Corso di Alta Formazione
Progettazione partecipata per lo sviluppo
sostenibile dei territori rurali“
Territori rurali in abbandono:
Interventi di sviluppo e gestione attraverso
progetti partecipati
IL FENOMENO DELL’ABBANDONO
DELLE CAMPAGNE IN TOSCANA
ALESSANDRA MARTINELLI
IRTA-LEONARDO UNIVERSITA’ DI PISA
ABBANDONO DELLE
CAMPAGNE: CAUSE E
CONSEGUENZE
1861: L’AGRICOLTURA PARTECIPAVA
PER IL
57% AL PRODOTTO
NAZIONALE LORDO
L’INDUSTRIA PARTECIPAVA PER
20%
IL
IL TERZIARIO PARTECIPAVA PER
23%
IL
LA POPOLAZIONE ATTIVA ERA OCCUPATA:
IL 70% IN AGRICOLTURA
IL 18% NELL’INDUSTRIA
IL 12% NEL TERZARIO
TRA GLI ANNI CINQUANTA E GLI ANNI
SETTANTA:
PROCESSO DI DISGREGAZIONE
DELL’ASSETTO AGRICOLO A BASE
MEZZADRILE
Il panorama del lavoro e delle
aziende agrarie fu sconvolto da
grandi spostamenti
quantitativi:
1951-1971 i lavoratori agricoli
diminuirono di quasi 5 milioni
1961-1970 il numero delle
aziende diminuì di quasi 700.000
unità
Anni ’70 scomparvero altre
300.000 aziende
ESODO RURALE
CAUSE
MOLTEPLICI FATTORI DA
CONSIDERARE
•FATTORI ECONOMICI
•FATTORI IDEOLOGICI E
CULTURALI
FATTORI ECONOMICI
• INADEGUATEZZA DEI CONTRATTI AGRARI
• INADEGATEZZA DEI MEZZI DI
PRODUZIONE
• INSUFFICIENZA DEL REDDITO
• MANCANZA DI DISPONIBILITA’ DI
DENARO DA PARTE DELLE GENERAZIONI
PIU’ GIOVANI
• POSSIBILITA’ PER I GIOVANI DI LAVORARE
FUORI DAL PODERE
FATTORI IDEOLOGICI E
CULTURALI
• ESTERNI:- rapporti con gruppi e/o partiti
politici
- presenza delle leghe
- presenza di sindacati
- condizioni di vita sempre +distanti
da quelle delle città
- Alloggi migliori in città
INTERNI
-elementi di rottura nella famiglia
- insofferenza degli elementi
giovani e delle donne
- contrasti con il fattore o il
proprietario
Abbandono delle campagne:
conseguenze sociali
CAMBIAMENTI NELLA STRUTTURA
FAMILIARE (passaggio progressivo o
immediato da una struttura familiare
complessa e polinucleare ad una più
semplice mononucleare o estesa)
• FEMMINILIZZAZIONE
DELL’AGRICOLTURA
• CAMBIAMENTI NEI VALORI
E NEI
COMPORTAMENTI
nella sfera delle relazioni
familiari e parentali, nella
dimensione associativa e nel
modo di percepire e gestire il
proprio tempo. A prima vista
giovani e donne sembrano
essere stati i catalizzatori del
cambiamento
Abbandono delle campagne:
conseguenze ambientali-territoriali
CAMBIAMENTI NEL PAESAGGIO
•case coloniche abbandonate
•microidraulica, rete di canali e strade
poderali in disuso
•Degrado ambientale
Dagli anni 80-90:
Le case contadine cambiano uso o sono
abbandonate
Recupero vecchi cascinali e case coloniche
Ex contadini trasformano le loro abitazioni
secondo i nuovi canoni di arredamento
Le case “povere” in campagna
diventano dimore di abitanti
stanchi di vivere in città
ANNI ’60
Fine della mezzadria, esodo dalla campagna
- utilizzo in massa delle auto permette di “accorciare” le
distanze: ora è possibile lavorare in città pur andando a
vivere in campagna dove si sta meglio.
- Arrivo della televisione e primi elettrodomestici.
- Dismissione vecchi mobili (scuri, tristi, pesanti) per la
“formica” colorata, igienica, pratica, leggera.
- Eliminazione vecchie suppellettili: oggetti in rame
faticosi da lucidare, in terracotta, in legno
- la plastica: grande invenzione e grande tragedia
La dicotomia fra urbano e rurale si fece sempre
più profonda
ITALIA
POPOLAZIONE AGRICOLA CHE VIVE
DI AGRICOLTURA E ATTIVITA’
CONNESSE
XIX SECOLO
OLTRE IL 90%
1930
CIRCA IL 50%
1970
CIRCA IL 20%
1990
CIRCA IL 8.5%
Abbandono delle campagne:
conseguenze ambientali-territoriali
- abbandono della pratica delle
consociazioni
-ora seminativi nudi e colture
specializzate
-lavorazione a macchina
• Le particelle diventano più grandi
perché spariscono le fosse di scolo
di prima raccolta sia in collina sia
in pianura
• Terreno collinare è dunque più
fragile ed esposto al rischio di
dilavamento, con conseguenti
smottamenti e frane
• Aumenta la superficie boschiva
•l’abbandono dei terreni montani e collinari
ha comportato carenza dell’attività umana
legata alla cura per la salvaguardia della
proprietà e alla salvaguardia idrogeologica
del territorio:
•realizzazione di gradonature per la
coltivazione di ortaggi.
• manutenzione capillare della sentieristica
• pulizia di canali e canalette di sgrondo
delle acque, ecc.)
•ovvero tutte quelle attività idraulicoagrarie e idraulico-forestali
il disboscamento per costruire case, strade,
ferrovie ecc. ha eliminato la copertura che
proteggeva il suolo innescando fenomeni erosivi di
entità variabile legati alla pendenza dei versanti con
la formazione di frane e valanghe;

• la costruzione di nuovi insediamenti urbani,
residenziali, industriali spesso realizzati in zone ad
alto rischio a causa di una carente pianificazione
territoriale o ad una insufficiente progettazione che
non ha evidenziato le caratteristiche peculiari del
territorio come la geologia, l’idrologia, gli aspetti
forestali e/o vegetazionali e, non ultimo, la storicità
di quelle aree dal punto di vista ambientale.
Il Censimento ISTAT del 2000,
(5° Censimento Generale
Agricoltura)
Italia = 2.593.090 aziende
agricole, zootecniche e
forestali, con una superficie
totale pari a 19,6 milioni di
ettari, di cui 13,2 milioni di
superficie agricola utilizzata
(SAU).
ITALIA
Tra il 1982 e il 2000 ha
perso il 20% delle proprie
aziende agricole e 4 milioni
ha di SAU.
Tra il 2000 e il 2003 ha
perso il 13% di aziende
1982 – 2000 in Italia la
dimensione media delle aziende
agricole è cresciuta del 10,6%,
passando da 5,6 ha a 6,2 ha.
La crescita è distribuita in maniera
disuguale nel paese:
regioni del Nord crescita media del
17,5%,
Regioni Centro  crescita del 16,5%,
Sud  crescita più modesta: 7,6%
• Dati
provvisori
del
6°
Censimento
nazionale
dell'agricoltura:
• Dal 2000 al 2010 in provincia
di La Spezia hanno chiuso oltre
5.500 aziende agricole, con un
decremento 67%.
• In
termini
di
superficie
agricola, ciò equivale a 3.000
ettari lasciati al loro destino
Su molte colline è diffusissimo il cosiddetto
"rittochino":
i trattori procedono per l´aratura in verticale,
dal basso verso l´alto e viceversa.
In questo modo tendono a sparire i
terrazzamenti oppure le tradizionali
coltivazioni che attraversano
orizzontalmente le pendici collinari
favorendo un migliore deflusso delle acque.
• Inventario dei fenomeni franosi in
Italia realizzato dall'Ispra:
• In Italia più di 486 mila frane,
quasi il 7% del territorio, per una
superficie pari a 20 mila 700
chilometri quadrati. “
• Un territorio grande come due
volte la regione Lombardia per un
totale di cinque milioni di ettari
equivalenti è stato sottratto
all'agricoltura, che interessa oggi
una superficie di 12,7 milioni di
ettari con una riduzione del 25 per
cento negli ultimi 40 anni
TOSCANA AL 30 GIUGNO 2011
43.117 imprese agricole, di cui il
(51,3%) si concentrano nell’Area
Vasta Centro-Meridionale della
Toscana (prov. di Arezzo, Grosseto e
Siena)
Il numero di aziende agricole censite in
Toscana, ridotto in 10 anni del 38,4%,
(contrazione a livello nazionale=32,2%
SAU in Toscana= - 11,7% in 10 anni
SAU in Italia= - 2,3%
Fra gli anni ’70 e gli anni ’90, con il
collasso improvviso del sistema agrario
fondato sulla mezzadria, i destini delle tre
componenti della coltura promiscua si
separano:
•i seminativi si estendono a maglia larga,
•gli oliveti resistono per inerzia,
•vigneti si “specializzano”.
Per produrre tanto vino a buon mercato
si ritorna alle sistemazioni tanto
deprecate da Landeschie da Ridolfi: ecco
la nuova versione del rittochino, fatto
questa volta a macchina…
Esempio di vigneto a rittochino e oliveto
a terrazzi
CHIANTI
I MURI A SECCO ABBANDONATI VANNO IN
MALORA
Degrado
in
pianura
ai nostri
giorni
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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Abbandono delle campagne