Formazione nell'era delle tecnologie:
aspetti sociali e organizzativi
DOL_MODULO CB02 - compito settimana 3
Evelyne Venneri
Alla luce delle conoscenze acquisite sul web 2.0 e
sull’eLearning e sulla base di una ricerca accurata
in rete, provare ad offrire una definizione critica
ed esaustiva di eLearning 2.0, mettendo in
evidenza le caratteristiche peculiari, le dinamiche
che lo sottendono e la connessione con le modalità
di interazione tipiche del web 2.0.
Condividere le proprie riflessioni sul forum avendo
cura di citare correttamente le proprie fonti di
riferimento.
Per e-learning, in italiano teledidattica si intende
la possibilità di imparare sfruttando la rete
internet e la diffusione di informazioni a distanza.
La teledidattica non è limitata alla formazione
scolastica (essendo rivolta anche a utenti adulti,
studenti
universitari,
insegnanti,
ecc.)
e
comprende anche la formazione aziendale,
specialmente per le organizzazioni con una
pluralità di sedi.
da http://it.wikipedia.org/wiki/E-learning
L’e-learning è oggi un ambiente di apprendimento
aperto, flessibile e informale che viaggia in rete,
abbatte le frontiere di spazio e tempo e
contribuisce alla diffusione delle conoscenze e
delle competenze.
Le metodologie e gli strumenti dell’e-learning di
ultima generazione puntano infatti sempre più a
forme di apprendimento collaborativo, le quali
pongono il fruitore al centro di una molteplicità di
relazioni e lo rendono partecipante attivo, nonché
costruttore di conoscenza.
da http://www.isfol.it/
Nel marzo del 2000 i ministri europei,
convocati a Lisbona in occasione del Consiglio,
si pongono l’ambizioso obiettivo di fare
dell’Unione, entro il 2010, “l’economia basata
sulla conoscenza più competitiva e dinamica
del mondo”.
Così stimolano i governi ad accelerare il
processo di alfabetizzazione tecnologica
affinché tutte le fasce di popolazione possano
partecipare attivamente alla società della
conoscenza.
L’e-learning, viste le sue caratteristiche di flessibilità,
diventa lo strumento privilegiato su cui investire. Da
questo momento in poi si moltiplicano le iniziative a
sostegno dell’apprendimento elettronico.
Nel 2001 esce il Piano di azione E-learning - pensare
all’istruzione di domani in cui si invitano gli stati
membri a “perseverare negli sforzi concernenti
l’effettiva
integrazione
delle
Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione nei sistemi di
istruzione e formazione” e a “sfruttare pienamente le
potenzialità di internet, degli ambienti multimediali e
di apprendimento virtuale per migliori e più rapide
realizzazioni di educazione permanente”.
L’anno successivo, viene pubblicato il Piano
d'azione eEurope 2002 che mira, fra l’altro, ad
aumentare il numero di connessioni internet in
Europa.
Migliaia di scuole, università e centri di ricerca
usufruiscono del sostegno comunitario per
l’acquisto di risorse multimediali e per
l’ammodernamento delle reti transeuropee che
collegano i vari poli dell’insegnamento e della
ricerca.
Sempre nello stesso anno viene lanciato il portale
E-learning Europa per favorire il dialogo e
lacooperazione e per promuovere l'uso delle nuove
tecnologie nel campo dell'educazione permanente.
Con il Piano d'azione eEurope 2005 si rafforzano
gli esiti delle precedenti iniziative e si punta a
introdurre nelle scuole, nelle università e nei
centri di ricerca connessioni a banda larga per
condividere le risorse didattiche.
utilizzo della connessione in rete per la fruizione
dei materiali didattici e lo sviluppo di attività
formative basate su una tecnologia specifica,
detta "piattaforma tecnologica" (Learning
Management System, LMS);
 impiego del personal computer come strumento
principale per la partecipazione al percorso di
apprendimento;
 indipendenza del percorso didattico da vincoli di
presenza fisica o di orario specifico;
 monitoraggio continuo del livello di
apprendimento, sia attraverso il tracciamento
del percorso che attraverso frequenti momenti
di valutazione e autovalutazione.


L’interattività, vale a dire la necessità di
coinvolgere
il
discente,
generalmente
avvalendosi del learning by doing;

La dinamicità, ovvero il bisogno da parte del
discente di acquisire nuove competenze mirate
just in time;

La modularità, ossia la possibilità di organizzare
i contenuti di un corso secondo gli obiettivi
formativi e le necessità dell'utenza;

La personalizzazione, perché in un processo di
e-learning l'attenzione deve essere incentrata
sull'utente, cui attribuire il ruolo di principale
attore;

La flessibilità, perché la modalità e-learning
permette di erogare servizi di formazione senza
che vengano imposti vincoli temporali o spaziali;

La reperibilità e trasportabilità, perché pertanto
l'oggetto di apprendimento può esser definito
come un qualsiasi oggetto che entra a far parte
del processo di formazione e che può essere
(ri)utilizzato in tempi e luoghi diversi.

La esaustività, perché ogni processo di e-learning
deve rispondere a un obiettivo formativo e
portare l'utente al completamento di tale
obiettivo;

L’interoperabilità, perché in ogni caso i materiali
didattici devono essere predisposti per poter
essere distribuiti su qualsiasi piattaforma
tecnologica e per garantire la tracciabilità
dell'azione formativa.
FASE
ATTIVITÁ
Individuazione dei
destinatari
della formazione e delle loro
esigenze
• Rilevazione dei dati sul
personale relativi a
natura e competenza del target
Individuazione del
fabbisogno formativo
• Analisi dei fabbisogni individuali,
dei ruoli
e delle esigenze organizzative
Progettazione vincolata alla
normativa generale sugli
appalti e servizi, al mercato,
alle caratteristiche tecniche
della formazione, nonché
alle dotazioni tecnologiche e
alle
metodologie da impiegare
• Attenzione agli obiettivi
dell’azione formativa
• Considerazione delle
caratteristiche dell’organizzazione
• Considerazione delle risorse
finanziarie
• Analisi della dotazione hardware
e software
FASE
Definizione
ATTIVITÁ
• Definizione dei programmi
didattici
• Definizione delle metodologie
didattiche
• Definizione dei contenuti relativi
ai
programmi didattici
• Scelta delle modalità di
erogazione
(blended, on line in modalità
sincrona, on line in
modalità asincrona, off line)
• Definizione del sistema di
verifica e valutazione individuale
FASE
ATTIVITÁ
Erogazione
• Erogazione dei corsi secondo le
modalità
del piano di formazione
Monitoraggio e valutazione
• Valutazione dell’intervento
formativo in
termini di apprendimento, crescita
delle competenze
individuali e cambiamento
organizzativo
Aggiornamento del piano di
formazione
• Rimodulazione del piano
formativo a
seconda delle criticità rilevate
nella fase di
monitoraggio
Le 2 metodologie "estreme" oggi disponibili
per l'eLearning sono normalmente definite
come sincrona ed asincrona; si basano su
modelli
di
apprendimento,
modalità
operative e soluzioni software radicalmente
differenti.
http://www.evoluzioneufficio.com/metodologie.asp
I 2 approcci fondamentali costituiscono più dei
modelli di riferimento che reali soluzioni
operative. E' raro che siano implementate
soluzioni sincrone o asincrone pure, anche
perché entrambe le metodologie presentano ad
oggi alcuni gravi limiti.
Le soluzioni asincrone, in particolare, senza
l'integrazione di strati più o meno consistenti di
servizi complementari tendono a risentire dei
limiti intrinseci dell'autoformazione.
Le soluzioni totalmente sincrone, invece, trovano
un forte limite di applicazione nei costi molto
elevati e nella mancanza di flessibilità temporale
rispetto alla formazione asincrona, che permette
invece di parallelizzare la delivery dei corsi su
popolazioni anche molto ampie.
Le scelte metodologiche si concentrano quindi su
una fusione (Blend) tra fasi asincrone e sincrone: gli
approcci più evoluti prevedono anche lo sviluppo di
e-services specifici, e l'integrazione dove è
necessario con momenti d'aula (mixed).
In effetti il blended learning è un approccio di
insegnamento/apprendimento
che
integra
la
classica formazione d’aula e l’e-learning (cioè la
possibilità di imparare sfruttando la rete e la
diffusione di informazioni a distanza interagendo
con compagni e docenti).
Con Web 2.0 si intende quel processo che ha
portato internet a trasformarsi da canale di
sola consultazione, a strumento interattivo in
cui l’utente può interloquire con il fornitore
del servizio.
In tempi moderni, “Web 2.0” è però un termine spesso
associato a social network con finalità di entertainment
come Facebook, YouTube, Twitter per citare i più
famosi, ma esistono realtà in cui tale “rivoluzione”,
investendo la sfera professionale, ha permesso di
creare nuovi canali di relazione e nuove opportunità di
business.
“Si tratta di superare un’interpretazione della
conoscenza come rappresentazione simbolica di
un mondo esterno al discente, oggettivo e
misurabile (approccio positivista) e favorire una
concezione del sapere come risultato delle
esperienze del soggetto che apprende o meglio
come il risultato di un processo di costruzione
sia individuale sia collettiva di significati
concordati e di interpretazione dell’esperienza
non predeterminate (approccio costruttivista)”.
da "Il Glossario e-learning per gli operatori del sistema formativo
integrato", a cura di V. Infante, Isfol, I libri del Fse, Roma, 2007
Il mondo del web 2.0 è infatti popolato da
nuove applicazioni tecnologiche, quali i wiki, i
blog, i podcast, i vodcast, gli instant
messaging. Si tratta di strumenti relativamente
semplici da utilizzare, anche da utenti non
particolarmente esperti, in grado di facilitare
la comunicazione del gruppo.
Docenti e tutor comunicano con i discenti in
tempo reale all’interno di aule virtuali
attraverso sistemi di riproduzione video e
audio; si incontrano poi nelle chat e discutono
nei forum.
È il modello del social network (rete sociale),
nel quale la collaborazione assume un ruolo
chiave per la crescita e lo sviluppo.
I modelli formativi di ultima generazione, sono
il risultato di una fusione fra sapere e
componente umana e sociale che segna il
passaggio da una società dell’informazione a
una società della conoscenza.
IL DIVARIO DIGITALE
vi sono ancora diverse fasce di popolazione che
non hanno accesso alle tecnologie (per lo più
anziani, immigrati, disabili e disoccupati);
 alcune fasce, come i giovanissimi, le utilizzano
senza aver sviluppato un’adeguata coscienza
critica;
 a livello educativo, non tutti i docenti sono
formati
sull’utilizzo
delle
tecnologie
e
pedagogicamente
informati
sulle
loro
potenzialità in ambito didattico.

La diffusione del web 2.0 e dei nuovi strumenti
di interazione a esso legati (blog, forum,
wiki…) ha rivoluzionato le metodologie di
formazione e apprendimento a distanza (da
uno a molti a molti a molti).
L’Europa negli ultimi dieci anni ha incentivato
l’utilizzo delle nuove tecnologie negli Stati
membri promuovendo l’alfabetizzazione
informatica e la penetrazione delle tecnologie
digitali finalizzate allo sviluppo di contenuti
pedagogici web based.
Tutto ciò comporta però dei rischi: se la formazione è
infatti la base della conoscenza, e la formazione si
sposta sulla rete, c’è il pericolo che molti imangano
tagliati fuori dal processo di apprendimento lungo tutto
l’arco della vita, a causa della loro scarsa
dimestichezza con le nuove tecnologie.
È necessario pertanto intervenire soprattutto
in tre direttrici:
 coinvolgimento della popolazione matura e
delle fasce deboli;
 supporto alle aziende di dimensioni limitate
e agli enti locali;
 aggiornamento dei docenti.
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