi ideali. Subito prima dello svernamento potete potare massicciamente le piante; di solito in inverno le piante perdono tutte le foglie, ma non c’è da preoccuparsi. In questo periodo bisognerebbe annaffiare poco le piante e non concimarle. Potete ricominciare ad annaffiarle regolarmente a metà febbraio. Dopo la pausa invernale dovreste trapiantare le piante in terra fresca. 25 VALORI NUTRIZIONALI VALORI NUTRIZIONALI PER 100 G DI PEPERONE verde RICCO DI Vitamine rosso Valore energetico 20,3 kcal 36,8 kcal Acqua 91,1 g 87,3 g Proteine 1,2 g 1,3 g Grassi 0,3 g 0,5 g Carboidrati 2,9 g 6,4 g Vitamina A 0,18 mg 0,354 mg Vitamina B1 0,1 mg 0 mg Vitamina B2 0 mg 0,1 mg Vitamina B6 0,3 mg 0,4 mg Vitamina C 139 mg 140 mg Vitamina E 2,5 mg 2,9 mg Sodio 3 mg 5 mg Potassio 177 mg 260 mg Calcio 11 mg 10 mg Fosforo 29 mg 30 mg Magnesio 12 mg 14 mg Ferro 0,8 mg 0,6 mg Zinco 0,2 mg 0,3 mg »» Il peperone è ricco di acqua, rinfrescante e ipocalorico. »» La caratteristica principale del peperone è l’elevato contenuto di vitamina C, addirittura superiore ai valori degli agrumi. »» Mezzo peperone è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C. »» Per una migliore digestione: mettere il peperone sulla placca da forno e lasciarlo arrostire a 200 °C finché la pelle non forma delle bolle staccandosi dalla polpa. Raffreddare il peperone immergendolo in acqua fredda, così la pelle si toglie più facilmente e il peperone diventa più digeribile. 27 molto piccante o poco piccante? Das ist hier die Frage questione di piccantezza Il gusto piccante percepito mordendo un peperoncino è prodotto principalmente dalla capsaicina, un alcaloide, che provoca una sensazione di calore e di dolore. Più il frutto è ricco di capsaicina, più è piccante. La placenta, i filamenti e i semi stessi contengono una concentrazione particolarmente alta di capsaicina. Questo alcaloide è incolore e insapore, a parte il fatto di essere piccante. Inoltre è molto resistente: esso non viene distrutto né cucinandolo né congelandolo. Attenzione: i peperoni che usiamo abitualmente sono varietà coltivate in modo da ridurre al minimo o totalmente il contenuto di capsaicina. perchè la capsaicina “brucia” e rende “felici” Il “bruciore” provato al contatto con la capsaicina è, per così dire, un’”illusione termica”. La piccantezza percepita quando mangiamo un peperoncino non è un gusto (dolce, acido, amaro, salato), ma agisce sui recettori, che normalmente percepiscono il dolore e il calore. Questo è anche il motivo per cui iniziamo a sudare, per cui una pietanza piccante sembra che non si raffreddi mai o che lo faccia solo molto lentamente e per cui la degustazione dei peperoncini accresce la sensazione di benessere. Il nostro cervello ritiene erroneamente che la dose concentrata di capsaicina sia un dolore da combattere, pertanto rilascia le endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello la cui azione è simile alla morfina. Questo processo può provocare un aumento della sensazione di felicità. Poiché la capsaicina, al contrario dei composti dello zenzero e del pepe nero, provoca una desensibilizzazione relativamente prolungata di questi nervi (ma non dei recettori del gusto!), i consumatori abituali di peperoncino riescono a mangiare e a sopportare i cibi più piccanti. cos‘È la piccantezza La Scala Scoville è una scala di misura della piccantezza dei peperoncini. I valori nutrizionali e la piccantezza dei peperoncini sono molto variabili, dipendono dal luogo di provenienza, dal clima, dalle sostanze nutritive e dai fattori di stress. Può succedere che i frutti raccolti nello stesso momento e dalla medesima pianta abbiano gradi di piccantezza diversi. 29 la scala di piccantezza Impietosamente piccante 10+ Impietosamente piccante 10 Piccante 5 Piccante 4 Unità Scoville più di 500.000 Unità Scoville 100.000 – 500.000 Unità Scoville 2.500 – 5.000 Unità Scoville 1.500 – 2.500 Esempio: Naga Jolokia Esempio: Habañero Esempio: Jalapeño Esempio: Volcano Impietosamente piccante 9 Estremamente piccante 8 Leggermente mediamente piccante 3 Leggermente mediamente piccante 2 Unità Scoville 50.000 – 100.000 Unità Scoville 30.000 – 50.000 Unità Scoville 1.000 – 1.500 Unità Scoville 500 – 1.000 Esempio: Tabasco Esempio: Cayenna Esempio: Ancho San Luis Esempio: Anaheim Estremamente piccante 7 Estremamente piccante 6 Leggermente mediamente piccante 1 Non piccante Unità Scoville 15.000 – 30.000 Unità Scoville 5.000 – 15.000 Unità Scoville 100 – 500 Unità Scoville 0 – 100 Esempio: Chile de Arbol Esempio: Rocoto de Seda Esempio: Italiano dolce Esempio: Peperone 31 Piccolo ma... che carattere! gustoso, aromatico, decorativo 33 Come spegnere il bruciore dato dal peperoncino Cosa fare se abbiamo osato mangiare troppo peperoncino? È perfettamente inutile ricorrere all’acqua, ai succhi di frutta e alle bibite dolci, dato che la capsaicina non è solubile in acqua, bensì nel grasso e nell’alcol. Ecco come alleviare il bruciore: » ingerire prodotti derivati del latte come yogurt, panna acida e latte; » sciacquare energicamente la bocca con birra o con altre bevande leggermente alcoliche; » evitare di assumere bevande molto alcoliche, perché stimolano ulteriormente i recettori già sollecitati; » rinunciare a bevande acide e molto calde. come fanno negli altri paesi a spegnere il bruciore del peperoncino? In Cina e nel Sud-est asiatico si combatte il bruciore mangiando riso bianco cotto a vapore. In India e nel Sud-est asiatico si usano bevande o cibi a base di yogurt, come il Lassi (una bevanda rinfrescante preparata con frutta di stagione frullata, da gustare preferibilmente freschissima), o il Raita (pietanza a base di yogurt con pezzetti di frutta o di verdura di stagione). Nel Nuovo Messico (USA) e in alcune parte del Sud America vengono serviti come dessert i Sopaipillas (tortillas di frumento fritte) farciti con miele. Brucia! Il rimedio migliore è comunque quello di evitare il problema all’origine, usando i seguenti accorgimenti: » togliete la placenta, i filamenti e i semi dal peperoncino; gli aromi, infatti, si trovano nella polpa; » usate quantità minori di peperoncino o di polvere di peperoncino rispetto a quanto indicato nella ricetta, fate sempre in tempo ad aggiungerlo! » se il vostro chili con carne vi è venuto troppo piccante, aggiungete semplicemente un’altra scatola di fagioli; » se usate i peperoncini conservati in vetro o in lattina, lavateli accuratamente sotto l’acqua corrente prima dell’uso; » se una vostra pietanza è riuscita troppo piccante, usate della panna da cucina o del formaggio per attenuare il sapore. 35 » In generale si può dire che: più il peperoncino è piccolo, più è piccante. In caso di dubbio, è sempre meglio assaggiarne un pezzettino prima di condire la pietanza! » Se il peperoncino è troppo piccante, togliete i semi e i filamenti, perché sono le parti più piccanti! » Per ottenere un aroma di peperoncino più blando, fate rosolare il peperoncino in olio bollente finché non diventa marrone, poi toglietelo usate solo l’olio aromatizzato per preparare la vostra ricetta. » Ecco com’è possibile blandire il peperoncino fresco: il giorno prima di cucinarlo tagliate il peperoncino in verticale, togliete l’interno e i semi, immergetelo in acqua bollente e fatelo riposare per tutta la notte. » Evitate il contatto con gli occhi e con le altre mucose! Fate attenzione mentre taglia te il frutto, perché potrebbe schizzare del succo! » Se la pelle brucia, passateci sopra un po’ di alcol disinfettante! » Dopo aver maneggiato i peperoncini, mettete le dita sulla lingua per un momen- to, per controllare se permane la presenza di capsaicina sulle dita, anche dopo aver lavato le mani ripetutamente. » Lavate accuratamente tutti gli attrezzi usati per preparare i peperoncini! » Lasciate fuori dalla portata dei bambini e degli animali domestici i peperoncini e i prodotti derivati, sia in cucina che nell’orto! qualche saggio consiglio » Indossate sempre i guanti se manipolate varietà di peperoncini molto piccanti! 37 Utilizzo dove e come vengono usati i peperoncini e peperoni Oggigiorno non esiste cucina locale che non abbia tra i suoi ingredienti le varie specie di peperone. Gli usi sono tuttavia molto diversi tra loro e soprattutto fortemente influenzati dalle abitudini regionali. Alcune varietà di peperoni vengono raccolte e usate ancora acerbe. Le varietà piccanti sono impiegate prevalentemente nelle regioni calde, perché il calore generato dalla capsaicina favorisce la sudorazione e di conseguenza l’abbassamento della temperatura corporea. I peperoncini sono molto amati nella cucina del Centro e del Sud America, quindi del loro luogo natio, e del Messico. Anche i Paesi asiatici – come la Cina, l’Indonesia, la Tailandia, la Corea e l’India – sono noti per la cucina piccante. In Europa sono soprattutto gli stati dell’area mediterranea a fare uso dei peperoni e dei peperoncini, in particolar modo la Spagna, l’Italia, la Turchia e la Grecia, ma anche nei Balcani e in Ungheria il gusto piccante dei peperoncini è molto apprezzato. vivere il peperoncino 39 utilizzo il loro impiego come spezia La spezia più nota prodotta dalle diverse varietà del genere peperone è il peperoncino in polvere. Esso viene prodotto con peperoncini o peperoni essiccati e macinati. La polvere che se ne ricava può essere classificata in base alle varietà usate o alla loro piccantezza, o in base alla percentuale di semi e di filamenti usata nella produzione. Il peperoncino in polvere ungherese, ad esempio, è classificato come segue (gradazione di piccantezza decrescente): » Eros paprika » Paprika rosa » Paprika semidolce » Paprika dolce » Paprika fine » Különleges Il peperoncino in polvere viene chiamato spesso pepe di Cayenna, che in realtà è un tipo di peperoncino che deve il suo nome ad una città. Con i peperoni e i peperoncini è possibile produrre anche salse e paste aromatiche, la più nota è il Tabasco, una salsa a base di peperoncini piccanti macerati e fermentati. Altre salse molto note prodotte con varie specie di peperoni sono Sambal Olek (Indonesia), Harissa (Nord Africa), Mojo (Isole Canarie), Eros Pista (Ungheria), Mole e molte Salsas (Messico). I peperoncini e i peperoni essiccati sono reperibili sia macinati grossolanamente che in pezzi e possono essere usati sia in polvere che come frutti freschi, dopo un ammollo in acqua. Nella cucina messicana i peperoncini secchi occupano un posto d’onore, infatti alcune delle varietà più usate assumono il loro aroma particolare solo dopo l’essiccazione. In genere uno stesso tipo di peperoncino assume nomi diversi a seconda della forma in cui viene usato (i Jalapeños sono i frutti acerbi, mentre i Jalapeños maturi e molto aromatici, che vengono affumicati per prolungarne la conservazione, sono chiamati Chipotle). Un altro modo molto interessante di usare i peperoncini è abbinarli con il cioccolato: esiste il cioccolato amaro con peperoncino, ma esistono anche tè e liquori al gusto di cioccolato e peperoncino, per citare qualche esempio. usati come verdura Con la coltivazione sono aumentate le varietà dolci, che nel tempo sono state usate sempre più spesso come verdura. Al pari del peperoncino piccante il peperone dolce può essere impiegato in moltissimi modi: » crudo in insalate o in salse » ripieno » sott’olio o sott’aceto » al vapore » arrostito » grigliato Il peperone verde ha un gusto un po’ amaro, mentre i frutti maturi sono dolci. 41 come conservarli conservazione Freschi (per un breve periodo) I peperoncini e i peperoni mal sopportano il freddo e non dovrebbero essere conservati mai a una temperatura inferiore ai 10°C. Il contenuto di vitamine diminuisce con il prolungarsi della conservazione. Essiccati È importante scegliere un luogo arieggiato e ombreggiato, caldo, in cui la temperatura non supera i 35°C. I frutti più carnosi e dalla buccia spessa sono i più adatti all’essiccazione perché ammuffiscono meno. Dopo l’essiccazione all’aria, il processo può proseguire in forno a temperatura poco elevata. Attenzione: la polpa si brucia facilmente! Con l’essiccazione si perde una parte di aroma ma non la piccantezza. Sott’aceto Prima di tutto sterilizzate in acqua bollente tutti gli attrezzi e i barattoli in vetro che userete per preparare la conserva. Incidete il peperone con il coltello, così che il liquido penetri successivamente nel frutto, e sbollentate brevemente. Lavate il barattolo con acqua bollente e versatevi l’aceto bianco, il sale, i peperoni e l’acqua bollente (usate molto aceto e sale perché prevengono la formazione di muffa). Infine chiudete ermeticamente il barattolo. Conservare il barattolo in un luogo fresco, dove si mantiene minimo un anno. Infine chiudete ermeticamente il barattolo. Conservare il barattolo in un luogo fresco, dove si mantiene minimo un anno. Congelati Un modo di conservazione pratico soprattutto per le varietà molto carnose. Chiudete in un apposito sacchetto per la congelazione i peperoni a pezzetti o interi, senza sbollentarli. la conservazione 43 effetti e proprietà L’azione antidolorifica di questi frutti era già nota agli indigeni americani che li utilizzavano contro l’artrosi e il mal di denti. Alcune di queste tecniche curative sono entrate nella medicina popolare europea dopo la scoperta dell’America. Un estratto contenente capsaicina viene usato sottoforma di pomata o di cerotto per il trattamento esterno di malattie dolorose dell’apparato motorio. Esso viene usato in presenza di strappi muscolari, dolori alla schiena, malattie articolari degenerative o infiammatorie, reumatismi, neuropatie diabetiche, dolori a seguito dell’herpes zoster (comunemente chiamato Fuoco di Sant’Antonio; il trattamento deve iniziare solo dopo la completa guarigione delle vescicole!), psoriasi. La capsaicina può essere usata con buoni risultati anche contro il colpo della strega, l’emicrania e i disturbi di pressione. Applicata esteriormente la capsaicina stimola il metabolismo attraverso una serie di reazioni. Grazie a una buona circolazione del sangue – che possiamo percepire come una diffusa sensazione di calore – si eliminano dal corpo i prodotti metabolici, si alleviano i dolori e le infiammazioni. Attenzione: l’applicazione esterna può provocare reazioni collaterali sulla pelle (arrossamenti, bruciori, vesciche)! La ricerca continua a scoprire nuove informazioni sulla capsaicina e nuove applicazioni mediche. La capsaicina viene usata anche nell’omeopatia: per curare le infiammazioni della cavità orale e della gola, degli organi digestivi, delle vie urinarie e dell’orecchio medio. il segreto dei peperoncini Se siamo in viaggio e non siamo abituati alla cucina e al basso livello di igiene di queste terre esotiche, possiamo aiutare il nostro corpo mangiando il peperoncino, perché rende inoffensivi gli agenti patogeni. Inoltre un’elevata concentrazione di capsaicina stimola la formazione della saliva e dei succhi gastrici. Tuttavia non bisogna esagerare con la consumazione di cibi piccanti in questi Paesi, perché non è possibile escludere i sintomi come la dissenteria, il mal di pancia, l’irritazione della vescica e l’incontinenza. Devono limitare il consumo di peperoncini soprattutto le persone molto delicate e che già soffrono di infiammazioni dell’apparato digerente e intestinale. 45 ben speziato è più buono 47 gustoso pane con peperoncini e ricotta (per 2 persone) Ingredienti 100 ml di latte tiepido 20 g di zucchero 20 g di lievito 350 g di farina di farro 350 g di farina integrale di grano tenero 500 g di ricotta (o quark) 15 g di sale fino 25 g di burro ammorbidito 1 peperoncino tagliato sottile christian hofer coNsiglia Preparazione Versare il latte tiepido in una ciotola, aggiungere lo zucchero e il lievito sbriciolato e sciogliere i due ingredienti nel latte mescolando bene. Mischiare i due tipi di farina, aggiungere 4 cucchiai del composto di farine nel latte e mescolare. Coprire l’impasto ottenuto con un canovaccio e lasciare lievitare per 15 minuti in un luogo caldo. Aggiungere poco per volta la ricotta all’impasto, 1/3 del composto di farine e il sale continuando a impastare con i ganci dell’impastatrice. Poi aggiungere i restanti 2/3 del composto di farine e impastare. Aggiungere infine il burro ammorbidito e il peperoncino e mescolare il tutto fino a ottenere un impasto liscio. Tirare fuori l’impasto dalla ciotola, continuare a lavorarlo con le mani e formare una palla. Fare lievitare la pasta per 20 minuti. Cospargere gli stampi di farina, riporre dentro la pasta, coprire con un canovaccio e lasciar lievitare in un luogo caldo fino a che il volume della pasta è raddoppiato. Mettere una tazza piena d’acqua nel forno preriscaldato a 220°C, infornare il pane e far cuocere per 15 minuti. Abbassare la temperatura del forno a 200°C e far proseguire la cottura per altri 35 minuti. Togliere dal forno e lasciar raffreddare sulla grata. 49 girandola di colori ZUPPA DI PEPERONI TRICOLORE CON QUENELLE DI CAPRINO FRESCO E PEPERONCINO (per 4 persone) Brodo di verdura Ingredienti 2 l di acqua peperoni rossi, verdi e gialli 1 carota (750 g per ogni tipo) 1 cipolla di media grandezza 150 g di cipolle ½ gambo di sedano 1 spicchio di aglio ¼ di sedano rapa 1 l di brodo di verdura 1 spicchio di aglio 60 g di burro freddo 2 ciuffi di prezzemolo sale, pepe, olio di oliva 1 rametto di rosmarino 1 foglia di alloro Per la quenelle 5 foglie di basilico 250 g di formaggio di caprino peperoni rossi, verdi e gialli Preparazione del brodo di verdura (60 g per ogni tipo) Mettere tutti gli ingredienti in una pen5 foglie di basilico tola e lasciare bollire a fuoco lento per 2 1 rametto di timo ore. Filtrare il brodo e tenere caldo. 1 rametto di rosmarino 2 spicchi di aglio sale, pepe, olio di oliva Per il condimento Un po’ di olio di oliva, prezzemolo e 1 peperoncino tritati finemente Preparazione Separare i peperoni per colore, pulirli e tagliarli a pezzetti. Tritare finemente le cipolle e l’aglio, suddividere il trito ottenuto in tre tegami differenti e soffriggere con olio di oliva. Aggiungere i peperoni e stufare per circa 5 minuti, i peperoni non devono scurirsi. Aggiungere il sale e il pepe e frullare ogni tipo di peperone nel mixer con 20 g di burro. Setacciare ogni zuppetta e mantenerla calda. Per la quenelle sbucciare i peperoni, tagliarli in pezzi uguali e riporli sulla placca da forno. Versare un filo d’olio sui peperoni a pezzetti e aromatizzare con le erbe, il sale e il pepe. Cuocere in forno a 130°C per 60 minuti. Lasciare raffreddare e tagliare a cubetti sottili. Unire i peperoni a cubetti al caprino fresco, aggiungere il prezzemolo tritato, salare e pepare. Frieder Blickle. Herbert hintner consiglia Come servire Versare contemporaneamente le tre zuppe in un piatto fondo (per eseguire questa operazione è meglio essere in due), in modo da creare un mosaico. Con l’aiuto di due cucchiai modellare il composto di formaggio formando una quenelle e adagiarla al centro. Aggiungere un filo d’olio d’oliva, del prezzemolo tritato e del peperoncino tritato. 51 AD ANELLO RISOTTO AI PEPERONI TRICOLORI CON FORMAGGIO E PEPERONCINO (per 4 persone) Ingredienti 280 g di riso per risotti (ad es. riso Carnaroli) 40 g di burro 40 g di parmigiano grattugiato 1 l di brodo di verdura (si veda pag. 49) sale, pepe e olio di oliva 1 peperoncino tritato finemente Per la crema peperoni rossi, verdi e gialli (900 g per ogni tipo) sale, pepe e olio di oliva 2 rametti di timo 10 foglie di basilico 2 spicchi di aglio Per servire 120 g di cubetti di formaggio (formaggio al pepe o pecorino) Preparazione Dividere in quarti i peperoni, togliere i semi e i filamenti, adagiare su una placca da forno e condire con il timo, il basilico, lo spicchio di aglio dimezzato, l’olio d’oliva, il sale e il pepe. Far cucinare lentamente nel forno preriscaldato a 120°C per 40 minuti. Tirare fuori i peperoni e lasciarli raffreddare adagiati su un canovaccio. Una volta freddi, separare i peperoni secondo i colori, frullarli nel mixer e metterli al fresco. Per preparare il risotto scaldare l’olio, aggiungere il riso e farlo dorare. Coprire il riso con il brodo. Una volta evaporato il brodo, aggiungerne dell’altro. Cucinare per 13 minuti mescolando sempre. Aggiungere il burro e il parmigiano. Versare 3 parti uguali di risotto in tre pentole diverse. In ognuna delle pentole aggiungere due cucchiai di crema di peperone (un solo colore per recipiente). Frieder Blickle. Herbert hintner Consiglia Come servire Formare tre cerchi concentrici con i risotti di tre colori diversi: disporre il risotto giallo attorno al bordo del piatto, poi formare un cerchio più interno con il risotto rosso e concludere con il risotto verde. Colpire leggermente il piatto dal basso per perfezionare la disposizione dei colori e delle forme. Infine guarnire con il formaggio e il peperoncino. 53 IN COMBINAZIONE LUCCIOPERCA SU CAVOLO RAPA CON CREMA ALLA PANNA ACIDA ED ERBA CIPOLLINA E SORBET AL PEPERONCINO (per 4 persone) Per la salsa vinaigrette Ingredienti 60 g di aceto balsamico 400 g di filetto di luccioperca 180 g di olio di oliva 16 fettine sottili di cavolo rapa sale, pepe sale, pepe, olio di oliva Per la crema alla panna acida ed erba cipollina Preparazione 100 g di panna acida Mescolare insieme tutti gli ingredienti 30 g di erba cipollina tagliata sottile sale, pepe Per il sorbetto 600 g di peperoni rossi 200 g di glucosio (acquistabile in farmacia) 35 g di aceto balsamico 12 g di sale 25 g di zucchero 1 peperoncino essiccato Per guarnire Insalata mista salsa vinaigrette Preparazione Per preparare il sorbetto frullare tutti gli ingredienti nel mixer e congelare nella macchina per il ghiaccio. Sbollentare le fette di cavolo rapa in acqua salata per circa 3 minuti.Condire la panna acida con il sale e il pepe, aggiungere l’erba cipollina e mescolare. Porzionare il filetto di luccioperca e incidere la pelle con un coltello affilato. Rosolare il filetto nell’olio dalla parte della pelle per circa 5 minuti. Togliere dal fuoco, girare il filetto dalla parte della carne e lasciarlo nella pentola bollente per altri 2 o 3 minuti. Frieder Blickle. Herbert hintner CONSIGLIA Come servire Versare la crema alla panna acida ed erba cipollina sul piatto. Disponete sulla crema le fette di cavolo rapa sbollentate e il filetto. Accanto disponete l’insalata e il sorbetto. Condire con la salsa vinaigrette e un filo d’olio di oliva. 55 a tutto tondo PRALINA DI RICOTTA CON TARTARE DI PEPERONE E PEPERONCINO (per 1 persona) Ingredienti 15 g di ricotta (o quark) 15 g di peperoni soffritti 5 g di cipolle soffritte sale, pepe insalata prezzemolo tritato 1 peperoncino tritato Per il soffritto di cipolle 50 g di burro 50 g d’olio di oliva 1 cipolla di media grandezza Per il soffritto di peperoni 400 g di peperoni (rossi, gialli e verdi) sale, pepe e olio di oliva olio all’aglio un rametto di timo un rametto di rosmarino Preparazione Tritare finemente la cipolla. Scaldare in una pentola l’olio di oliva e il burro, aggiungere il trito di cipolla e far imbiondire. Togliere l’olio in eccedenza e far raffreddare la cipolla. Sbucciare i peperoni, togliere i filamenti e i semi e tagliare a pezzetti. Condire con sale, pepe, aglio, timo e rosmarino e porre su una placca da forno. Versare sui peperoni molto olio e far cucinare per 60 minuti nel forno preriscaldato a 130°C. Setacciare la ricotta, poi aggiungere il sale, il pepe e il soffritto di cipolle. Herbert hintner consiglia Frieder Blickle. Come servire Formare una pralina con la crema di ricotta. Tagliare a cubetti i peperoni cotti e aggiungere il peperoncino tritato. Disporre i peperoni su un cucchiaio e mettere sopra la pralina. Guarnire con foglie di insalata e prezzemolo tritato. 57 ELENCO DELLE FONTI (PER L’EDIZIONE ORIGINALE IN LINGUA TEDESCA) BERENS, P. Hot! Chili! Lardon Media AG, Berlin (2006) BROSS-BURKHARDT, B. Tomaten, Paprika, Auberginen & Co. BLV Buchverlag GmbH & Co.KG, München (2006) KREMER, B. P. Exotische Früchte Franckh-Kosmos Verlags-GmbH & Co. KG, Stuttgart (2006) VAN WYK, B. Handbuch der Nahrungspflanzen Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft GmbH, Stuttgart (2005) KOTHE, Hans W. Kräuter, Gewürze und Heilpflanzen KOMET Verlag GmbH, Köln (2004) HEISTINGER, A. Handbuch der Samengärtnerei Löwenzahn Studienverlag, Innsbruck (2004) DA Internet www.chilifan.de www.pepperworld.com www.wikipedia.org www.lebensmittellexikon.de MATERIALE FOTOGRAFICO Dott. Martin Frick Dott.ssa Maria Sigmund Dott.ssa Magda M. Moroder Frieder Blickle RICETTE Christian Hofer, pagina 47 Insegnante di cucina presso la Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern bibliografia Herbert Hintner, da pag. 48 a pag. 55 Meine Südtiroler Küche Alpin-mediterrane Genüsse Folio Verlag Wien/Bozen 59 PROGETTO Dott.ssa Maria Sigmund EDITORE Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern Via Salern, 26 39040 Varna T 0472 833 711 F 0472 833 812 [email protected] www.fachschule-salern.it TRADUZIONE Dott.ssa Alessandra Luciani GRAFICA EG&AL GRAPHICS, Brunico Druck Kraler Druck, Bressanone Aprile 2011 NOTE EDITORIALI Con il contributo di: Scuola professionale per l’agricoltura ed economia domestica Salern Via Salern 26 39040 Varna T 0472 833 711 F 0472 833 812 [email protected] adige.it www.fachschule-salern.it